Friuli Quotes

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Flavio Santi
“L’allegra brigata era impegnata in una delle tante attività da osteria. L’osteria. Un autentico mondo a sé. Era lì che suo nonno e suo padre si rifugiavano, puntuali come orologi svizzeri. Per sentirsi vivi. Per condividere un’atmosfera di perenne elettricità. L’osteria: dove il tempo si era fermato, sostituito dal tajut. Lì l’unità di misura dell’esistenza era il tajut, come altrove era il minuto. Equivaleva a un ottavo di litro: un bicchiere colmo di vino, bevuto più volte e in varie occasioni durante la giornata. Se sessanta secondi fanno un minuto e sessanta minuti un’ora, e ventiquattr’ore un giorno, otto tajut fanno un litro, due litri un bottiglione, dodici bottiglioni una damigiana. Ecco fatto il cronometro made in Friuli. L’osteria: dove, complice la giusta infilata di tajut, si discuteva di tutto, dall’amata Udinese (“Sempre la solita: o vince 2 a 0 o perde 2 a 0, le mezze misure mai”) alla storia d’Italia (“Eh, se Cadorna avesse usato l’artiglieria, non avremmo avuto Caporetto”), dalla sagra di paese (“Quest’anno le fette di polenta erano un po’ bruciate”) alle storie più assurde (“Ma lo sapevate che Felice ha cambiato sesso? Felicia, si fa chiamare adesso”). Un giorno o l’altro, Drago ne era sicuro, da un’osteria sarebbe uscita anche la dimostrazione dell’esistenza di Dio. Ci stavano lavorando.”
Flavio Santi, La primavera tarda ad arrivare

Flavio Santi
“Quando il ristorante diventa una tortura. Per un friulano è inconcepibile: se volete condannarlo al dolore eterno, fategli trovare un posto dove il bevi non sia libero.”
Flavio Santi, La primavera tarda ad arrivare

Flavio Santi
Orfeo: – Se non fossi astemio, adesso berrei per dimenticare.
Drago: – Dio in salmì, ma è proprio quello che vogliono, Orfeo. La paura. Invece noi dobbiamo restare lucidi.
Si vedeva che Orfeo era un volgare consumatore di H2O. Gli era uscita una frase senza senso. In Friuli si beve per ricordare meglio, altro che dimenticare, si disse Furlan raddrizzandosi”
Flavio Santi, L'estate non perdona