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Épépé
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GDLhookii - Mukki di Lettura > Epépé - Commenti e discussione

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message 1: by Francesco (new)

Francesco (thekaspa) Per partecipare al Mukkio di Lettura non è necessario "iscriversi" da nessuna parte.
Non ci sono scalette di lettura, nè step da rispettare, semplicemente si legge insieme lo stesso libro durante l'arco del mese, ognuno con il proprio ritmo (e con il tempo che ha a disposizione). Chi vuole commenta in corso di lettura, altri preferiscono farlo a lettura terminata, in entrambi i casi è richiesto l'uso del tasto spoiler nei commenti, in modo da schermare eventuali rivelazioni sulla trama.

Inoltre i topics dedicati alle letture mensili rimangono "aperti", in modo che anche altri utenti (che magari si sono aggiunti al Mukkio in seguito) possano lasciare i loro commenti sulla lettura, anche a mesi di distanza dal termine del MdL.


message 2: by Francesco (last edited Jan 30, 2016 02:30AM) (new)

Francesco (thekaspa) Il libro scelto dai Mukki per la lettura collettiva a Febbraio è Epépé di Ferenc Karinthy, proposto da Zagor.

Ci sono libri che hanno la prodigiosa, temibile capacità di dare, semplicemente, corpo agli incubi. Epépé è uno di questi. Inutile, dopo averlo letto, tentare di scacciarlo dalla mente: vi resterà annidato, che lo vogliate o no. Immaginate di finire, per un beffardo disguido, in una labirintica città di cui ignorate nome e posizione geografica, dove si agita giorno e notte una folla oceanica, anonima e minacciosa. Immaginate di ritrovarvi senza documenti, senza denaro e punti di riferimento. Immaginate che gli abitanti di questa sterminata metropoli parlino una lingua impenetrabile, con un alfabeto vagamente simile alle rune gotiche e ai caratteri cuneiformi dei Sumeri – e immaginate che nessuno comprenda né la vostra né le lingue più diffuse. Se anche riuscite a immaginare tutto questo, non avrete che una pallida idea dell'angoscia e della rabbiosa frustrazione di Budai, il protagonista di Epépé. Perché Budai, eminente linguista specializzato in ricerche etimologiche, ha familiarità con decine di idiomi diversi, doti logiche affinate da anni di lavoro scientifico e una caparbietà senza uguali. Eppure, il solo essere umano disposto a confortarlo, benché non lo capisca, pare sia la bionda ragazza che manovra l'ascensore di un hotel: una ragazza che si chiama Epepe, ma forse anche – chi può dirlo? – Bebe o Tetete.



message 3: by Francesco (new)

Francesco (thekaspa) Mi sta piacendo, mi ricorda molto il Calvino di Marcovaldo - che non ho mai sopportato - ma un pelo meno disperato.
Budai non è che scherzi, quanto a felicità, però rispetto a Marcovaldo ha quella scintilla di volontà in più che me lo fa rispettare.


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