Penelope Pinto Quotes

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Chiara Santoianni
“«Ogni scrittore, come lei sa, mette una parte di sé in ciascun personaggio. È sbagliato pensare che io sia il protagonista [...]. Sono ognuno di loro e nessuno di loro. Li ho messi sulla carta e ora vivono di vita propria, e quel poco per cui mi somigliavano è un'illusione, perché, una volta che io gli abbia dato la vita, faranno quel che gli pare. [...]»”
Chiara Santoianni, Missione a Manhattan

Chiara Santoianni
“Ci sedemmo su una panchina, di fronte al panorama mozzafiato che la città ci offriva. Nel magnifico scenario dei giardini di Battery Park, mentre la luce del sole iniziava a farsi più morbida, ammirando il mare calmo solcato dalle barche a vela ai piedi della statua della Libertà, mi sentivo come in un film. Chiusi gli occhi e immaginai di essere Madonna in Cercasi Susan disperatamente: alcune scene erano state girate qui. Lo avevo visto tante volte, quel film; in un certo senso, aveva un legame con noi”
Chiara Santoianni, Missione a Manhattan

Chiara Santoianni
“Mi diressi dalla metro verso il South Dock, attraversai il South Quay Footbridge e lo ritrovai in pochi minuti di cammino. Ogni volta che visitavo l'ex area portuale, da quand'era stata trasformata in centro direzionale dagli splendidi grattacieli in vetro e acciaio, non potevo non restare colpita dallo sforzo che era stato fatto per abbracciare la modernità senza sacrificare la bellezza. Il grattacielo dove viveva Edy, in South Quay Plaza, non faceva eccezione, anche se la zona era un po' troppo densa di cemento per i miei gusti. Mi fermai alla base dell'edificio, lasciando che il mio sguardo cercasse di raggiungere la sommità della torre di vetro. In fondo, era ovvio che Edy Thor vivesse lassù, quasi a guardare noi mortali dall'alto.”
Chiara Santoianni, Missione a Manhattan

Chiara Santoianni
“«Dieci giorni per risolvere un problema insolubile: trovare un fidanzato a Penny e trasformare casa nostra in un luogo ospitale. Faremmo prima a dimostrare l’ultimo teorema di Fermat.»
«Nel 1896, gli Inglesi vinsero la guerra contro Zanzibar in 38 minuti; ed erano in netta minoranza numerica. Noi, di minuti, ne abbiamo molti di più. Quindi, ti dico che ce la faremo.»
Gelsomina tacque. Io guardai Olivia con ammirazione, aspettandomi che di lì a poco intonasse God Save The Queen.”
Chiara Santoianni, Cocktail di cuori

Chiara Santoianni
“«Space clearing e decluttering, ricordate? Liberare gli spazi e riordinare. Perché, se non si fa spazio, nulla di nuovo può entrare. Sarà il vostro mantra per i prossimi tre giorni.»
«Nulla di nuovo può entrare. Mi piace! Diamoci da fare!»
Olivia era già passata al nemico.”
Chiara Santoianni, Cocktail di cuori

Chiara Santoianni
“Mi precipitai in quello che un tempo era l'accogliente punto di ritrovo della casa, trasformato adesso in algido living scandinavo, e iniziai a perquisirlo. Lui mi seguì.
«Dove!?!» urlai. «Dove diavolo hai messo il mio romanzo? Qui è tutto cambiato! Non c'è più niente di quello che c'era prima!»
«Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi.»
La citazione mi fece imbestialire ancora di più. Io non trovavo il mio prezioso dattiloscritto e lui tirava in ballo Il Gattopardo.”
Chiara Santoianni, Cocktail di cuori

Chiara Santoianni
“Forse mia madre aveva ragione. Nell’Ottocento, in Inghilterra, quello di scrittrice era stato uno dei pochissimi impegni retribuiti concessi dal mondo maschile alle donne; quella che però, all’epoca, appariva un’occupazione tranquilla, casalinga e niente affatto rivoluzionaria, tanto che per praticarla bastava possedere una rendita e “una stanza tutta per sé”, oggi era diventata la frontiera dell’emancipazione. Se infatti una donna avesse guadagnato, con i suoi libri, cifre tali da potersi mantenere (o persino vivere agiatamente, assumendo magari una colf che la lasciasse libera dalle incombenze materiali), che ne sarebbe stato del suo ruolo di factotum familiare e domestica? Di donne così era meglio che non ce ne fossero troppe. Kate Rowlings bastava e avanzava.”
Chiara Santoianni, Cocktail di cuori