Status Updates From Lo Yoga della Bhagavad Gītā

"Rifugia tutto il tuo essere in Lui, o Bharata. La sua grazia ti condurrà alla pace suprema e all'eterna dimora"

"È meglio seguire la propria legge anche se mediocre, che quella degli altri anche se migliore"

"Ti ho rivelato la più segreta dottrina, o Eroe senza macchia. Chi la conosce diviene un saggio e la sua opera è compiuta, o Bharata. "

"Io dimoro nel cuore di tutto; da Me nascono la memoria e la conoscenza, e anche il ragionamento. In verità sono Io che tutti i Veda devono far conoscere; Io sono Colui che conosce i Veda e l'autore dei Vedanta. "

sicuramente ho bisogno di leggerlo più volte...

Vado a rilento in questa parte, fortemente filosofica. Sembra che, una volta mostrato il Brahman in se stesso, Krishna cerchi di spiegare la natura dell'esistenza, dell'universo.

Dopo essersi manifestato in tutta la sua immensità, Krishna accetta di spiegare ad Arjuna la natura della realtà. Arrivo quindi al punto in cui trovo fra le altre cose le basi dell'Ayurveda esposte in modo esplicito.

"La conoscenza è, in verità, migliore della pratica; migliore della conoscenza è la meditazione; migliore della meditazione è la rinuncia ai frutti dell'azione; dalla rinuncia viene immediatamente la pace".

Arjuna è atterrito dalla visione cosmica del Divino ed Egli torna ad assumere la forma umana di Krishna.

Su richiesta di Arjuna, Krishna si manifesta nella sua natura divina, nell'unità e nella molteplicità delle manifestazioni. Belissimo e terrifico, la suprema divinità non è bontà assoluta e nulla è separato da Sé.

Il meraviglioso canto X, che vorrei poter leggere direttamente in sanscrito, rivela in modo ancora più esplicito la presenza divina, attiva e consapevole, in ogni aspetto esistente.

"Io sono l'origine di tutto, da Me tutto procede e si sviluppa; ciò conoscendo, i saggi Mi adorano con fervore e devozione. "

"Io sono identico per tutti gli esseri; nessuno Mi è caro, nessuno Mi è odioso; ma coloro che Mi adorano con devozione sono in Me e Io sono in loro"

"Io riscaldo; Io trattengo o invio la pioggia; Io sono l'immortalità e anche la morte; Io sono l'essere e il non-essere, o Arjuna."

"Alla fine di un ciclo, o figlio di Kunti, tutti gli esseri ritornano alla Mia [divina] Natura; al principio del ciclo successivo li emetto di nuovo"

"Dopo tutto, l'essenziale è di unire l'intero essere al Divino, in tutti i modi e così completamente che l'Unione divenga naturale e continua, facendo della vita un costante ricordo di Dio - non solo in pensiero e in meditazione ma anche nell'azione, nel lavoro e nella battaglia."

Qui si chiude il canto VII. Come notavo ieri, in questo canto diventa chiarissimo che il politeismo induista è solo apparente. Innumerevoli sono le manifestazioni del Divino, ma esse sono appunto manifestazioni, non l'essenza.

"Ma sono effimeri i frutti che ottengono questi esseri di scarsa intelligenza; coloro che sacrificano agli dèi vanno agli dèi, i Miei devoti vengono a Me. "

"Sappi che sono l'eterno seme di tutti gli esseri, o figlio di Pritha; Io sono l'intelligenza dell'intelligente, l'eroismo dell'eroe"

devo leggere questa parte con maggiore attenzione. Krishna rivela ad Arjuna la natura più profonda e intima dell'esistenza.

"Lo yogi è più grande dell'asceta; si dice che sia più grande del saggio, più grande dell'uomo d'azione. Diventa yogi, Arjuna"

"Colui il cui sé è unito [al Sé] mediante lo yoga, vede il Sé presente in tutte le creature e tutte le creature nel Sé, egli vede tutto con l'occhio dell'equanimità"