Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

Dato che non posso (stranamente) pubblicare il Gdl di Max e Flora.. lo faremo in incognito..




🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️

Singer sarà il nostro "tu sai chi"...

Monica wrote: "Singer sarà il nostro "tu sai chi"..."

Una sorta di fight club 🤐

Mitico!!! 😂

🤣🤣🤣 mi unirei a questo gdl solo per tutte le vicissitudini che vi ha fatto passare GR

Io comincio oggi 🤩

In ritardo come al solito sulla mia tabella di marcia 🫢 ma comincio oggi 🤟

Ci sono anch'io ma non ho ancora il libro.L'ho ordinato in biblioteca e spero arrivi nei prossimi giorni.

Io l'ho finito ma, per il momento, mi taccio..

Come siete messe?

Intanto..
(view spoiler)[ Non mi ha fatto impazzire questo romanzo ..

riporto il commento che ho pubblicato

«Qual è il tuo scopo nella vita?».
«Divertirmi, e poi crepare».


Max e Flora è un romanzo insolito innanzitutto per la sua storia editoriale che vede la luce nel 1972 con una pubblicazione a puntate su un giornale yiddish di New York e, in secondo luogo, per il soggetto stesso della storia, ossia la vita di alcuni ebrei malavitosi nel primo novecento.

Max e Flora sono una coppia di coniugi appena arrivati a Varsavia da Buenos Aires dove hanno aperto una fabbrica di borsette o, perlomeno, questa è la versione ufficiale.
In realtà, i due oltre agli affari legali si occupano di procurare ragazze per un bordello argentino.
Nel perfetto stile parvenu si dilettano nello sfoggiare soldi, gioielli e alloggiano nel miglior hotel della città:

”Chi avrebbe mai detto che lui, Mottele il Bastardo, un giorno sarebbe diventato ricco, e avrebbe posseduto immobili e negozi a Buenos Aires?
Che avrebbe avuto una bella moglie, un’ex attrice, e sarebbe sceso all’Hotel Bristol?
Tutto questo lo aveva ottenuto perché mentre gli altri bevevano, giocavano a carte, truffavano qualche povera venditrice del mercato per pochi spiccioli o vivevano alle spalle di una puttana di via Smocza, lui usava il cervello.
Ridessero pure, quei pezzenti: ride bene chi ride ultimo.
E dov’erano oggi, quei furbetti? La maggior parte di loro marciva in galera o crepava di fame.”


Una coppia in completa sintonia così come i cari amici che vanno a trovare: Meir e Leah.
Meir, detto Panna Acida è il re di via Krochmalna.
Un ricettatore e falsario largamente noto. Leah, la moglie un’ex prostituta.

Il titolo originale The Visitors rende meglio l’idea di questi due viaggiatori che sembrano saldi nel loro amore tranne sgretolarsi con un nonnulla.
L’incontro con una ragazzina di quattordici anni rivela l’essenza di Max e da quel momento il romanzo è tutto Max e poco Flora.

Max che ancora prima della svolta dice che le donne «sono state create,per servire gli uomini, di giorno e di notte» è uno dei personaggi più abietti della letteratura.

La storia in sé innervosisce e si ritorce contro se stessa immergendosi nella follia del protagonista che credendo di essere colui che inganna scopre all’improvviso di essere un ingenuo..

La forza di queste pagine, secondo me, sta semplicemente nelle descrizioni ambientali di una Varsavia pre-sovietica


A quell’ora la strada era ancora deserta ma i tram circolavano già, gremiti di gente che andava al lavoro. Max aveva sentito dire che in Russia nel 1905 i manifestanti avevano annunciato che avrebbero spodestato lo zar, e che i lavoratori sarebbero andati al potere. Ma non se n’era fatto niente. Lo zar era ancora lo zar e gli operai continuavano a sudare nelle fabbriche e a vivere negli scantinati. E se anche lo zar fosse stato cacciato e la Russia fosse diventata una repubblica, ci sarebbe sempre stato chi poteva permettersi di scendere in quell’albergo di lusso, e chi sarebbe andato in giro coi calzoni laceri e lo stomaco vuoto.
Max inspirò profondamente. L’aria sapeva di foglie, di erba, di alberi in fiore che spargevano i loro petali. Una brezza fresca soffiava dall’altra sponda della Vistola, o forse anche da Wola, portando con sé l’odore dei campi e dei frutteti. "


★★★½ (hide spoiler)]

resisto alla tentazione del tuo spoiler Dagio.
Per ora ho superato la metà, si lascia leggere ma non mi sta entusiasmando...

recuperato ieri in biblioteca. Lo tengo come lettura sotto l'ombrellone per venerdi ;-)

Finito!
Torno più tardi per il commento

Ecco il mio commento:
(view spoiler)[Dieci nemici non possono fare a un uomo il male che può fare a se stesso

Una gangster novel yiddish che ha l’energia di un romanzo picaresco, ambientata nella malavita ebraica di Varsavia.

È il primo romanzo di Isaac Singer che leggo. Prima di avvicinarmi alla sua narrativa, lo conoscevo soprattutto per la sua biografia — e in particolare per il difficile (e discutibile) rapporto con sua sorella Esther — che non me l'ha reso proprio simpatico.

Il protagonista, Max, gestisce insieme alla moglie Flora un’attività apparentemente rispettabile di produzione di borsette, che copre in realtà un traffico di ragazze. Ma al centro della storia non c’è solo il crimine: c’è soprattutto il loro rapporto, fondato su una fortissima intesa sia caratteriale che sessuale. Max e Flora si confessano tutto: fantasie, desideri, bugie e tradimenti. Max è un personaggio affamato di donne, potere e denaro, eppure sembra legato a Flora da una complicità che li unisce nel bene e nel male. Un rapporto all’apparenza solido, ma che nasconde un abisso di ipocrisia, violenza e passioni autodistruttive.

La scrittura è scorrevole ma probabilmente non sono riuscita a coglierne davvero il senso, se non forse verso la fine dove mi ha coinvolto di più. Il romanzo riflette il rapporto contraddittorio che Singer aveva con la religione e con il suo popolo. Mostra un mondo ebraico molto lontano dagli stereotipi idealizzati: qui ci sono corruzione, sfruttamento, doppia morale. Max vive un conflitto interiore profondo, si interroga su Dio, sulla sofferenza del suo popolo, sulla possibilità della redenzione che in questa storia sembra passare proprio attraverso il peccato, come se salvezza e abiezione fossero inseparabili.

Non è una lettura rassicurante. Non è un libro che ti prende per mano, anzi, spesso mi ha lasciato piena di domande. Per questo non so se mi sia piaciuto del tutto ma probabilmente è uno di quei libri che continua a lavorare in silenzio anche dopo la conclusione. (hide spoiler)]
Idem Dagio: (view spoiler)[non ha fatto impazzire neanche me (hide spoiler)]

(view spoiler)[ Mi è rimasto un grande dubbio su questo romanzo.
Leggendo mi sono chiesta quanto la costruzione di un personaggio così negativo abbia avuto l'obiettivo di esaltare il suo esatto contrario, ossia l'ebreo ortodosso.
Come a dire: vedete che fine fanno quelli non stanno sulla retta via?
Oppure, Singer ha voluto puramente fare un romanzo realista sia nella descrizione dei personaggi e dell'ambiente dei bassifondi sia nella psicologia dei protagonisti. Il romanzo segue il contorto pensiero di Max con i suoi continui tentennamenti, quel suo (snervante!!) continuo cambiare idea (parto/scappo/rimango..).
Potrebbe essere realistico che una persona presa dal panico cada in continua tradizione.
Insomma ho questo dubbio ma rimane il fatto che non ho empatizzato con nessuno ma proprio nessuno.
Max va da sè che sia odioso ma vogliamo parlare di Flora senza un briciolo di orgoglio dopo essere stata abbandonata?
Rimango dell'idea che le descrizioni ambientali sono meravigliose ma sul tema bassifondi molto meglio Keyla la Rossa (hide spoiler)]

non ho ancora avuto modo di leggere"Keyla la rossa" anche se è nella mia wishlist da tempo.
Purtroppo non conosco la narrativa di Singer e magari con il mio commento ho preso una cantonata ma, (view spoiler)[sarà che non vedo di buon occhio gli ebrei chassidici, propendo per la seconda opzione. Credo che il riconoscere la realtà guidi in un certo senso il tentativo di redenzione di Max, ma si tratta di un tentativo viziato fin dall’inizio. Il suo radicamento in una visione del mondo segnata da dogmi, sensi di colpa e schemi morali rigidi lo rende incapace di un cambiamento autentico. Ma più che una condanna dell’ebraismo in sé, mi è sembrata una riflessione critica ma comprensiva: quasi una spiegazione di quanto sia difficile liberarsi dal peso della tradizione, anche quando se ne riconoscono i limiti. (hide spoiler)]

Sono dello stesso parere..

In colpevole ritardo ma sono arrivata. Non è stata una lettura facile, innanzitutto perchè non ho un buon rapporto con la letteratura yiddish e quindi sono partita un po' prevenuta.
Il romanzo in realtà mi ha stupita, perchè mi aspettavo tutt'altro. Certo non mi aspettavo (view spoiler)[una storia di ebrei malavitosi. Commercianti, usurai, spesso vittime degli eventi, così li ho sempre trovati nei romanzi. Qui invece non c'è discriminazione razziale, qui tutti i protagonisti sono ebrei, tutti più o meno delinquenti ma comunque con una generosa scorta di buoni sentimenti o, quantomeno, di buoni propositi
Max è quello con il quale ho empatizzato meno. Un eterno indeciso, un debole. Vuole scappare ma poi ci ripensa, vuole lasciare Flora ma non ci riesce, vuole aiutare gli anarchici ma anche no, vuole stare vicino all'amico nei suoi ultimi giorni ma ha troppa paura per farlo. Decisamente un personaggio che non ho amato. Flora è più istintiva, non più simpatica eh, però almeno non ha paura di affrontare le situazioni anzi.
Il legame tra i due è comunque indissolubile, tant'è che sono destinati a morire insieme. Ecco, siccome io poi sono anche scema e non riesco, nonostante la mia veneranda età, a scindere tra la realtà e il romanzo, alla fine il mio cruccio, più che per la morte dei due protagonisti è stato: che ne sarà di Leah Lingualunga e della povera Rashka? (hide spoiler)]
Mi è piaciuto? Ni. Non so, c'è qualcosa che non mi convince completamente ma non riesco ad identificarlo. Forse semplicemente non era il suo momento.

Stefania wrote: "In colpevole ritardo ma sono arrivata. Non è stata una lettura facile, innanzitutto perchè non ho un buon rapporto con la letteratura yiddish e quindi sono partita un po' prevenuta.
Il romanzo in r..."

Max racchiude tanta (troppa!) negatività: oltre all'indecisione che fa innervosire è un narcisista, misogino, falso...veramente uno dei personaggi più odiosi che abbia incontrato nelle mie letture.
Dato che molta trama è incentrata sulle sue sconsiderate azioni non ho gradito neppure io questa lettura :-((((