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La "saggezza" delle folle: mai titolo fu più ironico. Ogni capitolo dedicato all'Unione è un bel calcio nello stomaco. Siamo davvero entrati nell'Età della Follia. E uno può raccontarsi la favoletta che questo è solo un mondo fantasy... Invidio chi ci riesce.

"Essere troppo scuro o troppo chiaro o troppo ricco o troppo povero o troppo pazzo o troppo sano di mente costituiva una pessima idea, nella nuova Unione. La libertà non sembrava aver reso nessuno meno incazzato. Il prezzo del pane continuava a salire, e l'oratoria del presidente R*** non era commestibile."

A furia di sbadigli ho finalmente realizzato la mia avversione per protagonista 1 e protagonista 2. No, questi manichini ormonati non si meritano un nome proprio.

"Anche se non nutriamo dubbi su quanto ti mancheranno le gioie della nostra compagnia, entrambi potremmo beneficiare di un po' di tempo separati, oui? La distanza rafforza l'amore."
Pausa

Tutto si può dire di Kristoff ma non che sia un autore lineare e scontato. Con un colpo di mano ha rimescolato le carte in tavola. Diamine, è così che andrebbero giocati i fantasy.

Il rapporto tra Gabe e Dior somiglia sempre più a quello di Anakin Skywalker e la sua padawan Ahsoka

Cameron e Tim Miller non hanno capito che la vera miniera d'oro da portare su schermo è questa Età della Follia. Basta dedicarsi a progetti collaterali, zio Joe

Storia interessante (continuo a pensare alle premesse del Re Strega) ma, cavolo, ho letto manuali di gioco con più carisma.

Il metro di misura è Dragon Ball (ovviamente), capostipite dei battle shonen; la chiave di lettura, Il viaggio dell'eroe. C'è molto storytelling in questo piccolo saggio.

Avevo dimenticato quanto ca**o amo Abercrombie!

Piccolo reminder per vedere se sarò della stessa opinione a libro finito.

Pov preferiti: Rikke, Orso
Pov interessanti: Savine, Leo, Trifoglio
Pov poco interessanti: Vick, Grosso
Frase preferita: qualunque riferimento a Novedita il Sanguinario

I due protagonisti mi ricordano Sophie e Howl del mio Ghibli preferito. Lettura chill 🫖🍪

In un universo migliore si sarebbe sbloccata la route con Zhijuan. Male, Hamlet, molto male

Se ho dormito 5h è colpa di questo libro. Ci sono delle criticità (in primis uno sviluppo molto lento), però i protagonisti sono interessanti e promettono degli intrecci affatto scontati. Spero solo che dopo una prima parte slice of life la bussola inizi a puntare verso una rotta più specifica.

Vedo le influenze ma non è un male: è inevitabile quando il lettore condivide lo stesso bagaglio immaginifico degli autori. I cap brevi sono una buona scelta per alternare i due pov.

Sta finendo troppo in fretta. Ci voglio un anime su questa serie.

Se a pagina 3 avevi il mio interesse, a pagina 90 hai il mio cuore. Lode a te, Grand Champion Best in Dungeon (e no, non mi sto riferendo a Carl)

Parte piano. Inizio da fumetto indie parodistico. Quasi un gioco a "trova la citazione". Dal cap. 8 cambia il disegnatore, con un taglio molto più amazing [spider-man]. Dal cap. 10, un twist che dà il lancio alla storia. Finalmente.

Oggi mi ci sono messo d'impegno, macinando 150 pp. Continuo a pensare che sia il miglior lavoro di zio Kristoff 😌

Decisamente un altro livello rispetto ai film

Questo è il gotico che cercavo. Le sorelle Brontë approverebbero.

Quando un donghua ti prende talmente tanto che ti metti a fare 'ste pazzie

Sono perplesso 👀

Si sta rivelando una perla nascosta. Non è una storia di zombie. È una storia che parla di silenzi, immagini e solitudine.

I fan di Violet Evergarden apprezzeranno

Quel momento toccante in cui le parole di una dea ti ricordano un certo risvolto di trama in Hogwarts Legacy 😯

"...un po' come leggere la trascrizione di un intrigante caso giudiziario. Cominci tutto eccitato, ma a pagina due ti rendi conto che ci sono troppe parole e poco dramma."

Date le aspre critiche che questo titolo ha ricevuto nell'ultimo anno, mi aspettavo abissi di pattume metafisico. Invece pare una semplice storia sul solco di Kafka e Jodorowsky. Al momento l'unica mia critica si limita alla cover incomprensibile.

È da pagina 1 che sto cercando un motivo per abbandonare questa lettura, quasi mi sentissi in obbligo a ostentare un atteggiamento snob verso questo genere di prodotti. Ora, arrivato a pagina 293, posso dire che non c'è stata una sola riga che non mi sia bevuto?

Ho appena scoperto di essere un verbo al congiuntivo. Può suonare strano ma all'interno di questo libro ha perfettamente senso.