pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

Qui ci raccontiamo i film appena visti in TV, YouTube, dvd, blu-ray, scaricati o che, dalle ombre cinesi all'ultima uscita home video.

vale anche serie tv o vuoi fare un thread a parte?

Ieri sera ho visto in dvd Kagemusha del grande Kurosawa, non il mio preferito tra i suoi, ma accidenti un gran film. Grandiosa scenografia, con una splendida danza di colori, per una classica storia di sosia. Non so voi ma io questi film me li ascolto in originale con i sottotitoli (anzi ora che ci penso il doppiaggio potrebbe anche non esistere boh non ci ho fatto caso), sentire i giapponesi con le loro modulazioni vocali iperespressive, specie quando sono incazzati, me fa morì.

Visto ieri, registrato da RaiMovie.

L'uomo della strada fa giustizia, Umberto Lenzi, Italia 1975.

http://www.imdb.com/title/tt0135026/

Per pigrizia, copio quanto scritto altrove.

L'uomo della strada (nella specie, il marmoreo Silva) è un tranquillo tecnico cui viene uccisa la figlia bambina. Segue vendetta, con varii interludi, alcuni riusciti (l'investigatore più losco dei banditi che cerca), altri meno (l'associazione di vigilantes neofascisti). In sostanza, un poveristico remake de Il giustiziere della notte, che già di suo lasciava il tempo che trovava. Qualche nota di costume d'epoca non è male, così come le scene d'azione. Per appassionati del genere.

MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Il Commissario democratico che dice "E' vero, quello del poliziotto è un brutto mestiere. Beh, mio padre era contadino, mio nonno era contadino, io non voglio che mio figlio zappi la terra a un marchesino del cazzo".

Lise vai pure con la serie tv, sono cronache dal divano del resto :-)

Paolo del ventoso Est wrote: "Ieri sera ho visto in dvd Kagemusha del grande Kurosawa, non il mio preferito tra i suoi, ma accidenti un gran film. Grandiosa scenografia, con una splendida danza di colori, per una classica stori..."

Visto al cinema anni fa, in una rassegna, in sala faceva un effetto strepitoso, in tv se ne perde buonissima parte.

Rosenkavalier wrote: "Paolo del ventoso Est wrote: "Ieri sera ho visto in dvd Kagemusha del grande Kurosawa, non il mio preferito tra i suoi, ma accidenti un gran film. Grandiosa scenografia, con una splendida danza di ..."
Eh me lo immagino! Pure a me piace un sacco rivedere vecchi grandi film in sala quando capitano, qui a Trieste abbiamo il cinema Ariston che è specializzato (spesso proiettano i restauri di Cineteca Bologna, per dire)
p.s. dove scrivi i tuoi pensieri cinematografici, se posso?

http://www.davinotti.com/index.php

Paolo del ventoso Est wrote: "Ieri sera ho visto in dvd Kagemusha del grande Kurosawa, non il mio preferito tra i suoi, ma accidenti un gran film. Grandiosa scenografia, con una splendida danza di colori, per una classica stori..."

Doppiato c'è (io lo vidi in italiano).
Questa cosa dei colori è verissima: impressionante come Kurosawa, un regista che è nato col bianco e nero, e che è passato al colore solo in età molto avanzata (credo il suo primo film a colori sia Dersu Uzala, cioè una trentina d'anni dopo l'esordio) sia diventato così abile nei giochi cromatici. Oltre a Kagemusha penso anche a Ran o, forse più di tutti, al film a episodi Sogni (in particolare l'episodio su Van Gogh).
Un po' come Fritz Lang che nasce col muto, col muto crea capolavori immensi, e poi non solo riesce a reinventarsi col sonoro, ma con film sonori fittissimi di dialoghi e con colonne sonore sempre perfettamente calzanti (penso a M, a Il grande caldo, a Il diabolico dottor Mabuse, anche se quest'utlimo un gradino sotto).
Per sapersi reinventare così bisogna essere una spanna sopra (anche se di Kurosawa i miei favoriti sono comunque quelli in bianco e nero).

EDIT: sono andato a informarmi, e il primo film a colori di Kurosawa è Dodes'ka-den, che non ho mai visto, ma va beh, cambia poco, è il film immediatamente precedente a Dersu Uzala.

Anche il mio Kurosawa preferito è un b/n: Trono di sangue, una rivisitazione del Macbeth che mi piace perfino più dell'originale.

in questi giorni ho in visione Ludwig di Visconti che mi mancava....

essendo la versione "director's cut" da quasi 4 ore ho diviso la visione in due giorni, stasera dovrei finirlo - affascinante e unica la messa in scena, con movimenti di macchina vertiginosi e geniali e un barocchismo decadente che è una gioia per gli occhi!!

Colpevolmente non avevo mai visto L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov.
Ho rimediato: non lo commento neanche, non ne ha bisogno. Se non l'avete mai visto, vedetelo, che c'è pure per intero su youtube.

Oggi ho visto Moon (regia di Duncan James, Gran Bretagna 2009).
Un uomo, che lavora da solo in una base lunare, dopo quasi 3 anni di isolamento fa una scoperta sconcertante.
La storia alla base del film è molto semplice, e non si tratta di fantascienza con sottotesti politici, sociali o filosofici o quant'altro.
Semplicemente, di una storia malinconica, e l'ambientazione lunare è decisamente azzeccata.
Scenografia di gran livello, regia e sceneggiatura solidi, Moon è senza dubbio un bel film.
Sinceramente però non mi ha colpito emotivamente, manca di forza (a mio parere), occorreva forse qualche scena di maggior impatto.

A me Moon è piaciuto moltissimo, non sono d'accordo sull'assenza di sottotesti, almeno se capisco cosa intendi.
Ora non credo si possa dire troppo del film, per non guastarne la visione ad altri, comunque è una riflessione sulla memoria e sull'individualità, che a me ha colpito. Il tutto in una confezione molto ben pensata e realizzata, con una forte idea di cinema dietro.
Peccato solo che il padre del regista non gli abbia "regalato" Space Oddity per la colonna sonora, sarebbe stata perfetta.

L'altra sera invece io ho rivisto I magnifici sette, come sempre un grande spettacolo. Le mie due righe sul film dal solito sito già citato sopra.

Volete un buon motivo per rimpiangere la vecchia Hollywood? Eccolo. Grande film di volti, di attori carismatici, che mette speroni e cinturone al capolavoro di Kurosawa rispettandone il pensiero di fondo. Perfettamente in equilibrio le varie componenti (azione, spettacolo, commedia, dramma) a riprova della qualità dei professionisti della sceneggiatura del cinema USA dell'epoca. Interessante l'attenzione riservata ai campesinos messicani, cui gli stessi eroi yankees tributano il dovuto omaggio. Superclassico da vedere e rivedere.

Purtroppo, ho avuto la cattiva idea di vedere anche il "sequel", avrei fatto meglio a riguardare l'originale una seconda volta.

Boh, a me è sempre parsa una versione assai sciapa del capolavoro di Kurosawa.

Sciapo (men che meno, assai) è l'ultimo aggettivo che userei.
Presumo non ti piacciano i western.

Mi piacciono i western di Leone e Peckinpah, meno quelli di Ford.

Rosenkavalier wrote: "A me Moon è piaciuto moltissimo, non sono d'accordo sull'assenza di sottotesti, almeno se capisco cosa intendi.
Ora non credo si possa dire troppo del film, per non guastarne la visione ad altri, ..."
Anche a me Moon è piaciuto moltissimo e l’ho visto senza annoiarmi ben due volte. Ottima regia, ottima fotografia, soggetto originale, profondo e tragico insieme. Molto bello!

Catoblepa wrote: "Mi piacciono i western di Leone e Peckinpah, meno quelli di Ford."
Che è come dire mi piacciono le mozzarelle laziali e pugliesi, meno quelle campane :-D

Catoblepa wrote: "Colpevolmente non avevo mai visto L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov.
Ho rimediato: non lo commento neanche, non ne ha bisogno. Se non l'avete mai visto, vedetelo, che c'è pure per int..."

fatto! grazie per avermi ricordato di vedere questo capolavoro: erano anni che stava nella mia lista....
tu hai visto quello con la colonna sonora di Micheal Nyman? Nonostante a volte strabordi un pò e rischi di attirare un pò troppo l'attenzione, tutto sommato come scelta musicale non ci stava male...

Comunque, ce ne fossero di film così, adesso! Resto convinto che il periodo più felice del cinema è stato fino al 1930-1940 (insomma, fino ad Eisenstein), almeno dal punto di vista creativo.

Anche io ho fatto questo weekend un recupero eccellente, grazie all'inaspettato inserimento a catalogo Netflix del capolavoro di fantascienza Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) di Robert Wise.
Che magnifico profilo e portamento aveva Michael Rennie, mi chiedo come mai non abbia fatto sfracelli nel cinema.

ieri sera ho visto un'altro ottimo film, tra i migliori di Venezia '12.
"La quinta stagione" di Brosens/Woodworth: inquietante, disturbante e straziante, come se i fratelli Dardenne si fossero dati alle distopie apocalittiche...

Splendido visivamente e per la costruzione delle scene, con ben riconoscibili citazioni di artisti come James Ensor, Bill Viola, Werner Herzog (tra gli altri).

per gli interessati qui una recensione molto ben fatta
http://www.spietati.it/z_scheda_dett_...

Io invece ho visto due film negli ultimi giorni:
- il Film blu di Kieślowski. Non pensavo il livello del Rosso fosse raggiungibile, e invece sì. Colonna sonora (di Zbigniew Preisner) formidabile, forse la migliore che abbia mai sentito (mi spiace Ennio, mi spiace Nino, mi spiace Henry) e decisiva per la comprensione del film. Qui per i curiosi:
https://www.youtube.com/watch?v=WMixz...
Gli ultimi 6/7 minuti del film semplicemente perfetti;

- un classico del muto, La folla di King Vidor. Bello nell’idea, alcune scena fortissime (soprattutto il finale a teatro, ma anche una didascalia stupenda nella fase iniziale del film che dice: “All’età di 21 anni, John divenne uno dei sette milioni che credevano che New York dipendesse da loro.”), però in generale l’ho trovato un po’ lungo, con alcune scene che potevano essere accorciate o anche tolte del tutto. Anche l’uso delle didascalie un po’ troppo eccessivo (credo che un buon muto debba saper comunicare usandone il meno possibile). Rimane comunque un discreto film, ma per essere un tale classico mi aspettavo molto di più.

Quanto a me, giunto quasi al termine (ahimé...) dell'opera omnia di David Foster Wallace, ho voluto sciropparmi "The end of the Tour", il film tratto dal libro/intervista del giornalista David Lipsky.

Il film, diretto da tale James Ponsoldt (quello che recentemente ha portato sullo schermo Il cerchio di D.Eggers) non mi è sembrato granché: Jesse Eisenberg, nel ruolo di Lipsky, è come sempre piuttosto antipatico, quanto a Jason Segel, attore di commedie brillanti, di Wallace ha solo l'altezza da pivot e la bandana...

Beh, cosa potevo aspettarmi...?!

Dal regista de Il Cerchio non molto, in effetti.

Catoblepa wrote: "Dal regista de Il Cerchio non molto, in effetti."

va beh, lì c'è anche il concorso di colpa di un soggetto di partenza orribile - non è tutta colpa sua....

@ Ubik: grazie per l'indicazione, avevo il film in watch-list, ma forse mi limiterò a leggere il libro di Lipsky....

@ Ubik: grazie per l'..."

Tieni comunque presente che non mi pare che abbiamo gusti simili; a me, tanto per fare un esempio "La quinta stagione" è piaciuto pochino (o magari può essere già significativo che io l'abbia visto, dato che lo conoscono in pochissimi...)
:-)

Io l'ho trovato molto ben fatto, invece, nonostante non fossi preparata accedere DFW interpretato da chicchessia, e ho trovato molto bravo anche l'attore che interpreta Lipsky.
Letto quasi in contemporanea alla biografia di D.T. Max si è rivelato un valore aggiunto.
Specifico sempre che i film, ormai, li guardò esclusivamente in originale con i sottotitoli, perché fa veramente la differenza.

Ubik wrote: "
Tieni comunque presente che non mi pare che abbiamo gusti simili; a me, tanto per fare un esempio "La quinta stagione" è piaciuto pochino (o magari può essere già signif..."

lo so, non preoccuparti: credo che non ci sia molta gente con gusti simili ai miei! ;-)

@Habemus

Ecco, vedi?
:-)
A me Eisenberg (Lipsky) risulta antipatico anche quando interpreta Woody Allen e il suo ruolo più appropriato mi è sembrato quello di "Social Network" nei panni di uno stronzissimo Zuckerberg...!

@Piperita
forse mi ripeto; mi fa molto piacere che voi ragazzi (...) abbiate la possibilità di godere degli originali con o senza sottotitoli.
Io purtroppo faccio parte di una generazione cui in Italia è stato scientificamente impedito l'apprendimento delle lingue.

Ho studiato 25 anni (scuola dell'obbligo+liceo+università+specializzazione) e lavorato 30 con vari corsi di aggiornamento ed al mio attivo ho solo 4 anni (!) a due ore alla settimana di un'unica lingua (francese, per di più...).

Si potrebbe osservare: dovevi apprendere le lingue privatamente...! Ma a 20 anni avevo altri interessi prioritari
:-D

Habemus_apicellam wrote: "va beh, lì c'è anche il concorso di colpa di un soggetto di partenza orribile - non è tutta colpa sua..."

Relativamente: il libro può non piacere, ma ha un suo perché, il film è cacca fumante che peraltro il soggetto di partenza lo stravolge in buona parte, oltre a rendere la critica sociale molto più leggera (anzi, un po' ammiccando compiaciuto al fatto che forse un futuro del genere non è manco tanto male).

Sui sottotitoli, io continuo a considerarli più dannosi che altro. O si conosce la lingua del film, o molto meglio il doppiaggio.

@Ubik, per me i sottotitoli sono fondamentali, scusa ma in genere preciso sempre anche questo (sono nella tua stessa barca)! :-)

Ubik wrote: "Quanto a me, giunto quasi al termine (ahimé...) dell'opera omnia di David Foster Wallace, ho voluto sciropparmi "The end of the Tour", il film tratto dal libro/intervista del giornalista David Lips..."
Uno di quei finti indie con protagonista quell'insopportabile isterico di Jesse Eisenberg. Filmetto grigissimo, concordo.

e io concordo sull "insopportabile isterico di Jesse Eisenberg"

Ubik wrote: "e io concordo sull "insopportabile isterico di Jesse Eisenberg""

L'unico che è riuscito a cavar fuori sangue da quella rapa è Allen con Cafè Society. Pure con Baumbach non malissimo, ma il resto è TERIBBILE.

ieri sera visione di un capolavoro di Peter Greenaway: NightWatching (2007).

Il genio gallese rappresenta in pieno la mia idea di cinema come fatto estetico: un'opera magniloquente, barocca, cacofonica, sontuosa, raffinatissima e bulimica.
Due ore in cui ogni scena è un'opera pittorica, ispirata da e costruita su il capolavoro di Rembrandt "La ronda di notte". Piani sequenza stupendi e stracolmi di stimoli visivi, inquadrature complesse, costruite con cura e gusto pittorico incredibili.
Un uso dei colori e delle luci stupefacente, una recitazione teatrale, carica, perfetta di un grande Martin Freeman, un film fuori dal mainstream, fuori dalla produzione cinematografica, senza un pubblico, senza un mercato, senza un messaggio - solo pura arte visiva.

Consigliato solo a chi piace il cinema estetico e non narrativo (quindi, solo a me, suppongo...)

Vorrei sommessamente sottolineare quanto, secondo una esponente politica romana (nonchè amministratrice di soldi pubblici) siate visibilmente feticisti (e benecomunisti).

http://roma.repubblica.it/cronaca/201...

Madonna, non saprei neanche da dove cominciare a insultarla.

Magari da qui:
"CHE ZINGARETTI E TUTTO IL PD, SIANO CONVINTI CHE SANITA’ E AMBIENTE SI CURINO CON I FILM?"
Che mi ricorda terribilmente una frase infelicissima di Tremonti, più o meno smerdata da tutti nel corso degli ultimi 15 anni (grillini compresi, ovviamente).

Oppure dal fatto che ragazzi che occupano un cinema, ci scommetto quello che volete, non votano PD manco sotto tortura.

Oppure dal... no va beh, mi fermo qui, la frase sul feticismo è incommentabile.

Ieri sera ho recuperato il Kaurismaki più cinico e pessimista degli ultimi tempi con Le luci della sera (2006). C'è il segno originale di questo regista con la paletta cromatica accesa, i silenzi, gli sguardi in posa, il feticismo per i vecchi oggetti, la pittura scrostata effetto trendy etc... Però stavolta la lenta inesorabile discesa verso la sconfitta del protagonista è davvero esasperante.

Beh non li guardate i film? :-P

Preso dal mood avventuroso mi son sparato il blu-ray di Heart of The Sea - Le origini di Moby Dick di Ron Howard. A parte la manzità thorreggiante di Hemsworth, comunque neanche tanto male nel ruolo del protagonista, il film è fatto davvero bene, ottimi gli effetti e splendida la fotografia di Dod Mantle, formatosi col cinema nordeuropeo e le sue luci fredde.

Io ho visto l'altro ieri Gatto nero, gatto bianco di Kusturica. Caotico e strabordante come solo un film di Kusturica, ben costruito e divertente, ma alla fine mi ha lasciato come un senso di incompletezza, come se mancasse qualcosa.
Underground è decisamente su un livello più alto.

Paolo del ventoso Est wrote: "Beh non li guardate i film? :-P

Preso dal mood avventuroso mi son sparato il blu-ray di Heart of The Sea - Le origini di Moby Dick di Ron Howard. A parte la manzità thorreggiante di Hemsworth, com..."

Io ne sto vedendo molti, ma sono in fase pre Oscar :-)

io non ne sto vedendo affatto visto che sono nel mezzo della redazione di una gara. ieri sera mi apprestavo a uscire 2 ore per vedere Bande à part, quando il mio vicino mi ha detto che usciva acqua dalla porta del mio garage .....

Tittirossa wrote: "io non ne sto vedendo affatto visto che sono nel mezzo della redazione di una gara."

Curioso sono. Che gara?

Tittirossa wrote: "io non ne sto vedendo affatto visto che sono nel mezzo della redazione di una gara. ieri sera mi apprestavo a uscire 2 ore per vedere Bande à part, quando il mio vicino mi ha detto che usciva acqua..."

E così hai optato per The Shape of Water :-D

Paolo del ventoso Est wrote: "Tittirossa wrote: "io non ne sto vedendo affatto visto che sono nel mezzo della redazione di una gara."

Curioso sono. Che gara?"

Gara tra idraulici, suppongo....
;-)

La "gara tra idraulici" è in corso sull'Appennino Emiliano dove a causa delle avverse condizioni climatiche e degli stacchi/riattacchi di corrente da parte dell'Enel stanno saltando tutte le centraline delle caldaie e, di conseguenza, gelano le tubature...