Thea Barale's Blog

March 27, 2019

Ma sei morta?

Lo so, lo so. Sono sparita.


O quasi. In realtà, sono uscita dalla tana sì e no due volte in tre mesi per mettere il libro in offerta… e poi di nuovo nada.


Sono entrata in una specie di riposo del cervello. La verità è che l’inverno mi ha quasi uccisa.


Quello, più altri progetti, e va a finire che non mi siedo al PC da tanto.


BUT FEAR NOT! Sto lavorando a qualcosa. Andate su Facebook e vedete.


Se non avete ancora messo “Mi piace”, questo è il momento. Tra qualche giorno metterò TERRESTRE di nuovo in promozione GRATUITA. Stay tuned!


E nel mentre, godetevi il caldo sole della primav–


Ah, sta piovendo? Niè, allora. Godetevi la pioggia

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Published on March 27, 2019 08:11

October 12, 2018

Cosa bolle in pentola? Vi presento il NaNoWriMo

Bello bello per chi già lo conosce (magari un po’ mette l’ansia, però è sempre e comunque divertente

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Published on October 12, 2018 13:45

August 23, 2018

Terrestre: perché i font diversi?

Poco fa mia sorella, sfogliando il mio libro, mi ha chiesto: “perché non hai usato questo font per tutto il libro? Tanto quando inizi a leggere si capisce chi parla.”


Per chi magari dopo aver comprato il cartaceo (nel caso dell’ebook adopero sia il corsivo che il grassetto) si facesse la stessa domanda, chiarisco subito: è un fatto di identificazione del narratore e del tipo di racconto.


Già dal primo capitolo, vedrete che Terry ha un tipo di font. Questo perché narra le vicende a una camera (il suo “videodiario”). Anche Marcy, altri personaggi, persino le narrazioni in terza persona hanno font diversi. È più facile identificare il cambio di narratore già dalla grafica, piuttosto che arrivare al terzo paragrafo, capire chi parla e ritornare all’inizio.


Altro elemento interessante: il font è scelto appositamente per dare un’impressione a prima vista riguardo al narratore e al suo carattere. Più serio, più fragile, militaresco o impersonale; tutto questo è trasmesso attraverso i font utilizzati.


L’avete già comprato? Se non avete ancora la vostra copia, potrete trovarla su Amazon (qui il cartaceo e qui l’ebook).


Che ne pensate? Siete d’accordo? Fatemelo sapere nei commenti

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Published on August 23, 2018 11:51

March 4, 2018

Recensione: Virals

Nuovo lunedì, nuova saga (qualche libro singolo l’ho letto. Moto tempo fa. Quando ho letto Gabriel Garcia Marquez).


Parliamo di Virals.


[image error] E vabe, era in offerta…

PREMESSA: Non li ho finiti. Ho letto i primi tre; poi, leggendo la sinossi di quarto e quinto, mi sono sgonfiata. Ce li ho da qualche parte; se li avete letti e me li consigliate, li riprendo subito

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Published on March 04, 2018 23:37

February 21, 2018

70 anni dopo…

Post fuori luogo? Forse.


Mia figlia è venuta dalla scuola con una copia della Costituzione Italiana, probabilmente uscita in commemorazione al 70˚ anniversario (ecco, straniera, ma non così tanto

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Published on February 21, 2018 13:31

February 11, 2018

Rifare la superiore (Chi me lo fa fare?!)

Eh sì. Proprio come dice il titolo, sto per diplomarmi. Di nuovo.


Breve racconto:


C’ero una volta io, che ho fatto la superiore e mi sono diplomata a 17 anni (in Argentina, la scuola elementare si inizia a 6 anni, la scuola media a 11, e la superiore a 14, quindi finisci a 17/18 anni) e ho cominciato l’università.


Non sono, però, mai riuscita a laurearmi, e questa cosa della laurea è diventata una specie di sogno nel cassetto.


Peccato che, però, per far riconoscere i miei studi fatti all’estero. l’iter burocratico è talmente denso che ho deciso ricominciare.


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E chi me lo fa fare.


Frequento il serale di Ragioneria all’ISIS (faccio spesso la battuta) di Gangi. E quest’anno mi devo diplomare.


Se un diplomando normale è tranquillo, o al massimo un po’ teso, io mi sto mangiando le dita. Me la sono presa troppo sul serio, voglio avere il voto più alto possibile,e tra la storia e la letteratura italiana…il mio cervello fonde.


Aggiungiamo allo studio di letteratura, diritto, economia aziendale, economia pubblica, francese, matematica e storia, la revisione di Terrestre e la traduzione di Saide I, e io non ci sono più mentalmente.


Sono solo io a prendermela sul serio? Sono solo io a mordermi le dita? Spero proprio di no.

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Published on February 11, 2018 09:34

February 5, 2018

Illuminae Files

Ciao a tutti!


Nuovo lunedì, nuova recensione.


Questa volta, vi porto un’opera maestra (secondo la mia modesta opinione) del thriller fantascientifico: Illuminae Files, di Amie Kaufman e Jay Kristoff.



[image error]Obsidio, l’ultimo libro della saga, esce a Marzo!! Credits: https://www.redbubble.com/people/bumblebeerosee
Obsidio, l’ultimo libro della saga, esce a Marzo!! Credits: https://www.redbubble.com/people/bumblebeerosee

Devo essere sincera: ci sono arrivata quasi per caso. Ma li ho devorati. Sono veloci da leggere, con storie accattivanti, personaggi favolosi (e diversi; leggete avanti e capirete cosa vi voglio dire), ambientati nello spazio con un pizzico di scienza…


Intanto, le biografie.


AMIE KAUFMAN (da http://amiekaufman.com/bio/)


Amie Kaufman è un’autrice bestseller internazionale e del New York Times di young adult fiction. Il suo lavoro multipremiato è stato pubblicato in 30 paesi, ed è stato descritto come “innovativo” (Shelf Awareness), “stilisticamente ipnotizzante” (Publishers Weekly) e “incredibilmente fuori da questo mondo” (Kirkus). Le sue opere includono la Starbound Trilogy (scritto a quattro mani con Meagan Spooner) e The Illuminae Files (a quattro mani con Jay Kristoff), così come le sue nuove serie Unearthed ed Elementals. Cresciuta in Australia e Irlanda, Amie è laureata in storia, letteratura, giurisprudenza e risoluzione di conflitti. Vive a Melbourne con suo marito, il loro cane da rifugio e una grandissima libreria personale.


JAY KRISTOFF (da http://jaykristoff.com/about/)


Jay Kristoff è un autore bestseller internazionale e del New York Times di fantascienza e fantasy. È cresciuto nella seconda città più isolata al mondo da cui scappò appena lo considerò conveniente, anche se è ritornato per i matrimoni dei particolarmente simpatici e per i funerali dei particolarmente ricchi. Passò la maggior parte dei suoi anni scolastici chiuso nella sua stanza con pile di libri, o riunito intorno a tavoli poco illuminati a lanciare dadi poliedrici. Avendo in suo possesso di una laurea artistica, non ha educazione di cui vantarsi.


Jay è alto due metri e gli rimangono circa 12.665 giorni di vita. Dimora a Melbourne con sua moglie agente segreto e assassina kung-fu, e con il Jack Russel più pigro al mondo.


Non crede nei lieti fini.


LA TRAMA


Comincio dicendo che le storie sono diverse, ma intrecciate.


In Illuminae Files, troviamo la storia di Ezra e Kady, due ragazzi di 17 e 18 anni che finiscono in una nave di ricerca dopo che la colonia miniera in cui vivono su un altro pianeta sia distrutta. Fin qui, niente di particolare.


Il problema è che le navi della Bei Tech che hanno attaccato la colonia li stanno ancora seguendo.


E per aggiungere più sale alla ferita, la nave in cui viaggiano subisce un malfunzionamento.


Quindi, corri per la tua vita con una gamba sola mentre ti segue un carro armato.


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Kady è un genio con i computer, Ezra porta il fucile. O la navicella d’assalto, in questo caso.


In Gemina (Illuminae Files II) troviamo invece Hanna e Nik. Lei è figlia del Comandante della nave, quindi alta bella bionda intelligente intransigente viziata amante del karate e delle arti marziali. Niente di strano.


Lui è un mafioso russo figlio di un mafioso russo, spacciatore ed ex carcerato (ha ucciso un uomo).


Lui ha una cotta per lei (ovviamente); lei non lo calcola neanche per sbaglio.


Fino a quando la stazione spaziale in cui vivono è attaccata da uno squadrone che vuole uccidere tutti e distruggere il portale che collega il loro lato dell’universo con la Terra, e loro devono allearsi per sopravvivere e salvare tutti.


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Il libro è narrato a modo di resoconto sugli avvenimenti, quindi ci sono lettere, messaggi, e narrazione di video di sorveglianza. Il secondo libro è impreziosito da disegni di Marie Lu.


Si legge troppo velocemente per il mio gusto (odio quando le cose belle finiscono), e una volta che inizi, fino alla fine non riesci a fare pause.


Consigliatissimi. E io aspetto, aspetto, aspetto, aspetto l’uscita di Obsidio (cantatela come Rapunzel, grazie).


Nel mentre, riprendo gli altri due.


Al prossimo lunedì

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Published on February 05, 2018 08:09

January 30, 2018

Quando le parole diventano anche combustibile

La vita è complicata per tutti. Chi ha una cosa non ne ha un’altra. E siamo molto bravi a buttarci giù, da soli o ad altri. È facile avere paura di qualunque cosa, dei passi piccoli o dei passi grandi.


Io, per esempio, sono orribilmente autocritica. Ricordo gli errori che faccio e li uso per autoflagellarmi in continuazione. Sono perfezionista, ma ho poca pazienza, quindi le cose vengono sempre male, o vengono peggio di quanto potrebbero. Ed ecco un altro errore con cui autoflagellarmi.


È il motivo per cui incarto casa mia, e il telefono, e il PC, i quaderni e fotocopie a scuola… qualunque cosa. Scegliete voi.


Ci sono certi libri, certi film, che ci arrivano fino all’anima. Ci commuovono, ci smuovono, ci danno fastidio, ci affascinano per quanto sono belli o storti. Ognuno di loro racconta una storia di cui non voglio dimenticarmi, perché mi rifletto in loro.


E così, spuntano loro.


[image error]Dal testo di Rise Up di Beyoncé
[image error]Ray Bradbury, versione per il telefono
[image error]Sempre lui, Ray. Questa era nella mia stanza
[image error]Once upon a Time, la serie TV. Favolosa
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Published on January 30, 2018 01:15

Musica, Maestro!

Chi non ha bisogno di musica per fare…qualunque cosa?


Forse qualcuno ci sarà; c’è chi non sopporta il rumore quando deve studiare, quando si pulisce, quando si pensa o durante la meditazione.


Io no; non vivo senza. Studio con musica, leggo con musica, pulisco con musica, faccio la doccia con la musica. Canto a squarciagola tutto il giorno.


Per scrivere non è molto diverso. Il mio cervello funziona in questo modo: se fisso la mia attenzione su qualcosa, è finita, mi distraggo con facilità. Ma se mentre studio, o leggo, o scrivo, mi metto a cantare, il mio cervello segue entrambe le cose alla perfezione.


Ma è normale? O sono io che sono anormale? (Se rispondete sei anormale, non mi offendo; so di essere pazza, anormale non sarebbe così male

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Published on January 30, 2018 00:56

Gli attrezzi della scrittrice

Creare un mondo non è facile. Devi far sì che tutti i pezzi incastrino alla perfezione, che non ci siano buchi né spazi vuoti. Devi tenere traccia di tutto quello che succede dentro la tua testa, sul foglio, ma anche nel mondo che ti circonda (perché, sai, il tempo non si ferma, e i figli ritornano a casa per mangiare).


Quindi, quando scrivo ho bisogno di alcuni elementi senza i quali non posso fare niente.


QUALI SONO GLI STRUMENTI CHE USO?


Ve li presento.


[image error]Il PC è senza batteria!! #crisi

UNO PER UNO:


[image error]A sinistra, l’infiltrato: pennarello da lavagna. Se li usate sui vetri, lavate i vetri dopo.

PENNE E MATITE: Assolutamente necessarie. La maggior parte del plotting la faccio con loro; mi piace avere il supporto cartaceo di quello che devo fare, per poi poter fare commenti al riguardo direttamente sulla carta o editare più facilmente. Il lato negativo in una parola: Giungla. Ho astucci pieni, portapenne strapieni, scatoli con penne, non bastano mai. E si perdono troppo facilmente.


 


[image error]


FOGLI DI CARTA: Molto di quello che succede dietro le quinte è scritto in uno di questi. Di solito sono sistemati su una scrivania, o nella libreria di casa. Ma dopo il trasloco entrambi sono rimasti da mia madre. Ora fanno compagnia ai miei libri di scuola sul comodino. Il lato negativo? Si accatastano, e si perdono.


 


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GLI OCCHIALI: Questo è un rimedio anti-emicrania. Vedo benissimo,ma ne ho bisogno, per riposo (troppo PC ti ucciderà, se non metti gli occhiali!). Tendo a perderli, però. Unico lato negativo.


 


[image error]Per quando mi faccio piangere!

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Il miglior posto per mettere i fogli? Un quaderno. Sarebbe anche il miglior posto per fare planning e plotting, ma quando segui sette storie contemporaneamente…provaci come vuoi, la parola d’ordine è sempre caos.


 


[image error]LA COSA PIÙ BELLA CHE MI ABBIANO MAI REGALATO! Più comodo delle finestre. Lato negativo? Ho bisogno di fare buchi sui muri per metterli
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Published on January 30, 2018 00:32