Stef

“Genuine love is volitional rather than emotional. The person who truely loves does so because of a decision to love. This person has made a commitment to be loving whether or not the loving feeling is present. ...Conversely, it is not only possible but necessary for a loving person to avoid acting on feelings of love.”
― M. Scott Peck, The Road Less Traveled: A New Psychology of Love, Traditional Values, and Spiritual Growth

“When we love someone our love becomes demonstrable or real only through our exertion - through the fact that for that someone (or for ourself) we take an extra step or walk an extra mile. Love is not effortless. To the contrary, love is effortful.”
― M. Scott Peck, The Road Less Traveled: A New Psychology of Love, Traditional Values and Spiritual Growth

“I don't think I could love you so much if you had nothing to complain of and nothing to regret. I don't like people who have never fallen or stumbled. Their virtue is lifeless and of little value. Life hasn't revealed its beauty to them.”
― Boris Pasternak, Doctor Zhivago

“A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran.
Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave". Ci rimasi secco. Fran.”
― Alessandro Baricco, Novecento. Un monologo