Giulia Beyman's Blog
March 31, 2017
La sposa imperfetta
Zoe Cartwright non ricorda nulla del suo passatoma chi ha già cercato di ucciderla
è ancora sulle sue tracce
e vuole portare a termine ciò che ha cominciato
Zoe Cartwright è una giovane e bellissima donna che ha appena sposato Robert Gray, un famoso neurochirurgo, amico di vecchia data di Nora Cooper.
I due novelli sposi hanno deciso di trascorrere un’estate romantica a Martha’s Vineyard ed è Nora, con la sua agenzia immobiliare, ad aiutarli a scegliere il cottage dei loro sogni.
Tutto sembrerebbe perfetto, ma la verità è che Zoe è stata trovata in fin di vita, otto mesi prima, in un luogo impervio delle Camden Hills, nel Maine, e da allora non ricorda più niente del suo passato.
Perché nessuno, in tutti quei mesi, ha sentito il bisogno di denunciare la sua scomparsa?
Quale terribile verità si nasconde nella vita che non riesce a ricordare?
Zoe farebbe qualsiasi cosa per trovare una risposta a quelle domande che la assillano.
Non sa che il suo passato – e l’uomo che ha tentato di ucciderla – stanno tornando a cercarla.
Dall'11 aprile
In preorder su: AMAZON KOBO
http://giuliabeyman.blogspot.com
Published on March 31, 2017 09:50
January 26, 2017
Una nuova incursione nel romance per tornare a raccontare...
Una nuova incursione nel romance per tornare a raccontare il Salento e un'altra – complicata – estate delle sorelle De Feo.
La Maison des Anges. Così le tre sorelle De Feo hanno deciso di chiamare la loro masseria in Salento ora che, dopo tanti sacrifici, sono riuscite a ristrutturarla e a farne un agriturismo di lusso.
Finalmente tutto è perfetto. Jo si divide tra la bimba nata da pochi mesi e l’imminente mostra in cui per la prima volta esporrà i suoi quadri. Meg ha trovato il fidanzato dei suoi sogni e si rilassa con rigeneranti sedute di shopping online. E Beth si appresta a fare il grande passo: sposerà l’uomo che ama, nonostante un’insana tendenza alla fuga degna della Julia Roberts di “Se scappi ti sposo” le suggerisca il contrario.
Ma, proprio quando tutto sembra aver raggiunto l’equilibrio ideale, le cose cambiano. All'improvviso la quiete della "casa degli angeli" viene turbata da un'oscura minaccia che sconvolge la masseria e la vita stessa delle tre sorelle.
Chi è in verità Amanda, l’ospite misteriosa de La Maison des Anges? La giovane violoncellista olandese sembra non essere arrivata in Salento solo per dimenticare le sue pene d’amore, come dice…
AMAZON
KOBOhttp://giuliabeyman.blogspot.com
La Maison des Anges. Così le tre sorelle De Feo hanno deciso di chiamare la loro masseria in Salento ora che, dopo tanti sacrifici, sono riuscite a ristrutturarla e a farne un agriturismo di lusso. Finalmente tutto è perfetto. Jo si divide tra la bimba nata da pochi mesi e l’imminente mostra in cui per la prima volta esporrà i suoi quadri. Meg ha trovato il fidanzato dei suoi sogni e si rilassa con rigeneranti sedute di shopping online. E Beth si appresta a fare il grande passo: sposerà l’uomo che ama, nonostante un’insana tendenza alla fuga degna della Julia Roberts di “Se scappi ti sposo” le suggerisca il contrario.
Ma, proprio quando tutto sembra aver raggiunto l’equilibrio ideale, le cose cambiano. All'improvviso la quiete della "casa degli angeli" viene turbata da un'oscura minaccia che sconvolge la masseria e la vita stessa delle tre sorelle.
Chi è in verità Amanda, l’ospite misteriosa de La Maison des Anges? La giovane violoncellista olandese sembra non essere arrivata in Salento solo per dimenticare le sue pene d’amore, come dice…
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Published on January 26, 2017 13:14
May 13, 2016
UN CUORE NELL’OSCURITÀ
Chi salverà Emily, se tutti la credono morta?Emily ha solo dieci anni ed è scappata di casa per vedere la Parata del 4 luglio. Vuole punire suo padre, il famoso produttore cinematografico David Parker, per non aver mantenuto la promessa di accompagnarla ai festeggiamenti e allo spettacolo dei fuochi artificiali.
Quando la polizia trova tracce del suo sangue sulla scogliera di Aquinnah, tutti pensano che, a causa del buio, Emily sia scivolata sulle rocce e caduta in mare.
Nessuno sa che la bambina è prigioniera in uno squallido scantinato, non troppo distante da Promises House, la casa della sua famiglia.
Un nuovo, emozionante mistero da risolvere per Nora Cooper, agente immobiliare con il sorprendente dono di comunicare con l'aldilà.
Una protagonista che ha conquistato il cuore dei lettori. Una serie Bestseller della Rete. SU: AMAZON KOBO GOOGLEPLAY IBOOKSTORE http://giuliabeyman.blogspot.com
Published on May 13, 2016 00:55
Un cuore nell'oscurità
Chi salverà Emily, se tutti la credono morta?Emily ha solo dieci anni ed è scappata di casa per vedere la Parata del 4 luglio. Vuole punire suo padre, il famoso produttore cinematografico David Parker, per non aver mantenuto la promessa di accompagnarla ai festeggiamenti e allo spettacolo dei fuochi artificiali.
Quando la polizia trova tracce del suo sangue sulla scogliera di Aquinnah, tutti pensano che, a causa del buio, Emily sia scivolata sulle rocce e caduta in mare.
Nessuno sa che la bambina è prigioniera in uno squallido scantinato, non troppo distante da Promises House, la casa della sua famiglia.
Un nuovo, emozionante mistero da risolvere per Nora Cooper, agente immobiliare con il sorprendente dono di comunicare con l'aldilà.
Una protagonista che ha conquistato il cuore dei lettori. Una serie Bestseller della Rete. SU: AMAZON KOBO GOOGLEPLAY IBOOKSTORE http://giuliabeyman.blogspot.com
Published on May 13, 2016 00:55
February 23, 2016
CERCANDO AMANDA
Published on February 23, 2016 03:21
February 2, 2016
Cinque anni con Nora Cooper #CoverReveal
Ebbene sì. Sono già passati cinque anni da quando ho pubblicato il primo libro della serie di cui Nora Cooper è protagonista. Tanta acqua è passata sotto i ponti.
Tanta vita, soprattutto.
Nora è diventata amica e compagna delle mie giornate, mi riempie la testa di storie che non chiedono che di esistere, e i lettori si sono affezionati a lei.
Insomma. C'era questo speciale compleanno e c'ero io, con un'infinità di cose da far quadrare, come sempre.
Come festeggiare Nora?Le idee erano tante, ma poi il pensiero che è rimasto più solido tra i miei propositi è stato quello di fare un “restyling” della serie.
Sarà che per me le storie rimangono sempre vive, che non riesco mai ad abbandonarle del tutto. Mi piaceva l'idea, in qualche modo, di “ripensarle”, attraverso nuove immagini.Così, con una giusta dose di ansia, inauguro il mio “restyling” proprio con la cover dell'ultimo uscito. Sono partita da qua, perché mi è piaciuta l'immagine che mi hanno proposto per Amanda. E ci sono tante cose, nella copertina, che ben si accordano con la storia. L'aspetto un po' malinconico di Amanda, la luce che ricorda i fari di un'auto, l'atmosfera sospesa, il senso di mistero...Insomma, spero che piaccia anche a voi. Chi ha già comprato il libro, noterà anche che ho cambiato il titolo. Non lo faccio con il cuore leggero, ma bisogna saper riconoscere quando qualcosa non funziona abbastanza. E nel titolo precedente (mea culpa) forse non c'era la giusta dose di suspense e di mistero che Amanda merita.
In attesa delle altre, ecco la nuovissima cover di “Cercando Amanda”. Spero con tutto il cuore che vi piaccia. A presto, Giulia
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Tanta vita, soprattutto.
Nora è diventata amica e compagna delle mie giornate, mi riempie la testa di storie che non chiedono che di esistere, e i lettori si sono affezionati a lei.Insomma. C'era questo speciale compleanno e c'ero io, con un'infinità di cose da far quadrare, come sempre.
Come festeggiare Nora?Le idee erano tante, ma poi il pensiero che è rimasto più solido tra i miei propositi è stato quello di fare un “restyling” della serie.
Sarà che per me le storie rimangono sempre vive, che non riesco mai ad abbandonarle del tutto. Mi piaceva l'idea, in qualche modo, di “ripensarle”, attraverso nuove immagini.Così, con una giusta dose di ansia, inauguro il mio “restyling” proprio con la cover dell'ultimo uscito. Sono partita da qua, perché mi è piaciuta l'immagine che mi hanno proposto per Amanda. E ci sono tante cose, nella copertina, che ben si accordano con la storia. L'aspetto un po' malinconico di Amanda, la luce che ricorda i fari di un'auto, l'atmosfera sospesa, il senso di mistero...Insomma, spero che piaccia anche a voi. Chi ha già comprato il libro, noterà anche che ho cambiato il titolo. Non lo faccio con il cuore leggero, ma bisogna saper riconoscere quando qualcosa non funziona abbastanza. E nel titolo precedente (mea culpa) forse non c'era la giusta dose di suspense e di mistero che Amanda merita.
In attesa delle altre, ecco la nuovissima cover di “Cercando Amanda”. Spero con tutto il cuore che vi piaccia. A presto, Giulia
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Published on February 02, 2016 07:56
July 22, 2015
La mia ragazza torna in città
Published on July 22, 2015 09:27
July 19, 2015
Profumo di eroine coraggiose
Ho chiesto alla mia amica e collega Linda Bertasi, che ha appena pubblicato “Il profumo del sud”, di scrivere qualche riga per questo blog parlandoci della sua protagonista, Anita Dalmasso, una donna forte e anticonformista.
Chiunque conosca la mia Nora sa che amo questo tipo di protagoniste. Così, ecco cosa ci racconta Linda della sua scelta.
“Una donna che legge è una donna pericolosa”.
Questa frase riassume alla perfezione l’ideologia maschilista del diciannovesimo secolo, per fortuna anche allora esistevano donne coraggiose e impavide che non sottostavano a tale pensiero, donne che si sono distinte nell’arte, nella musica e nella letteratura, nomi come Jane Austen e Charlotte Bronte ancora risuonano tra le pagine e nelle menti di lettrici affascinate.
Queste eroine, o come alcuni amano definirle, ‘anti-eroine’ ci hanno mostrato un lato della figura femminile ricco d’innovazione, sono donne che non vogliono sottostare ai dogmi imposti dalla società e che sono disposte a lottare per i propri ideali. Dalle loro penne sono nate protagoniste del calibro di Jane Eyre ed Elizabeth Bennet. Sono queste le donne di cui mi piace leggere e che amo inserire nelle mie opere. Anche nel mio romanzo storico sentimentale “Il profumo del sud” racconto di un’eroina impavida, sognatrice e idealista.
Cit. “Preferisco morire sola, in terra straniera, che in una famiglia che non mi appartiene”
Il suo nome è Anita Dalmasso ed è una donna che, una volta scoperto di essere figlia illegittima, decide di abbandonare gli agi, le sicurezze di Torino e di una famiglia che sente non appartenerle più per tentare la fortuna nel Nuovo Mondo. Non esiterà a mutare identità pur di distaccarsi dal suo passato, un passato doloroso che ancora brucia sulla pelle.
Anita non è solo una donna coraggiosa che si batterà per le sue convinzioni, lottando contro lo schiavismo e contro una società prevaricatrice, è una donna che non si arrende e, punto focale del romanzo, è una donna che non dimentica mai le proprie origini, per quanto le vicende della vita l’abbiano allontanata dall’Italia.
Le origini sono una delle tematiche su cui punto l’obiettivo. Credo fermamente che non bisognerebbe mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo, per quanto famosi possiamo diventare, per quanta strada faremo, per quante amicizie e abitudini cambieremo. Il bagaglio che ci portiamo appresso è insito in noi e Anita Dalmasso non lo dimenticherà mai, anzi lo prenderà ad esempio per mutare, per cambiare nel suo percorso di crescita.
È un aspetto che amo trattare nei libri, mi piace che i personaggi affrontino un viaggio all’interno di se stessi, mutando radicalmente, le esperienze li plasmano, li fanno maturare e comprendere le sfumature di cui è costituito il loro carattere. Dopotutto, come afferma uno dei personaggi de “il profumo del sud”, nella vita non esiste il bianco o il nero, la vita non è che una mutevole sfumatura.
SITO UFFICIALE: http://ilprofumodelsud.blogspot.it/
BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=LpYYP0m0HHs
DOVE TROVARE IL LIBRO http://www.amazon.it/profumo-del-sud-Linda-Bertasi-ebook/dp/B00Z3TNZPA/:
http://giuliabeyman.blogspot.com
Chiunque conosca la mia Nora sa che amo questo tipo di protagoniste. Così, ecco cosa ci racconta Linda della sua scelta.
“Una donna che legge è una donna pericolosa”.
Questa frase riassume alla perfezione l’ideologia maschilista del diciannovesimo secolo, per fortuna anche allora esistevano donne coraggiose e impavide che non sottostavano a tale pensiero, donne che si sono distinte nell’arte, nella musica e nella letteratura, nomi come Jane Austen e Charlotte Bronte ancora risuonano tra le pagine e nelle menti di lettrici affascinate.
Queste eroine, o come alcuni amano definirle, ‘anti-eroine’ ci hanno mostrato un lato della figura femminile ricco d’innovazione, sono donne che non vogliono sottostare ai dogmi imposti dalla società e che sono disposte a lottare per i propri ideali. Dalle loro penne sono nate protagoniste del calibro di Jane Eyre ed Elizabeth Bennet. Sono queste le donne di cui mi piace leggere e che amo inserire nelle mie opere. Anche nel mio romanzo storico sentimentale “Il profumo del sud” racconto di un’eroina impavida, sognatrice e idealista. Cit. “Preferisco morire sola, in terra straniera, che in una famiglia che non mi appartiene”
Il suo nome è Anita Dalmasso ed è una donna che, una volta scoperto di essere figlia illegittima, decide di abbandonare gli agi, le sicurezze di Torino e di una famiglia che sente non appartenerle più per tentare la fortuna nel Nuovo Mondo. Non esiterà a mutare identità pur di distaccarsi dal suo passato, un passato doloroso che ancora brucia sulla pelle.
Anita non è solo una donna coraggiosa che si batterà per le sue convinzioni, lottando contro lo schiavismo e contro una società prevaricatrice, è una donna che non si arrende e, punto focale del romanzo, è una donna che non dimentica mai le proprie origini, per quanto le vicende della vita l’abbiano allontanata dall’Italia.
Le origini sono una delle tematiche su cui punto l’obiettivo. Credo fermamente che non bisognerebbe mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo, per quanto famosi possiamo diventare, per quanta strada faremo, per quante amicizie e abitudini cambieremo. Il bagaglio che ci portiamo appresso è insito in noi e Anita Dalmasso non lo dimenticherà mai, anzi lo prenderà ad esempio per mutare, per cambiare nel suo percorso di crescita.
È un aspetto che amo trattare nei libri, mi piace che i personaggi affrontino un viaggio all’interno di se stessi, mutando radicalmente, le esperienze li plasmano, li fanno maturare e comprendere le sfumature di cui è costituito il loro carattere. Dopotutto, come afferma uno dei personaggi de “il profumo del sud”, nella vita non esiste il bianco o il nero, la vita non è che una mutevole sfumatura.
SITO UFFICIALE: http://ilprofumodelsud.blogspot.it/
BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=LpYYP0m0HHs
DOVE TROVARE IL LIBRO http://www.amazon.it/profumo-del-sud-Linda-Bertasi-ebook/dp/B00Z3TNZPA/:
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Published on July 19, 2015 14:56
May 23, 2015
Io, Amazon, il Biancospino e il Salone del libro di Torino
Non so quale sia la vostra paura più solida. La mia – fino a qualche giorno fa – era quella di parlare in pubblico. È facile dire “sei una scrittrice... che problemi puoi mai avere con le parole?”. Cambiate prospettiva. Qualche volta chi scrive lo fa anche per non parlare. Una strana forma di afasia. Abbiamo il nostro mondo di parole scritte e spesso ci basta.Succede poi però che Amazon ti chiami per partecipare a ben due incontri al Salone del libro di Torino e tu – che ti spezzi i pensieri e passi ore davanti al computer per fare questo lavoro e per farlo al meglio – ti dici che non puoi permetterti di dire di no.Stiamo parlando dei tuoi libri, dei libri che tanto ami. Non faresti questo piccolo-grande sacrificio per loro?Il senso di colpa. Il grande motore della storia. Funziona. E ho detto sì.
Ho passato le settimane successive al mio 'sì' ad Amazon chiedendomi spaventata: “e adesso?” Penso che uno dei motivi per cui sono stata invitata a partecipare a questi due panel è che “Prima di dire addio”, primo libro della serie di Nora Cooper, è stato l'ebook più venduto su Amazon nel 2014.“Non sarò in grado di rendere giustizia a questo risultato”, mi ripetevo, scettica.Ma avevo detto di sì. E l'avevo detto in modo convinto. Come il condannato che si rassegna alla sua pena.Arriva sempre un momento, nella vita – mai a suon di carezze – in cui senti che devi giocare il tutto per tutto e buttare il cuore oltre l'ostacolo. Altrimenti le paure diventeranno fobie.La preparazione alla mia conversazione informale al Salone del Libro è cominciata con lunghi monologhi pronunciati ad alta voce in macchina (e nemmeno voglio immaginare cosa avranno pensato i miei 'vicini di coda', nel traffico). All'inizio mi faceva persino strano sentire la mia voce e perdevo continuamente il filo del mio discorso immaginario. Ve l'ho detto, non sono abituata. Poi mi sono resa conto che era un esercizio utile e ho continuato fino al mio arrivo in albergo a Torino.Ma la preparazione non si è fermata qui. Uso la medicina omeopatica e ho scoperto che il Gelsemium è il rimedio per chi ha paura di parlare in pubblico. E allora: un tubo dose una settimana prima dell'evento e un altro la sera prima.Mia sorella mi ha regalato una pietra di turchese (che ho stretto in mano tutto il tempo). Qualche goccia di Biancospino ha fatto il resto.Il risultato? Dal mio punto di vista soddisfacente. Non so se avrei potuto fare meglio e dire cose più intelligenti. Forse sì. Ma tutto sommato me la sono cavata e tra un incontro e l'altro la notte sono riuscita anche a dormire.
Quale è stato il mio 'elisir'? Il premio che viene dato all'eroe che ha il coraggio di affrontare il viaggio?Ho conosciuto persone squisite con le quali spero di rimanere in contatto (vi assicuro che l'Ufficio Stampa e i Responsabili di Amazon e di CreateSpace, il team di Mirandola Comunicazione, Mia Ceran e tutte le persone che hanno partecipato con me a questo evento sono in gamba e piacevolissime). Di più: ho incontrato colleghi che conoscevo solo virtualmente e che sono persone speciali, come Luca Rossi e Wirton Arvel. Ho fatto nuovi incontri - piacevolissimi - con altri autori indipendenti. Riccardo Bruni, Massimo Volta, Caterina Emili, Jenny Anastan... è stata davvero una grande occasione esserci conosciuti. Non perdiamoci di vista!Ho avuto delle bellissime interviste (questa sul Corriere.it vale la pena di essere ricordata), ho ricevuto un invito molto interessante, che non ho potuto per il momento accettare. Ma forse, chissà, in futuro...Ho capito di non essere un abile oratore ma di potercela fare, se necessario. E questa è forse la parte migliore di tutta la storia.Tante righe, quindi, solo per dire che quando ci mettiamo in gioco sul serio, con le nostre paure più profonde, qualcosa di buono deve per forza accadere.
Namasté, Giulia
http://giuliabeyman.blogspot.com
Ho passato le settimane successive al mio 'sì' ad Amazon chiedendomi spaventata: “e adesso?” Penso che uno dei motivi per cui sono stata invitata a partecipare a questi due panel è che “Prima di dire addio”, primo libro della serie di Nora Cooper, è stato l'ebook più venduto su Amazon nel 2014.“Non sarò in grado di rendere giustizia a questo risultato”, mi ripetevo, scettica.Ma avevo detto di sì. E l'avevo detto in modo convinto. Come il condannato che si rassegna alla sua pena.Arriva sempre un momento, nella vita – mai a suon di carezze – in cui senti che devi giocare il tutto per tutto e buttare il cuore oltre l'ostacolo. Altrimenti le paure diventeranno fobie.La preparazione alla mia conversazione informale al Salone del Libro è cominciata con lunghi monologhi pronunciati ad alta voce in macchina (e nemmeno voglio immaginare cosa avranno pensato i miei 'vicini di coda', nel traffico). All'inizio mi faceva persino strano sentire la mia voce e perdevo continuamente il filo del mio discorso immaginario. Ve l'ho detto, non sono abituata. Poi mi sono resa conto che era un esercizio utile e ho continuato fino al mio arrivo in albergo a Torino.Ma la preparazione non si è fermata qui. Uso la medicina omeopatica e ho scoperto che il Gelsemium è il rimedio per chi ha paura di parlare in pubblico. E allora: un tubo dose una settimana prima dell'evento e un altro la sera prima.Mia sorella mi ha regalato una pietra di turchese (che ho stretto in mano tutto il tempo). Qualche goccia di Biancospino ha fatto il resto.Il risultato? Dal mio punto di vista soddisfacente. Non so se avrei potuto fare meglio e dire cose più intelligenti. Forse sì. Ma tutto sommato me la sono cavata e tra un incontro e l'altro la notte sono riuscita anche a dormire.
Quale è stato il mio 'elisir'? Il premio che viene dato all'eroe che ha il coraggio di affrontare il viaggio?Ho conosciuto persone squisite con le quali spero di rimanere in contatto (vi assicuro che l'Ufficio Stampa e i Responsabili di Amazon e di CreateSpace, il team di Mirandola Comunicazione, Mia Ceran e tutte le persone che hanno partecipato con me a questo evento sono in gamba e piacevolissime). Di più: ho incontrato colleghi che conoscevo solo virtualmente e che sono persone speciali, come Luca Rossi e Wirton Arvel. Ho fatto nuovi incontri - piacevolissimi - con altri autori indipendenti. Riccardo Bruni, Massimo Volta, Caterina Emili, Jenny Anastan... è stata davvero una grande occasione esserci conosciuti. Non perdiamoci di vista!Ho avuto delle bellissime interviste (questa sul Corriere.it vale la pena di essere ricordata), ho ricevuto un invito molto interessante, che non ho potuto per il momento accettare. Ma forse, chissà, in futuro...Ho capito di non essere un abile oratore ma di potercela fare, se necessario. E questa è forse la parte migliore di tutta la storia.Tante righe, quindi, solo per dire che quando ci mettiamo in gioco sul serio, con le nostre paure più profonde, qualcosa di buono deve per forza accadere. Namasté, Giulia
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Published on May 23, 2015 01:37
May 11, 2015
Oltre i Confini
Avevo ospitato la mia collega Noemi Gastaldi diversi mesi fa e avevamo fatto una bella chiacchierata sui luoghi in cui si svolge la sua saga “Olte i confini”.
La bella notizia è che è appena stato pubblicato anche il terzo volume della saga, “Il canto delle forze ancestrali”. Così ho pensato che questa potesse essere un'ottima occasione per fare ancora due chiacchiere insieme.
Noemi, tu sai che l'argomento mi sta a cuore. Anche nei miei libri ciò che è reale e ciò che non lo è non sono sempre ben definiti. Cosa mi puoi raccontare dell'aspetto esoterico della trilogia?
Tutta la saga “Oltre i confini” si basa sul presupposto che la realtà materiale, quella dove viviamo la nostra vita di tutti i giorni, non sia l'unica realtà esistente. Esiste infatti un'altra realtà, quella immateriale, dove dimorano gli spiriti. Non a tutti, però, è concesso interagire con essa.Il narrato si ispira alla stregoneria tradizionale nordeuropea e ai vecchi culti italiani, nonché all'usanza "Peste di Granfie", che seguo da qualche anno. Va comunque precisato che i miei romanzi non nascono con l'intenzione di raccontare di questa o quella sfera esoterica, né con la pretesa di esprimere il punto di vista di questo o quell'altro gruppo di persone: ho iniziato a lavorare a "oltre i confini" con la voglia di raccontare quello che è stato il mio personale percorso e di condividere le forti emozioni che da esso derivano. "Siamo davvero in grado di comprendere quel limite sottile che separa la percezione dal disturbo mentale?" Apro (e richiudo) la trilogia ponendo questa domanda in quanto è mia personale opinione che il limite sia davvero molto sottile. Infatti mi è capitato di chiedermelo più volte: colui che dedica l’intera sua esistenza a questa o quella missione, è un pazzo o un santo? Colui che ha ricordi di una vita precedente ha una percezione distorta della realtà? Egli ha più o meno coscienza di chi, con il riaffiorare di analoghe memorie, afferma di trovarsi semplicemente in una condizione psicologica particolare? E che dire, invece, di chi ignora un simile sintomo per non doversi porre il problema?Facendomi spesso domande su questi temi ho tratto le mie conclusioni. Ho poi deciso di chiamare con il nome di “Viator” tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono arrivati a pensarla come me.Il Viator è colui che riesce a vedere oltre il velo sottile che separa la realtà materiale e quella immateriale; esso nasce con un dono, il destino condurrà i suoi passi alla realtà altra, ma dipenderà dal suo impegno riuscire a comprenderla e a sfruttarne la natura per trarne beneficio, piuttosto che soccombere e lasciare che il suo dono divenga maledizione.Non amando i confini troppo netti, ho poi inserito nella mia saga anche i “passanti”, o “sognatori” del mondo oltre i confini: sono coloro che riescono a vederlo, lo percepiscono, lo immagino, ma senza comprenderne appieno la natura."Siamo circondati dal paranormale, non sempre chi vede più degli altri è necessariamente un pazzo."Ci sono poi i “Viator Lucis”, che hanno una doppia valenza. Essi rappresentano ciò che l’usanza “Peste di Granfie” definisce “idoli”, ma sono stati descritti sulla base di quello che in alcune forme di stregoneria europea viene chiamato “amante incantato” o con altre espressioni simili (si possono prendere ad esempio gli scritti di Robin Artisson).Il Viator Lucis è dunque lo spirito di un Viator, colui che ha terminato la sua esistenza sul piano materiale e che ora dimora nella realtà altra. È legato in modo inscindibile a un Viator, e si tratta di un legame che esprime l'amore nella sua forma più pura. Per questo, se il Viator riesce a trovare l'altra parte di sé, il suo sentiero verrà illuminato di nuova luce.I Viator sono legati anche a più spiriti dalle sembianze di bestia, ma ce n'è uno in particolare che è parte del Viator stesso: secondo la mia comprensione di Peste di Granfie si tratta dell’impronta (pesta) nel mondo altro, ed è così che ho tentato di descriverlo.Infine, i Viator sono legati a una Forza Ancestrale, un concetto così grande che non può essere descritto. Spero si riesca a coglierne almeno una parte tramite le parole e i sentiti gesti di devozione dei protagonisti della mia saga.Fin qui, l’esistenza di un Viator può sembrare fin troppo facile. Per questo, fin dal primo volume, accenno a come ognuno sia soggetto a Moira ed Entropia, che rappresentano, in parole povere, il destino e la casualità.Il Viator ha tutti gli strumenti necessari per far fluire a proprio favore le casualità della vita ma, perché lo faccia nel modo giusto, è necessario che comprenda il proprio destino.
Vanno infine menzionati gli Spiriti Antichi.Ho deciso di rappresentarli come esseri dall'aspetto antropomorfo che dimorano il mondo altro, ma essi coincidono piuttosto con le difficoltà intrinseche del cammino di un Viator: essere Viator significa essere diversi, essere diversi significa essere soli. L'esistenza di un Viator è dunque piena di ostacoli: alcuni di questi possono semplicemente portare sulla strada sbagliata, ma altri portano su una strada senza ritorno.Davvero molto interessante. E per raccontare il tuo 'mondo oltre i confini' hai scelto il genere fantasy... So che un libro fantasy vien preso meno sul serio di un manualone d’esoterismo ma, d’altra parte, ciò che io voglio trasmettere è l’emozione legata a ciò che ho vissuto. Non sono al punto di voler insegnare la mia dottrina e, diciamocelo, se arriverò a tanto probabilmente vorrà dire che ho superato il famoso limite sottile. “Nessuno può conoscere quello che è stato, quello che è, quello che sarà. Guardati sempre, da chi pretende d’insegnartelo.” Grazie, Noemi, di aver fatto un salto a presentarci il tuo ultimo nato. In bocca al lupo!
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La bella notizia è che è appena stato pubblicato anche il terzo volume della saga, “Il canto delle forze ancestrali”. Così ho pensato che questa potesse essere un'ottima occasione per fare ancora due chiacchiere insieme.
Noemi, tu sai che l'argomento mi sta a cuore. Anche nei miei libri ciò che è reale e ciò che non lo è non sono sempre ben definiti. Cosa mi puoi raccontare dell'aspetto esoterico della trilogia?
Tutta la saga “Oltre i confini” si basa sul presupposto che la realtà materiale, quella dove viviamo la nostra vita di tutti i giorni, non sia l'unica realtà esistente. Esiste infatti un'altra realtà, quella immateriale, dove dimorano gli spiriti. Non a tutti, però, è concesso interagire con essa.Il narrato si ispira alla stregoneria tradizionale nordeuropea e ai vecchi culti italiani, nonché all'usanza "Peste di Granfie", che seguo da qualche anno. Va comunque precisato che i miei romanzi non nascono con l'intenzione di raccontare di questa o quella sfera esoterica, né con la pretesa di esprimere il punto di vista di questo o quell'altro gruppo di persone: ho iniziato a lavorare a "oltre i confini" con la voglia di raccontare quello che è stato il mio personale percorso e di condividere le forti emozioni che da esso derivano. "Siamo davvero in grado di comprendere quel limite sottile che separa la percezione dal disturbo mentale?" Apro (e richiudo) la trilogia ponendo questa domanda in quanto è mia personale opinione che il limite sia davvero molto sottile. Infatti mi è capitato di chiedermelo più volte: colui che dedica l’intera sua esistenza a questa o quella missione, è un pazzo o un santo? Colui che ha ricordi di una vita precedente ha una percezione distorta della realtà? Egli ha più o meno coscienza di chi, con il riaffiorare di analoghe memorie, afferma di trovarsi semplicemente in una condizione psicologica particolare? E che dire, invece, di chi ignora un simile sintomo per non doversi porre il problema?Facendomi spesso domande su questi temi ho tratto le mie conclusioni. Ho poi deciso di chiamare con il nome di “Viator” tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono arrivati a pensarla come me.Il Viator è colui che riesce a vedere oltre il velo sottile che separa la realtà materiale e quella immateriale; esso nasce con un dono, il destino condurrà i suoi passi alla realtà altra, ma dipenderà dal suo impegno riuscire a comprenderla e a sfruttarne la natura per trarne beneficio, piuttosto che soccombere e lasciare che il suo dono divenga maledizione.Non amando i confini troppo netti, ho poi inserito nella mia saga anche i “passanti”, o “sognatori” del mondo oltre i confini: sono coloro che riescono a vederlo, lo percepiscono, lo immagino, ma senza comprenderne appieno la natura."Siamo circondati dal paranormale, non sempre chi vede più degli altri è necessariamente un pazzo."Ci sono poi i “Viator Lucis”, che hanno una doppia valenza. Essi rappresentano ciò che l’usanza “Peste di Granfie” definisce “idoli”, ma sono stati descritti sulla base di quello che in alcune forme di stregoneria europea viene chiamato “amante incantato” o con altre espressioni simili (si possono prendere ad esempio gli scritti di Robin Artisson).Il Viator Lucis è dunque lo spirito di un Viator, colui che ha terminato la sua esistenza sul piano materiale e che ora dimora nella realtà altra. È legato in modo inscindibile a un Viator, e si tratta di un legame che esprime l'amore nella sua forma più pura. Per questo, se il Viator riesce a trovare l'altra parte di sé, il suo sentiero verrà illuminato di nuova luce.I Viator sono legati anche a più spiriti dalle sembianze di bestia, ma ce n'è uno in particolare che è parte del Viator stesso: secondo la mia comprensione di Peste di Granfie si tratta dell’impronta (pesta) nel mondo altro, ed è così che ho tentato di descriverlo.Infine, i Viator sono legati a una Forza Ancestrale, un concetto così grande che non può essere descritto. Spero si riesca a coglierne almeno una parte tramite le parole e i sentiti gesti di devozione dei protagonisti della mia saga.Fin qui, l’esistenza di un Viator può sembrare fin troppo facile. Per questo, fin dal primo volume, accenno a come ognuno sia soggetto a Moira ed Entropia, che rappresentano, in parole povere, il destino e la casualità.Il Viator ha tutti gli strumenti necessari per far fluire a proprio favore le casualità della vita ma, perché lo faccia nel modo giusto, è necessario che comprenda il proprio destino.
Vanno infine menzionati gli Spiriti Antichi.Ho deciso di rappresentarli come esseri dall'aspetto antropomorfo che dimorano il mondo altro, ma essi coincidono piuttosto con le difficoltà intrinseche del cammino di un Viator: essere Viator significa essere diversi, essere diversi significa essere soli. L'esistenza di un Viator è dunque piena di ostacoli: alcuni di questi possono semplicemente portare sulla strada sbagliata, ma altri portano su una strada senza ritorno.Davvero molto interessante. E per raccontare il tuo 'mondo oltre i confini' hai scelto il genere fantasy... So che un libro fantasy vien preso meno sul serio di un manualone d’esoterismo ma, d’altra parte, ciò che io voglio trasmettere è l’emozione legata a ciò che ho vissuto. Non sono al punto di voler insegnare la mia dottrina e, diciamocelo, se arriverò a tanto probabilmente vorrà dire che ho superato il famoso limite sottile. “Nessuno può conoscere quello che è stato, quello che è, quello che sarà. Guardati sempre, da chi pretende d’insegnartelo.” Grazie, Noemi, di aver fatto un salto a presentarci il tuo ultimo nato. In bocca al lupo!
http://giuliabeyman.blogspot.com
Published on May 11, 2015 06:41


