Come farsi tradurre a costo zero.

cover_english Come sarebbe la cover inglese con traduzione letterale del titolo.

Grazie al forum di Writer’s Dream, ho appreso dell’esistenza di questa innovativa piattaforma che permette di trovare – con un po’ di fortuna – traduttori professionali in varie lingue per il proprio romanzo a costo zero.


Dov’è il vantaggio per loro? Semplice: dato che si accollano il rischio di lavorare senza anticipo, fino a 2000 dollari riceveranno il 70% delle royalties su ogni copia venduta, percentuale che in seguito si ridurrà fino al 10%.


Ipotizzando di lanciare un libro italiano sul mercato anglofono o ispanofono, in tal modo non dovrebbe essere difficile raggiungere (o anche superare) l’equivalente di un equo compenso per una traduzione di buon livello.


Per la quale, del resto, è assolutamente necessario un madrelingua. Nel mio caso, avendo vissuto per anni in Galles, parlo inglese quasi come una seconda lingua, ma non me la sentirei di cimentarmi nell’impresa: il rischio è quello di utilizzare molte espressioni corrette nella forma ma che, a un lettore inglese o americano, poi suonino goffe nello stile.


Creare la scheda del proprio romanzo per i traduttori su Babelcube è abbastanza semplice, questa è la mia:


www.babelcube.com/book/il-tuo-posto-nella-ragnatela


Una volta messa online, non resta che attendere eventuali proposte. Oltre all’inglese, non mi dispiacerebbe vedere Il tuo posto nella ragnatela anche in giapponese, essendo piuttosto affine a una light novel nipponica per tematiche e struttura. Purtroppo credo che ricevere un’offerta di traduzione in quella lingua sarà molto improbabile, ma chi lo sa…


p.s. approfitto di questo post anche per ringraziare tutti coloro che hanno già dato fiducia al mio romanzo: negli ultimi giorni, è entrato nella Top 50 dei Bestseller Amazon per l’horror ben due volte, rispettivamente in 48sima e 32sima posizione. Non male, vista l’agguerrita concorrenza di vampiri alla Twilight. Se l’avete già letto, scrivete pure con sincerità quello che ne pensate dove volete: Amazon, Facebook, Twitter, Goodreads, sui blog, sui banchi di scuola (magari, nell’ultimo caso, senza farvi beccare).


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on November 24, 2014 22:49
No comments have been added yet.