Filomena

“I wrote your name across my heart

So I would not forget.

The way I felt when you were born

Before we'd even met

 

I wrote your name across my heart

So your heart beats with mine

And when I miss you most I trace

Each loop and every line

 

I wrote your name across my heart,

So we could be together

So I could hold you close to me

And keep you there forever.”
― Amy Harmon, Making Faces

“Prima di ripartire doveva tentare di dormire almeno qualche ora, oppure sarebbe crollato durante il viaggio e non poteva permettersi un tale e grossolano errore, non con l’esperienza di guerriero che aveva.
Questa era la differenza tra chi non aveva un’educazione alla guerra e chi aveva vissuto sempre in battaglia. Non c’era cosa peggiore del moto incontrollabile della disperazione per portare un combattente a perdere. La mente avrebbe dovuto essere lucida e pronta, il corpo riposato e forte per vincere. Per chi non aveva la mentalità del guerriero poteva sembrare assurdo anche solo vagliare l’idea del riposo in una simile situazione, ma con la lucidità dell’autocontrollo tipica di un Venator, l’unico modo per vincere era proprio quello.”
― Eilan Moon, R.I.P. De Profundis

“Le lacrime erano brucianti e affilate come rasoi. Gli incubi, la sua unica compagnia, le ricordavano che era ancora viva.
Sofia si dibatteva per riemergere dal sonno, per sottrarsi a esso, mentre l’urlo di terrore le restava conficcato in gola come una spina o a volte le sfuggiva dalle labbra, trattenuto eppur potente, così acuto da risvegliare i morti della sanguinosa guerra del passato, un passato ancora vivo e vicino. Rammentava quando la madre la portava da bambina in chiesa ad accendere la candelina a Gesù Bambino. Quei ricordi così lontani erano velati da una sottile foschia, essi erano la materia dei sogni quando ci si sveglia: inconsistenti, vaghi, fluidi e come acqua scivolavano via da lei, troppo velocemente per permetterle di ancorarsi a loro. (La grande Purga di Eilan Moon)”
― Eilan Moon

“If God made all our faces, did he laugh when he made me?

Does he make the legs that cannot walk and eyes that cannot see?

Does he curl the hair upon my head 'til it rebels in wild defiance?

Does he close the ears of a deaf man to make him more reliant?

Is the way I look a coincidence or just a twist of fate?

If he made me this way, is it okay, to blame him for the things I hate?

For the flaws that seem to worsen every time I see a mirror,For the ugliness I see in me, for the loathing and the fear.

Does he sculpt us for his pleasure, for a reason I can't see?

If God makes all our faces, did he laugh when he made me?”
― Amy Harmon, Making Faces