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« Guardo mia sorella e penso a quanto ha sopportato: l'odio, la crudeltà, la manipolazione, le violenze, l'abbandono... Se riempi una persona di cose orrende, è tanto strano che voglia restituirle al mondo? Medea ha scelto la via dell'odio perché nessuno le aveva mai mostrato un'altra strada. »

« E so anche come racconteranno questa storia. Succede a tutte le donne che non accettano il proprio posto in questo mondo. Giasone sarà l'eroe, e tu? Ti faranno diventare la sua damigella adorata e malata d'amore, oppure sarai la cattiva. Sono gli unici ruoli che non gli dispiace lasciarci interpretare. »

« Fu durante quel periodo che si rese davvero conto dell'importanza del valore più alto che un individuo potesse possedere e che, di conseguenza, era anche il più minacciato di tutti i tempi, specie per le donne: la libertà. [Roma, 1924] »

« Non siamo fragili perché disdegniamo la violenza e la sopraffazione, tutt'altro. La nostra forza è interiore, non risiede di certo nei forconi! Fiorire nelle avversità, ecco, ciò che si deve fare attraverso la dedizione, l'impegno, la caparbietà... Mondieur, sono sempre più convinta di essere nel giusto confidando nel potere delle parole e nella loro diffusione. La conoscenza è libertà. »

« Ci chiamano “seminatrici”, e devo dire che mi piace. Seminiamo speranza lì dove c'è disperazione, dopotutto. »

« [Sicilia, aprile 1918] Il cambiamento che le loro vite hanno subito negli ultimi anni ha permesso loro di arrivare sin lì, con i fazzoletti in testa e i vestiti della domenica addosso, tutte mosse dallo stesso scopo: rivendicare a gran voce il valore della propria fatica e raccontare ciò che si vive in quei luoghi dimenticati dallo Stato. »

« Sono gli uomini a raccontare storie. Le donne invece vanno avanti. Per noi è stata una guerra nell'ombra. Non ci sono state parate per noi quando è finita, nessuna medaglia o menzione nei libri di storia. Durante la guerra abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, e quando è cessata, abbiamo raccolto i cocci e ricominciato le nostre vite da capo. »

« A volte non conta come si svolgono davvero i fatti, ma come poi la storia scritta da chi vince li racconta. »

« Cara, per noi donne la strada da percorrere è sempre stata in salita e ancora oggi è lunga e irta. Ma dobbiamo guardare avanti, senza arrenderci mai. »

« Ma la guerra non è mai asettica. Non è solo un problema di velocità, di coordinamento, di numeri da incasellare in una tabella strategica. La guerra è anche resistenza. È logoramento. È l'errore di chi pensa che l'esercito sia tutto e l'identità nulla. »

« Non mi rivolgo a voi per chiedere scuse, ma per pretenderle. Non come un atto di cortesia, ma come un atto di giustizia. Perché la storia del mio Paese merita di essere raccontata per ciò che è stata, senza distorsioni. E non basta riconoscerla nei libri di testo, tra le righe di qualche capitolo dimenticato. Deve essere guardata in faccia, con tutte le sue ombre e il dolore che porta con sé. »

« Ricordate sempre che la storia non è solo un racconto, è una radice che ci tiene saldi alla nostra terra. Finché ricorderemo, nessuno potrà mai toglierci ciò che siamo. »

« È la fame che muove il mondo, non le ideologie, non i sogni. La storia, in fondo, è solo una narrazione di questa fame, declinata in mille forme. »

« Dobbiamo scrivere le nostre vite sul cielo, perché quelli che verranno vi leggano le nostre battaglie, il sale sulle nostre ferite. Dobbiamo scrivere le nostre vite sul cielo, perché quelli che verranno vi leggano le nostre eterne rinascite. »

« Tutto questo è solo un incubo, non è vero nonno? Si sono mai visti degli uomini fare una cosa del genere? »

« Non se ne va mai [l'infanzia].Siamo noi che la scacciamo. Crescere significa fare esperienza del mondo. Se non si vigila sulla propria innocenza, la realtà la distrugge. Bisogna sempre conservare gli occhi della propria giovinezza, perché non si diventa esseri completi se non quando si è capaci di sentire come un bambino, spiccando il volo e ancorandosi nello stesso tempo alla realtà. »

« L'identità è un giardino in cui pianti ogni evento che vivi. Se te ne prendi cura, vi crescono dei fiori magnifici. Ma se qualcuno penetra al suo interno e li strappa, il giardino ne esce distrutto e l'albero che vi cresce non ha più radici. »

« Ogni colore, sposandosi con un altro, forma un armonia. Immagina questo giardino tinto di un solo colore. Non sarebbe mortalmente triste? Lo stesso avviene con le credenze degli uomini. Esse formano un'immensa collana, ciascuno granello della quale dona un nuovo fiore al giardino di Dio. »

« Vivere a Bucarest era come vivere dentro una foto in bianco e nero. La vita in una fredda monocromia. Sapevi che il colore esisteva da qualche parte oltre la tavolozza di cemento e carbone della città, ma non potevi arrivarci, oltre quel grigio. »

« Vivere l'attimo attraverso parole nero su bianco è quanto di più eterno a cui si possa aspirare. [...] La scrittura, i libri, consegnano l'attimo attraverso le parole e i loro significati, il tempo deteriora il tratto di penna ma non i concetti, il messaggio quello è e quello rimane. Quell'attimo voleva descrivere lo scrittore mille anni fa, quell'attimo ci ha consegnato oggi con le sue parole. »

« C'è chi condanna il terrore e chi condanna un'etnia. Il dramma dell'olocausto non può averci insegnato che c'è una religione o un'etnia da difendere a ogni costo, ma piuttosto deve averci insegnato che la diversità è ricchezza, e che il concetto di razza è da bandire dalla faccia dell'universo. »

« Non è bello sentirsi chiusi dentro, ma a volte è utile provare questa sensazione. Condividerla con chi la vive tutti i giorni per dare il giusto valore alla parola Libertà, con la quale l'occidente si riempie la bocca, ma della quale non ha mai provato l'assenza. »

« Non facevamo altro che combattere al fronte, guardare film o prendere droghe. Non c'era tempo per restare soli e per pensare. I nostri discorsi riguardano soltanto i film di guerra o il modo in cui il tenente, il caporale oppure uno di noi aveva ucciso un ribelle. Come se al di fuori della nostra realtà non esiste nient’altro. »

« Una delle maggiori fonti di disagio mentale, fisico ed emotivo del mio viaggio era l'impossibilità di capire quando e dove sarebbe finito. Non sapevo cosa sarebbe stato della mia vita. Mi sembrava di ricominciare ogni volta da capo. Sempre in movimento, sempre verso un luogo diverso. [...] Il mio unico obiettivo era sopravvivere, giorno dopo giorno. »

« L'unica libertà che mi era rimasta era quella di pensare. »

« Avevo sentito degli adulti dire che era una guerra rivoluzionaria per liberare la gente da un governo corrotto. Ma che razza di movimento di liberazione è quello che spara sui civili innocenti, sui ragazzini, su una bambina? »

« Non avevamo salutato nessuno, né detto dove saremmo andati, visto che pensavamo di tornare a casa il giorno dopo. Non sapevamo che a casa nostra non saremo più tornati. »

« La storia di un luogo non va cercata solamente negli edifici e nell'ambiente circostante, ma nella forma e nei flussi di una città. »