pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
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gdl Digressione - 6a tappa
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Tittirossa
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Oct 20, 2025 03:26AM
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Io ho finito la sesta tappa e mi sembra che da metà in poi (pag. 500 circa) cambi passo: più affilato, meno ridondante e si comincia a vedere il disegno.
Stamattina ho letto il primo capitolo della tappa e mi sono detto: appena Goodreads torna a funzionare segnalo questa cosa interessante.
Ma non mi ricordo più cos'era.
Ma non mi ricordo più cos'era.
Io volevo dire che nel capitolo 46 che è uno dei più belli di tutto il libro dal titolo emblematico ma anche notevole di per sé "Fiori dalle ombre erranti" molti cerchi si chiuderanno, per quelli che....Griffi digredisce troppo. Ed è la terza volta che Griffi riesce ancora a commuovermi.
In tutto il romanzo (almeno fin qui), non c'è un errore! Un'edizione curatissima.(A parte "difronte" che non ci piace)
Evi * wrote: "Io volevo dire che nel capitolo 46 che è uno dei più belli di tutto il libro dal titolo emblematico ma anche notevole di per sé "Fiori dalle ombre erranti" molti cerchi si chiuderanno, per quelli c..."Evi, è bella tutta la sezione delle Ombre.
Catoblepa wrote: "Stamattina ho letto il primo capitolo della tappa e mi sono detto: appena Goodreads torna a funzionare segnalo questa cosa interessante.
Ma non mi ricordo più cos'era."
che Freud ha scritto a Mussolini? ma è vero? questa cosa di non sapere cosa è vero e cosa no, per la mia natura, è abbastanza snervante.
Perché se do tutto per inventato il libro ha meno spessore, ma non posso passare metà del tempo a cercare se i titoli citati dei libri (o delle canzoni, o dei film) sono veri del tutto, in parte veri in parte inventati, del tutto inventati.
La mia media cultura (un vezzo, come quando Augias dice di essere ignorante, la mia smisurata bottonologia) mi consente di beccarne boh, un decimo? e quindi mi chiedo, cui prodest?
(mi leggo Magris se voglio sentirmi ignorante).
vabbè, io a differenza vostra, più proseguo meno mi sento attratta da questo frattale infinito. confido che la seconda parte sia più coesa
Ma non mi ricordo più cos'era."
che Freud ha scritto a Mussolini? ma è vero? questa cosa di non sapere cosa è vero e cosa no, per la mia natura, è abbastanza snervante.
Perché se do tutto per inventato il libro ha meno spessore, ma non posso passare metà del tempo a cercare se i titoli citati dei libri (o delle canzoni, o dei film) sono veri del tutto, in parte veri in parte inventati, del tutto inventati.
La mia media cultura (un vezzo, come quando Augias dice di essere ignorante, la mia smisurata bottonologia) mi consente di beccarne boh, un decimo? e quindi mi chiedo, cui prodest?
(mi leggo Magris se voglio sentirmi ignorante).
vabbè, io a differenza vostra, più proseguo meno mi sento attratta da questo frattale infinito. confido che la seconda parte sia più coesa
Titti, nelle note finali (mi sembra dell'editore) si parla dell'autenticità dello scritto di Freud a Mussolini.
alla fine ho usato google, non si tratta di una lettera ma di una dedica su un libro scritto da Freud e Einstein, Warum Krieg? per contraccambiare il regalo di Forzano che era stato in visita da lui. la sedica è la frase riportata, ma lipotesi è che Freud si augurasse che Mussolini potesse fermare l'Anschluss. cosa che si guardo bene dal fare. il libro è parte della biblioteca del Duce così come l'articolo contro la psicoanalisi.
il capitolo dello psicologo solo a me ha ricordato Stella Maris di McCarthy e le sedute di Alicia (con un tocco di Woody Allen, in effetti, tutti quei drink e il fumo)?
Non ho letto Stella Maris quindi non posso commentare, ma in generale questa tappa è molto diversa per costruzione e struttura rispetto a tutte le precedenti (essendo entrati in un'altra parte del libro, immagino sarà così tutta la parte).
Capitolo dello Scarabeo bellissimo, capitolo dell'affondamento nel Tanaro toccante ma forse un filo forzato nel riportare alle alluvioni del '94.
Capitolo dello Scarabeo bellissimo, capitolo dell'affondamento nel Tanaro toccante ma forse un filo forzato nel riportare alle alluvioni del '94.
Catoblepa wrote: "Non ho letto Stella Maris quindi nonu osso commentare, ma in generale questa tappa è molto diversa per costruzione e struttura rispetto a tutte le precedenti (essendo entrati in un'altra parte del ..."Considerazioni che avevo pensato e condivido, il romanzo si sta rimodulando in maniera più tradizionale.
Ciò che mi sorprende è l'azzardo di Griffi di avere reso la quasi prima metà del romanzo più complessa con il rischio di fare scappare il lettore tradizionale più pigro chev non vuole impegnarsi a seguire i labirinti narrativi spesso confusi e i continui salti temporali e geografici che invece sono gli aspetti che più mi hanno catturato e inchiodato alla pagina fin dall'inizio.
Il capitolo sull'alluvione del Tanaro è bellissimo. Non mi sono ancora premurata di verificare se sia reale o meno, immagino di sì quale corso d'acqua in Italia non alluviona?
Tendo a non correre ogni due per tre a verificare magari lo farò a lettura finita, so di stare leggendo un romanzo che si regge piu sulla verosimiglianza che sulla scientificità, qualcosa lo controllo anche io ma tendo soprattutto a lasciarmi scorrere dal fluire delle parole.
Si, il capitolo 48 si intitola oltretutto Mentre Morivo, un omaggio a Faulkner e al suo romanzo in cui si narra dell’alluvione in cui muore la madre della famiglia protagonista.
@evi tutto vero. lo ricordo perché avevo parenti coinvolti. inoltre leggere quelle pagine per chi è passato in mezzo a una alluvione è molto toccante
Tittirossa wrote: "@amaranta nooooo! massima invidia"
nel senso che sto leggendo di quelle pagine! La Balbec di P è un posto immaginario. 😉
nel senso che sto leggendo di quelle pagine! La Balbec di P è un posto immaginario. 😉
Anch'io ricordo quella specifica alluvione, anche se avevo solo 8 anni, perché con la scuola avevamo aderito a un progetto per mandare aiuti.
Siamo arrivati nel futuro, comunque, ho già letto un capitolo ambientato nel 2026 (quello in cui appare la famosa maglietta di Daniel Johnston) e in cui Arturo inizia a fare lavori socialmente utili (ma non sappiamo ancora perché).
Anche Manzoni, come Proust e Gadda, non manca. In via Manzoni c’è l’hotel Don Rodrigo (poi, per errore, l’unico incontrato, Rodigo) e il capo del personale Esselunga si chiama Antonio Ferrer.
Sono qui, da queste parti: solo per dare un segno di vita, ma non mi commuovo, non mi emoziono, procedo stancamente (in effetti questa tappa l'ho finita e non ho niente da segnalare).




