Origini Quotes

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“Mi vengono in mente certe piccole sorgenti di montagna: si apre una nuova strada, si dimentica il sentiero che vi porta, i viandanti ci si soffermano sempre più di rado per dissetarsi, e le sorgenti un po' per volta si riempiono di menta e di rovi. Alla fine non ti accorgi neppure più della loro esistenza. Solo una volta ogni tanto, in una giornata caldissima, qualcuno si ricorda di loro, e devia dalla strada maestra per rintracciarle e placare la sua sete. Raggiunge quella sorgente trascurata, scosta i rovi e trattiene il fiato: l'acqua fresca d'insolita chiarezza, intatta da lungo tempo, lo sbalordisce con la sua tranquillità e con la sua profondità. E in quella sorgente vede se stesso, e il sole, e il cielo, e le montagne. E subito pensa che sia un peccato non conoscere quel posto, si ripromette di raccontarlo agli amici. Poi però se ne dimentica fino alla prossima occasione.”
Tschingis Aitmatov, Il primo maestro (Gli alianti)

Tayari Jones
“Casa tua non è il posto dove atterri; è quello da cui decolli. Non è possibile scegliersi una casa, come non lo è scegliersi una famiglia.
Nel poker ti toccano cinque carte. Tre le puoi scambiare, ma due te le devi tenere: la famiglia e la terra in cui sei nato.”
Tayari Jones, An American Marriage

Saša Stanišić
“Oskoruša è un bel nome. No, non è vero.
Oskoruša ha un suono duro, brusco. Nessuna sillaba a cui potersi aggrappare, ritmo inesistente, una sequenza bizzarra di suoni. Sì, già l’inizio: Osko – che roba è? Chi è che parla così? – e poi il tuffo sulla fine sibilata: -ruscha. Dura e slava come soltanto le desinenze balcaniche sanno essere.
Potrei lasciare questo pensiero così com’è, dopotutto forse la gente se la berrà la cosa delle desinenze dure e slave, visto che vengo dai Balcani. Ma certo, questi jugoslavi con le loro guerre e i loro modi.
Eppure l’immagine non ha alcun senso. Cosa bisogna figurarsi al sentir parlare di desinenze dure e slave? L’essere slavi non è un cappello da uomo, non è qualcosa che si può descrivere in maniera inequivocabile, a patto di sapere cosa sono gli uomini e cosa sono i cappelli.
Può darsi però che queste parole vengano anche lette da qualcuno che, pur non amando l’ironica riproduzione di pregiudizi e cliché, sa cosa significa Oskoruša, cos’è Oskoruša. Oskoruša è un frutto. Un frutto molto apprezzato, per essere precisi, un rispettato tipo di sorbo con elevata agricultural credibility. Ad affermarlo sono quelli il cui rispetto conta qualcosa: gli agricoltori. Oskoruša è il nome serbocroato del sorbus domestica, il sorbo. (p.36)”
Saša Stanišić, Herkunft