Deadly Apple Quotes

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“A lacerare e lacerarsi ci vuole un attimo.
La pelle tira, leggermente arrossata dai cerotti. Mi accarezzo e affiora un sorriso. Calore. Pace interna o una cosa simile. Mettere le cose al proprio posto. Le ferite che cicatrizzano sotto bendaggi maldestri tradiscono sempre. E allora, non guardatemi, vi prego non guardatemi, vi scongiuro non guardatemi.
Non sono cose adatte a chi può respirare forte in un giorno di sole.”
Valentina Di Martino

“Tina sognava acque placide e un sole nascosto da fronde e nuvole che non esistevano. Il sole d’improvviso si è fatto notte, una notte guasta e pesante. L’acqua si è infettata, agitandosi torbida intorno a lei, trasformando un lieve nuotare in un isterico annaspare in cerca d’aria. I riflessi sono diventati tenebre e la solitudine minaccia. Presenze ovunque intorno a lei, dietro ombre che prima nemmeno esistevano. Centinaia di occhi la scrutano malevoli, centinaia di ansiti, tutti appartenenti ad un unico padrone. Lei l’unico oggetto della sua attenzione.”
Paolo Ferrara, L’orrore numero 91

“Sono sovraccarico di tensione, irritato ed irritabile. Con le persone, con gli oggetti. Il pensiero più disturbante? Che sia stato io stesso ad alimentare qualcosa che forse non c’era. Ora sicuramente quel coltello che mi scava dentro non è più un illusione. Gli occhi e le orecchie invisibili a cui è affidata la mia persona non avranno mancato di tradurre i miei nuovi atteggiamenti in paragrafi e capitoli, corredati di suggerimenti e domande, a dubbi legati alla mia affidabilità ed efficienza. Un giorno non mi spiacerebbe avere accesso ai rapporti compilati e incasellati a mio nome. Avrei l’occasione di leggere il diario segreto che qualcuno ha scritto su di me.”
Paolo Ferrara, L’orrore numero 91

Letizia Loi
“D’un tratto gli androidi prodotti dalla Hoffman & Sons parevano più umani degli umani stessi, si mescolavano nel grigio di Londra, tra le carrozze a scoppio e il vapore denso, lasciando in mostra protesi meccaniche come le persone esibivano tratti animali. E non era finita lì, molta gente stava ancora mutando, spariva dalla circolazione per qualche tempo e poi saltava fuori con un aspetto sorprendente.
Cominciai a chiedermi quando sarebbe venuto il mio turno, quale aspetto avrei preso e quanto avrebbe condizionato le nostre vite.”
Letizia Loi, La Grande Mutazione