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Mein Kampf
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Mein Kampf: esce la nuova versione annotata
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Sakura87
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Jan 21, 2016 11:13PM
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Pazzesco! Ma aver dato all'umanità il dono della memoria è proprio come aver dato perle ai porci! Non l'avevo ancora in casa ma, a maggior ragione, comprerò e leggerò al più presto Il diario di Anna Frank.
Anna [Floanne] wrote: "Pazzesco! Ma aver dato all'umanità il dono della memoria è proprio come aver dato perle ai porci!
Non l'avevo ancora in casa ma, a maggior ragione, comprerò e leggerò al più presto [book:Il diario..."
Nel senso che secondo te non avrebbe dovuto essere ripubblicato?
Buona o cattiva, è pur sempre una testimonianza, in questo caso dei perversi e malati meccanismi del nazismo.
Non l'avevo ancora in casa ma, a maggior ragione, comprerò e leggerò al più presto [book:Il diario..."
Nel senso che secondo te non avrebbe dovuto essere ripubblicato?
Buona o cattiva, è pur sempre una testimonianza, in questo caso dei perversi e malati meccanismi del nazismo.
piuttosto hanno sbagliato a vietare la pubblicazione fino ad ora. Se arriva in Italia anche io lo comprerò è controproducente vietare ed è inutile far finta che qualcosa non esiste, tanto vale studiarla e capirla così da poterla riconoscere se si dovesse ripresentare.
Anche io sono contraria alla proibizione della sua pubblicazione. Credo che la stampa di un'edizione critica sia un buon compromesso.
In realtà non era vietato formalmente, solo che la società che ne deteneva i diritti ha sempre rifiutato di ristamparlo in Germania (però ne esistono versioni in vendita nel resto del mondo).
No mi sembra pazzesco che abbia avuto così tanto successo da quadruplicarne la tiratura in pochi giorni. Ripubblicarlo è una scelta lecita, acquistarlo è una scelta etica. Io personalmente non lo comprerò né lo leggerò MAI per quanto possa essere una testimonianza.
Anna [Floanne] wrote: "No mi sembra pazzesco che abbia avuto così tanto successo da quadruplicarne la tiratura in pochi giorni. Ripubblicarlo è una scelta lecita, acquistarlo è una scelta etica. Io personalmente non lo c..."Quello il bello della libertà. Ognuno legge quello che vuole e lo interpreta come vuole.
Certo che se qualcuno a priori decide cosa è pubblicabile o no........il giocattolo della libertà non funziona più.
Quanto al successo non mi sorprende affatto, vista l'estesa platea degli interessati:
Gli studiosi professionali od amatori dell'argomento (mi viene in mente il protagonista di Rumore Bianco di De Lillo che insegnava "studi hitleriani")
Gli appassionati di storia in generale
I veri e propri nostalgici (che sono forse più di quelli che si palesano in maniera clamorosa, e probabilmente anche in aumento)
Persone con modestissimo bagaglio culturale che subiscono suggestioni di figure più o meno controverse o oscure del passato e lo fanno con intento genericamente provocatorio (mai viste le bottiglie con le etichette di Hitler/Mussolini, ma anche Che Guevara in certi autogrill ? - se le vendono significa che qualcuno le compra).
Quanto a vietarne la pubblicazione mi sembra nemmeno da prendere in considerazione l'ipotesi: chi si può arrogare il diritto di mandare al rogo questo o quel libro ? Lo faceva giusto Lui, gli inquisitori o gli ayatollah......
Sinceramente ritengo che abbia la sua importanza leggere documenti di tale portata storica. Sapere esplicitamente che cosa vuol dire cosa, non perché lo si è letto filtrato dai libri di scuola o lo si è sentito nei film sul tema (molti dei quali fin troppo romanzati).Io non ho in previsione di leggere ora o nei prossimi anni, probabilmente, però non escludo di farlo prma o poi nella vita. Secondo me scegliere di leggerlo non dà il diritto ad un giudizio etico. Quest'ultimo può essere fatto sulle intenzioni con cui lo si legge, caso mai. Lasciando perdere gli storici di professione, gli appassionati di storia possono ritenere fondamentale per il loro arricchimento la lettura diretta del libro pur disprezzandone la natura e la portata storica.
Secondo me il "Ti disprezzo perciò non ti voglio conoscere" non è un atteggiamento positivo. Ritengo responsabile conoscere anche ciò di cui si ha orrore e terrore.
Anna [Floanne] wrote: "No mi sembra pazzesco che abbia avuto così tanto successo da quadruplicarne la tiratura in pochi giorni. Ripubblicarlo è una scelta lecita, acquistarlo è una scelta etica. Io personalmente non lo c..."
A me non sembra così strano, se in Germania non ha circolato per sessant'anni... la gente vuole sapere, spera di capire, è un documento storico (malato, questo sì) come pochi.
A me non sembra così strano, se in Germania non ha circolato per sessant'anni... la gente vuole sapere, spera di capire, è un documento storico (malato, questo sì) come pochi.
@paolo: grazie per la tua accurata analisi sul target dei potenziali lettori. Non avevo pensato d'acchitto alla gamma di persone che potessero essere interessate a leggerlo, se non ai nostalgici che sono quelli che mi fanno più paura. Però non mi sembra di aver parlato di rogo o censura, né ho negato il suo valore di documento storico. Ho semplicemente espresso il mio rammarico nel vederlo tra i best-seller e detto che mi rifiuto di leggerlo. @sandra: il tuo commento è molto pertinente, eccezion fatta per le ultime due righe. Il mio atteggiamento non sarà "positivo"?! Può darsi, ma non credo ci conosciamo abbastanza perché tu possa esprimere un giudizio in merito alla mia persona. Ti sarei grata se in futuro evitassi (o quanto meno prima mi conoscessi meglio per sapere che io sono una persona molto positiva e tendenzialmente non polemica) ^_^
Detto questo, proprio in virtù della libertà citata da Paolo, io sono libera di scegliere di non leggere mai il testo in questione perché non potrei mai affrontarne i contenuti senza provare un sentimento di profondo malessere e poiché, per me, la lettura dev'essere un piacere, o quanto meno, deve fornirmi degli insegnamenti (e non mi pare questo il caso), preferisco evitare e dedicare il mio tempo ad altro. Credo che le mie idee meritino lo stesso rispetto che ho io per le vostre.
@Sakura: se organizzi il gdl, visto l'interesse, non mandarmi l'invito! ;D
@Anna, ma infatti nessuno ti obbliga a leggere una cosa che ti fa stare male. Solo non capisco il tuo sconcerto all'idea che molte persone possano volerlo leggere, per curiosità, per studio, chissà. Per di più, come dicevo, in un paese così estremamente coinvolto che il libro non vi ha circolato per più di mezzo secolo.
Io probabilmente un giorno lo leggerò, senza per questo sentirmi "morbosamente curiosa" ;)
Io probabilmente un giorno lo leggerò, senza per questo sentirmi "morbosamente curiosa" ;)
Comunque in Italia se ne son sempre trovate copie ai vari mercatini (5 euro e via), oltre alle edizioni di varie case editrici, commentate o meno. Gli interessati anche solo alla questione "storica" non han mai avuto problemi a procurarsene una copia, mi fa strano che tutto quest'interesse diffuso nasca ora.
Anna, il giudizio non è sulla tua persona, ma sulla questione in generale.Quello che ho detto è Secondo me il "Ti disprezzo perciò non ti voglio conoscere" non è un atteggiamento positivo. Che non significa che siccome tu non lo vuoi leggere, non hai un atteggiamento positivo. Come ho detto diverse righe più sopra, nemmeno io lo leggerò in tempi prossimi. Un giorno potrei avere l'interesse di farlo, ma per ora non lo vedo.
Mi dispiace che tu l'abbia letta come rivolta a te stessa, sicuramente io mi sono espressa con toni duri, ma volevano essere più generali e per nulla individuali. Dunque per questo mi scuso. Però ho espresso la mia idea ed è un'idea fondata su dei valori maturati in una vita, e non posso modificare i miei valori solo per cortesia o diplomazia.
Non è quello che hai fatto anche tu sostenendo che chi volesse leggere questo documento sia "morbosamente curioso"? Se qualcuno di noi avesse intenzione di leggerlo, non avrebbe diritto di sentirsi giudicato personalmente così come tu dici di esserlo dalle mie "ultime due righe"?
Cerchiamo di capirci, se ci riusciamo. Di dare uno spunto a guardare la questione da un altro punto di vista, come quello di chi voglia documentarsi pur rinnegando il pensiero di Hitler.
Spero tu voglia comprendere che non volevo sentenziare su di te e che tu possa essere interessata a capirci costruttivamente. Se ti va, posso provare a spiegare meglio quello che intendo con quello che io ho definito un atteggiamento positivo.
A mio parere la pubblicazione è un fatto positivo, come sempre le cose proibite hanno più fascino. Penso ad esempio ai ragazzini per cui leggere il "libro proibito" possa essere un atto di ribellione, mentre renderlo un pubblico documento storico evita quell'effetto luce per la falena che ottengono sempre i libri censurati, e le falene generalmente sono i soggetti facilmente influenzabili.
Non mi pare di aver usato l'espressione "morbosamente curioso" in nessuno dei miei interventi. Mi scuso io se ho frainteso un intervento che sì, mi sembrava rivolto a me e non alla questione generale. Sicuramente è un limite mio il precludermi di leggere questo libro. Forse ho letto troppo delle vittime per voler approfondire le idee del loro carnefice, fosse anche per un mero interesse storico che sicuramente sarebbe il motivo che spingerebbe molti di voi a farlo. (Non ho mai messo in dubbio che in questa sede ci siano persone animate da altri scopi, se non questo!) Se voi riuscirete ad affrontarlo, però, sarò curiosa di sapere cosa ne pensate e leggerò le vostre recensioni. Buon sabato e buone letture a tutti.

