Letteratura Postmoderna discussion
La Scopa del sistema
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Primo GdL - La Scopa del sistema - quarta tappa - cap. 12/13/14 e 15
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Ho terminato anche il capitolo 15 e fermarmi è stata molto dura, ma del resto ho "L'Idiota" in attesa e quindi avrò altro da leggere. Scrivo qualche pensiero alla rinfusa.
Sicuramente aver già letto IJ, mi sta guastando il piacere di leggere "La scopa del sistema": continuo a vedere riferimenti a quell'altro (sicuramente di un livello superiore) e magari mi sfuggono molti aspetti che invece rendono interessante questo romanzo. Meno male che la lettura è condivisa, così attraverso i vari commenti (soprattutto di Stela che legge in lingua originale) riesco ad ampliare l'orizzonte.
Un altro aspetto che non considererei quasi per nulla se non ci fossero i vostri commenti, sarebbe il livello "meta" del romanzo, cioè che in effetti tutti i personaggi sono protagonisti di un libro e non sono "veri"; quindi il senso di irrealtà di Lenore junior e l'insistenza di Lenore senior sulla capacità
generativa della parole sono pertinenti. E' un livello che mi disturba perché non mi piace ricordare che quello che leggo è finzione (finzione nel senso che si tratta di un universo creato dall'autore non che non ci siano aspetti di verosimiglianza) ma tale considerazione amplia le possibili chiavi di lettura.
Tornando al romanzo, l'elemento che comincia a incuriosirmi di più è il "rapporto" tra Rick e Fieldbinder; poi ovviamente c'è la nonna che appare una manipolatrice (ma del resto si era già capito) al confronto della quale il padre di Lenore è un dilettante.
Insomma non vedo l'ora di riprendere la lettura e di conoscere i vostri commenti.
in effetti l'aspetto "meta" del romanzo è quello che maggiormente lo rende postmoderno in senso più stretto, come per le opere di John Barth l'autore quasi comunica col lettore strizzandogli l'occhio qua e là...a me pare divertente e i personaggi così appaiono come fossero stratificati: da una parte c'è la storia e dall'altra come la si racconta, il primo livello è Lenore e la Nonna, poi c'è il rapporto con Rick e con Papà e solo dopo le sottotrame dei racconti e dello psicoanalista folle...
Mircalla64 (free Liu Xiaobo) wrote: "in effetti l'aspetto "meta" del romanzo è quello che maggiormente lo rende postmoderno in senso più stretto, come per le opere di John Barth l'autore quasi comunica col lettore strizzandogli l'occh..."Con la ragione condivido in pieno il tuo commento, ma poi leggendo mi immedesimo talmente tanto che mi disturba essere richiamata alla realtà, ma lo considero un mio limite e non una carenza del romanzo.
Invece, un libro in cui l'autore si rivolge spesso al lettore che mi è piaciuto moltissimo è
La donna del tenente francese di J. Fowles: secondo te anche questo libro potrebbe essere considerato postmoderno?
probabilmente si...almeno sotto certi aspetti, comunque non è che io sia così esperta di postmoderno, ne ho solo letti molti ;-)
Anch'io ho fatto molta fatica a fermarmi :) @Mircalla: eri tu che dicevi che non ti piaceva Rick, giusto? Non vorrei ricordare male. Inizio a provare una certa antipatia per lui, inizio a trovarlo asfissiante e la sua possessività mi infastidisce.
Poi, trovo anch'io divertente l'aspetto "meta" del romanzo. Il personaggio della nonna diventa sempre più interessante.
Comunque, stavo pensando di leggere qualche racconto di Barth mentre aspetto la prossima tappa, così mi chiarisco un po' le idee.
Riflessione personale: A me sembra, a prima impressione, che LSDS sia un calderone pieno di creatività, un'esplosione indisciplinata. IJ credo sia un lavoro più maturo e, proprio per questo, più gradito ai lettori (mii riferisco ai voti su GR).
Start from scratch wrote: "Riflessione personale: A me sembra, a prima impressione, che LSDS sia un calderone pieno di creatività, un'esplosione indisciplinata. IJ credo sia un lavoro più maturo e, proprio per questo, più gr..."
bè LSDS era poco gradito pure allo stesso DFW
@Plucino
buffa questa tua associazione, però devo dire che è azzeccata ;-)
bè LSDS era poco gradito pure allo stesso DFW
@Plucino
buffa questa tua associazione, però devo dire che è azzeccata ;-)
apro comunque? o aspettiamo gli altri? in effetti siamo quasi alla fine, io aprirei, che ne dite?
inoltre facciamo uno sprint finale di circa 160 pagine o divido in due settimane? immagino che molti andranno in vacanza, per cui io consiglierei di leggerlo tutto...che ne dite?
inoltre facciamo uno sprint finale di circa 160 pagine o divido in due settimane? immagino che molti andranno in vacanza, per cui io consiglierei di leggerlo tutto...che ne dite?
Mircalla64 (free Liu Xiaobo) wrote: "apro comunque? o aspettiamo gli altri? in effetti siamo quasi alla fine, io aprirei, che ne dite?inoltre facciamo uno sprint finale di circa 160 pagine o divido in due settimane? immagino che mol..."
io approvo! Venerdì parto: spero di finire prima :)
Arrivata anch'io al 15º capitolo, ma questa settimana non so se riesco a starvi dietro con la lettura, comunque ci proverò.
Plucino wrote: "io sarei per l'opzione «stakhanovista»: consiglierei di aprire la prossima discussione, e ci sto per lo sprint finale."Quoto :)
Pensavo proprio stamattina, mentre leggevo alla fermata dell'autobus :)Rick è una Scheherezada (scusi, non so come si dice in italiano e non ho pazienza di cercare per il momento!) che con le sue storie prova di detenere Lenore vicino a lui. Lotta per il suo amore (non parliamo qui che razza di amore sia questo) come lei per la sua vita.
Come abbiamo tutti scoperto :), il soprattema del romanzo è ovviamente la comunicazione e ci sono vari gradi presenti per mettere in dubbio la sua possibilità - penso alle linee telefoniche, alla logorrea di Vlad (in basso della scala) fino al rapporto delle due Lenore (in alto della scala)
si, in effetti che Rick usi le storie per avvincere Lenore è decisamente vero ;-)
per la comunicazione anche quella tra Lenore e Rick e quella tra Rick e Lang non c'è male a fraintendimenti, no?
per la comunicazione anche quella tra Lenore e Rick e quella tra Rick e Lang non c'è male a fraintendimenti, no?
Grazie mille - e per questo che mon correttore non mi proponeva nessuna variante, da Scherezada a Sherazade è qualche distanza :)))).@ Patrizia: The French Lieutenant Woman is definitely a postmodern work - Fowles è un postmoderno inglese (a brilliant one!) che ha testato soprattuto i limiti delle convenzioni narrative.
@ Mircalla - forse potremo leggere qualche Fowles per un prossimo GDL?
perchè no? :-)
sai cosa? mettiamo un elenco dei libri che vorremmo leggere da qualche parte, magari apriamo una discussione apposta e poi li usiamo per i GdL
se ti va comincia tu con qualche titolo di Fowles, io di suo ho letto, oltre La Donna del tenente francese, solo Il Collezionista
sai cosa? mettiamo un elenco dei libri che vorremmo leggere da qualche parte, magari apriamo una discussione apposta e poi li usiamo per i GdL
se ti va comincia tu con qualche titolo di Fowles, io di suo ho letto, oltre La Donna del tenente francese, solo Il Collezionista
Io vorrei proporre un romanzo che mi ha affascinato benché dicano che non è il suo migliore: Il mago.
ok, fatto, aggiungete altri titoli alla discussione a mano a mano che vi vengono in mente e li terremo come suggerimenti per i prossimi GdL
Mircalla64 (free Liu Xiaobo) wrote: "ok, fatto, aggiungete altri titoli alla discussione a mano a mano che vi vengono in mente e li terremo come suggerimenti per i prossimi GdL"Li aggiungiamo in questa discussione?
Bellissimo il parallelismo suggerito da Stela tra Rick e Sherazade! E concordo pienamente: Rick, la cui ossessione assume via via sempre più grotteschi contorni morbosi e melodrammatici, non riuscendo a comunicare realmente con Lenore, si affida a questa sorta di apologhi.La "parola" rimane il fulcro narrativo di Wallace: da strumento di comunicazione e "funzione" (per richiamare le teorie della nonna Lenore e i suoi studi su Wittgenstein), diviene gioco, spunto ironico, ma anche qualcosa di evanescente che rispecchia l'incomunicabilità tra i personaggi.
Francesca wrote: "Bellissimo il parallelismo suggerito da Stela tra Rick e Sherazade! E concordo pienamente: Rick, la cui ossessione assume via via sempre più grotteschi contorni morbosi e melodrammatici, non riusce..."Già. Grazie, Francesca. Non ho approfondito ancora (manca di tempo :) ) ma ci sono vari livelli di comunicazione (oppure l'illusione della comunicazione) rappresentati da diversi personaggi. Il linguaggio, il grande truffatore delle relazioni umane.
@Stela
secondo me è più l'illusione della comunicazione, perchè ciascuno comunica sul proprio registro e solo all'interno delle sue proprie ossessioni, tutti parlano ma nessuno passa informazioni, sono solo parole, il linguaggio viene prima di qualunque cosa, e solo dopo le persone che tendono tutte al controllo, chi di una persona (Rick) chi di una situazione (Il papà di Lenore) chi di un animale (il reverendo e Vlad) chi di una donna in quanto essere celestiale (Lang & altri verso Lenore) e via così...
secondo me è più l'illusione della comunicazione, perchè ciascuno comunica sul proprio registro e solo all'interno delle sue proprie ossessioni, tutti parlano ma nessuno passa informazioni, sono solo parole, il linguaggio viene prima di qualunque cosa, e solo dopo le persone che tendono tutte al controllo, chi di una persona (Rick) chi di una situazione (Il papà di Lenore) chi di un animale (il reverendo e Vlad) chi di una donna in quanto essere celestiale (Lang & altri verso Lenore) e via così...
Mircalla64 (free Liu Xiaobo) wrote: "@Stelasecondo me è più l'illusione della comunicazione, perchè ciascuno comunica sul proprio registro e solo all'interno delle sue proprie ossessioni, tutti parlano ma nessuno passa informazioni,..."
Proprio cosi - ma ci sono anche gli altri che, benché non siano i manipolatori di cui parlavi non sono meno colpevoli di mantenere quest'illusione. La grande questione del romanzo (secondo me): esiste un'ingenuità del linguaggio, se ne può fidare? E la risposta, sfortunatamente...
Rick soffra di "penis shmenis"?!!!! Ed è paragonato a una "sperm without a tail"?!!!! Priceless, absolutely priceless.



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