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Viaggiare Quotes

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Tiziano Terzani
“Il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare.”
Tiziano Terzani, In Asia

Federico Pace
“I treni sono come l’estate, avvicinano le persone per la durata di un tempo fuggitivo e insolito”
Federico Pace, La libertà viaggia in treno

Louis-Ferdinand Céline
“Viaggiare è utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto non è che delusioni e fatiche. Il nostro viaggio è interamente immaginario. Ecco la sua forza.
Va dalla vita alla morte.”
Louis Ferdinand Celine, Voyage au bout de la nuit

Cees Nooteboom
“Ancora una volta voglio dunque compiere questo viaggio, e anche ora so che non riuscirò ad andarci direttamente, che viaggio per me non può mai significare altro che digressione, l'eterno labirinto che il Viaggiatore si costruisce lasciandosi sedurre ogni volta da una deviazione e dalla deviazione della deviazione, dal mistero del nome sconosciuto sulla guida, dal profilo del castello in lontananza cui non porta quasi nessuna strada, da quello che potrebbe esserci da vedere dietro la prossima collina o montagna.”
Cees Nooteboom

Thomas Mann
“Era voglia di viaggiare, nient'altro; ma sopraggiunta davvero come un accesso e cresciuta fino alla passione, addirittura all'inganno dei sensi.”
Thomas Mann

“Ovviamente io non so esattamente da dove venga e dove vada il treno che stiamo aspettando, ma so che sta arrivando, so che sopra c'è una storia e so che questo mi basta. anche te!”
Guido Tonini, Non è la luce

“Certo che son belle le stazioni, non trovi?
Soprattutto quelle di provincia, soprattutto quando il sole sta calando e i lampioni si sono già accesi anche se c'è luce nell'aria. Mi piacciono i binari che si perdono all'orizzonte, le poche persone che passeggiano sul marciapiede, che ondeggiano sulla linea gialla, che parlano poco, pochissimo per niente, perché hanno altro da fare. Aspettare. Aspettare. Aspettare.”
Guido Tonini, Non è la luce

Stefano Benni
“Il vero coraggio è quando non vedi nessuno vicino a te.
Allora devi partire da solo. E poi magari ti volti indietro e c'è qualcuno, in mezzo agli alberi, sulla cima di una montagna, al di là del fiume. E capisci che sta camminando al tuo fianco.”
Stefano Benni, Spiriti

“Il diritto fondamentale dell'uomo dovrebbe essere viaggiare.”
Bjorn Larsson, From Cape Wrath to Finisterre: Sailing the Celtic Fringe

Paolo Rumiz
“Oggi, in questo mondo sovraffollato, non credo ci resti, per viaggiare davvero, altra direzione che l'Aurora. Non so perché ci ostiniamo a chiamarla Est. È un doppio inganno. Quel monosillabo assembla cose diversissime e incompatibili: il Centro Europa, i Balcani, l'impero russo, l'arcipelago dei mondi musulmani dalla Turchia in poi. E poi quella parola secca è un marchio, un timbro extracomunitario che respinge, notifica i nostri vuoti mentali, i nostri pregiudizi. È una sbarra che chiude la strada, non una porta che si apre su altri mondi. Per questo preferisco chiamarla Oriente.”
Paolo Rumiz, Tre uomini in bicicletta

Paolo Rumiz
“Credo che per "entrare" nei luoghi il giornalista debba ascoltare la strada, cioè le voci deboli distanti dai riflettori dei media. Per farlo bene, deve accettare alcune regole di comportamento. Primo: sparire, mescolandosi alla gente se possibile fingendosi di non essere giornalista. Secondo: condividere, cioè dare qualcosa di suo - anche un semplice racconto - per trasformare l'intervista in un rapporto di scambio. Terzo: viaggiare lentamente per attraversare le periferie del mondo minore. Solo così saprà avvertire le mutazioni lunghe e non farsi sorprendere dai deragliamenti improvvisi della modernità.
La vecchia bicicletta consente tutto questo. Essa è dunque uno straordinario strumento di reportage. Ti immerge nel contesto, ignorato da questo giornalismo cieco, fatto solo di primi piani. È anche una macchina dei pensieri, che offre al tuo scrivere il ritmo giusto dell'andare. È un mantra che rende il racconto più musicale, dunque ascoltabile.”
Paolo Rumiz, Tre uomini in bicicletta

Nicole C. Vosseler
“Alla fine ogni viaggiatore è sempre diretto a casa.”
Nicole C. Vosseler

Olivier Föllmi
“E' divorando la vita che si diventa fotografi, viaggiando fino a trovare il proprio villaggio, la famiglia d'adozione, quella di cui si ha voglia di raccontare la storia. Non esitate a investire sugli altri, unitevi al genere umano. Diventate traghettatori, create ponti da una riva all'altra. Non c'è bisogno di andare lontano. La bellezza di una storia non dipende dai chilometri percorsi, ma dall'intensità dello scambio, del vissuto e da come, con gli occhi lucidi, si comunica dall'intimo più profondo. Se ci si esprime col cuore, si parla al cuore degli altri. Non è inseguendo il mai visto che si trova il proprio posto nella fotografia. E' semplicemente offrendo un altro sguardo fotografico, sensibile, sincero. Profondo.”
Olivier Föllmi

Jean-Claude Izzo
“comme beaucoup de Marseillais, les récits de voyages me comblaient plus que les voyages eaux-mêmes / come molti marsigliesi, i racconti di viaggi mi incantavano più dei viaggi stessi.”
Jean-Claude Izzo, Chourmo

“Vagheggiamo nuove vite altrove, senza accorgerci che quel sin troppo invocato "altrove", pensarlo come soluzione è illusorio. Non è viaggiare il rimedio a inquietudini che nulla hanno a che fare con la geografia, e tutto invece con la storia: non è spostandosi che quei sussulti troveranno acquietamento.”
Lisa Ginzburg, Buongiorno mezzanotte, torno a casa

“Poi ho questa fissazione che mi piace stare dal lato del finestrino, seduto nel senso contrario rispetto alla direzione del treno.
Questo modo, sai, tutto quello che c'è fuori da questa scatola di ferro scorre veloce. Non hai modo di anticipare gli occhi quello che sta per arrivare. Ed è una costante sorpresa. Mi piace molto.”
Guido Tonini, Non è la luce

“«ll mio grande amore era di New York.»
«Ho viaggiato per più di venti anni.»
«Ci siamo persi perché era la cosa giusta da fare. Dicendo tanto la vita è lunga, il mondo è grande, per l'amore c'è sempre una buona occasione. C'è sempre tempo.»
«Ho viaggiato perché non sapevo fare altro.»
«Non è vero. Non c'è sempre tempo.» «Cosi facile andare via.»
«Si è cosi facile, quando ti abitui a farlo.»
«Quando ti abitui a salutare.»
«La prima volta è stata dura, sai? La prima volta che ho detto "addio, le nostre strade si separano»
«La prima volta è dura, ci si fa l'abitudine.»”
Guido Tonini, Non è la luce

“Non cercare di riconoscere in che stazione siamo, in che città stiamo entrando o cosa ti ricorda quest'atmosfera. Spegni il vello e segui me, altrimenti rischi di perderti da queste parti. Rischi di perderti il meglio, il nuovo.
So che non è facile. Non lo è per niente.
Sfortunatamente,
Pare che gli esseri umani siano programmati per analizzare tutto sulla base dell'esperienza. Ogni cosa che vediamo o che incontriamo o che ci ospita la scomponiamo in concetti più piccoli, più facilmente analizzabili, in modo da poter riconoscere qualcosa di già visto. Qualcosa di noto che ci faccia sentire a nostro agio. Pensa poi alle volte che hai detto ehi, in questo posto ci sono già stato e non me ne ricordavo, che sensazione è quella?
Te lo dico io, è sollievo, è dire: ok sono salvo, so dove sono.
Il problema, il nostro limite, è che affrontiamo ogni istante in questo fottuto modo, con un occhio costantemente rivolto al passato. Quindi è perfettamente normale che tu stia cercando i tuoi punti cardinali nell'immenso atrio di questa stazione o nelle mie parole.
Però è perfettamente sbagliato.
È come quando un tizio che conosci ti racconta una vicenda che gli è capitata e ti dice ad esempio, ah sai sabato sono andato a una festa, ho bevuto troppo e a ritorno una volante mi ha fermato: multa per guida in stato d'ebbrezza! Tu lo ascolti, io lo ascolto, ma il pensiero va alle feste che ho vissuto, alle volte che ho guidato ubriaco e alle mie multe e quindi risponderò, ma tu pensa che storia interessante, sai mi è successa la stessa cosa proprio un mese fa...
NO!
No. No. No. Qui è il problema. Non è vero. Non mi è successa la stessa cosa, perché sono due eventi unici, mentre il nostro cervello ci vuol far credere il contrario. Tutta colpa dell'esperienza. O di chi ci ha programmato per essere macchine che non sanno apprezzare le novità, costrette a interpretare il nuovo solo sulla base del passato. E se passasse un drago sopra le nostre teste proprio adesso, per non impazzire diremmo che è solo una lucertola con le ali.
Quando penso che la meraviglia non esiste più, mi viene voglia di tornare bambino e toccare tutto per la prima volta. Il pavimento, il divano, i giocattoli, le mani rugose di mia nonna, la carta del primo libro illustrato, il profumo del caffè, quello dei capelli appena lavati di mia sorella, quello del mare...”
Guido Tonini, Non è la luce

Tiziano Terzani
“Il passato è un'indispensabile guida per chi vuol visitare il presente o immaginarsi il futuro. In tutti i miei viaggi mi porto sempre dietro i libri di qualcuno che ha percorso quella strada prima di me. Non solo mi fanno compagnia, ma me ne servo come termine di paragone, come misura di quello che vedo.”
Tiziano Terzani, La porta proibita

“Se è vero che viaggiare consiste nel fare esperienze, e non nel lasciarsi trasportare, il valore del viaggio è inversamente proporzionale alla sua velocità.”
Bjorn Larsson, From Cape Wrath to Finisterre: Sailing the Celtic Fringe

Paolo Rumiz
“Perché sono venuto qui? Me lo chiedo a ogni partenza, come se fosse stato l'ordine supremo di uno zar, e non la mia personale volontà, a spingermi lontano.”
Paolo Rumiz, The Fault Line: Traveling the Other Europe, From Finland to Ukraine

Paolo Rumiz
“E adesso, vecchio barbagianni, questa fottuta frontiera ti mancherà," (…). Diavolo, pensai, non c’è nessuna ragione per rimpiangere la frontiera.

In breve tempo capii. Mi mancava il sogno, la linea d'ombra da valicare, il senso del proibito. La mia prima spinta al viaggio non era nata proprio dall'esistenza della Frontiera?”
Paolo Rumiz, The Fault Line: Traveling the Other Europe, From Finland to Ukraine

Federico De Roberto
“Ma qui bisogna finirla con questo andirivieni continuo!
Bisogna decidersi a stare in un posto qualunque, ma stabilmente, a casa propria, coi figli, come tutti
gli altri cristiani...”
Federico De Roberto, I Vicerè

Amara Lakhous
“[...] il difetto del turista consiste nella sua voglia eccessiva di sapere e scoprire tutto in pochi giorni. Molto spesso ho consigliato ai viaggiatori di pazientare e non avere fretta. Il bel viaggio non finisce, perché custodisce in sé la promessa di un nuovo inizio per quello seguente. È come i racconti di Shahrazad, che non finiscono mai, iniziano sempre. (p. 151)”
Amara Lakhous, Clash of Civilizations Over an Elevator in Piazza Vittorio

Goliarda Sapienza
“Bisogna periodicamente allontanarsi da qualsiasi luogo dove la consuetudine ha ucciso l'obiettività. Succede così anche per le lingue. Quando si è costretti a parlarne un'altra per molti mesi, come a me è accaduto, quando ritorni alla tua ti accorgi che la lontananza ti è servita per riscoprirla nella sua essenza più profonda.”
Goliarda Sapienza, L'arte della gioia

Amalia Frontali
“Dio ci ha messi su questo mondo, da migliaia di anni. L'ha creato grandicello. E l’ha riempito di gente. Vorrà almeno che gli diamo un'occhiata, non ti pare?”
Amalia Frontali, La Chioma di Berenice

Alessio Signoriello
“A volte si ha il bisogno di andarsene, viaggiare e vedere tutto il creato prima di capire che il posto più speciale è quello dal quale si è partiti.”
Alessio Signoriello, Saga della Fenice WARÏHÏRÏ: WARÏHÏRÏ

Sara Melotti
“Perché viaggiamo?

Perché sentiamo il bisogno di avventura? Il bisogno di esplorare? Di essere ovunque ma non qui?

C’è chi viaggia per scappare, chi cerca qualcosa – pace, libertà, felicità, bellezza, magia –, alcuni di noi viaggiano per perdersi, altri per trovare – o ri-trovare – se stessi. Ma forse, in fondo in fondo, viaggiamo tutti per vivere qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, qualcosa che non riusciamo a trovare nell’ordinarietà delle nostre vite a casa, per quanto straordinarie o meno esse siano.”
Sara Melotti, La felicità è una scelta: Un viaggio per trovare il coraggio di ascoltare la propria voce

Sara Melotti
“L’avevo fatto davvero, ero partita, e stavo finalmente assaporando il primo morso di quell’American Dream che avevo tanto sognato. E mentre dalla finestra della mia stanza al nono piano guardavo il mio primo tramonto californiano sciogliersi sullo skyline di Downtown, per la prima volta ho creduto davvero che tutto fosse possibile.”
Sara Melotti, La felicità è una scelta: Un viaggio per trovare il coraggio di ascoltare la propria voce

James Joyce
“Un certo orgoglio si fondeva alla trepidazione dei suoi genitori, ed anche ad un certo desiderio di gettare polvere negli occhi, perché i nomi delle grandi città straniere hanno almeno questo merito.”
James Joyce, Dubliners

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