Aiuola007

“A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran.
Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave". Ci rimasi secco. Fran.”
― Alessandro Baricco, Novecento. Un monologo

“Do you feel no compunction, Socrates, at having followed a line of action which puts you in danger of the death penalty?'

I might fairly reply to him, 'You are mistaken, my friend, if you think that a man who is worth anything ought to spend his time weighing up the prospects of life and death. He has only one thing to consider in performing any action--that is, whether he is acting rightly or wrongly, like a good man or a bad one.”
― Socrates, Apology

“Would a musician feel flattered by the loud applause of an audience if he knew that they were nearly all deaf, and that, to conceal their infirmity, they set to work to clap vigorously as soon as ever they saw one or two persons applauding?”
― Arthur Schopenhauer, The Wisdom of Life

“When we see that almost everything men devote their lives to attain, sparing no effort and encountering a thousand toils and dangers in the process, has, in the end, no further object than to raise themselves in the estimation of others; when we see that not only offices, titles, decorations, but also wealth, nay, even knowledge[1] and art, are striven for only to obtain, as the ultimate goal of all effort, greater respect from one's fellowmen,—is not this a lamentable proof of the extent to which human folly can go?”
― Arthur Schopenhauer, The Wisdom of Life