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Gara a Squadre - III Edizione
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Mare blu - COMMENTI

5.2 (Serena!) Un autore russo.
5.3 (Paola yliharma) Un libro con copertina i cui due colori predominanti siano complementari sottrattivi: vedi la "ruota dei colori" (sono quelli diametralmente opposti)
5.4 (Rowi) Un libro di almeno 400 pagine scritto da un re o da un nobile titolato del Regno di Redonda (NB la lista comprende i titoli pubblicati in Italia che sono riuscita a trovare di tutti o quasi gli autori in elenco A PRESCINDERE dalle pagine, quindi è da controllare che i libri in elenco siano di almeno 400 pp. e vadano bene per la task)
5.5 (Chiara) Un libro di Pino Cacucci.
5.6 (Auntie) Un libro in cui nel titolo compaia per due volte la stessa identica parola (no fumetti - no racconti per bambini)
5.7 (Agnes) Un romanzo erotico scritto prima del 1900.
5.8 (Anncleire) Un libro da 600 pagine
5.9 (Feseven) Un libro di un autore/autrice nato/a nel mio stesso anno: 1978
5.11 (Martina) Un libro della collana "Le rose" E/O
5.12 (Valentina) Un libro vincitore del premio Pulitzer in lingua originale.
5.13 (Esteb) Un libro con un religioso per protagonista (monaco, abate, vescovo..)
5.14 (misty_eloise) Un libro di Chiara Palazzolo
5.16 (Marina) Leggere un libro in cui uno dei cinque sensi la faccia da protagonista
5.17 (Anna [Floanne]) Il 24 Ottobre 2015 l'ONU compie 70 anni. Tra i suoi scopi principali, mantenere la pace internazionale e promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutti gli individui. Purtroppo quotidianamente assistiamo a scenari ben diversi da quelli auspicati dal trattato delle Nazioni Unite. Leggete un libro di di almeno 300 pagine che parli di conflitti etnici, della violazione dei diritti umani delle minoranze o di eventi bellici avvenuti nel mondo dal 1945 a oggi.
5.18 (Giusy) Un libro narrato dal punto di visto di un personaggio secondario o poco importante per la storia.
5.20 (Behnaz) Un romanzo/raccolta di racconti o poesie di un autore iraniano/persiano.
5.21 (Monica) Un libro su un personaggio storico
5.22 (Pallola) Un libro che parli di calcio.
5.23 (Barbara) Un libro di inchiesta su un tema umanitario (si immigrazione, sfruttamento ecc...eviterei le inchieste di serial killer e omicidi vari).
5.24 (Danilo) Leggi un'opera di Shakespeare in lingua originale.
5.25 (Giuseppe) leggere un libro ove le iniziali dell'autore corrispondano alle iniziali delle province italiane (es. Agrigento - AG andrà bene Alessia Gazzola)
5.26 (Salvo) Un libro che abbia come numero di pagine un numero primo e dalle 400 pagine in su
5.27 (Zilvia) Un saggio (no romanzi) inserito nell'indice dei libri proibiti. (Lista d'esempio)
5.28 (Chiara II) Leggere un libro di almeno 500 pagine ambientato in Europa fra il 1800 e il 1870
5.30 (Dodibus) Un romanzo ambientato nel Tennessee
I criteri per richiedere punti bonus:
a) punti pagina*: 0,01 punti in più ogni pagina per libro letto;
b) punti monografia: 1 punto in più per ogni libro oltre al primo che si legge di uno stesso autore;
c) 5 punti bonus a ogni squadra che completa tutte le task da 1 pto;
d) 10 pti bonus a ogni squadra che completa tutte le task da 3 pti;
e) 15 pti bonus a ogni squadra che completa tutte le task da 5 pti;
f) 10 pti bonus a ogni squadra che completa almeno una delle 5 task proposte da ognuno dei partecipanti alla gara;
g) 8 punti bonus alla squadra che riesca a legare i titoli letti per le task secondo le regole del gioco della catena [ Regolamento ]. Perché la catena si possa considerare valida, ogni membro della squadra dovrà averne aggiunto un anello. Non sarà valido il criterio "stesso autore" perché fa già punto monografia.
Penalità: -3 punti alla squadra che copia da un'altra lo stesso titolo per la stessa task. NB. Il titolo dovrà essere stato effettivamente terminato dalla sqadra A perché la squadra B che lo copia incorra nella penalità.
Vi chiedo già da subito di cercare di postare commenti che mostrino che davvero avete letto il libro di turno, con le vostre impressioni e senza limitarvi alla trama.
Segnalo anche di fare attenzione a indicare la vostra precisa edizione di ogni libro, perché potrebbe venire utile per la catena...
In bocca al lupo a tutte! ;)

Letto tutto d'un fiato. È un romanzo semplice, adatto a un pubblico più giovane forse degli ultimi successi degli ultimi anni - infatti nel film hanno alzato le età dei personaggi, e ne capisco il motivo. È assai difficile immaginarsi e vedere un bambino di 12 affrontare le rivelazioni che si pongono davanti a Jonas. Soprattutto l'idea di Rosemary così giovane... Fa accapponare la pelle, sia quello che subisce come nuovo Accoglitore sia la sua drammatica scelta. Mi è piaciuta molto la costruzione della distopia: essendo pensato per un target più giovane(sicuramente non è ya) ci sta che non si spieghi cosa è successo per arrivare alla costruzione delle Comunità e alla rinuncia dei sentimenti, delle memorie, dei colori. Ed è una riflessione drammaticamente attuale, perché leggendo mi veniva in mente il rifiuto di molti in questi giorni del fenomeno migratorio in cui siamo coinvolti e il negazionismo inquietante sulla drammaticità delle situazioni da cui la gente scappa. Ci permettiamo di giudicare se un migrante abbia sofferto abbastanza o no per avere diritto a provare a fuggire da suo paese, quando nessuno di noi ha conosciuto neanche lontanamente le esperienze che lui ha fatto. Se l'avessi letto da ragazzina credo che mi avrebbe fatto molto effetto. Me l'ha fatto comunque anche adesso. Peccato per il finale così aperto, un po' mi rogna.
Dimenticavo! Sfide del gruppo per cui lo candiderei:
Cover color - Marrone
GR 100 Fiction
Un libro, un film
Esimio sconosciuto - primo libro che leggo di questa autrice
Scaffale traboccante - aggiuntoai to-read il 11/11/14

Quando ho comrpato questo libro, non avevo capito che si trattasse di un romanzo. Mi aspettavo una pubblicazione più... scientifica. Il romanzo non è male, però è troppo farcito di punti esclamativi e dialoghi al limite del teatrale. È chiaro l'intento di mettere in luce Ipazia e l'importanza del suo lavoro, ma sembra sempre molto artificiosa quando parla (e raramente parla soltanto senza lanciarsi in monologhi scientifici o sociopolitici), il che non la rende molto credibile come personaggio. È una santificazione di una donna che sicuramente ha dei meriti immensi, a cui però secondo me questo libro rischia di non rendere giustizia.

https://www.goodreads.com/book/show/8...
Cecità
Ho scelto questo libro per via del gruppo di lettura di GRI, ma anche perchè a causa dei miei seri problemi di vista l'argomento mi tocca in modo particolare.
La trama è molto semplice: un'improvvisa epidemia di "cecità bianca" colpisce il paese... si tenta di contenerla con la quarantena dei colpiti, inutilmente. Viene raccontata l'odissea dei primi contagiati, della quarantena e del periodo successivo mentre la società va a pezzi.
Non riuscivo a metterlo giù, mi ha colpito moltissimo vedere la società, l'umanità andare in pezzi.
Lo stile inizialmente è molto faticoso da leggere e seguire per un uso particolarissimo della punteggiatura e del dialogo. Poi ci si abitua... come devono aver fatto i protagonisti, abituati a capire chi parla guardandolo in faccia e invece piano piano ci si abitua a riconoscere il parlante dalla voce,dalle parole in un mondo dove persino i nomi propri delle persone perdono il loro significato (e infatti non vengono mai enunciati).

Dire che è tosto è poco. Ho avuto dei forti brividi lungo la schiena durante tutta la lettura, e ieri sera ho dovuto chiuderlo per paura di avere gli incubi. La delicatezza di Xinran, dimostrazione che solo una donna che in quel sistema c'è cresciuta, pur non essendo stata abbandonata, pur non essendo mai stata in pericolo di vita per il suo sesso durante l'infanzia, poteva parlarne in maniera così delicata. Perché il primo pensiero è "come hanno potuto queste donne?", ma se ci si ferma un secondo di più a riflettere il pensiero che segue è "che altro potevano fare?" Si tratta di un quadro molto onesto e vivido delle diverse condizioni sociali e politiche che tutt'ora portano alla soppressione e all'abbandono di migliaia di bambine in Cina, alla cultura del primo figlio maschio ancora radicata in campagna... Xinran racconta alcune delle storie di madri con cui è venuta in contatto a creare un ventaglio di situazioni sociali ed economiche ben dievrse. Dalla contadina a cui viene affogata la neonata in un secchio, perché altrimenti la famiglia non riceverà terra da coltivare in più se il primogenito non sarà un maschio, alla donna benestante ma impegnatissima e già abbastanza avanti d'età per la maternità che decide di abbandonare la figlia perché lei e il marito riteongono di non avere tempo per occuparsene. Non condanna nessuno. Né le donne vittime, né quelle che per prime portano avanti questa catena di disperazione. Gli assenti sono quei funzionari e quella grande madre patria che non sono presenti o lo sono in maniera distorta. Una lettura molto vivida e toccante.

Joanne Harris, dopo la saga di Runemarks si rituffa nel mondo della mitologia norrena e lo fa con uno dei personaggi più intriganti che abbia partorito: Loki.
Questo libro non è altro che l'Edda rinarrata dal punto di vista di Loki, dalla creazione dei mondi fino al Ragnarok. Loki accusa Odino di essersi preso troppe libertà poetiche per apparire meglio di ciò che in realtà non è e si mette quindi a raccontare la sua versione dei fatti.
Come sempre la Harris è riuscita a creare un ottimo romanzo, più maturo del precedente Runemarks (il suo primo fantasy) e con un personaggio che non può non piacere. Loki è il dio degli inganni è quello che crea il movimento ad Asgard, una città divina che altrimenti sarebbe di una noia mortale. Allo stesso tempo è colui che più guai risolve più ne crea, ed assistiamo così alla nascita di coloro che distruggeranno il mondo, i figli di Loki: Hel, Fenrir e Jormungandar.
Un libro affascinante, narrato dal punto di vista di un personaggio che non rispetta i comuni canoni eroici. Loki non ha coscienza (o così vuole farci credere), non ha restrizioni morali, non ha sentimenti particolari se non la rabbia per essere stato imbrogliato. Un protagonista avvero atipico che rende ancora più avvincente la narrazione.
Già a me Loki e figli piacciono un sacco, con questo libro è stato davvero amore a prima vista e ha mantenuto le aspettative che avevo.
La Harris segna un altro punto :)

Direi che questo libro è talmente famoso da non avere bisogno di presentazioni o di riassunti della trama. Io l’ho letto per la prima volta intorno ai 7-8 anni e da allora Harry Potter e le sue avventure mi hanno accompagnata per tutta l’infanzia e adolescenza. Rileggerlo adesso, a 25 anni compiuti, è stato magico, soprattutto per i ricordi che riemergevano durante la lettura.
Conoscendo già la storia e i personaggi principali, ho fatto maggiore attenzione a particolari che mi erano sfuggiti in precedenza. Per esempio è stato divertente rintracciare i numerosi riferimenti ai libri successivi, a dimostrazione del fatto che la Rowling aveva pianificato accuratamente la storia fin dal principio. Personaggio preferito: Hagrid (è troppo adorabile, soprattutto quando si mette ad allevare un piccolo drago!).

Breve cronaca dei trascorsi lussuriosi e, per la maggior parte, patetici del nonagenario protagonista di questo libro.
L'incipit sottotono non prova neppure a suscitare nel lettore una pur minima simpatia nei confronti del vecchio giornalista libertino, voce narrante del libro. Tutto della sua vita risulta patetico e banale, dal lavoro come nostalgico autore di una rubrica domenicale dal successo altalenante, alla solitudine della sua modesta abitazione e fino ai resoconti delle sue avventure erotiche a pagamento, senza gusto e senza godimento.
Punto di svolta l'incontro con una versione "hard" della Bella Addormentata, una giovanissima vergine che gli viene procacciata dalla ruffiana storica del luogo, nel giorno - anzi nella notte - del suo novantesimo compleanno.
Dopo il niente di fatto della prima notte, dovuto a un innocente fraintendimento, l'immagine della giovane dormiente non lascerà più i sogni e il cuore del vecchio protagonista che, a novant'anni suonati, sperimenta per la prima volta nella vita le pene del vero amore.
La memoria, fin qui quasi noiosa, si fa allora poetica, la pagine trasudano il sentimento dolorante del loro autore, in una sorta di riscatto tanto stilistico quanto esistenziale.
L'ultima e più pura avventura amorosa del professore è silenziosa e onirica, bella come i segreti, fatta solo di sensazioni tattili, messaggi sfuggenti, gesti, musica e doni furtivi.
Senza mai vedersi né parlarsi, i due amanti instaurano un rapporto appassionato e dolce, che sembra emendare la pateticità degli amori tristi passati e dona colore, e quindi in definitiva vita, al pur morente protagonista, ancora capace di arrossire di fronte al più forte sentimento tra tutti.

L'oceano in fondo al sentiero N.Gaiman
Uno strano libro che non so se mi è piaciuto o no....
Il realismo magico di Cent'anni di Solitudine mi aveva infastidita molto. Non è stato così con Gaiman, forse perché viene raccontato da un adulto che ricostruisce i suoi ricordi di bambino e si sa che i bambini vedono con altri occhi; oppure perché da trekker (fan di star trek) mi sembrava che il ragazzino si fosse imbattuto in una famiglia di Q....
devo riprovare con un altro libro per capire

Cinico, cupo e senza speranze. Questo è Cromwell, che senza lasciarsi piegare dalla compassione o dai sensi di colpa va dritto per la sua strada con il solo scopo di realizzare i desideri del re... sistemando qualche vecchio conto sulla strada e garantendosi una posizione ancora più stabile e altolocata, perché no. Amo il nero umorismo di questo personaggio che, pur avendo le sue passioni umane, le controlla e le mette dopo i suoi doveri verso lo stato: osserva e analizza la farsa della corte e dei nobili con occhio spietato, senza indolgenza. Peccato per il cambio di titolo, sicuramente meno efficace dell'originale... Quando esce il terzo?

Io, su questo libro, ci ho pianto un po' e ci ho sorriso molto. Forse perché conosco almeno due persone che sono un po' come Ove, uomini burberi e solitari, caratteri complessi e da scoprire lentamente. Forse perché è impossibile non affezionarsi a Ove e alla fine ti sembra proprio che sia uno di famiglia.
Il libro scorre leggero, adatto ad una piacevole lettura serale, dolce e amaro nello stesso tempo; non cade nel banale e accarezza temi anche spinosi. A farla da padrone ovviamente è Ove, personaggio sfaccettato e ben delineato, anche grazie ai numerosi flashback, che ricorda da vicino il protagonista di Up. Ci sono poi altri personaggi secondari che, sebbene meno approfonditi, svolgono molto bene la loro funzione e colorano l'insieme.
E' uno di quei libri che non riesci semplicemente a riporre nello scaffale, perché i suoi personaggi ti restano addosso ancora per un po' dopo averne chiuso le pagine.
Consigliato.

Sicuramente l'aspetto paranormale di questo romanzo un po' fa storcere il naso, come a Darcy stesso, ma cercando di ignorare questo aspetto (per quanto sia importante nella risoluzione del mistero), ma cercando di soprassedere quello e certe scelte linguistiche un po' troppo moderne, questo romanzo non mi è dispiaciuto. I personaggi sono molto in linea con l'originale ma non sono delle macchiette scopiazzate e basta, gli scambi di battute buoni, e Darcy e Lizzie ritratti bene da sposati come coppietta amorosa senza scendere più di tanto nella loro intimità, come è appropriato (almeno, a me piace immaginarli felici ma rispetto la loro privacy in camera da letto, credo sia giusto), e si muovono. Una buona lettura nel complesso.

Romanzo leggero, solito thriller di Rollins, inverosimile, pieno di azione, molto cinematografico. Ha un nuovo protagonista, Tucker Wayne e sopratutto il suo meraviglioso compagno, Kane. La sinossi su Goodreads ha completamente tralasciato il coprotagonista, che invece secondo me fa davvero la differenza. E' un cane da guerra in congedo, un pastore malinois, razza meravigliosa (ne ho conosciuto uno quest'estate al mare e me ne sono innamorata!)Le pagine più belle del romanzo sono quelle dal POV del cane. L'autore poi è un veterinario e ha conosciuto veterinari militari che si occupano di questi cani eroi, quindi sono molto accurate. La trama è stile 007, salviamo il mondo dal supercattivo di turno che vuole rubare una scoperta per trasformarla in un arma. Ottima lettura da treno o spiaggia!
Edit: spostato sulla task 3.18b - spin off della serie Sigma Force

Questo romanzo è meravigliosamente inquietante. La storia è molto semplice. Due sorelle Mary Catherine e Constance Blackwood vivono in una grande e bella casa isolate dal resto del mondo, insieme allo zio Julian paralizzato e su una sedia a rotelle. Alcuni anni prima tutti gli altri componenti della famiglia sono morti avvelenati e gli abitanti del villaggio vicino sono convinti che la responsabile sia una delle due sorelle. L’inquietudine non nasce tuttavia dallo scoprire chi sia l’assassino, cosa abbastanza ovvia fin dalle prime pagine, ma dal sentimento di partecipazione, pena e comprensione che riesce a suscitare nei confronti di personaggi evidentemente disturbati.
Sicuramente cercherò di procurarmi altri libri di questa scrittrice.
Task 5.25 Il porto proibito
E’ una graphic novel e, contrariamente a quanto avevo pensato leggendo il titolo, non parla di pirati. Ci sono comunque navi, avventure e tesori da ritrovare. La cosa che ho amato di più sono i disegni, veramente meravigliosi. La storia in sé non è particolarmente originale, ma molto dolce. Le innumerevoli citazioni (Coleridge, Blake, Wordsworth, ecc.) sono forse un po’ eccessive, ma che bello rileggere quelle poesie che già ai tempi del liceo mi avevano emozionato.

Raccolta, bizzarra e a tratti grottesca, di aneddoti, incontri, esperienze di vita e quan'altro possa servire - e sia servito - di ispirazione alla vena letteraria di Palahniuk.
Un libro curioso, poco prevedibile: ogni capitolo tratta di un argomento, un luogo, un'esistenza lontani anni luce da quello precedente, con cambiamenti di tema rocamboleschi ma un unico comun denominatore: l'essere sempre sopra le righe.
Il libro si divide in tre parti e, a mio avviso, è la prima - denominata "Insieme" - quella meglio riuscita. La sezione ritratti, invece mi ha entusiasmato poco; soprattutto i ritratti delle star di Hollywood (o Holy Wood, detto alla Marilyn Manson a cui è dedicato un capitolo) appaiono spenti o comunque sanno di già visto/già sentito.
L'ultima parte, "Personale", racchiude appunti di ricordi ed esperienze personali, e termina con il racconto (di nuovo) della morte del padre, tema abbastanza ricorrente in tutto il libro.
In definitiva, un crogiuolo di storie e situazioni che risultano quasi irreali, da quanto sono vere.Un "melting pot" si stramberie che non pteva che essere il frutto, e lo specchio, della cultura statunitense.

Avrei dovuto saperlo che la magia di Possessione sarebbe stata difficile da ripetere, però in parte questo mi ha deluso: molto, troppo cerebrale. Malgrado la storia e i personaggi mi siano piaciuti (disperatamente umani), ho fatto davvero fatica ad arrivare in fondo.

Niente, quando Jamie e Claire mi prendono e mi portano nelle loro avventure, non c'è niente da fare se non sedersi e leggere fino all'ultima pagina. Non amo moltissimo le carrambate, ossia le ricomparse di (view spoiler) , specie considerando che ne avevamo già uno nel secondo volume integrale... Però forse una volta ogni mille pagine circa ci può stare, chissà. Si cambia scenario... Mi manca la Scozia, ma sono curiosa di vedere meglio le Colonie, i Caraibi sono stati liquidati abbastanza in fretta... Non ho con me la dose successiva, e la cosa mi uccide... Ne voglio ancoraaaaaaaaaa!

A prendere questo libro mi aveva convinta il film (Blood Story, con una bravissima Garcia Moretz). Il film è dolce pur nella sua crudezza, tratta il personaggio di Eli, il vampiro, con una sorta di malinconia che richiama i racconto di Carmilla. Il libro è molto più crudele e richiama più Dracula. Niente di ciò che Eli è o fa viene stemprato, lei è un vampiro ed è un vampiro che vuole sopravvivere. Questo basta a renderla una creatura famelica e nulla ci viene nascosto o giustificato. L'unica concessione alla dolcezza si ha verso Oskar, ma è davvero dolcezza?
Una cosa che mi è piaciuta moltissimo di questo libro è che l'autore non prende posizioni: non ci presenta Eli come una sventurata cercando di vincere il cuore del lettore. Lindqvist mette sul piatto tutto e ce lo offre così: Eli è un vampiro e basta. Spetta a noi decidere.
Quello creato da Lindqvist è un vampiro che, secondo me, sa elevarsi quasi ai livelli dei suoi predecessori letterari più famosi.
Lasciami entrare non si limita al tema vampiresco ma affronta anche quello dei bulli, con Oskar, un ragazzino vittimizzato dai suoi compagni che sogna vendetta. Il modo in cui OSkar è trattato è estremamente realistico, Lindqvist riesce a raccontarci la quotidianità di un ragazzino e i suoi castelli in aria in modo estremamente credibile.
Due ottimi personaggi, ben approfonditi e con uno spessore notevole.

La botta in testa di Emerson e l'amnesia sballano un po' l'empasse degli ultimi libri, che stavano diventando un po' monotoni. Si ritrova l'alto livello di battibecchi del primo volume e una maggiore rappresentazione storica, che sono le parti migliori di questa serie... Divertente ma un po' scontato il finale (più un certo colpo di scena futuro che penso sia evidente da intuire...), però è sempre u na lettura leggera e gustosa

Questo libro mi tocca molto, perchè anch'io come il protagonista ero davanti alla TV quella sera e anche per me c'è un calcio prima e dopo il 29 maggio 1985. E' la storia di quella tragedia vista con gli occhi dello scrittore, che aveva 8 anni e poi con gli occhi del giornalista adulto che indaga. A distanza di 30 anni ancora non si sono raffreddati gli animi e questa btutta storia viene tirata fuori solo per contestare l'albo d'oro o certe persone, oppure dalle frange peggiori delle tifoserie nei cori o striscioni terribili che infangano talvolta i nostri stadi. E le vittime? Molto è stato fatto sul fronte della sicurezza negli stadi, ma sapere che quando hanno ristrutturato lo stadio solo una raccolta firme ha salvato il monumento alle vittime dà i brividi. Ricordo ancora quando Platini si ritirò a soli 32 anni e disse che lo faceva perchè non si divertiva più, che gli si era spezzato qualcosa dentro. Bel libro, ma mi aspettavo di più sul lato dell'inchiesta vera e propria.

Letto in un giorno! come altri scritti di Dick ha influenzato il cinema successivo: siamo circondati dagli alieni, sono diventati uguali a noi e non riusciamo a riconoscerli è il leit motiv di una certa fantascienza anni 60/70. Alcuni temi sono tipici di Dick, altri ricorrenti nel genere. La popolazione terrestre si è drasticamente ridotta a causa della sterilità indotta da un'arma utilizzata dai Cinesi Rossi e questo ha permesso ai vug - abitanti di Titano - di sottomettere la Terra. Grandi amanti del gioco d'azzardo, la loro società è incentrata sul gioco: le eredità si devolvono per scommessa e le coppie si formano al tavolo da gioco. La sterilità e il Gioco per favorire lo scambio di coppie per creare le migliori possibilità alla roulette genetica mi hanno ricordato certe atmosfere del Racconto dell'Ancella della Atwood. Non Dick al suo meglio, ma comunque buono.

Io amo Christopher Moore da quando ho preso in mano "Il vangelo secondo Biff". E' irriverente, divertente, sforntato e non teme di confrontarsi con mostri sacri dell'arte e della letteratura come Shakespeare, la Bibbia o Toulouse-Lautrec.
A parer mio, però, questo non è il suo romanzo migliore. Taschino è sempre un personaggio convincente e molto particolare, l'ambientazione è come al solito curata ed è evidente la ricerca anche storica che le sta alle spalle. Però la trama è più confusionaria del solito e alcuni aspetti che richiamano altri romanzi ("Fool" in particolare, di cui è l'ideale prosecuzione) li ho vissuti un po' come ripetizioni.
Resta comunque un romanzo piacevolissimo, che sconsiglio solo ai fan puristi di Shakespeare. Se però non avete mai letto niente di Moore, suggerisco di partire da "Il Vangelo secondo Biff" o da "Sacré Bleu".
Tre stelle e mezzo, che arrotondo per eccesso per affetto.

Ma che figata.
No, vogliamo rendere i personaggi Marvel ancora più fighi di quanto già non siano? Chiamiamo Neil Gaiman!
Che li porta nella tarda epoca Elisabettiana, riesce a far quadrare tutte le stranezze di quest'universo con la mentalità e le convinzioni del periodo storico e crea una storia epica. E proprio bruscolini, insomma. Mi è piaciuto da morire, è veramente una genialata, e anche i disegni sono azzeccati. Belle anche le storie continuative, anche se meno potenti.

Gaiman è sempre una garanzia, mi sono divertita molto a seguire i suoi personaggi improbabili di questa avventura nella Londra di sopra e in quella immaginaria di sotto. Brillante, pungente, e nero come al solito... Sempre uno spasso.

Devo dire che dopo un po' me l'aspettavo, perché quando di un personaggio nessuno sospetta mai... Gatta ci cova. Ma è una narrazione gustosa, divertente e davvero intrigante. Stupendi soprattutto i personaggi di contorno, a cominciare da Caroline per proseguire con le altre signore... Avrei voluto fortissimamente che fosse la signora Ackroyd, ma so che zia Agatha ha quel tocco di humor molto british, un po' Austeniano, per cui non colpevolizza mai più di tanto le donne sciocche che prende in giro.
Sicuramente il miglior Poirot che ho letto finora ^^
Task 1.23b Il Natale di Poirot
Romanzo breve e molto rapido da leggere... sicuramente la parte più interessante è vedere Poirot che aizza i vari membri della famiglia ponendo la luce sui rispettivi rancori e meschinità per dimostrare che tutti i parenti della vittima avrebbero avuto un motivo per ucciderla... Anche se avevo intuito chi fosse il colpevole, troppa solerzia.

Era tanto che volevo rileggermi la saga e finalmente ho trovato il pretesto per farlo. Mi aspettavo, alla mia età, di trovarli un po' infantili e sempliciotti e invece ho ritrovato fra le pagine di Harry Potter la stessa magia che avevo trovato da bambina.
Sono felice di essere cresciuta con Harry Potter, è un libro che consiglieri a tutti i ragazzini, qui dentro ci sono amicizia, coraggio, accettazione del diverso, tantissimi valori che mancano nella letteratura per ragazzi odierna.
E poi naturalmente tanta magia e tante avventure.
C'è poco da dire, la Rowling è un genio e ha creato gli amici che ognuno di noi vorrebbe da piccolo: Harry, Ron e Hermione (che ho scoperto che si legge Ermaion), Hagrid, Silente e via dicendo.

La morte di Ivan Ilic
Racconto bellissimo. Descrive l’esperienza di un uomo in punto di morte in un modo cosi reale, che mentre leggevo io mi ero completamente immedesimata, io ero Ivan Ilic. Per questo fa così male leggerlo.
Camminate nella luce finchè avete la luce
Un racconto che mette a confronto due modi di vita opposti, rappresentati dal pagano Giulio e dal cristiano Pamfilio. L’evidente intento moraleggiante e la lunghezza eccessiva mi hanno impedito di apprezzarlo completamente.
Karma
Racconto incentrato sul concetto di karma, secondo cui le buone azioni compiute in favore degli altri ci torneranno indietro in una sorta di circolo virtuoso, mentre le azioni malvagie saranno fonte di sventura.
Il diavolo
In questo racconto si parla dell’incapacità di reprimere e controllare le passioni e in particolare di infedeltà coniugale. Molto interessanti le note al testo, che spiegano come questo racconto rifletta abbastanza fedelmente alcuni episodi della vita di Tolstoj, al punto che quando la moglie lo lesse ne nacque una lite tra i due. Curioso anche il fatto che Tolstoj abbia scritto due finali alternativi.

Dunque, ho letto l'anno scorso "Il profumo del caffè" di questo autore e devo dire che mi era piaciuto molto di più. La trama è simile, tolte le vicende storiche, e in questo caso non mi ha entusiasmato. Molto buona la ricostruzione storica del periodo, però la caratterizzazione di M.lle de Kerouaille non mi è piaciuta, la sua trasformazione da virtuosissima e decisa a non aprire le gambe a cinica disposta a tutto per mantenere il potere non mi ha convinto. Se fosse stata un'ambiziosa da subito come Little Nell, più raffinata e intelligente (in fondo a conti fatti è stata meglio della Pompadour, perché lei almeno di politica parrebbe capirne, mentre Madame dava consigli col culo), forse l'avrei apprezzata di più, mentre tutta la scena prima la rende artificiosa.
Bello e divertente, ma non l'opera più brillante di questo autore. La parte più affascinante è la questione del gelato, la sua creazione e le immense fatiche per il suo mantenimento: è un dolce che noi oggi diamo per scontato, in fondo con una gelatiera può farlo chiunque a casa e conservarlo facilmente nel freezer, ma le difficoltà di Carlo nel suo mestiere, anche per soddisfare le assurde pretese dei due Re, prima Luigi XIV e poi Carlo II, dei rispettivi cortigiani, e le impossibili etichette di corte... Assurdo come considerare un privilegio il diritto di passare la carta igienica al sovrano dopo una seduta e simili, ma perfettamente simbolico per l'età barocca.

Una delle tragedie di Shakespeare meno nota e meno "sfruttata" a livello educativo (scuola/università), quindi meno incline a essere oggetto di lettura.
C'è ben poco da commentare...i due temi principali - l'onore e la passione - vengono trattati con maestria da Shakespeare.
Tutti i personaggi trasudano grande intensità e i loro moti d'animo vengono ritratti così vivamente da renderci partecipi in tutto e per tutto delle sofferenze dei protagonisti.
Forte e poetico il lamento di Enobarbo alla luna, pronunciato poco prima di morire quando, vinto dal senso di colpa per il tradimento nei confronti di Antonio, decide di togliersi la vita.

Questo è il secondo libro del Mondo Disco. Prosegue le avventure di Scuotivento, un mago fallito e di Duefiori, un turista senza il minimo senso del pericolo.
Come al solito, Scuotivento scappa da tutto e da tutti per ritrovarsi sempre a un passo dalla morte. In questo libro scopriremo da dove deriva tanta fortuna nel salvarsi.
Ho trovato questo libro migliore del primo, è più accattivante, forse perchè ormai si conoscono i personaggi, forse perchè si è entrati nell'ottica dell'ironia di stampo Terry Pratchett. L'autore usa i libri come pretesto per dire la sua su ogni cosa e per mettere in luce i punti più ridicoli della modernità e delle persone. Calate in un universo fantasy, queste considerazioni non possono che suscitare un contrasto comico. Adoro Pratchett, il suo sottile senso dell'humour, lo sguardo acuto con cui spoglia la realtà e la fantasia con cui la rimette insieme in una grande parodia del mondo stesso.

La ricerca del padre in compagnia del proprio amante e di una coppia di amici sposati termina per una giovane donna in un ritorno alla vita selvaggia, o in una fuga nella pazzia. La protagonista è giovane, ha alle spalle un matrimonio apparentemente perfetto ma dai lati oscuri nascosti, un figlio che non ha mai sentito suo e che ha abbandonato senza rimorsi, e vive in uno stato lontano dalle emozioni, disconnesso dalle altre persone. Il libro può sembrare frammentario e senza senso: quattro persone immerse nel nulla, su un lago (quasi) incontaminato nel Quebec, di cui ci vengono raccontati i più piccoli gesti quotidiani, senza apparentemente andare mai oltre alla superficie.
È nel lago, sotto la superficie di calma apparente, che la protagonista ha una rivelazione che la condurrà a riprendere la sua vita in mani, in modo folle o incomprensibile forse... Ma almeno in modo suo.
Ci sono tutti i temi della Atwood in questo suo secondo romanzo, in maniera più diretta e forte rispetto a quanto non sia abituata, visto che ho letto per lo più suoi lavori più recenti. Posso immaginare come in La donna da mangiare, il primo in assoluto, che abbia fatto scalpore all'epoca, inizio anni '70. Una donna che non solo divorzia, ma che abbandona un figlio senza ripensamenti, senza rimpiangerlo né sentirsi un mostro... O che non desidera trovare un marito numero 2 così da rimettersi in linea. Probabilmente oggi non ci troviamo più nulla di sorprendente, però si avverte anche la stranezza che gli altri personaggi percepiscono nella protagonista, specie dopo che rifiuta di sposare il suo amante, che non ne capisce il motivo. Bella anche la tematica ambientale e la chiusura noi/altrii, sia nei confronti degli americani Yankee distruttori che nel dispiacere che la protagonista prova nell'essere tra gli "altri" tornando in Quebec e sentendosi una straniera, una canadese anglofona, quindi non più una di lì.
Poi la Atwood è sempre piacevole e coinvolgente.

Commovente graphic novel breve di Marjane Satrapi: il protagonista, Nasser Ali, è un musicista, un suonatore di tar (uno strumento tradizionale iraniano) che decide di lasciarsi morire dopo che la moglie ha rotto il suo strumento e nessuno di quelli che ha provato riesce a dargli le stesse sensazioni. L'impresa gli richiederà otto giorni, nei quali il lettore ha modo di scoprire tutte le sfaccettature del carattere di Nasser, i suoi ruoli di padre, figlio, fratello, marito... I suoi segreti, il suo amore perduto e le motivazioni sbagliate che lo hanno portato a sposare una donna non amata, e il rimpianto di quell'amore impossibile. Sullo sfondo, il rimpianto anche per un Iran diverso, prima della rivoluzione, prima dell'integralismo, un paradiso perduto.
Davvero commovente e toccante con pochissime pagine.

Un romanzo che parla delle grandi gesta degli eroi dei tempi precedenti Il Signore degli anelli. Per chi non è esperto del mondo di Tolkien il racconto può essere un po' ostico, soprattutto all'inizio. Ci si perde fra nomi di battaglie, luoghi e famiglie. Se si riesce a superare lo scoglio però, ci si immerge in una storia bellissima e tristissima. i figli di Hurin, maledetti da Morgoth, portano sulle spalle un destino infelice. Gli atti impavidi, il grande coraggio e la pietà vengono spesso ricambiati con esiti infausti.
La scrittura ricorda moltissimo i miti dell'epica antica, lo stile è il medesimo, ugualmente carico di patos.
Ottimo libro.

Finalmente un thriller con un detective che nonostante le sue solite sventure (che non possono mai mancare) non ci piange sopra e non fa il ribelle maledetto.
Stride è un poliziotto con il senso dell'ironia e del dovere che si trova coinvolto suo malgrado nell'indagine per il suicidio di un altro poliziotto in una città che non è la sua. L'inizio non è promettente, con virgole messe nei posti sbagliati e uno stile che fa fatica a ingranare. Poi la trama si svolge in maniera vertiginosa e compone una storia avvincente e incredibile. Stride si trova alle prese con un segreto enorme e ingestibile. Un bel thriller, non dei più brillanti ma sicuramente avvincente e anche abbastanza originale.

Mi dicono che De Luca susciti spesso reazioni molto forti e contrastanti e, per quanto mi riguarda, "Il peso della farfalla" è un piccolo gioiello.
Poche pagine, ma molto intense ed evocative; un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo quasi poetico. E sembra di vederla davvero, la montagna.
Ottima compagnia per una serata un po' malinconica.

Sapevo che era incompiuto, eppure, anche se manca un solo capitolo e il finale sia abbastanza palese, stanotte sono arrivata alla fin dondolando su me stessa come una tossica, arrabbiata, disperata perché mancava il finale. E no, la nota dell'editore, un accorato epitaffio alla morte dell'autrice, non è sufficiente.
Mogli e figlie mi è piaciuto quanto Nord e Sud, che continuo a prediligere per la caratterizzazione di Margaret, la protagonista. In questo caso abbiamo due sorellastre al centro della storia, due giovani donn che si trovano sotto lo stesso tetto dopo che i genitori, entrambi vedovi, si sposano per le motivazioni più disparate. Mr. Gibson, padre di Molly, sente di avere bisogno di una moglie che si occupi della figlia diciassettenne guidandola in un'età in cui i giovanotti cominciano a interessarsi a lei; Mrs. Kirkpatrick, madre di Cynthia, vuole ritrovare uno status sociale e una condizione economica più stabili. Le due ragazze vanno d'accordo, ma non potrebbero essere più diverse, così come i rispettivi genitori: Molly è dolce, ingenua e modesta, Cynthia bellissima e vanitosa, preoccupata di piacere e di incantare a tutti. Anche se Cynthia sicuramente è un personaggio più moderno e dirompente, di rottura con la tradizione, a un certo punto la voglia di prenderla a sprangate è diventata davvero opprimente. La mela non cade davvero mai lontana dall'albero, sembra dirci la Gaskell, perché la ragazza, per quanto spesso in disaccordo con sua madre, le assomiglia più di quanto non vorrebbe. Mancano entrambe di empatia, interessate come solo soltanto a loro stesse e ai loro benefici, e di conseguenza vince Molly come eroina, per quel che mi riguarda. Anche se sì, non ha la forza di Margaret Hale, che per me rimane la migliore protagonista della Gaskell finora. Mancano le madri in questo romanzo, nel titolo come nella trama: sono presenti, ma non sono in grado di attendere al loro ruolo, né la nuova signora Gibson, sia con la figlia naturale che com quella acquisita, né la nobile Lady Cumnor, né la dolce signora Hamley, che pur con tutti i suoi buoni sentimenti non è di alcun aiuto a nessuno dei suoi due figli maschi. La chicca di questo romanzo secondo me sono i personaggi di contorno, una selva di uomini e donne deliziosi con le loro piccolezze e i difetti e i pregi ben assortiti. Gli Hamley, i vari abitanti di Hollingford, i nobili di zona... Sono loro che danno la marcia in più. Una lettura davvero appassionante, un po' lenta finché non si arriva al matrimonio dei due adulti, ma davvero splendida. Mannaggia per quell'ultimo capitolo: si vede benissimo dove l'autrice voleva andare a parare, eppure sarebbe stato così bello leggerlo dalla sua penna!

Devo dire che non mi ha fatto impazzire, mi aspettavo di più. L'intrigo non è male, però ogni volta che i personaggi parlano dicono terribilmente scontate... Non so se è un problema stile "Leguin", nel senso, è un libro che ha più di quarant'anni, è colpa sua se è scontato o è colpa dei tanti libri simili che sono usciti dopo? Non saprei dirlo. L'altro punto che mi ha disturbato molto è la mancanza di qualità nella presenza delle donne in questo libro: Teri/Amy è nello stile delle Bondgirls, ma non ha la loro presenza, è piatta, scialba e triste nel negligé trasparente che indossa teoricamente per metà del libro. C'è pure il veleno, cliché nel cliché. Boh.

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Libricino piccolo piccolo ...
Ottima l'idea, sviluppata con superficialità a metà tra un reportage di viaggio e una guida turistica. La sola descrizione che mi ha fatto venire voglia di prendere quella tratta ferroviaria è quella Bari-Matera. In più mancano intere regioni d'italia, almeno una tratta per regione poteva sforzarsi di descriverla.
Così come non capisco il vedere il Messico ovunque, va bè che lo ami, va bè che ci sei vissuto ma non c'è tutto sto Messico in Italia!!
due stelline e mezzo

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Viaggio illustrato e nebbioso lungo la coltissima infanzia di Eco.
Un incidente di cuore porta il protagonista a perdere la memoria e a ricercarla tra i suoi ricordi, prevalentemente cartacei, custoditi nella casa di famiglia in campagna: libri, fumetti, testi religiosi ma anche dischi, canzoni, oggetti; ognuno un prezioso tassello che contribuisce a ricreare il mosaico del passato di Yambo.
Un mosaico inizialmente confuso e sconclusionato con i pezzi che si sovrappongono senza logica o consequenzialità e che non contribuiscono a creare un'immagine nitida ma anzi, creano un cortocircuito di sinapsi ed emozioni, causa del secondo e, pare, ben più grave incidente di salute.
Eppure, nel buio del secondo coma, appare la luce: tutti i ricordi riaffiorano alla coscienza, i tasselli del puzzle tornano a combaciare perfettamente e il lettore scopre le identità e le storie delle persone, degli oggetti o il perché degli spunti culturali che popolano la mente ferita del protagonista durante la sua iniziale ricerca di senso.
Eco narra così, in un libro le cui pagine si dipanano in una continua tensione tra sacro e profano, tra il crudo realismo della Seconda guerra mondiale e la cultura pop e canterina dell'epoca, il romanzo di formazione, quasi sicuramente il suo, di un fanciullo - simbolo di un'intera generazione di bambini - che diventa giovane in uno dei periodi più difficili della storia.
Tra le numerosissime citazioni - da fare invidia, era chiaro che la cultura di Eco fosse immensa, ma tastarla con mano è sorprendente - il romanzo si chiude con un'apoteosi caotica di immagini che preparano il terreno all'apparizione dell'ineffabile Beatrice di Yambo: la bella Lila, il cui volto però, rimarrà irraggiungibile. Il sole fortissimo improvvisamente si oscura e torna il buio...che sia il risveglio dal coma?

Secondo me è da questi librini che si distingue la Rowling dagli altri fenomeni editoriali/commerciali venuti dopo, per la minuzia di dettagli e di trame, sottotrame eccetera che ha inventato e che continua a inventare per il Pottermore e che a volte colpiscono anche più del filone centrale (rimango convinta che la storia della Dama Grigia sia tra gli elementi più belli dei Doni della Morte, ad esempio); conosco questo libro quasi a memoria, l'ho riletto spesso per cercarci spunti per fanfiction, ma è sempre una goduria da ripassare. Il mio eroe è Janus Thickey, il mago che finge di essere stato inghiottito da un Lethifold educato, che gli ha lasciato il tempo di scrivere un messaggio d'addio, per scappare con l'amante. Sei tutti noi, Janus! XD
Di pregio sono anche i commenti di Harry e Ron ai margini, mi fanno sempre venire in mente i miei libri di testo (un mio amico ricorda ancora di non riuscire a studiare in biblioteca su libri e appunti che gli prestavo perché scoppiava a ridere per i miei commenti caustici a margine XD), quindi nostalgia a pacchi su più fronti. È proprio pensato bene, e lo apprezzo ogni volta di più.
After all this time, always a Potterhead?
Always <3

Questo vola tra i miei preferiti della Atwood, che per me è LA scrittrice femminista, per due motivi:
1) si dissocia da tutti gli stereotipi legati a questa parola
2) più importante, descrive le donne con una chiarezza e un senso di realismo a volte quasi fastidiosi. Perché non solo rifiuta tutti i luoghi comuni sulle donne da "patriarcato", ma anche quelli che certi mondi più beceri e fondamentalisti del femminismo portano avanti (chissà quanto consapevoli di farlo, mah).
Le donne della Atwood sono così umane, sincere e vere che sono commoventi. Anche Zenia, che continuo a desiderare più morta di quanto non sia già (se la cava comunque troppo bene, eh, scusate), che distrugge tutti i luoghi comuni sulla sorellanza istintiva delle donne. Perché sappiamo essere tremende le une con le altre, molto peggio degli uomini peraltro, ed è bene non dimenticarcelo mai.
Un romanzo costruito meravigliosamente, che si legge così piacevolmente... Aaaaaaah. Un sorso di acqua fresca.

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Romanzo epistolare brevissimo e folgorante! Non riesco a credere che sia stato pubblicato nel 1938... è di una modernità sconvolgente! Due amici, un ebreo americano e un tedesco fondano una galleria d'arte. Nel 1932 il tedesco torna in Germania e inizia la loro corrispondenza. Assistiamo alla trasformazione del tedesco da liberale in nazista convinto, al punto che rifiuterà il suo aiuto alla sorella dell'amico (sua ex amante). A questo punto assistiamo alla vendetta, una vendetta al confronto della quale quella di Montecristo pare concepita da un ingenuo dilettante... finchè l'ultima lettera non torna col timbro "destinatario sconosciuto" e ci rivela che la vendetta si è compiuta!

Underworld
Scellerata me quando ho scelto questo libro!!
La sensazione è che De Lillo abbia scritto un libro, abbia stampato i vari capitoli, la risma di carta gli sia caduta e abbia pubblicato il libro con i capitoli disposti a casaccio: un capitolo siamo nel 1952, poi nel 1974, poi nel 1962, e i protagonisti dei vari capitoli apparentemente non hanno nulla in comune. Si apre con una partita di baseball negli anni 50 al Polo Grounds e prosegue a cassaccio nel tempo e nello spazio. Pian piano leggendo vengono fuori i legami tra i vari personaggi e i punti di contatto delle loro vite, poi gradualmente viene fuori una trama sotterranea anche se non lineare.
Il finale però credo di doverlo rileggere perchè non l'ho capito, credevo tirasse le fila del racconto e invece....boh!
Il titolo viene da un film "perduto" di Eisenstein che viene proiettato restaurato per pochi eletti "Unterwelt" (underworld), ma anche dal mondo sotterraneo della gestione dei rifiuti e dalla trama sotterranea che lega le vite dei vari personaggi.
Quando uno dei personaggi parlando di Eisenstein ha cominciato a descrivere la scena della carrozzina della Corazzata Potemkin sono scoppiata a ridere da sola in treno!! e Fantozzi era lì con me per gridare "è una cagata pazzesca!!!"
Non credo leggerò un altro De Lillo a breve, ho bisogno di tempo per riprendermi.

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Dopo La misteriosa fiamma della Regina Loana un altro libro in cui è il fascismo a fare da sfondo temporale alle vicende narrate.
Certo, in Fontamara la guerra non è il tema principale ma è sicuramente predominante, visto che è la causa prevalente delle strane "novità" da cui viene improvvisamente travolto l'omonimo sperduto e triste paese della montagna Abruzzese del titolo.
Se con Eco ero stata travolta dalla sconfinata cultura del protagonista, in Fontamara la situazione viene ribaltata e i protagonisti sono dei poveri "cafoni" con istruzione quasi nulla. Il contrasto è stridente.
Senza volerlo, quindi, ho conosciuto, una dopo l'altro, due modi diversi di vivere e capire (o non capire affatto, come per accade ai Fontamaresi) il fascismo e la seconda guerra mondiale; da un lato quello delle famiglie medio borghesi e dal'altro quello dei poveri più poveri: contadini indigenti avvezzi a soprusi e umiliazioni perenni.
Non avevo mai letto Silone e sono rimasta affascinata dal suo stile tragicamente ironico.
Le sue parole asciutte veicolano perfettamente il modo di pensare dei cafoni - sempre che venga loro consentito di pensare e il ragionamento in fondo, come dirà Berardo, non è che la vera condanna del cafone, che meglio starebbe se fosse un mulo, senza facoltà di pensiero.
Il suo linguaggio amaro mostra con nitidezza le catene - legali e non - in cui sono costretti i Fontamaresi, schiacciati dall'ignoranza, dalle leggi ingiuste, dalle prepotenze dalla povertà e, prima fra tutte, della rassegnazione.
Una critica ragionanta e brillante alla falsità del governo, di qualunque colore, all'inutilità della burocrazia e delle gerarchie, agli inganni della politica.
A Fontamara i soprusi del forte sul debole sono all'ordine del giorno eppure nessuno intende ribellarsi per il bene comune: tutti pensano ai fatti propri e così la situazione rimane costantemente immobile.
Solo Berardo riuscirà a capire che per cambiare le cose bisogna fare una cosa "nuova", ovvero, sacrificarsi per gli altri: pensare e agire, per una volta nella vita, a favore del bene comune e non del proprio tornaconto.
Il gesto di Berardo verrà poi imitato dai suoi compaesani che arrivano persino a creare un giornale per ribellarsi - altra arguzia narrativa di Silone: dai cafoni uno si aspetta una rivoluzione armata, confusa, violenta e invece combattono il regime proprio con quel pensiero che era stato loro impedito di esprimere.
Tutti i gesti "nuovi" dei Fontamaresi si riveleranno un fallimento nella pratica ma la vittoria è a livello ideale, con i cafoni che finalmente iniziano a interrogarsi sulle loro vite, per arrivare, forse un giorno, a esserne pienamente padroni.

Nuovo episodio dei viaggi di Jamie e Claire, un po' più lento del solito nella natura del North Carolina e nella dura vita di frontiera. Sicuramente c'è uno stacco ancora più netto dai precedenti, e al solito la ricostruzione storica è sempre puntuale e ineccepibile, però devo dire che mi sono un po' annoiata. Solo l'arrivo di (view spoiler) ha movimentato un po' le cose, ma succede davvero verso il fondo...
A questo punto non vedo l'ora che Brianna raggiunga la famiglia, e che le cose con Roger vadano in fiamme... Uh uh, aspetto quasi più l'incontro tra Jamie e Roger che quello con Brianna XD

La spia che venne dal freddo
Il libro incomincia e finisce ai piedi del muro di Berlino con una spia in fuga e i Vopos che sparano.
Le Carrè conosce bene il mondo delle spie, essendolo stato lui stesso. Libro che avevo letto 30 anni fa, con il Muro che sembrava destinato a durare ancora decenni. Mi fa un effetto molto diverso oggi che il mondo è cambiato. Distante anni luce dal mondo sfavillante di James Bond, vediamo in faccia il vero volto delle spie, la durezza, le ideologie e molto spesso l'assenza delle stesse, il cinismo. Gli uomini non devono stare troppo tempo al freddo, altrimenti vanno in pezzi, questo dice e pensa Controllo quando chiede ad Alec se se la sente di stare ancora un po' al freddo per una missione importantissima. Brrrrr

Interessante spaccato del ruolo centrale di Venezia nella diffusione del libro stampato nel mondo, concentrandosi su temi e generi molto particolari: il primo libro in ebraico, la stampa armena, ebraica e nelle lingue balcane, il primo corano in arabo, l'editoria musicale e geografica... Soprattutto, si vede bene come,stampa e società sono legate e permeate e si influenzano reciprocamente (basti pensare al nome dell'America, dedicato a Vespucci non perché Colombo fosse convinto di essere giunto nelle Indie, ma perché le opere stampate sulle navigazioni di Vespucci sono molto più diffuse e conosciute nel Cinquecento). Poi l'autore è un vero fanboy di Manuzio, com'è giusto che sia... Molto coinvolgente

Devo dire che tendo a vedere John con gli occhi di Claire, quindi ad avere un forte istinto a soffiargli contro tipo gatto... Superando questa avversione da fan dei Fraser (sintetizzabile con Stay away from my ship, you bitch), il romanzo non è male. È un giallo che intreccia più vicende personali e diplomatiche e tira bene i fili, aprendo finestre su una Londra in un certo senso sordida e inedita, considerando l'ambientazione settecentesca. Manca il brivido della saga principale, ma è sicuramente una lettura piacevole.

Dopo un inizio faticoso (proprio non riuscivo ad andare avanti), questo libro ha catturato la mia attenzione. Le atmosfere sono cupe e sconsolate, come anche in altri romanzi di Lansdale. Sue Ellen, la protagonista, è una ragazza di sedici anni cresciuta nel Texas degli anni '30, tra povertà, violenze e discriminazioni. Si imbarca in un'avventura ai limiti dell'impossibile per provare a realizzare il sogno della sua amica, morta tragicamente. Si tratta di un viaggio reale e metaforico nello stesso tempo, un percorso di crescita e di maturazione per i protagonisti, un giallo e un racconto di avventura nello stesso tempo, con frequenti riflessioni sulla differenza tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Mi restano alcune perplessità sulla ricostruzione storica (negli anni '30 si usavano le torce a pile?), ma alla fine non sono così importanti.
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1.1a (Stefania) Un libro dalla copertina (prevalentemente) blu.1.1b (Stefania)Un romanzo con protagonista femminile.
1.2a (Serena!) Un libro del XXI secolo
1.2b (Serena!) Un libro per ragazzi1.3a (Paola) Un romanzo con il nome di qualcosa di commestibile nel titolo
1.3b (Paola) Un romanzo ambientato in Asia
1.4a (Rowi) Un libro sui pirati (romanzo o saggistica)
1.4b (Rowi) Un western o un libro sul vecchio west
1.5a (Chiara) Un libro con protagonista un animale.
1.5b (Chiara) Un libro ambientato in Svezia.1.6a (Auntie) Un libro nel cui titolo compaia un aggettivo di nazionalità (es. Il paziente inglese) (no fumetti - no racconti per bambini)
1.6b (Auntie) Un libro nel cui titolo compaia il nome comune di una casata nobiliare (duca, re, principessa...) (no fumetti - no racconti per bambini)1.7a (Agnes) Un libro di almeno 150 pag. sulla cui copertina vi sia rappresentata la neve
1.7b (Agnes) Un libro con titolo composto da almeno 6 parole (valgono anche gli articoli ma non vale considerare il sottotitolo)
1.8a (Anncleire) Un libro di un autore italiano
1.8b (Anncleire) Un libro di un autore che inizi con la G1.9a (Feseven) Un libro epistolare.
1.9b (Feseven) Un libro che abbia nel titolo una parola che sia attinente al mondo della musica: ad esempio nota, spartito, pentagramma, chiave, rigo, allegro, chitarra, pianoforte, armonia, ecc...
1.10a (Silvia) Un classico greco o latino
1.10b (Silvia) Un libro uscito in un anno la cui somma sia un numero pari
1.11a (Martina) Un libro con protagonista maschile ma scritto da una donna.1.11b (Martina) Un libro ambientato prima del medioevo.
1.12a (Valentina) Un libro con la copertina rossa e il titolo blu
1.12b (Valentina) Un libro che parli della prima guerra mondiale
1.13a (Esteb) Un libro di Philip K. Dick
1.13b (Esteb) Un libro con nel titolo il nome di un fiore (ok anche i nomi di persona che sono anche fiori es. Rosa)
1.14a (misty_eloise) Una raccolta di racconti di almeno 150 pagine1.14b (misty_eloise) Un libro con la parola “luna” nel titolo
1.15a (Elisa) Un romanzo di un autore inglese pubblicato tra il 1800 e il 1900
1.15b (Elisa) Un romanzo di Terry Pratchett1.16a (Marina) Un romanzo gotico
1.16b (Marina) Un libro di viaggio (non una guida turistica)
1.17a (Anna [Floanne]) Un libro che avete tra i to-read da più di un anno1.17b (Anna [Floanne]) Evviva l'Autunno! Leggete un libro che rimandi alla nuova stagione (titolo, soggetto in copertina, data di nascita dell'autore)
1.18a (Giusy) Un libro con protagonista un'artista.
1.18b (Giusy) Un'opera teatrale italiana
1.19a (Fran) Avanti il prossimo: Leggere un libro di una serie che avete già cominciato, quindi niente primi volumi di serie non iniziate.1.19b (Fran) Libri protagonisti nei libri
1.20a (Behnaz) Un romanzo, saggio, (auto)biografia femminista
1.20b (Behnaz) Un libro scritto in una lingua diversa dalla lingua nativa dell'autore
1.21a (Monica) Un libro con un happy-ending
1.21b (Monica) Un libro giallo ambientato nel passato (fino al 1800 compreso)1.22a (Pallola) Un libro che abbia come protagonista una Paola/Paolo/Paula/Pauline/Paul o che sia stato scritto da un autore che risponda a questo criterio.
1.22b (Pallola) Un libro pubblicato per la prima volta nel 1977
1.23a (Barbara) Un libro con protagoniste divinità di tradizioni europee
1.23b (Barbara) Un giallo classico (non ibridato con thriller e affini, un giallo vero e proprio stile Conan Doyle o Agatha Christie)1.24a (Danilo) Buttati sul genere commerciale e leggi un libro considerato un bestseller
1.24b (Danilo) Leggi un romanzo a scelta tra i finalisti del Premio strega 2015
1.25a (Giuseppe) leggere un libro ambientato a Milano
1.25b (Giuseppe) leggere un libro di uno scrittore pugliese
1.26a (Salvo) Un horror (no Stephen King)1.26b (Salvo) Una graphic novel di un autore non italiano
1.27a (Zilvia) Un libro scritto da un autore statunitense
1.27b (Zilvia) Un libro che contenga un nome proprio nel titolo
1.28a (Chiara II) Leggere un libro di Elias Canetti
1.28b (Chiara II) Leggere un libro di John Fante
1.29a (Alessandra) Leggere un libro nel cui titolo compaia un nome composto.
1.29b (Alessandra) Leggere un libro il cui tema centrale sia l'atletica leggera o in cui il protagonista pratichi atletica leggera.
1.30a (Dodibus) Un dialogo di Platone
1.30b (Dodibus) Un libro che ha meno di 50 pagine e un minimo di 30TASK DA 3 PUNTI:
3.1a (Stefania) Un libro consigliato nei Consigli di Lettura nel periodo gennaio-agosto 2015
3.1b (Stefania) Un libro citato nel gioco "Gara D'Autore" (tutte le edizioni)
3.2a (Serena!) Un autore tedesco3.2b (Serena!) Un libro valutato 1* da un altro giocatore
3.3a (Paola) Una graphic novel da cui è stato tratto un film (lungometraggio anche d'animazione)3.3b (Paola ) Un libro ispirato a o riguardante la mitologia di un paese NON europeo
3.4a (Rowi) Un romanzo di un autore asiatico che non sia cinese, giapponese o indiano
3.4b (Rowi) Un romanzo di un autore sudamericano che non sia argentino, brasiliano o cileno3.5a (Chiara) Un libro pubblicato nel 1988.
3.5b (Chiara) Un thriller psicologico.
3.6a (Auntie) Un libro che abbia avuto come votazione almeno 10.000 5* (no fumetti - no racconti per bambini)3.6b (Auntie) Leggere un libro di almeno 250 pagine della serie dei Grandi Libri del Mondo Occidentale
3.7a (Agnes) Un libro ambientato in Canada o di un autore canadese
3.7b (Agnes) Un libro valutato 5 stelle dal proprio caposquadra. Il libro deve essere stato valutato prima del 31 agosto incluso.
3.8a (Anncleire) Un libro della libreria di un altro giocatore3.8b (Anncleire) Un libro ambientato in Australia
3.9a (Feseven) Un libro ambientato principalmente in montagna o che abbia la montagna come tema ricorrente e fondante - saggi, romanzi, biografie...3.9b (Feseven) Un libro che contenga nel titolo almeno 2 dei 4 elementi : terra, fuoco, aria, acqua.
3.10a (Silvia) Un libro a tema LGBT italiano.
3.10b (Silvia) Un libro vincitore di un premio letterario nel 2015.
3.11a (Martina) Una raccolta di racconti di fantascienza.
3.11b (Martina) Un libro dove uno dei personaggi principali sia un musicista o un cantante.
3.12a (Valentina) Un libro di un autore austriaco
3.12b (Valentina) Un libro ambientato in Africa3.13a (Esteb) Un libro ambientato nel Medioevo (non un fantasy, lo sfondo storico deve essere riconoscibile)
3.13b (Esteb) Un libro di fantascienza in lingua originale
3.14a (misty_eloise) Un romanzo da cui lo Studio Ghibli ha tratto un film
3.14b (misty_eloise) Un romanzo con protagonista un vampiro con caratteristiche “classiche”. Ok Dracula, Lasciami entrare, i libri di Anne Rice, NO Twilight3.15a (Elisa) Un romanzo in cui il protagonista è un medico
3.15b (Elisa) Un romanzo sui viaggi nel tempo
3.16a (Marina) Un libro in cui il protagonista soffre di qualche malattia mentale
3.16b (Marina) Un libro di psicologia
3.17a (Anna [Floanne]) Il 2 ottobre in Italia si celebra la Festa dei Nonni. Per festeggiarli leggete un libro (di almeno 200 pagine) in cui ci siano anche i loro tra i protagonisti.
3.17b (Anna [Floanne]) Saltimbanchi, giocolieri e pagliacci: leggete un libro ambientato nel mondo del circo.
3.18a (Giusy) Un libro il cui titolo contiene una parola che fa parte del vocabolario atmosferico.
3.18b (Giusy) Un libro che sia uno spin-off di un'altra saga.3.19a (Fran) Un libro già letto al momento attuale per la SFIDA A TEMA tuttora in corso nel nostro gruppo.
3.19b (Fran) Un saggio letterario a scelta.
3.20a (Behnaz) Un libro mistico
3.20b (Behnaz) Un libro della letteratura migrante in lingua italiana
3.21a (Monica) Un libro con il nome di una capitale europea nel titolo e che sia presente (quartieri, strade, cibo, ecc...)
3.21b (Monica) Un libro ambientato in un paese che non c'è!3.22a (Pallola) Oslo è uno dei pelosi di casa. Leggere un libro scritto da autore norvegese
3.22b (Pallola) Il secondo peloso di casa è Malto. Leggere un libro dove la birra la fa sa padrone (anche saggio) o sia nel titolo o ambientato in Irlanda
3.23a (Barbara) Un libro narrato dal punto di vista dell'antagonista o comunque del personaggio cattivo3.23b (Barbara) Un libro di un autore del verismo italiano
3.24a (Danilo) Leggi un libro che sia ambientato nell'America degli anni '50, '60 o '70, di qualunque genere tu voglia.
3.24b (Danilo) Leggi un libro ambientato a Berlino, durante gli anni del muro.3.25a (Giuseppe) leggere un libro tratto da una storia vera
3.25b (Giuseppe) leggere il 1 libro di una serie, composta da almeno 5 libri, scritto da un autore italiano
3.26a (Salvo) Un libro di un autore nato nel XVIII secolo e morto nel XIX3.26b (Salvo) Un libro di un autore che in passato non ci è piaciuto particolarmente: il libro in questione dovrà essere di un autore che di cui abbiamo letto UN SOLO libro e la nostra valutazione è stata di 1* 2* o 3*
3.27a (Zilvia) Un libro vincitore del premio Campiello
3.27b (Zilvia) Un libro (romanzo o saggistica) che affronti la questione israelo-palestinese
3.28a (Chiara II) Leggere un libro il cui protagonista sia un filosofo (no saggi)
3.28b (Chiara II) Leggere un libro il cui protagonista sia un insegnante3.29a (Alessandra) leggere un libro di un autore lucano
3.29b (Alessandra) leggere un libro ambientato nella regione Marche
3.30a (Dodibus) Un romanzo ambientato prevalentemente in una libreria
3.30b (Dodibus) Uno della lista della sfida "A year of books" di Mark Zuckerberg (la lista è in fieri e Mark aggiunge un libro ogni due settimane, vanno bene tutti i libri, anche quelli che verranno aggiunti dopo di oggi)