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Raffaele La Capria

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Raffaele La Capria


Born
in Napoli
October 03, 1922

Died
June 26, 2022


Raffaele La Capria was an Italian writer, known especially for the three novels which were collected as "Tre romanzi di una giornata".
La Capria was born in Naples, where he was to spend the formative years of his life. There he graduated in law, before staying in France, England and the United States and then settling in Rome. He contributed to the cultural pages of the Corriere della Sera and was co-director of the literary journal Nuovi Argomenti. A particular interest was English poetry of the 1930s: as well as writing numerous articles he translated works including T. S. Eliot’s Four Quartets. In the 1950s he wrote and produced a number of radio programmes for RAI on foreign contemporary drama. In 1957 he was invited to participate in t
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Quotes by Raffaele La Capria  (?)
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“Quella, la vedi quella? Viviamo in una città che ti ferisce a morte o t'addormenta, o tutt'e due le cose insieme. «Ma che c'entra quella?» Racconta, racconta di più, incita l'occhio...”
Raffaele La Capria, Ferito a morte

“Gargiulo, scarpe bianche, cravatta bianca, camicia bianca, e quella faccia di levantino sopra, nera come una cozza.
«Tu conosci l'inglese, non è vero? Bravo, bravo, allora è inutile che lo traduco: sometìng old e sometìng niu, un po' di vecchio e un poco di nuovo, eh, quelli non li fai fessi, 'ste cose le sanno. Le dosi a discrezione personale, e là ti voglio. Ma mai, ma-i, tutto nuovo. E invece guarda a Gargiulo come si è combinato stamattina. Non sa che l'eleganza è tutta questione di dosaggio, come in politica. E si vede che ci ha pensato, il poveretto. Oggi sono pochi quelli che sanno portare il frac senza fare la figura di camerieri. Eh, 'ste cose tuo padre le sa.»”
Raffaele La Capria, Ferito a morte

“Il mio nome, Maaàssimo!, la voce lontana di Glauco, quei giorni più brevi di un nome gridato sul mare, Maaàssimo!, ed io ancora nello stesso inespicabile mare – invade ancora i sogni, ondulante, onnipresente, non potevo uscire, un modo di essere io stesso mare, attraversato dal mare, l'euforia ti prende alla testa come champagne a mezzogiorno da Middleton, bollicine, poi l'azoto, così succede, no, l'anidride carbonica, passa nel sangue, sei avvertito, vecchi arnesi da desperados della Marina Militare, a ossigeno, senti un leggero malditesta e muori senza avere il tempo di, in una specie di euforia, perció attento alla manopola, NON GIRARE LA MANOPOLA! [...] E poi abolito il sopra e il sotto, la mano sulla manopola, deciditi una buona volta stupido, non lo saprà mai, sprofondato per sempre nel buio mare... MAAASSIMO!”
Raffaele La Capria, Ferito a morte

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