Guasconi si nasce! discussion

Il conte di Montecristo
This topic is about Il conte di Montecristo
188 views
La Biblioteca del Cav. Sanfelice > Il Conte di Montecristo

Comments Showing 1-50 of 711 (711 new)    post a comment »
« previous 1 3 4 5 6 7 8 9 14 15

message 1: by Savasandir (last edited Sep 25, 2023 04:30AM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod


Avrei dovuto strapparmi il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!

Uscito a puntate fra il 1844 e il 1846, Il Conte di Montecristo fu, insieme ai Tre Moschettieri, il primo grande successo di Dumas, e dopo oltre 170 anni la vendetta di Edmond Dantès continua ad affascinare migliaia di lettori.
Un polpettone quasi infinito non privo di difetti, ma avvincente come non mai.
Segna a mio avviso anche uno dei punti più alti del sodalizio artistico fra Dumas e Auguste Maquet.

Lo sapevate?
Per decenni in Italia ha furoreggiato un'edizione del Conte di Montecristo incompleta e tagliuzzata, opera del traduttore Emilio Franceschini, edita Mondadori e BUR, che hanno continuato a ristamparla imperterrite fino a pochi anni fa.
Ma ora arriva il bello: Emilio Franceschini, in realtà, non è mai esistito! È un fantasma, un'ombra della storia, un nom de plume dietro a cui si celerebbe il traduttore, ignoto, di una delle prime edizioni italiane del romanzo, originariamente pubblicata da Sonzogno nel 1869, e poi ripresa pari pari da numerosissimi altri editori per quasi un secolo e mezzo.

Per cui, occhio all'edizione! 👁❗️




Edizioni italiane integrali consigliate

Qui di seguito sono elencate le edizioni in commercio che presentano una traduzione basata sul testo integrale dell'opera, stabilito da Claude Schopp:


Il Conte di Montecristo by Alexandre Dumas Molto scorrevole e dalla traduzione perfettamente aderente al testo originale, l'italiano usato è moderno e all'ascolto risulta assai melodico; quest’edizione Garzanti ha l'ulteriore vantaggio di essere maneggiabile perché divisa in due volumi;

Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas Il Conte di Montecristo by Alexandre Dumas Stessa traduzione in due edizioni differenti, Feltrinelli e Donzelli, ottima per chi ama il desueto parlar ottocentesco, qui riportato splendidamente in auge da Gaia Panfili, esaltando in tal guisa le tinte più fosche della storia;

Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas Questa Einaudi ancora non l'ho letta, non ho esperienza diretta, ma ne parlano tutti bene;


Savasandir  | 2086 comments Mod
Inoltre, ho scoperto recentemente che Dumas si sarebbe ispirato a fatti realmente accaduti, per saperne di più vi invito a leggere su Wikipedia la storia vera del ciabattino Pierre Picaud; sono certo ne rimarrete sorpresi quanto me.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pierr...


Malacorda | 71 comments merde, in pratica a voler seguire i fatti veri ci sarebbe di che riscrivere il romanzo... o meglio, scriverne un altro, parallelo, diverso ma ugualmente avvincente!


Paulusque | 262 comments La mia scandalosa versione è un doppio tomo (uno rosso e uno celeste) uscita come allegato di Gente (non ricordo di aver mai letto la rivista, ma è scritto bello grosso sulla copertina e quindi...).
Ricordo bene che la sera in cui lo cominciai fui preso dalla noia per l'inizio da operetta. Stavo per buttarlo nel camino montalbaniano (quello spagnolo), quando mi forzai a continuare per qualche altra pagina. La decisione più felice della mia vita! Entrò nella mia top 5 (cinque e non faiv) per non uscirci più!


message 5: by Savasandir (last edited Sep 13, 2021 09:50AM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Paulusque wrote: "La mia scandalosa versione è un doppio tomo (uno rosso e uno celeste) uscita come allegato di Gente (non ricordo di aver mai letto la rivista, ma è scritto bello grosso sulla copertina e quindi...)..."

Stando così le cose, più che scandalosa, la tua è semmai un’edizione scandalistica!


message 6: by Ajeje (last edited Sep 14, 2021 12:09AM) (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Io ce l'ho tra i miei scaffali, ma ogni volta che ci passo davanti, lo guardo e lo sfoglio, ma poi non scatta la scintilla per iniziarlo. Chissà quando mai lo leggerò...


Paulusque | 262 comments @Aje: il Conte si può permettere tutto! Lascialo passare avanti e non ti deluderà!


message 8: by LaCitty (new)

LaCitty | 98 comments Ehm, ma quindi mi state dicendo che ho letto due volte un libro incompleto?!?!?!
Qualcuno verrà passato a filo di spada per lavare quest'onta!


message 9: by pierlapo (last edited Sep 14, 2021 01:19AM) (new) - rated it 5 stars

pierlapo quimby | 11 comments riporto la prefazione all'ultima edizione Feltrinelli -Il Conte di Montecristo-, con traduzione di Gaia Panfili sul testo stabilito da Claude Schopp:

Questa edizione italiana è stata condotta sull’edizione francese stabilita da Claude Schopp e pubblicata dall’editore Robert Laffont nella serie Les grands romans d’Alexandre Dumas (A. Dumas, Le Comte de Monte-Cristo, Paris 1993, pp. CXLVI-1502).

L’edizione Schopp ha segnato una tappa essenziale nella storia del testo dumasiano, fino a quel momento pubblicato anche in francese con una serie di lacune e scorrettezze, che si spiegano del resto con le vicende stesse della sua gestazione.

È stato proprio Schopp a osservare, in una nota all’edizione francese, che il romanzo, «scritto sotto la pressione dell’urgenza, […] fu abbandonato ai direttori di feuilleton letterari e ai proti delle tipografie; la versione del feuilleton fu ripresa dai librai-editori, generalmente senza che Dumas la rileggesse». Il risultato è stato che «da un’edizione all’altra, gli errori di lettura del manoscritto si sono riprodotti, introducendo mille e una aberrazioni». In questa situazione, ha osservato ancora Schopp, «il ricorso al manoscritto […] sarebbe la regola aurea da seguire per una nuova edizione. Ma Dumas, nella sua incontenibile generosità, ha posto un ostacolo pressoché insormontabile a questa volontà di ristabilire il testo: ha distribuito, volume dopo volume, a misura degli amici e degli ammiratori del momento, i grandi fogli dei manoscritti, i quali hanno avuto dunque, per ciascun volume, un destino particolare». Il controllo sul manoscritto è stato perciò possibile solo per le parti autografe effettivamente reperite. Il confronto tra queste ultime e le versioni a stampa «ha messo in luce le molteplici imperfezioni tipografiche: frasi, capoversi, o persino capitoli omessi o tagliati, nomi storpiati, correzioni che tradiscono il pensiero di Dumas, standardizzazioni dello stile, censure…».

Tutte queste importanti novità testuali sono ora per la prima volta disponibili per il lettore italiano.



Paulusque | 262 comments Grazie per la segnalazione, Pier. Devo prontamente sostituire la mia edizione Gente con questa. Feltrinelli fa cose ottime nelle traduzioni. Ho preso da poco la traduzione di Ceni di Moby Dick ed è fatta benissimo.


pierlapo quimby | 11 comments paulus, per completezza, aggiungo che anche l'edizione Garzanti Grandi Libri -Il Conte di Montecristo- con cura e traduzione di Lanfranco Binni, è tratta dal medesimo testo di Schopp.


Paulusque | 262 comments Grande Pier! Grazie!


pierlapo quimby | 11 comments ecco, m'era venuto il dubbio e ho controllato anche l'edizione Einaudi -Il Conte di Montecristo- e indovina un po'? anche questa è sul testo Schopp, tradotto da Margherita Botto, quindi hai l'imbarazzo della scelta!


Paulusque | 262 comments Grazie, Pier. Forse prenderò la Panfili, visto che ha tradotto anche qualcosa dell'amato Izzo.


message 15: by Ajeje (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Ecco, la mia edizione è una BUR tradotta da Emilio Franceschini con prefazione di Umberto Eco :-O
Quindi dovrò cambiarla?


message 16: by Savasandir (last edited Oct 11, 2021 04:56PM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Grazie Pier per l'estratto chiarificatore. Io l'ho letto nell'edizione Garzanti, scelta perché, fra le nuove traduzioni, era l'unica in due volumi; e mi sono trovato benissimo, ha anche un dignitoso apparato bibliografico con note che esplicano i riferimenti letterari che Dumas dissemina qua e là.
Ho anche l'ultima edizione Feltrinelli in eBook, la davano in regalo durante il primo lockdown ☺️
E pure della nuova edizione Einaudi dalla copertina elegantissima ho sempre e solo sentito parlar bene.

LaCitty wrote: "Ehm, ma quindi mi state dicendo che ho letto due volte un libro incompleto?!?!?!
Qualcuno verrà passato a filo di spada per lavare quest'onta!"


Vedila così, adesso hai la scusa perfetta per leggero una terza volta!😜

Ajeje wrote: "Ecco, la mia edizione è una BUR tradotta da Emilio Franceschini con prefazione di Umberto Eco :-O
Quindi dovrò cambiarla?"


Eh, oltre ad essere molto rimaneggiata e tagliuzzata, a quanto mi dicono ha anche un lessico un po’ desueto…


message 17: by Ajeje (last edited Sep 14, 2021 08:35AM) (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Ok grazie Sav!
Quindi che edizione mi consiglieresti, tra le su citate?


message 18: by Savasandir (last edited Oct 11, 2021 04:56PM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Secondo me, o Garzanti o Feltrinelli o Einaudi, vanno bene tutte e tre. Io quella della Garzanti l'ho trovata davvero ottima, le altre non le ho lette, ma tutti ne parlano bene, quindi alla fine, di queste tre, una vale l'altra secondo me.


message 19: by Ajeje (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Proverò a cercare una di queste 3 allora, grazie :-D


message 20: by Dimitri (new)

Dimitri (dimitri69) | 5 comments Qualche giorno fa ho sfogliato in libreria la recente edizione Bompiani. Non ho idea di come sia la traduzione però il traduttore (Vincenzo Latronico) nella postfazione precisa di essere intervenuto nel testo togliendo ripetizioni e incongruenze.


Paulusque | 262 comments Eureka! Ho trovato nel Kindle Il Conte di Feltrinelli che regalavano durante il lockdown! Me ne ero completamente dimenticato. Non è di carta, e i fratelli Ceniza non sarebbero contenti, ma pazienza.


Savasandir  | 2086 comments Mod
Segnalo che, oltre alle edizioni Garzanti, Feltrinelli ed Einaudi, anche la nuova edizione Donzelli del Conte di Montecristo uscita quest'anno riporta una traduzione rispettosa del testo stabilito da Claude Schopp (ce l'ha pure scritto direttamente sulla copertina), la medesima versione proposta dalla Feltrinelli, sempre a cura di Gaia Panfili.

Qui la pagina dal sito dell’editore:
https://www.donzelli.it/libro/9788855...

Questa traduzione di Gaia Panfili di Feltrinelli/Donzelli l'ho leggiucchiata in questi giorni ed ho notato che è caratterizzata da lessico e costrutti sintattici particolarmente vetusti, per dare un tocco in più di ottocentescosità.
Per alcuni potrà essere un valore aggiunto, per altri no.
Per chi apprezzasse invece un parlar meno forbito, più in linea con l'italiano moderno, la traduzione di Binni per Garzanti è l'ideale.


Invece, ho controllato la nuova edizione Bompiani segnalata da Dimitri qualche giorno fa, incuriosito dalle modifiche apportate dal traduttore; pur essendo molto recente (2019), né sul sito dell'editore né nel libro viene fatta menzione della fedeltà al testo stabilito da Schopp, e difatti nella postfazione il traduttore Latronico precisa di essersi ispirato ad Umberto Eco, che nel 1985 provò, per scherzo, a riscrivere il Montecristo eliminando tutte le inutili ripetizioni, fermandosi però quasi subito, per essersi accorto presto che la bellezza dell'opera di Dumas sta anche nell'agonia dell'attesa; e Latronico giustifica così il proprio operato:

Oggi più che mai vale la pena riprendere in mano l’esperimento di Umberto Eco: ciò che, in qualche misura, mi sono proposto di fare con questa traduzione per Bompiani, storico editore di Eco. Non ho, ovviamente, tagliato né riscritto il capolavoro di Dumas: ma ho cercato di sciogliere dove possibile la sintassi resa intricata dalla fretta o dal bisogno di allungare, di sfrondare alcune ripetizioni, di restituire movimento a certe strutture linguistiche formulari, di de-teatralizzare la retorica teatrale dei dialoghi dell’epoca, riavvicinando la lingua di Dumas –prossima allo standard letterario dei suoi tempi– allo standard, diverso, cui è abituato il lettore di oggi.

Non so bene cosa pensarne: finché si tratta di correggere date che non tornano ed eliminare qualche errore marchiano, mi dico favorevole, credo che anche il testo di Schopp si muova in quella direzione; ma l'operazione fatta da Latronico mi sembra si spinga un po’ più in là del lecito.


message 23: by Savasandir (last edited Oct 12, 2021 05:11AM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Dopodiché, mosso da curiosità in curiosità, sono andato a leggermi l'analisi di Eco sul Montecristo citata da Latronico, la stessa presente come prefazione nell’edizione della BUR -Ajeje, se non hai ancora dato alle fiamme la tua copia, tienila da conto per la prefazione di Eco, che merita tantissimo! (il resto no, lo puoi usare come fermaporta😛)-.

Ne copio le parti a mio avviso più interessanti, omettendo tutti i colpi di scena e gli spoiler (anche se la storia di Edmond Dantès a grandi linee la conoscono un po’ tutti):


Il conte di Montecristo è senz’altro uno dei romanzi più appassionanti che siano mai stati scritti e d’altra parte è uno dei romanzi più mal scritti di tutti i tempi e di tutte le letterature.
Il Montecristo scappa da tutte le parti. Pieno di zeppe, spudorato nel ripetere lo stesso aggettivo a distanza di una riga, incontinente nell’accumulare questi stessi aggettivi, capace di aprire una divagazione sentenziosa senza più riuscire a chiuderla perché la sintassi non tiene, e così procedendo e ansimando per venti righe, è meccanico e goffo nel disegnare i sentimenti: i suoi personaggi o fremono, o impallidiscono, o si asciugano grosse gocce di sudore che colano loro dalla fronte, o balbettando con una voce che non ha più nulla di umano, si alzano convulsamente dalla sedia e vi ricadono, con l’autore che si premura sempre, ossessivamente, di ripeterci che la sedia su cui son ricaduti era la stessa su cui erano seduti un secondo innanzi.
Perché Dumas facesse così, lo sappiamo bene. Non perché non sapesse scrivere. Il Tre Moschettieri è più secco, rapido, magari a scapito della psicologia, ma fila via che è un piacere. Dumas scriveva così per ragioni di denaro, era pagato un tanto a riga e doveva allungare. A parte che mentre scriveva a due mani il Montecristo stava nel frattempo stendendo la Signora di Monsoreau, I Quarantacinque, Il Cavaliere della Maison Rouge e iniziava a pubblicare il romanzo da Pétion quando ancora il feuilleton doveva finire (né lui sapeva come, interrompendosi talora per sei mesi) sul Journal des Débats (siamo tra il 1844 e il 1846).
Ecco che si spiegano così quelli che altrove ho chiamato “dialoghi a cottimo” (rinvio al mio Il superuomo di massa) dove gli interlocutori, andando a capo a ogni battuta, si dicono per una o più pagine frasi di puro contatto, come due scioperati in ascensore: allora vado, bene vai, addio allora, addio, ci rivedremo?, forse stasera, lo spero bene, posso prendere congedo?, ti prego, sei sui carboni ardenti, buongiorno, grazie di tutto, allora vado, vai, addio.
[…]
Per non dire dell’esigenza, comune a tutto il romanzo d’appendice, anche per ricuperare i lettori disattenti da puntata a puntata, di una ripetizione ossessiva del già noto, così che un personaggio racconta un fatto a pagina cento, ma a pagina centocinque incontra un altro personaggio e gli ripete paro paro la stessa storia – e si veda nei primi tre capitoli quante volte Edmond Dantès racconta a cani e porci che intende sposarsi ed è felice: quattordici anni al castello d’If sono ancora pochi per un piagnone di questa razza.
[…]
Detto questo bisogna tornare all’affermazione d’inizio. Montecristo è uno dei romanzi più appassionanti che mai siano stati scritti. In un colpo solo (o in una raffica di colpi, in un cannoneggiamento a lunga gittata) partendo dalla storia sciapa di Peuchet riesce a inscatolare nello stesso romanzo tre situazioni archetipe capaci di torcere le viscere anche a un boia.
Anzitutto, l’innocenza tradita. In secondo luogo l’acquisizione, per colpo di fortuna, da parte della vittima perseguitata, di una fortuna immensa che lo pone al di sopra dei comuni mortali. Infine la strategia di una vendetta in cui periscono personaggi che il romanzo si è disperatamente ingegnato a rendere odiosi oltre ogni limite del ragionevole.
Ma non basta. Su questa ossatura si dipana la rappresentazione della società francese dei cento giorni e poi della monarchia di Luigi Filippo, coi suoi dandies, i suoi banchieri, i suoi magistrati corrotti, le sue adultere, i suoi contratti di matrimonio, le sue sedute parlamentari, i rapporti internazionali, i complotti di Stato, il telegrafo ottico, le lettere di credito, i calcoli avari e spudorati di interessi composti e dividendi, i tassi di sconto, le valute e i cambi, i pranzi, i balli, i funerali.
E su tutto troneggia il topos principe del feuilleton, il Superuomo. Ma diversamente che in Sue (I misteri di Parigi) e in tutti gli altri artigiani che han tentato questo luogo classico del romanzo popolare, Dumas del superuomo tenta una sconnessa e ansimante psicologia, mostrandocelo diviso tra la vertigine dell’onnipotenza (dovuta al denaro e al sapere) e il terrore del proprio ruolo privilegiato, in una parola, tormentato dal dubbio e rasserenato dalla coscienza che la sua onnipotenza nasce dalla sofferenza. Per cui, nuovo archetipo che si innerva sugli altri, il conte di Montecristo (potenza dei nomi) è anche un Cristo, dovutamente diabolico, che cala nella tomba del castello d’If, vittima sacrificale dell’umana malvagità, e ne risale a giudicare i vivi e i morti, nel fulgore del tesoro riscoperto dopo secoli, senza mai dimenticare di essere figlio dell’uomo. Si può essere blasé, criticamente avveduti, saper molto di trappole intertestuali, ma si è presi nel gioco, come nel melodramma verdiano. Mélo e Kitsch, per virtù di sregolatezza, rasentano il sublime, mentre la sregolatezza si ribalta in genio.
Ridondanza, certo, a ogni passo. Ma potremmo gustare le rivelazioni, le agnizioni a catena attraverso le quali Edmond Dantès si svela ai suoi nemici (e noi si freme, ogni volta, anche se sappiamo già tutto) se non intervenisse, e proprio come artificio letterario, la ridondanza?
[…]
Ed ecco che a questo punto sorgono dubbi preoccupanti. Se Dumas fosse stato pagato non a righe in più ma a righe in meno, e avesse accorciato, Montecristo sarebbe ancora quella macchina romanzesca che è? Se fosse riassunto, se la condanna, la fuga, la scoperta del tesoro, la riapparizione a Parigi, la vendetta, anzi le vendette a catena, avvenissero tutte nel giro di due o trecento pagine, l’opera avrebbe ancora il suo effetto, riuscirebbe a trascinarci anche là dove, nell’ansia, si saltano le pagine e le descrizioni (si saltano, ma si sa che ci sono, si accelera soggettivamente ma sapendo che il tempo narrativo è oggettivamente dilatato)? Si scopre così che le orribili intemperanze stilistiche sono, sì, “zeppe” ma le zeppe hanno un valore strutturale, come le sbarre di grafite nei reattori nucleari, rallentano il ritmo per rendere le nostre attese più lancinanti, le nostre previsioni più azzardate, il romanzo dumasiano è una macchina per produrre agonia, e non conta la qualità dei rantoli, conta il loro tempo lungo.
È una questione di stile, salvo che lo stile narrativo non ha nulla a che vedere con lo stile poetico, o epistolare. Il Grande amico di Alain Fournier è indubbiamente scritto molto meglio del Montecristo, ma alimenta la fantasia e la sensibilità di pochi, non è immenso come Montecristo, non così omerico, non è destinato a nutrire con pari vigore e durata l’immaginario collettivo. È solo un’opera d’arte. Il Montecristo invece ci dice che, se narrare è un’arte, le regole di quest’arte sono diverse da quelle di altri generi letterari. E che forse si può narrare, e far grande narrativa, senza fare necessariamente quello che la sensibilità moderna chiama opera d’arte.
Ci sono epopee sbilenche, che non pongono capo a un’opera perfetta ma a un fiume lutulento. Può darsi che non soddisfino le regole dell’estetica, ma soddisfano la funzione fabulatrice, che forse non è così direttamente connessa alla funzione estetica. Sconnesse come una serie di miti Bororo, forse riscrivibili come il ciclo Bretone – e per questo poco importa se nel Montecristo conti più la mano di Dumas o quella di Maquet.
Montecristo è falso e bugiardo come tutti i miti, veri di una loro verità viscerale. Capace di appassionare anche chi conosca le regole della narrativa popolare e si accorga quando il narratore prende il proprio pubblico ingenuo per le viscere.
Perché si avverte che, se c’è manipolazione, il gesto manipolatorio ci dice pur sempre qualcosa sulla fisiologia delle nostre viscere: e quindi una grande macchina della menzogna in qualche modo dice il vero.

(Umberto Eco)


message 24: by Ajeje (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Savasandir wrote: "la stessa presente come prefazione nell’edizione della BUR -Ajeje, se non hai ancora dato alle fiamme la tua copia, tienila da conto per la prefazione di Eco, che merita tantissimo! (il resto no, lo puoi usare come fermaporta😛)-."

Ah bene ahahahahah :-P


Paulusque | 262 comments Grazie, Sav. Questa di Eco mi mancava. Molto acuto, come sempre, il Nostro.


Lupurk | 96 comments C'è da dire che la traduzione di Franceschini, pur monca, è molto più scorrevole di altre. Lo lessi la prima volta proprio in quella traduzione. Anni dopo lo rilessi in lingua originale e (a parte essere ovviamente sempre la cosa migliore, per un'opera) mi accorsi delle "lacune". Ma provando un'altra edizione italiana, della Mondadori (al momento mi sfugge il nome del traduttore) lo trovai di una noia mortale! Preciso alla lettera, per carità, ma per nulla accattivante.
Spero che le nuove traduzioni siano riuscite a trovare un compromesso fra fedeltà all'originale e piacere alla lettura :P


Savasandir  | 2086 comments Mod
La famigerata Franceschini non l'ho letta, per cui non posso fare grandi paragoni sulla scorrevolezza; la nuova Garzanti che ho letto io scorre che è un piacere, la Feltrinelli m'è parsa un filo più artificiosa invece, ma credo che in questi casi molto dipenda dall'imprinting di partenza: se uno si abitua e apprezza -nonostante i difetti- una determinata traduzione, poi fa fatica ad adattarsi alle altre; a me è capitata la stessa cosa con Harry Potter e con Il giovane Holden, per cui ti capisco. :-)


Savasandir  | 2086 comments Mod
La settimana scorsa il mitico Piero Angela ha dedicato un breve servizio all'isola di Montecristo ed alla sua riserva naturale.
Eccovelo qua:

https://youtu.be/3PF0H4979pc

Per me, al di là del fascino letterario che l'isola indubbiamente suscita in chiunque abbia letto il romanzo, resta un luogo d'incomparabile bellezza.


Dafne | 15 comments Si, l'ho visto. Un servizio molto interessante su un'isola bella e personalmente un po' sconosciuta. 😊


Laura V. لاورا | 14 comments Scusate, leggevo sopra delle varie edizioni.
Al momento, sono alle prese con la lettura di questo romanzo in edizione Fabbri Editori, collana "I classici del romanzo storico", 2001, pagine 961, traduzione di Giovanni Ferrero. Sapete niente di questa edizione, per favore? La traduzione mi sembra buona, molto scorrevole; inoltre, nell'introduzione si parla anche della storia di Picaud a cui Dumas sembrerebbe essersi ispirato. Grazie e buona domenica! 😊📚


message 31: by Savasandir (last edited Nov 20, 2022 06:43AM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Ciao Laura, non conosco personalmente la traduzione di Ferrero e quindi non posso esprimere un giudizio sulla sua bontà; stando a Wikipedia, dovrebbe risalire al 1969, pertanto non è vecchissima, ma non è neanche una delle poche versioni integrali condotte sul testo francese stabilito da Claude Schopp. Al momento, le uniche edizioni che possano vantare la maggior aderenza possibile al testo originale di Dumas sono quelle Einaudi, Feltrinelli, Garzanti e Donzelli (tutte pubblicate dal 2010 in poi).
Le altre, tutte le altre, anche quelle presentate come versioni integrali, sono incomplete e imprecise, perché il romanzo stesso di origine, in Francia, prima della revisione di Schopp pochi anni or sono, era incompleto e impreciso.

Purtroppo Dumas non ebbe mai lo scrupolo di seguire il processo di pubblicazione dei suoi feuilleton in forma di romanzo, dopo l'uscita periodica sulle riviste; per cui l’assemblaggio e la revisione delle varie parti fino ad allora disgiunte erano nelle mani dei redattori e dell'editore, che spesso modificavano, espungevano, adattavano a proprio piacimento tutti i passaggi che non incontravano il loro gusto. Schopp, confrontando le pubblicazioni su rivista con i manoscritti originali, ha reintegrato il testo fornendoci una versione che si avvicina maggiormente all'idea originaria di Dumas.

Però, se tu ti stai trovando bene con la traduzione di Ferrero e non sei una fanatica dell'edizione perfetta, non c’è motivo di cambiare ora il libro. :-)

Piuttosto dicci, il romanzo ti sta piacendo?


Laura V. لاورا | 14 comments Savasandir wrote: "Ciao Laura, non conosco personalmente la traduzione di Ferrero e quindi non posso esprimere un giudizio sulla sua bontà; stando a Wikipedia, dovrebbe risalire al 1969, pertanto non è vecchissima, m..."

Grazie, Savasandir!
Oh, accipicchia... eh no, proprio ora che sono a meno cento pagine dalla fine non avrebbe nemmeno senso cambiarlo. Pensi che le parti mancanti rispetto alla revisione di Schopp siano altre centinaia di pagine???
Certamente, il romanzo mi piace davvero, mi è piaciuto sin dall'incipit e adesso non vedo l'ora di giungere alla fine di questa storia travagliata. L'unica parte che ho trovato tremendamente noiosa è stata quella del carnevale a Roma con banditi annessi; la parte invece per me più avvincente quella che va dall'inizio sino a quando Edmondo, dopo la fuga dalla fortezza, si mette finalmente in tasca il tesoro nascosto sull'isola di Montecristo.
Grazie ancora per le preziose informazioni!
Pensi che anche le altre opere di Dumas in traduzione italiana possano presentare lo stesso problema?
😊📚


message 33: by Savasandir (last edited Nov 20, 2022 12:06PM) (new) - rated it 5 stars

Savasandir  | 2086 comments Mod
Laura V. wrote: "Pensi che le parti mancanti rispetto alla revisione di Schopp siano altre centinaia di pagine???"

No, al massimo sono stati omessi dei dialoghi o dei paragrafi, o sono stati riscritti alleggerendoli un po’ (proprio nella lunga digressione italiana, ad un certo punto viene descritto dettagliatamente il modo barbaro con cui a Roma si eseguivano le sentenze di morte, e Dumas ci va giù pesante con cervella spappolate e sangue, so che in alcune traduzioni più datate quelle descrizioni non ci sono); non credo manchino interi capitoli.
Il senso generale della storia narrata rimane quello.
Però, ho provato io stesso a rileggere I tre moschettieri e il suo seguito, Vent'anni dopo, nelle nuove edizioni Feltrinelli condotte sul testo stabilito da Claude Schopp e, nonostante avessi già amato i due romanzi leggendoli su traduzioni abbastanza vecchiotte, posso assicurare che la differenza si avverte eccome, non tanto nello sviluppo della trama, quanto nel ritmo, nella freschezza, nella perfetta amalgama fra tutti gli elementi che compongono la narrazione. È difficile renderlo a parole, bisogna provarlo.

Laura V. wrote: "Pensi che anche le altre opere di Dumas in traduzione italiana possano presentare lo stesso problema?"

Purtroppo quasi tutte le opere di Dumas hanno avuto in passato traduzioni poco attente, principalmente perché è stato a lungo un autore snobbato dalla critica, motivo per cui non si riteneva indispensabile fornire una versione curata del testo.

Questo gruppo nasce anche un po’ a questo scopo, per aiutarci a vicenda a districarci fra edizioni più o meno meritevoli; nelle varie schede di presentazione dei suoi romanzi cerco sempre di elencare le traduzioni migliori e quelle da evitare, ma sovente ahimè non c’è grande scelta, di molte opere esiste spesso un'unica traduzione in italiano.

Tornando al Montecristo, sono felice che ti stia piacendo, la lunga digressione sul brigantaggio italiano aveva provato anche me, lo ammetto, più che altro perché non se ne vedeva la fine ed io invece volevo sapere che cosa stesse facendo nel mentre il nostro protagonista. ;-p
Ed anche il finale, a mio avviso, si trascina un po’ per le lunghe, ma arrivati a quel punto, solitamente, l’amore per la storia è così radicato in chi la sta leggendo che potrebbe andare avanti per ulteriori cinquecento pagine senza nessun problema. 😄


Laura V. لاورا | 14 comments Savasandir wrote: "Laura V. wrote: "Pensi che le parti mancanti rispetto alla revisione di Schopp siano altre centinaia di pagine???"

No, al massimo sono stati omessi dei dialoghi o dei paragrafi, o sono stati riscr..."


Grazie ancora, Savasandir!
Entro questa settimana conto di terminare la lettura e non vedo l'ora di conoscere l'epilogo! 😊
Curiosissima!!! 😅
Per la prossima opera di Dumas che metterò in lettura ti chiederò senz'altro informazioni, in modo tale da scegliere con cura un'edizione possibilmente non rimaneggiata. Un augurio di buona settimana!


Savasandir  | 2086 comments Mod
Chiedi pure, siam qua apposta ☺️
Buon inizio settimana anche a te, e buon finale di romanzo! ;-p


Dafne | 15 comments Per quello che conta anch'io ho letto Il conte di Montecristo nella traduzione di Giovanni Ferrero, e mi sono trovata molto bene.


Laura V. لاورا | 14 comments Dafne wrote: "Per quello che conta anch'io ho letto Il conte di Montecristo nella traduzione di Giovanni Ferrero, e mi sono trovata molto bene."

Anche a me sembra una buona traduzione, abbastanza scorrevole. Peccato solo per le parti mancanti.


message 38: by Dafne (last edited Nov 22, 2022 03:21AM) (new) - rated it 4 stars

Dafne | 15 comments Laura V. wrote: "Dafne wrote: "Per quello che conta anch'io ho letto Il conte di Montecristo nella traduzione di Giovanni Ferrero, e mi sono trovata molto bene."

Anche a me sembra una buona traduzione, abbastanza ..."


Si, peccato. In confronto con altre traduzioni del libro, credo che comunque manchino poche parti. 🤔
Buona lettura.


Laura V. لاورا | 14 comments Dafne wrote: "Laura V. wrote: "Dafne wrote: "Per quello che conta anch'io ho letto Il conte di Montecristo nella traduzione di Giovanni Ferrero, e mi sono trovata molto bene."

Anche a me sembra una buona traduz..."


Grazie! 😊📚


Savasandir  | 2086 comments Mod


Un gruppo dedicato all'opera di Alexandre Dumas che non abbia indetto almeno un GdL dedicato al Conte di Montecristo sarebbe presto oggetto di scherno, verrebbe sommerso dal ridicolo ed additato a vista da tutti gli altri assai più rispettabili gruppi.

Siamo qui per evitare che quest'onta si concretizzi. 😁😁😁


Cominceremo il 1 febbraio 2023 ed andremo avanti per nove settimane con il seguente calendario:

Tappe di lettura
Dal 1 al 5 febbraio: capitoli I - XIII
Dal 6 al 12 febbraio: capitoli XIV - XXVI
Dal 13 al 19 febbraio: capitoli XXVII - XXXIX
Dal 20 al 26 febbraio: capitoli XL - LII
Dal 27 febbraio al 5 marzo: capitoli LIII - LXV
Dal 6 al 12 marzo: capitoli LVI - LXXVIII
Dal 13 al 19 marzo: capitoli LXXIX - XCI
Dal 20 al 26 marzo: capitoli XCII - CIV
Dal 27 marzo al 2 aprile: capitoli CV - CXVII

Ricordo che il gruppo di lettura è aperto a tutti, che le tappe servono unicamente per poterci scambiare vicendevolmente pareri durante la lettura, ma non è tassativo rispettarle.

Per molti di noi sarà una rilettura di un romanzo molto amato, un ritorno a casa; per altri sarà una scoperta, un'avventura nuova, per questo inviterei i più scafati fra i presenti a ricorrere alla funzione spoiler qualora volessero discutere degli innumerevoli colpi di scena disseminati lungo il romanzo; è vero che la storia di Edmond Dantès è arcinota ed ormai anche i sassi la conoscono, ma il dettaglio inaspettato è sempre dietro l'angolo.

┬┴┬┴┤(・_├┬┴┬┴ [cucù!]


Flavia  (flaviadn) | 332 comments Non vedo l'ora! Sono emozionata anche perché non riprendo in mano Il Conte da tantissimo tempo e c'è una piccolissima, ma davvero piccina, parte di me che teme non possa piacermi come la prima volta. Succede sempre quando si rileggono le storie più amate. Vediamo come va a finire :)


Emanuela | 122 comments Ci sono ci sono!!! Però aspetterei a vedere se vince anche al gdl xxl🫢


Rosenkavalier | 26 comments Io non riesco, ma vi auguro buon divertimento, il che è peraltro scontato. Buona lettura!


Saturn (xsaturn) | 464 comments Pronta! ^^


Simona Stefani | 8 comments Sono capitata qui per caso e CHE FORTUNA! Io vi consiglio caldamente l'audiolibro che trovate su Ad Alta Voce di Radio Tre dove il libro è letto da Andrea Giordana. Un'esperienza UNICA!!! Comunque credo mi unirò a questo gruppo, perché il Conte di Montecristo è FENOMENALE.


Savasandir  | 2086 comments Mod
Flavia wrote: "Non vedo l'ora! Sono emozionata anche perché non riprendo in mano Il Conte da tantissimo tempo e c'è una piccolissima, ma davvero piccina, parte di me che teme non possa piacermi come la prima volt..."

È il mio stesso stato d'animo.

Rosenkavalier wrote: "Io non riesco, ma vi auguro buon divertimento, il che è peraltro scontato. Buona lettura!"

Grazie Rosen.
Il commento sarà libero ed aperto anche ai non partecipanti, casomai decidessi di venire a fare una capatina di quando in quando. :-)


Savasandir  | 2086 comments Mod
Simona wrote: "Sono capitata qui per caso e CHE FORTUNA! Io vi consiglio caldamente l'audiolibro che trovate su Ad Alta Voce di Radio Tre dove il libro è letto da Andrea Giordana. Un'esperienza UNICA!!! Comunque ..."

Benvenuta Simona!
Grazie per il consiglio, è un audiolibro assai coinvolgente, confermo. Giordana è bravissimo.
Purtroppo non è una lettura integrale, ma una riduzione, è bene precisarlo.


message 48: by Ajeje (new) - added it

Ajeje Brazov | 159 comments Presente!


message 49: by Francesca (new) - added it

Francesca   kikkatnt 'Free Palestine, Stop Genocide' (kikkatnt) | 49 comments Ciao Simona ^__^


message 50: by Francesca (new) - added it

Francesca   kikkatnt 'Free Palestine, Stop Genocide' (kikkatnt) | 49 comments @Sava-san mi mancavano tantissimo i tuoi messaggi. Grazie :-)

Io ci sono!


« previous 1 3 4 5 6 7 8 9 14 15
back to top