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Le nostre letture di Aprile e Maggio 2018
Per il GdL parola del mese ho in lettura Il senso di Smilla per la neve. Che libro strano...In Kindle sto invece leggendo Un cuore oscuro di M. L. Minarelli. Una garanzia!
Sto leggendo il terzo libro di Manook, 'La morte nomade'. Il primo libro è stato strepitoso, il secondo cosi cosi e il terzo...beh... c'è qualcosa che manca (una certa atmosfera ?..) e qualcosa di stridente e fuori luogo. Quindi, arranco, nella steppa mongola ...
Anthony Berkeley è uno dei migliori scrittori della scuola inglese del giallo, autore di uno strepitoso "Il caso dei cioccolatini avvelenati", vero e proprio capolavoro con tante soluzioni perfettamente plausibili.
Concordo in pieno con Eliza...Il primo libro della serie mi era piaciuto molto, gli altri due sempre meno (in particolare il terzo non lo definirei neanche CF).
@Chomsky, mi ha fatto piacere leggere il tuo post, tra qualche giorno inizierò anche io Il caso dei cioccolatini avvelenati.
"Il caso dei cioccolatini avvelenati" è stato il primo Bassotto che ho letto (e probabilmente anche il primo acquistato): mi era piaciuto molto e ci sono affezionata ;-) Credo anche di averlo letto due volte!
Anthony Berkeley è un autore da rivalutare.Questo è l'appunto che gli avevo dedicato su aNobii:
Tanti giornalisti, letterati intellettuali e volenterosi iniziarono la loro carriera di giallisti attirati dai facili guadagni che procurava la narrativa poliziesca nella cosiddetta “Età dell'oro del Giallo” che possiamo grossomodo situare tra gli inizi degli anni Venti, all'indomani della Grande Guerra che sconvolse radicalmente la faccia del mondo e gli inizi degli anni Trenta e tra i due capi del periodo ci sono pietre miliari del Giallo come la pubblicazione nel 1920 di “Poirot a Styles Court”, l'uscita nel 1929 del primo Giallo Mondadori “ “La strana morte del signor Benson” di Van Dine e “La poltrona N°30” di Ellery Queen sempre del 1929.
Uno dei pochi che fu spinto solo dal divertimento e dalla passione fu Anthony Berkeley Cox (1893-1971), grande esponente del giallo all'inglese.
Anthony Berkley debuttò nel 1925, pubblicando “The Layton Court Mystery, noto in Italia con il titolo di “Delitto a porte chiuse”, ma senza firmarsi e il romanzo uscì infatti anonimo. Cox a quell'epoca aveva alle spalle un'ottima carriera come giornalista e scrittore di romanzi umoristici “Brenda Entertains” e “The Family Witch” e in seguito si sarebbe distinto anche come autore di saggi sociali e politici.
In “The Layton Court Mystery”, Cox inventa il personaggio dell'investigatore Roger Sheringham il quale, oltre a risolvere intelligentemente un omicidio camuffato da suicidio (si tratta di un tipico delitto della camera chiusa), mette in mostra una particolarità inconsueta nel suo ruolo; si rivela infatti un uomo violento e sgradevole.
Anche il secondo romanzo avente come protagonista Roger Sheringham “The Wychford Poisoning Case” del 1926 noto in Italia come “il veleno di Wychford” fu pubblicato anonimamente o meglio presentato come scritto dall'autore di "The Layton Court Mystery”.
Questo romanzo fu ispirato al famoso omicidio Maybrick avvenuto a Liverpool nel 1889 e dimostra la grande capacità di Berkeley di immaginare diverse geniali plausibili soluzioni al casi esaminati.
Piano piano le caratteristiche di Sheringham mutano e pur elaborando ben motivate abduzioni che sembrano decisive, alla fine si dimostrano solo pregevoli azzardi fallimentari tanto che nel romanzo “Alta marea per Lord Peter” “Have His Carcase”di Dorothy Sayers, Lord Peter Wimsey stigmatizza il collega dicendo: “C'è il metodo di Roger Sheringham per esempio, tu provi con abbondanza di prove e dettagliatamente che A è l'assassino poi c'è il colpo di scena e alla fine si scopre che il colpevole è B, il primo sospettato che nel frattempo è stato quasi dimenticato...”
Ormai deciso ad uscire allo scoperto, scelse uno pseudonimo molto trasparente Anthony Berkeley e pubblicò diversi romanzi il più famoso dei quali “Il caso dei cioccolatini avvelenati” è considerato, con le sue sei diverse soluzioni finali, un vero e proprio “libro di testo” della letteratura poliziesca.
Nella prefazione a un romanzo del 1930 “The Second Shot” “Gioco mortale” Berkeley si rivela addirittura profetico quando afferma che “Il vecchio enigma poliziesco” ha fatto ormai il suo tempo e che il “Giallo si sta sviluppando in un genere di romanzo basato su un detective o su un crimine, che avvince i lettori facendo meno leva sugli ingranaggi matematici che su quelli psicologici. (…) La soluzione trovata dal detective costituirà il preludio un mutamento d'interesse, e noi vorremo sapere quale particolare combinazione di circostanze abbia indotto X, tra tutti i personaggi, a decidere che l'omicidio avrebbe fatto al caso suo. In poche parole, il poliziesco deve diventare più sofisticato. Nella vita reale c'è una grande complicazione di emozioni, psicologie ed avventure dietro il delitto più ordinario, che non viene affatto colta dal giallo tradizionale.”
“Gioco mortale” è un giallo che somiglia molto a “L'assassinio di Roger Ackroyd” di Agatha Christie ma anche qui Sheringham dopo aver fatto lo splendido macinando abduzioni su abduzioni prima indica un colpevole, poi fa di tutto per nasconderne le presunte colpe non capendo per niente chi è il vero omicida.
L'aspetto psicologico dei gialli di Anthony Berkeley è messo in chiaro anche dal suo investigatore che nella sua terza inchiesta “Roger Sheringham and the Vane Mystery ” “Il mistero di Elsie Vane”, afferma “Il detective dev'essere uno psicologo, lo sappia o no”.
Ad Anthony Berkeley Cox si deve, oltre ai tanti romanzi e alle sue teorie sul Giallo, anche la fondazione nel 1928del Detection Club, l'associazione che riunisce ancora oggi gli scrittori inglesi di romanzi polizieschi. Cox accetto per sé solo la carica di segretario onorario mentre G.K. Chesterton fu eletto per acclamazione primo presidente del Detection Club.
Cox ha inoltre scritto due famosi romanzi psicologici diventati pietre miliari del giallo firmandosi Frances Iles come un suo lontano parente, conte e contrabbandiere. Il primo romanzo è del 1931 “Malice Aforethought” “L'omicidio è un affare serio” e narra la storia di un medico spregevole e meschino che uccide la moglie altrettanto odiosa. Anche per questo romanzo l'autore si basò su una storia vera, il famoso caso Armstrong.
Il secondo romanzo è dell'anno successivo “Before the Fact” “Sospetto” una delle più famose “Inverted detctive story” o “howcatchem”, uno studio psicologico di un assassinio potenziale visto attraverso gli occhi della vittima designata. Da questo romanzo Hitchcock ha tratto uno dei suoi più conosciuti film gialli “Suspicion” “Sospetto” del 1941 con Cary Grant.
Questa è la bibliografia di Anthony Berkeley Cox:
Romanzi con Roger Sheringham
The Layton Court Mystery (1925)
Delitto a porte chiuse Classici Giallo Mondadori n. 950
The Wychford Poisoning Case (1926)
Il veleno di Wychford Classici Giallo Mondadori n. 1077
Roger Sheringham and the Vane Mystery (1927)
Il mistero di Elsie Vane Classici Giallo Mondadori n. 1114
The Silk Stocking Murders (1928)
Delitti di seta Classici Giallo Mondadori n. 846
The Poisoned Chocolates Case (1929), ampliamento del racconto The Avenging Chance (Il caso vendicatore), dello stesso anno.
Il caso dei cioccolatini avvelenati I Bassotti n. 5 Polillo Editore
The Second Shot (1930)
Gioco mortale Classici Giallo Mondadori n. 1144
Top Storey Murder (1931)
Delitto ai piani alti Classici Giallo Mondadori n. 685
Murder in the Basement (1932)
Assassinio in cantina Classici Giallo Mondadori n. 1056
Jumping Jenny (1933)
L'ultima tappa Classici Giallo Mondadori n. 1322
Panic Party (1934)
L'isola della paura
Altri romanzi a firma Anthony Berkeley
Professor On Paws (1926)
Mr Priestley's Problem (1927)
The Piccadilly Murder (1929)
Caffè al veleno a Piccadilly I Bassotti n. 85 Polillo Editore
Not to Be Taken (1937)
Il veleno è servito - Giallo Mondadori n. 3099
Trial and Error (1937)
Death in the House (1939)
Morte in parlamento - Giallo mondadori n. 3111
Romanzi a firma Francis Iles
Malice Aforethought (1931)
Delitto premeditato o L'omicidio è un affare serio I Bassoti n. 14 Polillo Editore
Before the Fact (1932)
Il sospetto Classici Giallo Mondadori n. 355
The Rattenbury Case (1936)
As For The Woman (1939)
Opere a più mani a cura del Detection Club
The Floating Admiral (1931)
L'ammiraglio alla deriva
Ask a Policeman (1933)
Chi è il colpevole?
Six Against the Yard (1936)
Sei delitti immaginari
The Anatomy of a Murder (1936)
Grazie, Chomsky. Ho diversi titoli di Berkely, devo verificare con il tuo elenco. In Goodreads non sono ancora tutti aggiornati perché nell'importazione da anobii sono rimasti fuori tutti i Gialli Mondadori perché senza isbn.
Finito "Dark Matter" di Blake Crouch (e non Barty, come credo di aver scritto in un altro post :)) Eccezionale la prima parte, cede leggermente verso la fine ma resta una lettura notevole per chi, come me, è affascinato dalle teoria della fisica quantistica sui multiversi.
Iniziato "La sfida del corvo" di Ruth Rendell. Spero di riconciliarmi con questa scrittrice inglese, molto apprezzata dalla critica in ambito della detective novel classica.
Finito un libro non CF (Iperbole, letteratura danese), oggi mi dedico a Tokyo Express. Sono circa a metà. Lo stampo del giallo classico c'è, anche se l'ambientazione è giappo. 2 apparenti suicidi, 2 investigatori, le tabelle con gli orari dei treni...
A proposito di nipponici sto leggendo "Gli omicidi dello zodiaco" di Soji Shimada, uno strepitoso giallo "della camera chiusa" in cui si fondono diversi filoni della narrativa gialla e che non vedo l'ora di finire.
Però "Gli omicidi dello zodiaco" viene venduto come una delle migliori "camere chiuse" mentre proprio questo aspetto è il più debole del romanzo, con una spiegazione piena di falle logiche e di cose date per scontate.
Infatti la spiegazione della camera chiusa è stata la cosa meno soddisfacente del libro, anche per me.
Ho finito "Il Respiro del Diavolo" della Harris. 4 stelle piene. Mi ha colpito in particolar modo l'atmosfera che ha saputo creare: si percepiva bene lo sgomento e il panico di fronte ad un evento (una nebbia tossica che avvolge e avvelena tutto) inspiegabile e che quindi viene visto come sovrannaturale.
Iniziato "L'Assassinio di Florence Nightingale Shore" di Jessica Fellowes: per ora mi sta piacendo tantissimo!
Iniziato "L'Assassinio di Florence Nightingale Shore" di Jessica Fellowes: per ora mi sta piacendo tantissimo!
Complice una piccola influenza ho quasi terminato in due giorni il primo romanzo di Jo Nesbo "Il pipistrello". Ci tenevo a comprendere le origini del personaggio pur consapevole di trovarmi di fronte a romanzi più acerbi dei successivi libri.Ebbene, ce ne vorrebbero di romanzi così. Pur evidenziando una maturità compositiva ancora non ai massimi livelli già è molto evidente il suo genio. Non solo, per me rimane una lettura assolutamente fondamentale per capire la genesi del personaggio Hole.
Brava, @Emanuela! Così si fa! E guarda anche agli altri di Nesbø, quelli extra il mitico Harry Hole, Il cacciatore di teste, in primis. Geniale!
Lo farò Antonella. Ho sempre paura ad iniziare a leggere un autore nuovo perché se poi mi piace voglio leggere tutta la biografia 🤪 ed ho già così tanti libri da leggere 😫
Si, anche "Il cacciatore di teste" è un romanzo fantastico dove Nesbo conferma il suo straordinario talento.E' fresco fresco in libreria il nuovo "Macbeth", romanzo che nasce da un progetto di riproposizione delle opere di Shakespeare ad opera di alcuni famosi scrittori.
Terminato il buon thriller di debutto di Jo Nesbo, "Il pipistrello". Sono contento di avere recuperato questo romanzo inedito con Harry Hole. La stessa cosa farò, ovviamente, con il secondo "Scarafaggi".Ma ora mi tuffo nel nuovo thriller di Romano De Marco "Se la notte ti cerca".
Harry Hole è un gran bel personaggio che ricorda molto l'Harry Bosch di Michael Connelly ma l'ultimo romanzo in cui appare, Sete non mi ha convinto. Forse Jo Nesbø era distratto proprio dal progetto "Macbeth".
Sono d'accordissimo con te. Nesbo è norvegese, ma si respira tanta America nei suoi libri. Quella di Michael Connelly e dei nomi più importanti del thriller contemporaneo d'oltreoceano. Ieri ho ascoltato una sua intervista incentrata sul progetto "Macbeth". Posso confermare che sta scrivendo il nuovo romanzo con Harry Hole.
Macbeth è la tragedia di Shakespeare che amo di più. Mi sa che presto mi regalerò il nuovo libro di Nesbo 😁
Ho iniziato "Scuola Omicidi" della George.
Ho iniziato "Scuola Omicidi" della George.
Ho visto nell'ebook di Nesbo che il piano editoriale sulle opere di Shakespeare è il seguente:
Margaret Atwood, La tempesta
Tracy Chevalier, Otello
Howard Jacobson, Il mercante di Venezia
Jo Nesbø, Macbeth
Anne Tyler, La bisbetica domata
Jeanette Winterson, Il racconto d’inverno
Margaret Atwood, La tempesta
Tracy Chevalier, Otello
Howard Jacobson, Il mercante di Venezia
Jo Nesbø, Macbeth
Anne Tyler, La bisbetica domata
Jeanette Winterson, Il racconto d’inverno
Ciao @Martina! Che significa, scusa? Che ogni autore "riscrive" un lavoro shakespeariano adattandolo all'oggi? Sono curiosa.... e grata per le spiegazioni. Bye!
Antonella wrote: "Ciao @Martina! Che significa, scusa? Che ogni autore "riscrive" un lavoro shakespeariano adattandolo all'oggi? Sono curiosa.... e grata per le spiegazioni. Bye!"
Credo di sì. Più sopra Marco diceva "progetto di riproposizione delle opere di Shakespeare ad opera di alcuni famosi scrittori. "
Credo di sì. Più sopra Marco diceva "progetto di riproposizione delle opere di Shakespeare ad opera di alcuni famosi scrittori. "
Jeanette Winterson e Ann Tyler saranno le autrici dei primi due volumi della serie Hogarth Shakespeare, un progetto di riscrittura dell’opera omnia del Bardo voluto da Random House per celebrare il 400° anniversario della morte del drammaturgo.Winterson riscriverà Il racconto d'inverno mentre il premio Pulitzer Anne Tyler si occuperà della nuova versione de La bisbetica domata. Non si conoscono ancora i nomi degli altri autori che si cimenteranno nella rivisitazione delle opere seminali della letteratura mondiale, la ricerca è tuttora in corso. L'intenzione dell’editore inglese è quella di creare una serie coerente, fedele allo spirito dei drammi originali ma capace di attrarre il pubblico del 21° secolo.
«Stiamo lasciando carta bianca agli autori» ha dichiarato Clara Farmer, direttore editoriale di Hogarth «Abbiamo parlato dell’opportunità di seguire lo spirito delle opere ma non vogliamo costringere gli autori in schemi troppo rigidi. Ci interessa l’immaginazione, la reinterpretazione secondo diversi punti di vista… proprio ciò che faceva Shakespeare con le storie alle quali si ispirava per i suoi drammi».
Per Winterson, la scelta del Racconto è stata facile: «Tutti noi abbiamo un testo-talismano che ci portiamo dietro e che ci guida. Ho avuto a che fare con il Racconto in diverse occasioni nel corso degli anni. Questa volta ho l'opportunità di concentrarmi totalmente sul testo. E poi amo le riscritture».
C'è già chi già storce il naso davanti all'iniziativa della Random, giudicandola una manovra commerciale priva di senso: Shakespeare non può essere migliorato, la sua grandezza sta nel linguaggio non nelle trame e così via. Ma soprattutto alcuni hanno pensato che dietro alla volontà di "riportalo alla vita per una platea contemporanea" ci sia un giudizio poco lusinghiero nei confronti dei lettori del 21° secolo, considerati forse poco preparati per comprendere la complessità linguistica del Bardo.
La Winterson ha anticipato i puristi spiegando che chi critica l'iniziativa a priori non coglie il merito principale di Shakespeare, cioè la capacità di prendere a prestito storie e suggestioni per poi rielaborarle nella "fornace alchemica della sua mente". «Shakespeare riassume in sé l'essenza del processo creativo, che non si occupa dell'originalità della fonte, ma dell'originalità della ri-creazione».
http://www.finzionimagazine.it/news/a...
Shakespeare’s works have been performed, read, and loved throughout the world. They have been reinterpreted for each new generation, whether as teen films, musicals, science-fiction flicks, Japanese warrior tales, or literary transformations. The Hogarth Press was founded by Virginia and Leonard Woolf in 1917 with a mission to publish the best new writing of the age. In 2012, Hogarth was launched in London and New York to continue the tradition. The Hogarth Shakespeare project sees Shakespeare’s works retold by acclaimed and bestselling novelists of today. The series launched in October 2015 and to date will be published in twenty countries.
http://hogarthshakespeare.com/
http://hogarthshakespeare.com/on-macb...
Una buona notizia per i numerosi amici di Kostas Charitos. E' uscito il nuovo romanzo di Petros Markaris L’università del crimine.
Terminato "Se la notte ti cerca" di Romano De Marco. Un piccolo passo avanti rispetto a "L'uomo di casa" ma rimangono riserve. Non condivido alcune scelte narrative fatte da De Marco e quell'alone un po' costruito che caratterizza il romanzo.Ora stacco temporaneamente con il genere con un romanzo storico: "Annus mirabilis" di Geraldine Brooks.
Marco wrote: "Terminato "Se la notte ti cerca" di Romano De Marco. Un piccolo passo avanti rispetto a "L'uomo di casa" ma rimangono riserve. Non condivido alcune scelte narrative fatte da De Marco e quell'alone ..."
Il libro di De Marco lo metterò in lettura a breve. Sono curiosa, visto che "L'Uomo di casa" mi aveva lasciato un po' freddina.
"Annus Mirabilis" è un libro che ho amato tantissimo!
Il libro di De Marco lo metterò in lettura a breve. Sono curiosa, visto che "L'Uomo di casa" mi aveva lasciato un po' freddina.
"Annus Mirabilis" è un libro che ho amato tantissimo!
Terminato il romanzo storico "Annus mirabilis". Non era il momento giusto per affrontare una lettura così.Ieri ho iniziato (e quasi finito) "Il signor diavolo" di Pupi Avati. Nelle atmosfere ricorda tantissimo i romanzi di Eraldo Baldini. Inquietante come pochi. Fantastico. Leggetelo.
Finito "Il Valzer dell'Impiccato" di Deaver. Interessante l'ambientazione italiana, ma nel complesso l'ho trovato un po' sottotono rispetto a quanto Deaver mi aveva abituato.
@Marco: peccato per "Annus Mirabilis", è un libro notevole, ma come scrivi tu va letto nel momento giusto.
@Marco: peccato per "Annus Mirabilis", è un libro notevole, ma come scrivi tu va letto nel momento giusto.
Continua la mia full immersion nel giallo giapponese. Dopo "Gli omicidi dello zodiaco" e "Pioggia sul viso" di Natsuo Kirino sto leggendo "Tokyo Express" di Seicho Matsumoto, giallo classico che ricorda molto certi lavori di Freeman Wills Croft, che non per niente fu ingegnere nelle ferrovie britanniche, basati su alibi apparentemente inattaccabili.
Chomsky wrote: "Continua la mia full immersione nel giallo giapponese. Dopo "Gli omicidi dello zodiaco" e "Pioggia sul viso" di Natsuo Kirino sto leggendo "Tokyo Express" di Seicho Matsumoto, giallo classico che r..."
Tokyo Express letto poco fa anch'io. Aspetto il tuo parere finale. Pure io adoro i delitti in treno o legati al treno.
Tokyo Express letto poco fa anch'io. Aspetto il tuo parere finale. Pure io adoro i delitti in treno o legati al treno.
"Tokyo Express", romanzo d'esordio di Seicho Matsumoto, scritto nel 1958 è un compendio di diversi stilemi del giallo classico, non ultimo quello del "giallo ferroviario" (anche se qui il crimine non avviene in treno ma la ferrovia fornisce l'alibi) frequentato dai più grandi giallisti a partire da Agatha Christie con "Assassinio sull'Orient Express" ma anche con "Il mistero del treno azzurro" e altri racconti, oppure da Freeman Wills Crofts con "Il mistero dell’espresso della notte" Delitti in trenoDiversamente dal giallo all'inglese però non è un "whodunit" perché il colpevole si intuisce quasi subito ma una "inverted detective story" o "howcatchem" (à la "Colombo") dove il nucleo d'interesse del plot è capire come il crimine sia potuto accadere e soprattutto trovare le prove necessarie.
Quello che colpisce di questo giallo è la fiducia totale nell'affidabilità delle ferrovie nipponiche (nel 1958), in quanto tutto il meccanismo dell'inganno ruota su una finestra di quattro minuti di vuoto nella grande stazione di Tokyo. Un'altra peculiarità è l'abduzione che consente ai tenaci investigatori di risolvere il caso, non essendoci nessuna prova contraria alla teoria iniziale del doppio suicidio.
In definitiva è un giallo che convince e anche quelle tabelle orario delle ferrovie hanno un certo fascino nonostante la complessità della rete considerando che tra Fukuoka e Sapporo ci sono più di 2.000 chilometri.
Ciò non sorprende visto che Matsumoto in Giappone ha la stessa fama di celebri giallisti come Ellery Queen o la stessa Agatha Christie.
Terminato "L'uomo che dorme" di Corrado De Rosa. Un noir DELIZIOSO. Per me De Rosa è una delle scoperte dell'anno.Ora sotto con un vecchio thriller di Lincoln Child (in solitario) che ho rispolverato in un angolo impolverato dello scaffale: UTOPIA PARK
Terminato con grandissima fatica "Utopia Park" di Lincoln Child, un techno thriller davvero mediocre. L'idea di partenza è interessante, la realizzazione decisamente meno.
Parto ora con la lettura, in anteprima, del nuovo romanzo di Paola Barbato "Io so chi sei". Le aspettative sono altissime.
Io sto leggendo Selfie, l'ultima uscita di Jussi Adler-Olsen, che avevo lasciato indietro. E poi ho ripreso una serie di Paul Harding, quella con fratello Athelstan. Solo che, essendo fissata con l'ordine cronologico delle serie, mi dà fastidio leggerli in ordine sparso e mi sa che rileggerò (o almeno darò una scorsa) anche a quelli già letti che stanno fra un titolo e l'altro di quelli non letti.
NB: visto che ormai non ho aperto una nuova discussione per maggio e abbiamo continuato qui, ho aggiornato il titolo :-)
NB: visto che ormai non ho aperto una nuova discussione per maggio e abbiamo continuato qui, ho aggiornato il titolo :-)
Sto leggendo "La Venere di Salò" sesto episodio della saga di Martin Bora, ufficiale del Terzo Reich. Il romanzo, scritto da Maria Verbena Volpi sotto lo pseudonimo di Ben Pastor, si fa più apprezzare per la cornice storica ben studiata perché il plot giallo è solo un pretesto ma la lettura è molto stimolante.
Ho terminato "La sovrana lettrice" di Bennett e "Le spose sepolte" della Marilù Oliva. Generi completamente diversi, mi sono piaciuti molto. Uno mi ha fatto sorridere e distrarre dai mille pensieri delle ultime settimane, l'altro mi ha fatto pensare molto, mi ha suscitato rabbia, dolore. Consigliati entrambi. Ho cominciato il primo della trilogia di Roberto Tiraboschi, "La pietra per gli occhi"e mi ha sta piacendo molto.
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Io ho iniziato ieri sera un giallo classico di Anthony Berkeley, L'ultima tappa, istigata dalla lettura del saggio di Edwards sulla Golden Age.