Marco Paolini
Born
in Belluno, Italy
March 05, 1956
Genre
![]() |
Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute
3 editions
—
published
2012
—
|
|
![]() |
Il racconto del Vajont
by
7 editions
—
published
1997
—
|
|
![]() |
Le avventure di Numero Primo
by |
|
![]() |
Vajont 9 ottobre '63: Orazione Civile. Quaderno del Vajont
by
4 editions
—
published
1999
—
|
|
![]() |
I-Tigi: canto per Ustica
by
3 editions
—
published
2001
—
|
|
![]() |
Il sergente
—
published
2008
|
|
![]() |
Il Milione: Quaderno veneziano
by
—
published
2009
|
|
![]() |
Itis Galileo
by
—
published
2013
|
|
![]() |
Bestiario veneto: Parole mate
—
published
1999
|
|
![]() |
Gli album di Marco Paolini: Storie di certi italiani. Volume 1
—
published
2005
|
|
“A me piace chi conosce il suo mestiere e lavora per far durare le cose di tutti un poco di più. L'arte nobile
della manutenzione, di non buttare via quello che ancora può funzionare, che si può aggiustare. Anche
questo per me significa una repubblica fondata sul lavoro, e sul restauro.”
―
della manutenzione, di non buttare via quello che ancora può funzionare, che si può aggiustare. Anche
questo per me significa una repubblica fondata sul lavoro, e sul restauro.”
―
“In ogni città di questo mare c'era un quartiere per gli ospiti: a Cagliari, a Napoli, a Marsiglia, a Palermo;
Costantinopoli spaccata in due è un arancia, ogni spicchio è un'etnia, una religione, un pezzo di città tutta insieme diversa. Non ho mica detto che è facile, non voglio far polemiche. Dico che è possibile ascoltare altre lingue senza prendere paura. Nostrani e foresti? Ma questa era una città che nella sua storia aveva un quartiere per ognuno! Un fondaco, un "funduq" per i turchi, uno agli alemanni, uno ai boemi, uno agli armeni, uno ai livornesi, uno ai genovesi, uno agli ebrei...”
― Il Milione: Quaderno veneziano
Costantinopoli spaccata in due è un arancia, ogni spicchio è un'etnia, una religione, un pezzo di città tutta insieme diversa. Non ho mica detto che è facile, non voglio far polemiche. Dico che è possibile ascoltare altre lingue senza prendere paura. Nostrani e foresti? Ma questa era una città che nella sua storia aveva un quartiere per ognuno! Un fondaco, un "funduq" per i turchi, uno agli alemanni, uno ai boemi, uno agli armeni, uno ai livornesi, uno ai genovesi, uno agli ebrei...”
― Il Milione: Quaderno veneziano
“Tutte le città di mare hanno il molo. Ma cosa chiamano molo in questa città? È uno spazio in fondo alla piazzetta. [...] La piazza è quella del campanile più alto di questa terra. La piazzetta è lì di fianco, verso il mare, di fianco al palazzo Ducale. In fondo alla piazzetta ci sono due colonne alte, alte. [...] Sono la porta della città. Che è orientata. Mi son messo una mattina resto lì davanti e ho capito cosa significa essere orientati. Ma è chiaro. Quando ti nasce il sole in faccia in quel modo, ti orienti. [...] Da queste porte, due volte all'anno entravano e uscivano convogli di navi, merci, uomini, parole. La navigazione aveva un ciclo stagionale, come in agricoltura, in entrata e uscita. Da questa città fino a ogni altra città di questo mare. A Zara, Spalato, Ragusa, Dubrovnik, Durazzo, Brindisi, Rodi, Candia, Cipro, Atene, Famagosta, Costantinopoli, Tana, Trebisonda, Tashkent, Samarqand, Algeri, Malaga, Lisbona, Southampton, Bruges, Liegi, Anversa, Napoli, Cagliari, Marsiglia, Palermo! Perché il Mediterraneo non è soltanto mare, è acqua e terra, agua e tera, è una rete di città che si conoscono e si frequentano una con l'altra, bagnata dalla stessa marea che sei ore cala e sei ore cresce, non è lo scacchiere di qualcuno, è un mare-strada, finisce una navigazione, attacca una carovaniera, e le lega una con l'altra con una rete che non si interrompe mai qualsiasi cosa accada, come la marea che sei ore cala e sei ore cresce e arriva al molo di ognuna di queste città.”
― Il Milione: Quaderno veneziano
― Il Milione: Quaderno veneziano
Is this you? Let us know. If not, help out and invite Marco to Goodreads.