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Sfida della poesia
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III. APPROFONDIMENTI (15 settembre - 30 dicembre 2025)
A proposito della Dickinson, segnalo che esiste questo romanzo:https://www.goodreads.com/book/show/1...
Non so se qualcuno lo conosca; l'ho appena visto nel catalogo del sistema bibliotecario della mia zona.
Anche questi due titoli mi sembrano interessanti:https://www.goodreads.com/book/show/5...
https://www.goodreads.com/book/show/2...
Oh, gli approfondimenti! :)Per Emily Dickinson vorrei leggere Lettere: 1845-1886.
Idealmente mi piacerebbe anche approfondire Tolkien e Coleridge, ma non so ancora con quali testi e soprattutto se riesco. Ho un sacco di libri da voler leggere in questo periodo! ^^
EDIT
Forse potrei leggere Tolkien. Mito e modernità: In difesa della Terra di Mezzo
Saturn wrote: "Oh, gli approfondimenti! :)Per Emily Dickinson vorrei leggere Lettere: 1845-1886.
Idealmente mi piacerebbe anche approfondire Tolkien e Coleridge, ma non so ancora con quali test..."
Perfetto! 😍📚
Laura V. wrote: "A proposito della Dickinson, segnalo che esiste questo romanzo:https://www.goodreads.com/book/show/1...
Non so se qualcuno lo ..."
Ma quindi valgono anche dei romanzi?
pensavo solo saggistica..
Intanto ho in casa:Una trilogia palestinese di Mahmud Darwish
Difendere la Terra di Mezzo. Scritti su J.R.R. Tolkien di Wu Ming 4
La vita di J.R.R. Tolkien di Michael White
Una sconosciuta moralità. Quando Verlaine sparò a Rimbaud di Giuseppe Marcenaro
Credo siano tutti adatti ma non so ancora quale (o quali) leggerò..
Dagio_maya wrote: "Intanto ho in casa:Una trilogia palestinese di Mahmud Darwish
Difendere la Terra di Mezzo. Scritti su J.R.R. Tolkien di Wu Ming 4
[book:La vita di J.R.R. Tolkie..."
Adattissimi, Dagio!
Hai solo l'imbarazzo della scelta! 😍
Anch'io ho "Una trilogia palestinese" di Mahmud Darwish e spero proprio di riuscire a leggerlo.
Certo, sono ammessi anche racconti e romanzi, ma non scritti evenntualmente dai poeti in questione; se vai a rileggere sopra, tra le regole, lo trovi precisato. Spero sia chiaro. 😉
Ho iniziato Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily DickinsonPer ora ho letto soltanto poche pagine, Emily non è ancora nata, ma sta nascendo l'amore tra i suoi genitori e alcune considerazioni sul fatto che da lì a poco nascerà una delle poetesse/poeti più incredibili che io abbia mai letto.
Ho iniziato Lettere: 1845-1886Ho letto le prime lettere, quelle indirizzate all'amica Abiah Root.
Si nota subito la profondità del pensiero dell'autrice. Mi è sembrato di vederci anche tanta solitudine però, quella di chi vede le cose su un piano diverso dalla maggior parte delle persone, indagando profondità - appunto - che sono ignote ai più.
Eppure qui è ancora un'adolescente...
Saturn wrote: "Ho iniziato Lettere: 1845-1886Ho letto le prime lettere, quelle indirizzate all'amica Abiah Root.
Si nota subito la profondità del pensiero dell'autrice. Mi è sembrato di vederc..."
Un mito assoluto Emily :DD
Ciao, ragazzi!Grazie mille! Scusate, sono reduce da due settimane particolarmente intense a casa dei miei genitori. Pian piano controllo tutto. Intanto, mi sembra che questi approfondimenti promettano di nuovo bene per la nostra Emily Dickinson! 😍
Laura V. wrote: "Ciao, ragazzi!Grazie mille! Scusate, sono reduce da due settimane particolarmente intense a casa dei miei genitori. Pian piano controllo tutto. Intanto, mi sembra che questi approfondimenti promet..."
Vai tranquilla Laura, figurati :)
Lettere: 1845-1886Ho letto la prima parte in cui sono raccolte le lettere fino al 1860. Come dicevo anche nel commento precedente, già dalle lettere si evince lo sguardo poetico di Emily Dickinson. Sia per le descrizione che fa delle cose che la circondano, sia per i pensieri profondi che accompagnano moltissime lettere. Agli amici scrive cose come
Ma dimmi, che cosa è la Vita?Sono lettere impegnative, anche nei toni leggeri non c'è mai frivolezza. Un altro esempio può essere
La Fiducia nell'Alba modifica l'Imbrunire.Mi chiedo come doveva essere per i suoi amici ricevere queste lettere.
C'è anche però un tema ricorrente, che è quello della Morte che nelle sue lettere definisce "democratica" perché colpisce cecamente. Un giovane come un vecchio. C'è molta riflessione e turbamento quando la morte in qualche modo sfiora la sua vita.
Lettere: 1845-1886Sto leggendo la seconda parte e adesso le lettere sono ancora più poetiche. Ci sono frasi come
La luna, come una Ragazza - attraversa una Città di Topazio
Alcune risultano quasi criptiche perché magari rimandano a discorsi precedenti.
In altre ci vedo a volte ansia o cupezza.
Comunque sono molto belle.
Ho iniziato:Difendere la Terra di Mezzo. Scritti su J.R.R. Tolkien di Wu Ming 4
Ho letto la prefazione in cui si presenta l'opera.
Nella prima parte (Spettri di Tolkien) ci sono 4 capitoli.
I primi due capitoli si concentrano sulle tappe della produzione letteraria e la sua ricezione.
Il terzo capitolo è dedicato al fandom tolkieniano.
Il quarto capitolo è dedicato all'interpretazione di T. in Italia in un'ottica tra tradizione e simbolismo.
La seconda parte entra nel merito delle storie raccontate e dei personaggi creati.
Infine, il volume si conclude con un’appendice a firma del più noto allievo di Tolkien, il filologo Thomas A. Shippey.
Essenzialmente vuole capire come mai l'opera di Tolkien sia diventata un vero e proprio fenomeno culturale che perdura ancora oggi.
Oggi proseguo ed inizio il primo capitolo:
"Nascita e destino di un fenomeno letterario - 1937-1973"
Per ora mi sembra scorrevole..
Proseguo..Tra la pubblicazione de Lo Hobbit e Il Signore degli anelli passa la bellezza di 17 anni!.
Nel primo romanzo Tolkien intreccia la filologia (suo campo di studio) con un'immaginazione fantastica che nasce dalla sua passione di inventare scenari (con quattro figli raccontava spesso storie di sua invenzione) ma anche linguaggi inediti.
Questo intreccio sarà la base su cui costruirà tutta la sua opera.
Dunque 1937 il primo, 1954 il secondo libro: ovviamente il mondo è cambiato.
Il mondo di fine anni ’30 è palesemente in bilico. Dalla Germania arrivano a Tolkien richieste per i diritti così da poter tradurre Lo Hobbit in tedesco. L’editore in questione, tuttavia, chiede all’autore ulteriori informazioni sulle sue origini (!!).
Tolkien così risponde:
” Cari Signori,
grazie per la vostra lettera. […] Temo di non aver capito chiaramente che cosa intendete per arisch. Io non sono di origine ariana, cioè indo-iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indostano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se Voi volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato (…)
Non posso, tuttavia, trattenermi dall’osservare che se indagini così impertinenti e irrilevanti dovessero diventare la regola nelle questioni della letteratura, allora manca poco al giorno in cui un nome germanico non sarà più motivo di orgoglio.
La Vostra indagine è sicuramente dovuta all’obbligo di adeguarsi alla legge del Vostro paese, ma che questa debba anche essere applicata alle persone di un altro stato è scorretto, anche se avesse (ma non ce l’ha) a che fare con i meriti del mio lavoro o con la sua idoneità alla pubblicazione, lavoro del quale sembravate soddisfatti anche senza saper nulla della mia Abstammung [discendenza].
Tolkien politicamente non era apertamente schierato( anche se essendo profondamente cattolico in privato parteggiava ad esempio per Franco dato che i comunisti fucilavano i preti) ma sicuramente non si è mai allineato con la nazismo. Ci sono lettere che testimoniano, ad esempio, il suo disprezzo per l’uso distorto che il Terzo Reich fece dei miti nordici manipolandoli per i loro scopi.
Tra parentesi sono curiosa di arrivare a capire come negli anni settanta i gruppi di estrema destra italiana si siano appropriati di Tolkien dichiarando che fosse schierato con loro..
Tornando al Lo Hobbit appena pubblicato, T. si mette subito all’opera per un seguito che sarà, per l’appunto, Il Signore degli anelli: una gestazione di 17 anni ovviamente con delle pause in cui scisse anche dei racconti (in particolare due: “Foglia di Niggle”, allegoria che affronta la relazione tra la produzione artistica, il senso di quest’ultima e la morte dell’artista; “Farmer Giles of Ham” -tradotto in Italia come “Il cacciatore di draghi”-favola che sfrutta il canone della lotta dell’eroe contro il drago per stravolgerne il senso, mettendo al centro della vicenda l’antieroicità dei protagonisti
Anche se non è un’allegoria della guerra mondiale, il romanzo contiene quell’aria tetra che si respirò prima, durante e dopo. La tematica del potere accentrato che rende oscuro,malvagio chiunque (come scordare Gandalf di fronte alla tentazione dell’anello?).
Tolkien entrò poi in aperta polemica con i detrattori del genere fantastico spesso relegato alla letteratura infantile ed etichettato come narrativa di fuga dalla realtà. In un’epoca in cui il realismo era dominante la svalutazione del fantasy fu perentoria e generando pregiudizi ancora oggi diffusi.
L’anno poi della pubblicazione de Il Signore degli Anelli (1954) è particolare: in letteratura Ian Flemming continua con successo la saga di 007 e, all’opposto Golding pubblica Il Signore delle mosche. Un mondo che si avvia a grandi cambiamenti: la musica rock, il mito del giovane ribelle antiborghese (Marlon Brandon, James Dean), la guerra fredda, i movimenti anticoloniali e la nascita di repubbliche nuove e, negli Usa, la storica sentenza (90 anni dopo la Guerra civile!) che dichiarava incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche..
in tutto questo contesto ci si chiede come ha fatto Il Signore degli anelli così fuori dai canoni ad essere apprezzato. La critica si divise soprattutto quella marxista o comunque di sinistra.
W.H. Auden, Iris Murdoch furono, ad esempio, tra i difensori.
In ogni caso, il verdetto fu decretato lontano dai salotti: fu il pubblico a rendere quest’opera il successo che ancora oggi conosciamo.
Ajeje wrote: "Dagio quel saggio ce l'ho anch'io in libreria. Molto interesanti i tuoi aggiornamenti!"Mi sta piacendo molto 😍
Io sto proseguendo pian piano con Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson, ma non riesco a scrivere due parole di senso compiuto per raccontarvi come stia proseguendo effettivamente la lettura. Talmente tanto affascinante e coinvolgente si sta rivelando la lettura e dove il fulcro e cioè Emily, mi stanno risultando ancora più emozionanti di quando leggo le sue poesie e le lettere. L'autrice, di questa biografia, ha fatto un'opera di riordino e soprattutto di narrazione come se fosse un romanzo, ma non romanzando le vicende, nel senso che rendendo vivide le vicende invece che statiche e fredde come potrebbero essere se raccontate come eventi elencati uno dietro l'altro... non so se si è capito il senso del discorso!? :O
Ajeje wrote: "non so se si è capito il senso del discorso!?"Si è capito benissimo! Deve essere un libro scritto veramente bene ^^
Ajeje wrote: "Io sto proseguendo pian piano con Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson, ma non riesco a scrivere due parole di senso compiuto per raccontarvi come stia proseguendo ..."Che bello 😍😍😍
Anch'io sto proseguendo la lettura con molto coinvolgimento.Quanto l'opera di Tokien (soprattutto Il Signore degi anelli) ha fatto parte della cultura di contestazione degli anni '70 (i Led Zeppelin hanno attinto a mani basse!) .
Molto interessante anche i paragoni con altre opere fantasy che sono state pubblicate con gran successo negli ottanta e a seguire..
Negli anni '60 pubblica Le avventure di Tom Bombadil
Cito:
Il tono e il registro delle poesie sono dei più disparati: alcune sono filastrocche per bambini; altre raccontano in chiave comica le imprese di certi curiosi personaggi, magari ispirandosi a stilemi medievali; altre ancora presentano invece tinte malinconiche e sconsolate. Nell’insieme danno conto dell’estrema versatilità stilistica di Tolkien, che le presenta come poesie scritte dai personaggi della saga dell’Anello – alcune, infatti, vengono citate proprio nel Signore degli Anelli –, specificando che si tratta di esempi di «poesia hobbit». Insomma, nella finzione metatestuale, la raccolta farebbe parte del Libro Rosso dei Confini Occidentali, lo pseudolibro che raccoglie praticamente l’intero legendarium tolkieniano.
@Dagio quest'associazione tra Il Signore degli Anelli ed i Led Zeppelin mi era sconosciuta e mi ha fatto esplodere il "gulliver", mitici!!
Ajeje wrote: "@Dagio quest'associazione tra Il Signore degli Anelli ed il Led Zeppelin mi era sconosciuta e mi ha fatto esplodere il "gulliver", mitici!!"Appena riesco ti riporto le citazioni.
Una scoperta anche per me 😁
Lettere: 1845-1886Finito la seconda parte e cominciato la terza.
Ieri mentre leggevo sottolineavo a man bassa! Queste lettere sono poetiche e coinvolgenti.
I Momenti troppo felici si dileguanoCi sono tante frasi che potrebbero essere dei bellissimi aforismi, come
Senza lasciare traccia -
E' l'Angoscia che non ha Piume
Oppure troppo peso per volar via -
Con gli anni non si invecchia, ma si diventa ogni giorno più nuovi.Le lettere più belle sono quelle indirizzate a Thomas W. Higginson dove ci sono versi come
Ciò che ci appartiene per quanto ci appartenga,Come nelle sue poesie, anche nelle lettere Emily Dickinson fa un largo uso di maiuscole.
E' bene riaccumularlo
Nel ricordo delle dimensioni
Della Potenzialità
Ajeje wrote: "@Dagio quest'associazione tra Il Signore degli Anelli ed i Led Zeppelin mi era sconosciuta e mi ha fatto esplodere il "gulliver", mitici!!"Ecco...
"Se il cinema restava un binario morto, la musica rock britannica, contaminata dalle sottoculture giovanili, divenne invece terreno sempre più fertile per l’immaginario tolkieniano. Da un lato troviamo il progressive rock britannico di fine anni Sessanta, con i suoi temi pastorali, i richiami alla natura e a una rinnovata spiritualità (si pensi alle atmosfere epico-fiabesche evocate nei primi album dei Genesis o a certe sonorità medievali dei Jethro Tull); dall’altra, l’omaggio diretto da parte di uno dei gruppi inglesi più influenti del decennio successivo: i Led Zeppelin.
La rock band fondata nel 1968 da Jimmy Page e Robert Plant disseminò le proprie canzoni di riferimenti tolkieniani, in certi casi molto espliciti. Ad esempio in Ramble On (1969):
Mine’s a tale that can’t be told, my freedom I hold dear
How years ago in days of old when magic filled the air
’Twas in the darkest depths of Mordor, mm-I met a girl so fair
But Gollum and the evil warg crept up and slipped away with her
In Battle of Evermore (1971) si racconta di uno scontro campale tra le forze del bene e quelle del male, con riferimenti al «Signore Oscuro» e agli «Spettri dell’Anello».
E il finale del Signore degli Anelli riecheggia nell’immagine malinconica di uno sguardo che si volge a Occidente e delle lacrime per un’imminente partenza, che troviamo nel pezzo più famoso dei Led Zeppelin, Stairway to Heaven (1971):
There’s a feeling I get
When I look to the West
And my spirit is crying for leaving.
Proprio come l’immagine di una persona che fa i bagagli e parte per le Montagne Nebbiose, cioè un luogo della Terra di Mezzo, in Misty Mountain Hop (1971), richiama l’avventura di Bilbo ne Lo Hobbit.
So I’m packing my bags for the Misty Mountains
Where the spirits go now,
Over the hills where the spirits fly.
😍😍😍
@Dagio ohhh non ci avevo mai fatto caso, è anche vero che io delle canzoni ascolto più che altro le sonorità, poi più avanti mi concentro sui testi ed i Led Zeppellin non li ho ascoltati moltissimo, mi ci dovrò reimmergere! Grazie :)P.S. i Jethro Tull sono l'espressione perfetta tolkieniana :D
Ciao anche in questa discussione, rieccomi!Vedo che siete andati alla grande nel frattempo (mi sono spiegata e scusata nella discussione aggiornamenti ;) )!
Sbaglio o, per il momento, nessuno ha dichiarato terminata la propria lettura di approfondimento?
Noto con piacere che sono letture molto interessanti! In particolare, Emily Dickinson ha avuto un successone da inizio anno!
Anch'io vorrei farne almeno un paio in questo terzo giro di approfondimenti, speriamo! :D
Grazie di cuore a tutti, e scusate ancora!
Dagio_maya wrote: "@Laura, per approfondire Patrizia Cavalli potrebbe andare bene:Con passi giapponesi ?"
Penso di sì, dalla sinossi mi pare di capire che non siano racconti di fantasia, ma una prosa che raccoglie memorie, giusto?
Lettere: 1845-1886Ho finito la quarta parte, mi rimane l'ultima.
Mi chiedo se abbandoniamo mai l'Improbabile - è una dimora così accogliente, e forse non lo facciamoPiù leggo di Emily Dickinson, più ho voglia di leggere qualcosa su questa poetessa. E pensare che non ho ancora letto le sue poesie! Sarà un compito irrinunciabile per il prossimo anno ^^
Saturn wrote: "Lettere: 1845-1886Ho finito la quarta parte, mi rimane l'ultima.
Mi chiedo se abbandoniamo mai l'Improbabile - è una dimora così accogliente, e forse non lo facciamo
Più legg..."
Saturn, puoi leggere anche altri libri di approfondimento, a tuo piacere! 😍 Quanto alla lettura delle sue poesie, perché non iniziare già in questa edizione della nostra sfida? Mancano più di due mesi alla conclusione. Potresti leggere una breve raccolra, tanto per iniziare 😉📚
Su Emily Dickinson ricordo questi due titoli di approfondimento:https://www.goodreads.com/book/show/5...
https://www.goodreads.com/book/show/2...
Ajeje wrote: "Laura V. wrote: "Ajeje wrote: ""Quante pagine, Ajeje??? 😅"
Quasi 2000, di infinita intensità :DD"
Spero con testo originale a fronte! ;)
Sì sì, certo eheheheh :DAlle volte mi son cimentato a leggerle in lingua originale prima della traduzione. Emily usa un linguaggio molto particolare, vero è anche che non è che io sia così preparato in inglese, anzi :S
A dire il vero ho Poesie. Avrei voluto leggerlo per questa edizione ma non penso di farcela, perché devo ancora leggere il libro di Tolkien e almeno un altro libro che avevo programmato. :)
Ajeje wrote: "Sì sì, certo eheheheh :DAlle volte mi son cimentato a leggerle in lingua originale prima della traduzione. Emily usa un linguaggio molto particolare, vero è anche che non è che io sia così prepara..."
Leggere un'opera letteraria in lingua originale richiede grande abilità ed esperienza. Credo che nel caso della poesia sia ancora più difficile!
Saturn wrote: "A dire il vero ho Poesie. Avrei voluto leggerlo per questa edizione ma non penso di farcela, perché devo ancora leggere il libro di Tolkien e almeno un altro libro che avevo program..."Ma no, troppo voluminoso in questo momento. Cerca invece un raccolta più snella, anche di poche decine di poesie. Secondo me, rovistando in biblioteca qualcosa si trova 😉
Capisco quello che dice Ajeje.Gli approfondimenti (soprattutto in questa fase) anche per me stanno diventando un invito alla lettura.
Un vero e proprio richiamo da sirene...🤪🤪
Io sto macinando pagine e mi appresto a finire questo saggio, come dicevo, veramente ammaliante.
Mi affascina l'idea di una difesa della Terra di mezzo sia in senso generale e quindi rivolgendosi a la critica letteraria che ha dominato e domina imponendo le proprie vedute (mi viene in mente Bloom e i suoi canoni..) escludendo, di fatto, il genere fantasy dal territorio letterario e, tutt'al più relegandolo alla letteratura esclusivamente infantile.
Wu Ming 4 illustra egregiamente come, invece, Tolkien meriti di essere preso seriamente perchè tutta la sua opera è una commistione tra rilettura mitologica e rappresentazione del presente. E' propio questa la Terra di Mezzo..
"con la sua opera Tolkien non crea un mondo radicalmente alternativo al nostro, bensì problematizza il rapporto tra l’universo valoriale antico e quello moderno, scegliendo come vettori della sua narrazione arcaica piccoli grandi uomini molto più simili a noi che agli eroi dell’epica. È questo anacronismo che sancisce l’universale attualità dei suoi personaggi, e non ciò che essi dovrebbero simboleggiare all’interno di una fantomatica Tradizione. Quella Tradizione sciolta dalle parole, dal testo e dalla trama, che sarebbe suonata alle orecchie dell’antimoderno Tolkien come niente più di un flatus vocis."
Dagio_maya wrote: "Capisco quello che dice Ajeje.Gli approfondimenti (soprattutto in questa fase) anche per me stanno diventando un invito alla lettura.
Un vero e proprio richiamo da sirene...🤪🤪
Io sto macinando pa..."
Ok il richiamo da sirene, però ahinoi le giornate restano di 24 ore, durante le quali dovremmo anche dormire un po' 😂😂😂
Lettere: 1845-1886Ho concluso la lettura. Dopo l'ultima parte ci sono pochi frammenti e aforismi tratti dalle sue lettere e stralci di tre lettere di Higginson che rivelano il grande impatto che Emily Dickinson aveva lasciato. Per Higginson, che Emily chiama il suo Maestro, la poetessa è fuori da ogni canone. Quasi inafferrabile.
Molto bello questo approfondimento :)
Saturn wrote: "Lettere: 1845-1886Ho concluso la lettura. Dopo l'ultima parte ci sono pochi frammenti e aforismi tratti dalle sue lettere e stralci di tre lettere di Higginson che rivelano il gr..."
Bravissima, Saturn! Ti segno la lettura conclusa.
Ti segnalo inoltre questo volumetto con una breve raccolta delle poesie della Dickinson:
https://www.viadelvento.it/catalogo/s...
Se lo vuoi, sono a disposizione per farne scansione e inviartelo. Offerta valida anche per altri eventuali interessati 😉📚
Laura V. wrote: "Dagio_maya wrote: "@Laura, per approfondire Patrizia Cavalli potrebbe andare bene:Con passi giapponesi ?"
Penso di sì, dalla sinossi mi pare di capire che non siano racconti di fa..."
Mi informo meglio e poi ti dico
Laura V. wrote: "Ok il richiamo da sirene, però ahinoi le giornate restano di 24 ore, durante le quali dovremmo anche dormire un po' 😂😂😂..."
😂😂😂
Finito!”... come recita la celebre poesia di Bilbo Baggins, «radici profonde non gelano»,
Difendere la Terra di Mezzo. Scritti su J.R.R. Tolkien di Wu Ming 4 è un’opera che approfondisce l'opera tolkeniana ed è rivolto sia ai neofiti che non.
Il volume è strutturato in due parti.
Nella prima parte (Spettri di Tolkien) ci sono 4 capitoli.
I primi due capitoli si concentrano sulle tappe della produzione letteraria e la sua ricezione.
Il terzo capitolo è dedicato al fandom tolkieniano.
Il quarto capitolo è dedicato all'interpretazione di Tolkien in Italia in un'ottica tra tradizione e simbolismo.
La seconda parte (Le pagine e il paesaggio) entra nel merito delle storie raccontate e dei personaggi creati. Infine, il volume si conclude con un’appendice a firma del più noto allievo di Tolkien, il filologo Thomas A. Shippey.
Una lettura scorrevole nonostante non sia per nulla superficiale.
Wu Ming 4 ridefinisce la posizione di Tolkien laddove detrattori del genere fantasy hanno sminuito il suo lavoro ma ridetermina il senso del suo lavoro anche nei confronti di coloro che ne hanno tratto un simbolismo di riferimento per le destre (soprattutto italiane).
WM4, infatti, dimostra che Tolkien fu un uomo profondamente cattolico ma non allineato e neppure incline ad un lavoro letterario di stampo pedagogico e moralista.
Tutto nasce da quello che lui stesso chiamo “un vizio segreto”, ossia la ” passione per l’invenzione di idiomi immaginari. Quelle lingue necessitavano di un luogo in cui essere parlate, e in un certo senso contenevano già in potenza le avventure e i paesaggi della Terra di Mezzo. Infine, in quanto padre di quattro figli con la passione per i racconti, aveva composto poesie, filastrocche e favole della buonanotte, dalle quali era scaturita la figura che avrebbe trovato uno spazio proprio nella Terra di Mezzo e che avrebbe segnato la sua fortuna come romanziere: lo Hobbit.”
Tolkien era un filologo e studioso della mitologia (soprattutto nordica): un intreccio che delimita lo spazio in cui nacquero le sue opere ma non spiega il successo planetario che ancora oggi perdura.
Tra la pubblicazione de Lo Hobbit ed Il Signore degli anelli trascorre la bellezza di ben 17 anni.
Il primo romanzo fu etichettato da subito come racconto per ragazzi e “tollerato” dalla critica egemone in tale senso.
Il Signore degli anelli, invece, si presentò direttamente al pubblico adulto sconvolgendo i tracciati fino ad allora rispettati.
Un’opera che metteva in scena un mondo fantastico era considerata solo se allegorica (un esempio su tutti “La fattoria degli animali”) ma ” Tolkien, al contrario, pretendeva di creare un universo letterario, per di più antico e fantastico, e perciò il suo venne considerato un infantile e nostalgico tentativo di fuga dal mondo.”.
Questa accusa di “escapismo” con tutti i sui risvolti perdura ancora oggi nonostante il genere fantasy sia riconosciuto ufficialmente nel mondo della Letteratura.
L’effetto a catena che nel tempo la lettura delle opere di Tolkien ha scatenato è indicativo, tuttavia, di ben altro.
A partire dal mondo della musica (tantissimi riferimenti ad esempio nelle canzoni dei Led Zeppelin ci riportano alla Terra di Mezzo) ai movimenti universitari o hippy che inneggiano a quel mondo sì fantasioso ma così vicino per la disperata lotta contro il potere.
Insomma, nonostante in tempi e luoghi diversi, abbiano cercato di circoscrivere il fenomeno Tolkien, qualcosa è sfuggito di mano ed essenzialmente perché si è voluto dare adito solo a chi definendo il mondo letterario non ammette deviazioni.
Wu Ming 4 illustra egregiamente come, invece, Tolkien meriti di essere preso seriamente perchè tutta la sua opera è una commistione tra rilettura mitologica e rappresentazione del presente.
E' proprio questa la Terra di Mezzo vista con gli occhi di un Hobbit:
"con la sua opera Tolkien non crea un mondo radicalmente alternativo al nostro, bensì problematizza il rapporto tra l’universo valoriale antico e quello moderno, scegliendo come vettori della sua narrazione arcaica piccoli grandi uomini molto più simili a noi che agli eroi dell’epica. È questo anacronismo che sancisce l’universale attualità dei suoi personaggi, e non ciò che essi dovrebbero simboleggiare all’interno di una fantomatica Tradizione. Quella Tradizione sciolta dalle parole, dal testo e dalla trama, che sarebbe suonata alle orecchie dell’antimoderno Tolkien come niente più di un flatus vocis."



- Samuel Taylor Coleridge (1772 - 1834)
- Alfred Victor de Vigny (1797- 1863)
- Emily Dickinson (1830 - 1886) --> approfondito da Saturn; Ajeje; Laura
- Paul-Marie Verlaine (1844 - 1896)
- J. R. R. Tolkien (1892 - 1973) --> approfondito da Dagio; Saturn
- Mahmud Darwish (1941 - 2008)
- Patrizia Cavalli (1947 - 2022)
I nomi proposti sono i terzi delle singole miniliste finora dichiarate. Si procede nello stesso identico modo dei precedenti giri di approfondimento.
Ricordo che occorre dichiarare l'inizio (possibilmente con minimi dati bibliografici o linkando l'edizione da leggere) e la fine della lettura di ogni singolo libro scelto e nel mezzo lasciare traccia con qualche breve (o lunga, se si vuole) annotazione in itinere; non viene richiesta alcuna recensione finale (a meno che non la si voglia scrivere in ogni caso, ma prima occorre comunque qualche annotazione appunto strada facendo).
Generi ammessi: biografie (o autobiografie), testi di critica letteraria, saggi, diari, epistolari, testi teatrali, fumetti, anche estratti di opere a carattere per così dire enciclopedico nel caso in cui dei poeti scelti fosse difficile reperire titoli in prosa.
I testi in prosa possono anche essere stati firmati dagli stessi poeti in questione, con l'eccezione di racconti e romanzi (ammessi invece racconti e romanzi di altri autori in cui il poeta oggetto di approfondimento risulti protagonista o comunque tra i personaggi dell'opera o, in assenza fisica, ci sia un chiaro riferimento a lui/lei). Nessuno dei partecipanti è vincolato al nome scelto per la propria minilista e tutti possono leggere tutto, senza alcun limite nemmeno riguardo al numero di singoli approfondimenti; ammessa persino la lettura di più libri in contemporanea (l'importante è non uscire fuori di testa, mi raccomando :DDD).
Come avrete notato, compare ancora il nome della nostra cara Emily Dickinson, già approfondita a inizio anno.
Iniziamo la prossima settimana! :)