Mia Another's Blog
April 29, 2016
Bloody Love - Un segreto per un segreto
«Un segreto per un segreto. Mi fido solo di chi posso ricattare.» Inghilterra, XIX secolo. La Chiesa è convinta di aver ripulito le strade di Londra dalla minaccia dei Reietti, i cosiddetti vampiri, non sapendo che essi si muovono nel buio, e hanno imparato a nascondersi nelle ombre della società stessa. Keiran Kraus è uno di loro. Non ha nessun Dio da temere né alcuna fede da rispettare. Le cicatrici che marchiano il suo corpo sono il lungo racconto di un passato doloroso, e scontri violenti tra la vita e la morte dai quali è sempre uscito vincitore. Vagando a caccia, in una notte oscura, si imbatte nella giovane Mya Blackwell: lei possiede il sangue più prelibato che abbia mai assaggiato, una curiosità spiccata e dei rarissimi occhi violetti. È proprio scontrandosi con il suo sguardo coraggioso che decide di averla a tutti i costi. La passione esplode travolgente, e rischia di distrarre Keiran dalla missione che deve compiere. In un mondo fatto di ipocrisie, inganni e violenze, Mya imparerà ad adattarsi a una realtà molto diversa da quella che conosceva. «Il tuo sapore mi imprigiona. Ora che l'ho assaggiato, che è parte di me... voglio solo il tuo sangue, Mya. Tutto il resto ha il gusto della cenere.» Coming soon...
Published on April 29, 2016 03:30
October 31, 2015
Halloween Special - LoveBleeds (Project) - Prelude
Erano giorni, forse settimane, che sentiva in giro quell’odore. Ormai non sapeva più quale mese dell’anno fosse, quante ore fossero passate dal tramonto. Il tempo non aveva alcun significato per lui.
Vagava da solo per le strade di una città che aveva visto cambiare sotto i propri occhi in passato, ma che negli ultimi periodi era rimasta tristemente grigia e invariata. Non invecchiava, e non si rinnovava. Proprio come lui.
Un soprabito scuro pendeva dalle sue spalle, dal tessuto nero emergeva una mano di un insolito colorito pallido, ma troppo ferma e forte per essere quella di un malato, che stringeva un bastone da passeggio pregiato, intarsiato finemente e decorato sulla punta. Due grandi anelli splendevano tra le dita lunghe e nel buio avrebbero attirato sicuramente l’attenzione, in quel quartiere. Alcuni locandieri gli avevano ingenuamente consigliato di non ostentare troppa ricchezza in quelle zone piene di uomini disperati che gli avrebbero volentieri mozzato le mani per sfamare i propri figli.
I locandieri, però, non potevano sapere che quella era una notte di caccia. Non potevano conoscere il triste destino che sarebbe toccato a chiunque avesse incrociato lo sguardo di Keiran Kraus.
Quell’odore, ancora, lo trascinava in giro come un vagabondo in cerca di cibo e riparo, a tratti gli arrivava forte alle narici, quasi fosse alle sue spalle. Era da decenni che non percepiva niente di simile, e non avrebbe immaginato di ritrovarsi tra quelle strade. Eppure, era chiaramente vicino.
E ora era curioso di scoprire a chi appartenesse. Una prostituta sulla via del ritorno? Un’orfana che chiedeva l’elemosina ai passanti? Sapeva di donna. E di giovinezza.
Un urlo acuto attirò la sua attenzione. Era distante di pochi metri e, cosa ancora più interessante, proveniva dalla stessa direzione in cui quel profumo lo stava richiamando.
Corse velocemente. Il bastone falciava l’aria, il fruscio del soprabito si diffondeva. In una stradina buia, una carrozza era divelta da un lato, con una ruota a pezzi. Una giumenta nitriva disperata, intrappolata dalle briglie in uno spazio stretto, un cocchiere giaceva privo di sensi in un angolo, con il labbro sanguinante. Dei malviventi stavano aggredendo un uomo armati di spranghe di legno e coltelli arrugginiti. Contò le loro voci. Due. Tre. Quattro. La quinta apparteneva al povero malcapitato ed emetteva ormai solo rantoli.
Veniva dalla carrozza. Chiunque possedesse un odore tanto allettante si trovava in quella carrozza, ma non dava segni di vita. Forse era solo svenuta. Diamine, doveva essere svenuta, perché altrimenti sarebbe stato un tale spreco di prelibatezza…
Non c’era alcun altro modo per scoprirlo. Di solito agiva nell’ombra e in totale riservatezza, ma quella notte era già piena di eccezioni.
Distratte dai loro stessi schiamazzi, le canaglie non lo sentirono avvicinarsi. Giocavano crudelmente con la propria vittima, calciavano il suo corpo raggomitolato per terra, facendolo rotolare verso l’uno o l’altro. Il viso e gli abiti dell’uomo erano sporchi di fango e sangue.
Batté la punta metallica del bastone per terra, su un ciottolo particolarmente liscio, producendo un rumore per attirare la loro attenzione. E la ottenne subito.
I volti dei malviventi si illuminarono alla vista di un bottino ben più conveniente, uno dei quattro mostrò un sorriso sdentato verso i suoi anelli preziosi, e i suoi stivali lucidi, che valevano da soli più di quanto lo sfortunato ai loro piedi potesse procurargli.
Il più anziano del gruppo gli rivolse la parola dopo aver sputato a terra, usando uno dei toni più irrispettosi che avesse sentito.
«Chi ti manda?»
Mostrò un ghigno assassino sotto l’ombra del cappello che teneva raccolti i suoi capelli.
«Nessuno, Signori. Ero solo infastidito dai guaiti del povero cane che state pestando.»
Un cenno della testa, breve ed eloquente, bastò ad aizzare contro Keiran gli altri tre, che lasciarono in pace l’uomo nei suoi lamenti per avventarsi su di lui.
«Così, senza nemmeno presentarci?» sbottò ironico. Si liberò con una manata del soprabito che gli impediva i movimenti, il gilet damascato con le falde allungate fece prosperare ancor di più il sorriso sgradevole del vecchio.
E poi ci fu uno scatto seguito da un tonfo, la punta del bastone tagliò l’aria e scintillò in alto per poi affondare nella gola del primo che aveva osato avvicinarsi di un solo passo. Spinse con forza fino a sentire lo scricchiolio delle ossa rotte, ritirò il braccio e solo in quel momento dei fiotti scarlatti sgorgarono dal collo del bandito, mentre si accasciava sulle ginocchia con gli occhi strabuzzati nei suoi ultimi istanti di vita, tingendo di rosso il viottolo. L’odore crudo del sangue appestò l’aria, i volti delle carogne impallidirono improvvisamente, il sorriso del vecchio si tramutò in un’espressione di orrore.
Non erano dei veri criminali. Forse non avevano mai ucciso nessuno, forse si limitavano a picchiare e saccheggiare i passanti meglio vestiti. Gridarono sconvolti, pronti a lanciarsi in una fuga a rotta di collo, ma Keiran non poteva lasciare testimoni di quanto accaduto. Fece crollare il più veloce con un letale colpo di bastone sulla tempia, trafisse prima la spalla e poi lo stomaco di quello che, con le ginocchia tremanti di terrore, stava per prostrarsi e implorare pietà, lasciò per ultimo il vecchio sdentato, che con le sue gambe tozze si era allontanato di pochi passi appena, e correva chino.
Accortosi di essere inseguito, l’ultimo dei malviventi inciampò e cadde ansante sui palmi. Mormorò implorando una parola che Keiran gli impedì di pronunciare. Uno degli stivali che tanto a lungo aveva ammirato gli schiacciò la testa contro il terreno infangato, con una ferocia tale da spingere gli occhi fuori dalle orbite.
Quattro, quattro vittime, contò tornando con calma alla carrozza divelta. Chiunque vi si trovasse all’interno ancora taceva, e non era un buon segno. Non gli piaceva scomodarsi per nulla, e quattro morti avrebbero sicuramente destato allarme in breve tempo.
Intimorita dalla sua presenza, la giumenta sbuffò e smise di agitarsi.
Aprì lo sportello della carrozza e si sporse per guardare all’interno. In fondo, un fagottino di stoffa azzurra respirava piano, impercettibilmente. Una ciocca di capelli dorati ne usciva. Allungò la mano per poterne scoprire almeno il viso. Era da lì che veniva quel profumo inebriante.
Sentì gracchiare alle proprie spalle.
«My…a…»
Il fagottino reagì a quel mugolio sofferente con incredibile vitalità, rivelando una bambina bionda in piena salute, con un paio di vivacissimi occhi violetti che illuminarono l’abitacolo. Si alzò velocemente per catapultarsi fuori, incurante della figura di Keiran che le stava di fronte, aggrappandosi con le manine energiche ai bordi.
«Papà!» strillò, e sotto il suo sguardo impassibile, corse in direzione dell’uomo che ferito e martoriato cercava a stento di rimettersi in piedi. Le sue scarpette si tinsero nel sangue scuro, ma lei non si fermò, gettandosi tra le braccia livide e sporche del padre.
Una bambina. Piccola, piccolissima. Non poteva avere più di sei o sette anni. Era quella creaturina a possedere l’odore tanto allettante che da giorni lo ossessionava.
La osservò mentre piagnucolava aggrappata al genitore. Era minuta, debole. Non sarebbe sopravvissuta nemmeno a un solo assaggio delle sue zanne. Non aveva in corpo abbastanza sangue.
Il padre le stava sporcando i capelli con le mani infangate.
Lo fissò muovendo dei passi lenti verso di lui.
«Signore!» lo chiamò stringendo debolmente la bambina. «Signore, che Dio vi benedica!»
«Lasciate il vostro Dio lontano da queste strade.» gli rispose Keiran con voce bassa e profonda. «Non dovreste mettere in pericolo vostra figlia viaggiando a quest’ora.»
«Che Dio vi benedica!» ripeté l’uomo, ancora sconvolto. «Davvero non so come ringraziarvi, Signore.»
La bambina. La bambina. La bambina, gridò una voce nella sua mente.
«Permettetemi di offrirvi una ricompensa. Non ho nulla con me, adesso, ma… se vorrete seguirmi a casa mia… Non è lontana. Qualsiasi cosa vogliate, Signore, qualsiasi…» continuò a dire confusamente.
La bambina. Non pensava ad altro.
Non disse una parola. Liberò la giumenta e la condusse dal suo padrone. L’uomo riusciva a malapena a reggersi sulle proprie gambe.
«Il vostro cocchiere è vivo, rinverrà da un momento all’altro.» gli fece notare Keiran accennando al poveretto ancora svenuto.
«Lui se la caverà. Manderò qualcuno a prenderlo e a recuperare quel che resta della carrozza.» rispose il padre della piccola, trascinandosi a fatica verso l’animale. Si lasciò aiutare dall’altro a salire in sella, poi gli chiese con un gesto di passargli la figlioletta.
Keiran la prese tra le braccia. Pesava meno della sua giacca. Non era spaventata da lui, non era spaventata dal sangue per terra, nemmeno da tutto quello che era successo. Forse era insolitamente coraggiosa o insolitamente incosciente. Gliela consegnò con riluttanza.
«Vi scorto a casa.» propose.
«Grazie, Signore! Vi farò preparare un bagno caldo, e un letto per la notte.»
«Non sarà necessario.»
«Qual è il vostro nome? Voglio parlare di voi ai bambini. Questa sarà una bella storia da raccontare intorno al fuoco.»
«Kraus.»
«Alfred Blackwell» L’uomo gli tese la mano, che ondeggiò nell’aria all’andamento del cavallo. «Non siete della zona, vero, Signore?»
«No.»
La bambina lo fissava incuriosita, nascondendo il volto nel cappuccio azzurro, e lui ricambiava i suoi sguardi fugaci forse con eccessivo interesse.
«E poi dicono che gli stranieri sono senza cuore!» esclamò l’uomo. «Ci avete salvati entrambi, Signore. La mia famiglia intera vi è debitrice.»
«Devo confessare che non mi capita spesso di compiere buone azioni.»
Il tragitto andò avanti scandito dallo stupore dell’uomo e dalle sue esclamazioni e i suoi sospiri. La piccola, rimasta in silenzio e seduta tra le braccia del padre, non pronunciò alcuna parola e non emise alcun suono. Respirava piano, aveva gli occhi spalancati e nel buio quella luce violetta sembrava risplendere come un’ametista intagliata. Osservava Keiran con la curiosità tipica dei bambini, e nonostante avesse visto il suo bastone intriso di sangue, le macchie dello stesso colore che si erano posate sul suo gilet, non ne sembrava sconvolta.
«È stato incredibile, Signore!» continuò a dire il padre. «Loro avevano coltelli da macellaio e spranghe, mentre voi un solo bastone da passeggio! Ditemi, siete addestrato al combattimento?»
Non gli rispose.
«Oh, ma è ovvio. Siete forse un membro della gendarmeria? Una guardia?»
Silenzio, ancora silenzio. Il disagio e l’imbarazzo si dipinsero sul volto dell’uomo, affaticato dal trauma, che iniziava a gonfiarsi per le lesioni.
«Capisco il vostro riserbo, Signore. Forse non potete rivelarlo. Forse siete un mercenario. Non importa, non vi farò altre domande e non le farò a me stesso. Siete solo un benefattore, per me.»
L’odore del sangue della bambina era così forte. Lo sentiva pulsare dal suo piccolo collo bianco, gli mandava delle scosse lungo la mandibola, fino alle zanne, e la saliva aumentava. Solo un assaggio, avrebbe dato qualunque cosa per una sola goccia di quel nettare. La guardò ancora. Le ossa tenere si sarebbero infrante come ramoscelli sotto il suo morso.
«La zuppa della nostra cuoca è insuperabile! Vedrete che riuscirà a scaldarvi e a sciogliervi la lingua. Se vi tratterrete fino al pranzo di domani, non ve ne pentirete!»
La sete iniziava a farsi sentire. Forse avrebbe fatto meglio a lasciare i due sulla propria strada e cercare un’altra preda. La piccola non lo avrebbe saziato. L’uomo non era per niente appetibile. E la notte non sarebbe durata per sempre.
«Vi ho già detto che non sarà necessario.»
Sotto l’occhio destro dell’uomo, una macchia violacea si andava espandendo, e la palpebra già gonfia lo costringeva a tenerlo chiuso. Gli zoccoli della giumenta scandivano un ritmo regolare sui ciottoli, e un mendicante tese la mano nella loro direzione.
«Quei dannati mi hanno portato via tutto.» si lamentò l’uomo, guardando con pietà il margine della strada. «E se non fosse stato per voi, chissà quale destino sarebbe toccato alla mia piccola.» continuò accarezzando il cappuccio azzurro che copriva la bambina, sveglia nonostante l’ora tarda, e vispa come un furetto.
Keiran non si scompose, chinò il viso e affrettò il passo.
«È la vostra unica figlia?»
«La prima di tre figli, Signore. La seconda, Lizbeth, è poco più piccola di Mya. Ferdinand è nato l’anno scorso.»
Quindi, non era l’unica. Forse gli avrebbe ceduto la sua primogenita, in cambio della vita degli altri due. Era un ricatto perfido, lo sapeva. Era ripugnante. Ma la sete stava prendendo il sopravvento sulla ragione.
«Temevamo di perderla.» continuò a raccontare l’uomo. «La nostra Mya. Per questo l’ho portata da un dottore fuori città. Un uomo di fiducia. Eravamo sulla via del ritorno, quando ci avete trovati.»
«È malata?»
Glielo chiese, ma conosceva già la risposta. La bambina era sana, il suo odore ne era la conferma.
«Oh no, grazie a Dio. Mya è solo un po’ troppo curiosa, e si è messa a stuzzicare una serpe tra le siepi. Così, ha rimediato un bel morso.» spiegò pizzicando la guancia della figlia, «Ma l’intossicazione è passata.»
«Una bambina fortunata.» commentò spostando lo sguardo sul viso di Mya.
Forse fu il tono basso che usò nel dire quelle parole, ma quando si voltò a guardarla incontrò quei suoi occhi che lo fissavano attenti e fermi, con un’espressione quasi da adulta. Le labbra leggermente socchiuse, il battito di ciglia lento, le piccole mani incrociate sul grembo e quello sguardo che non si abbassò neppure quando Keiran cercò di trasmetterle un senso di superiorità e timore che il suo aspetto e la sua mole normalmente incutevano in chi gli stava di fronte.
Non era mai stato bravo nelle conversazioni. L’uomo continuò a raccontargli della propria famiglia, e la sua voce divenne come un fastidioso ronzio.
«Quanto manca ancora?» Gli chiese spazientito.
L’altro gli indicò la fine del sentiero che stavano percorrendo.
«Siamo quasi arrivati, Signore. Vedete quella staccionata? I miei cani staranno già abbaiando.»
Keiran osservò con cura l’abitazione. Di certo, non si trattava di una famiglia tanto povera da cedere una bambina per pochi spiccioli. Strinse le dita sul pomo del bastone. Forse gli sarebbe toccato sterminarli tutti, ma avrebbe dato troppo nell’occhio.
Vennero accolti da un servo affannato all’entrata. Socchiuse le palpebre per osservare meglio il padrone, indietreggiò inorridito, cercò di scorgere il volto di Keiran alzando la lanterna.
«Mio Signore, cosa è successo?»
«Siamo stati aggrediti lungo il viaggio. Fa’ portare delle coperte, e vino per il nostro ospite, presto.»
«Che ne è stato di Jonah?»
«Ha battuto la testa ed è svenuto. Non ho potuto portarlo con me.» L’uomo scese da cavallo, tenne la figlioletta per mano e consegnò le briglie della giumenta al servo, accennando a Keiran.
«Se non fosse stato per il Signor Kraus, qui presente, non avrei neppure modo di raccontarlo. Fai ravvivare il fuoco, e va’ a chiamare gli altri. Qualcuno dovrà recuperare il povero Jonah e i nostri bagagli, prima che ci pensino gli sciacalli.»
Published on October 31, 2015 07:08
September 26, 2015
Chasing Devil (Charming Devil vol.3) disponibile
Siamo arrivati alla fine di questa storia.
L'e-book di Chasing Devil è disponibile dal 23 settembre, nonostante l'uscita fosse prevista per il 26. La versione cartacea, invece, dovrebbe uscire tra ottobre e novembre.
Le nuove copertine riguardano solo il formato digitale. Per il cartaceo resteranno le cover manga disegnate da Kikun.
Grazie di avermi seguito.
Ho una nuova storia in programma, e spero che resterete con me.
E-book su AmazonAnteprima gratuita su WattpadAnteprima gratuita su Goodreads (coming soon)
Versione cartacea (coming soon)
L'e-book di Chasing Devil è disponibile dal 23 settembre, nonostante l'uscita fosse prevista per il 26. La versione cartacea, invece, dovrebbe uscire tra ottobre e novembre.
Le nuove copertine riguardano solo il formato digitale. Per il cartaceo resteranno le cover manga disegnate da Kikun.
Grazie di avermi seguito.
Ho una nuova storia in programma, e spero che resterete con me.
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Versione cartacea (coming soon)
Published on September 26, 2015 05:52
July 19, 2015
Charming Devil Romance: Assaggi
Questa anteprima esiste già da molti mesi, ma di recente ho deciso di metterla a disposizione su diversi portali. Si tratta di una raccolta che contiene dieci brani tratti da Charming Devil e Luring Devil.
Charming Devil Romance: Assaggi (download gratis Mediafire - epub)
Charming Devil Romance: Assaggi (download gratis - Kobostore)
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Leggi Charming Devil Romance: Assaggi su Wattpad
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Published on July 19, 2015 09:33
June 29, 2015
Letters from the Devil - 2 - by Mami
"...
Nom de Dieu!
La tua ultima lettera mi ha lasciata spiazzata! Amore mio, ripensaci. Puoi fare qualsiasi cosa desideri, qualunque. Hai talento, sei giovane e bellissimo. Hai il mondo in mano. Capisco che tu sia stanco, che abbia voglia di cambiare, ma tuo padre è una sanguisuga, ti userà, ti sfrutterà, e ti farà del male di nuovo, già lo so.
Vuoi veramente incollare i tuoi meravigliosi occhi a un computer, Castiel? Vuoi passare delle giornate noiose, monotone e senza senso? E perché, per una donna? Ti stai condannando!
Amore mio, c'è sempre qualcuno pronto ad approfittarne. Le malheur des uns fait le bonheur des autres! I tuoi migliori amici si godranno la fortuna che tu da solo hai costruito e rideranno alle tue spalle!
C'è una soluzione a tutto. Vieni qui, ti prego, parliamone da vicino. Le mie ragazze ti adorano, lo sai. Potremmo trovare un posto adatto a te, tutti insieme.
Rispondimi al più presto.
Mami."
Castiel lesse tra le righe con un ghigno sprezzante in viso. Sua madre era preoccupata, ma non aveva capito un bel niente. Detestava quando metteva frasi in francese a caso nelle lettere, perché gli sembrava quasi di sentire la sua voce pronunciarle. E le sue ragazze, ovvero quelle che lavoravano nel night club che Mami gestiva, adoravano chiunque avesse qualche soldo in tasca e non puzzasse troppo di alcol.
Un posto adatto a lui? Le braccia di Emily. Non ne esisteva nessun altro. E Mami, in fondo, doveva essersene accorta già da un pezzo, anche se si rifiutava di ammetterlo.
Nom de Dieu!
La tua ultima lettera mi ha lasciata spiazzata! Amore mio, ripensaci. Puoi fare qualsiasi cosa desideri, qualunque. Hai talento, sei giovane e bellissimo. Hai il mondo in mano. Capisco che tu sia stanco, che abbia voglia di cambiare, ma tuo padre è una sanguisuga, ti userà, ti sfrutterà, e ti farà del male di nuovo, già lo so.
Vuoi veramente incollare i tuoi meravigliosi occhi a un computer, Castiel? Vuoi passare delle giornate noiose, monotone e senza senso? E perché, per una donna? Ti stai condannando!
Amore mio, c'è sempre qualcuno pronto ad approfittarne. Le malheur des uns fait le bonheur des autres! I tuoi migliori amici si godranno la fortuna che tu da solo hai costruito e rideranno alle tue spalle!
C'è una soluzione a tutto. Vieni qui, ti prego, parliamone da vicino. Le mie ragazze ti adorano, lo sai. Potremmo trovare un posto adatto a te, tutti insieme.
Rispondimi al più presto.
Mami."
Castiel lesse tra le righe con un ghigno sprezzante in viso. Sua madre era preoccupata, ma non aveva capito un bel niente. Detestava quando metteva frasi in francese a caso nelle lettere, perché gli sembrava quasi di sentire la sua voce pronunciarle. E le sue ragazze, ovvero quelle che lavoravano nel night club che Mami gestiva, adoravano chiunque avesse qualche soldo in tasca e non puzzasse troppo di alcol.
Un posto adatto a lui? Le braccia di Emily. Non ne esisteva nessun altro. E Mami, in fondo, doveva essersene accorta già da un pezzo, anche se si rifiutava di ammetterlo.
Published on June 29, 2015 10:05
June 25, 2015
In attesa del terzo volume... Letters from the Devil
Non scrivevo sul blog da molto tempo.
Il fatto è che ho preferito dedicarmi al nuovo libro, che procede bene e a ritmo costante. In un modo o nell'altro, però, voglio lenire questa attesa.
Ho pensato che sarebbe bello conoscere i sentimenti di Castiel.
Però, ho pensato anche che scrivendoli nudi e crudi, senza un velo che li coprisse, avrei rovinato la sua personalità che è fatta anche da quell'ombra che nasconde il suo cuore.
Per questo ho scelto le lettere. Sarà come sbirciare di nascosto nel suo cassetto, sbrigarsi prima che lui torni, fuggire portando via solo qualche pezzo.
A presto.
Letters from the Devil - 1
Il fatto è che ho preferito dedicarmi al nuovo libro, che procede bene e a ritmo costante. In un modo o nell'altro, però, voglio lenire questa attesa.
Ho pensato che sarebbe bello conoscere i sentimenti di Castiel.
Però, ho pensato anche che scrivendoli nudi e crudi, senza un velo che li coprisse, avrei rovinato la sua personalità che è fatta anche da quell'ombra che nasconde il suo cuore.
Per questo ho scelto le lettere. Sarà come sbirciare di nascosto nel suo cassetto, sbrigarsi prima che lui torni, fuggire portando via solo qualche pezzo.
A presto.
Letters from the Devil - 1
Published on June 25, 2015 04:57
Letters from the Devil - 1
"...E così, sei andata via. Ti ho lasciata andare via, nonostante tutto. Forse è giusto così. È quello che mi merito, vero?Ho ignorato le tue lacrime troppo a lungo, ti ho vista stringere i denti, lottare contro la tua natura e impallidire per ogni sguardo, per ogni mano che si è posata su di me, e che non era la tua. Disgustata, da quelle stesse mani raccoglievi i soldi che mi avevano comprato.Avrei dovuto agire prima. Hai cercato di avvertirmi molte volte che il mio tempo stava per scadere. Ti ho persa ogni giorno un po' di più.Emily, sei scappata come una ladra alle prime luci del giorno, come un gatto randagio, come solo tu sai fare. Hai lasciato il tuo profumo sulle lenzuola, e mi sta facendo impazzire.E pensare che stanotte respiravi insieme a me, ti sentivo sulla mia pelle, mi tenevi stretto come se avessi paura di cadere. Va bene. Non posso pretendere di avere ogni cosa che desidero senza dare nulla in cambio, ed è ora che ripaghi i tuoi sacrifici. Ti rivoglio."
Dentro il posacenere di cristallo, una fiamma debole bruciò anche quelle ultime righe, annerendo la lettera prima di ridurla in una sottilissima polvere grigia. Come i suoi occhi spenti. Nessuno avrebbe mai dovuto leggerla. Nemmeno la persona alla quale era rivolta. Era solo uno sfogo, forse solo un modo per rimproverarsi.Un sospiro sommesso, e poi, dalle lunghe dita fini cadde anche un mozzicone di sigaretta, che si unì alle parole bruciate, quasi fosse una firma.
Dentro il posacenere di cristallo, una fiamma debole bruciò anche quelle ultime righe, annerendo la lettera prima di ridurla in una sottilissima polvere grigia. Come i suoi occhi spenti. Nessuno avrebbe mai dovuto leggerla. Nemmeno la persona alla quale era rivolta. Era solo uno sfogo, forse solo un modo per rimproverarsi.Un sospiro sommesso, e poi, dalle lunghe dita fini cadde anche un mozzicone di sigaretta, che si unì alle parole bruciate, quasi fosse una firma.
Published on June 25, 2015 04:51
May 7, 2015
A Devil in Paris - download ebook
Molte lettrici mi hanno chiesto, per comodità, una versione ebook della miniserie A Devil in Paris. Io non ho voluto metterla in vendita, perché come ben sapete è gratuita, disponibile sul blog, su Wattpad, e tramite feed anche su Goodreads. Si tratta di piccoli brani in prima persona che ho scritto di getto, per puro svago, per lenire l'attesa fino all'uscita di Luring Devil. Non sono essenziali per la trama.
Ho trovato un portale (poco frequentato, purtroppo) che permette di pubblicare e distribuire gratuitamente il proprio ebook, e così ne ho approfittato. Ho inoltre caricato il file su Mediafire, per semplificarne il download.
Di seguito, elenco i link utili per scaricare gratis o leggere A Devil in Paris:
Download A Devil in Paris (mobi - ebookservice)
Download A Devil in Paris (epub - Mediafire)
Download A Devil in Paris (mobi - Mediafire)
Leggi A Devil in Paris su Wattpad
Leggi A Devil in Paris via Blog
Leggi A Devil in Paris via Goodreads
Ho trovato un portale (poco frequentato, purtroppo) che permette di pubblicare e distribuire gratuitamente il proprio ebook, e così ne ho approfittato. Ho inoltre caricato il file su Mediafire, per semplificarne il download.
Di seguito, elenco i link utili per scaricare gratis o leggere A Devil in Paris:
Download A Devil in Paris (mobi - ebookservice)
Download A Devil in Paris (epub - Mediafire)
Download A Devil in Paris (mobi - Mediafire)
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Leggi A Devil in Paris via Goodreads
Published on May 07, 2015 14:51
April 26, 2015
Luring Devil (Charming Devil vol.2) disponibile
Ne è passato di tempo.
La versione e-book di Luring Devil, in realtà, è disponibile dal 20 aprile, mentre quella cartacea sarà in vendita a partire da domani.
In Luring Devil, seguito di Charming Devil, le cose sono cambiate: il romanzo inizia con il ritorno di Castiel ed Emily a casa. Ho preferito lasciare le vicende di Parigi agli accenni di A Devil in Paris e alla fantasia dei lettori. Come ho chiarito fin da subito, in questo secondo volume le scene erotiche sono di più, e più calde, perché il rapporto tra i due protagonisti è cambiato, ed è più intenso.
Mi aspetto già delle critiche per questo.
Il prossimo volume sarà l'ultimo.
La versione e-book di Luring Devil, in realtà, è disponibile dal 20 aprile, mentre quella cartacea sarà in vendita a partire da domani.
In Luring Devil, seguito di Charming Devil, le cose sono cambiate: il romanzo inizia con il ritorno di Castiel ed Emily a casa. Ho preferito lasciare le vicende di Parigi agli accenni di A Devil in Paris e alla fantasia dei lettori. Come ho chiarito fin da subito, in questo secondo volume le scene erotiche sono di più, e più calde, perché il rapporto tra i due protagonisti è cambiato, ed è più intenso.
Mi aspetto già delle critiche per questo.
Il prossimo volume sarà l'ultimo.
Published on April 26, 2015 12:36
April 25, 2015
A Devil in Paris - The Devil returns
Non avevamo un programma specifico. Io e Castiel potevamo restare quanto volevamo a Parigi, ma pochi giorni dopo la fine del suo corso, lui sembrava avere fretta di fare le valigie. Io, invece, sarei rimasta lì a farmi cullare ancora un po'. Non capivo la lingua e non conoscevo le strade, ma finché eravamo lì, io e Castiel sembravamo quasi una coppia normale. Per questo, quando tornò a casa con i nostri biglietti di ritorno, presi senza nemmeno chiedere la mia opinione, ci rimasi un po' male.
Lui contattò subito Ray, lo avvertì del nostro ritorno, e gli disse di volerlo incontrare al più presto per discutere del Charming Devil.
Ancora non sapevo se avesse davvero intenzione di riaprirlo, e forse non lo aveva deciso nemmeno lui.
Quando fu il momento di prendere l'aereo, non ero l'unica ad avere un'aria pensierosa. Anche Castiel era inquieto, non me ne spiegò il motivo, ma da alcune sue frasi capii che ciò che stava provando era molto simile a cosa provavo io.
"Correrai tra le braccia di Eric appena arriveremo, vero?"
"Penso che appena arriveremo, mi farò una bella dormita." gli risposi.
"Non prendermi in giro."
"Ma è la verità. Non sento Eric da una vita e probabilmente non sa nemmeno che stiamo tornando."
"Come se non lo sapessi che, appena ti toglierò quel collare, scapperai via come un gatto randagio."
Trattenni il fiato. In quelle sue parole c'era una strana malinconia, e cominciai a pensare che in fondo anche io fossi diventata indispensabile per lui.
"Allora non togliermelo."
Sogghignò tra sé e sé e mi accarezzò prepotentemente la coscia. Dentro di me tremavo di paura e insicurezza. Tornare al Charming Devil significava anche rivedere Castiel in compagnia di altre donne, e solo al pensiero mi sentivo mancare il fiato.
Lui contattò subito Ray, lo avvertì del nostro ritorno, e gli disse di volerlo incontrare al più presto per discutere del Charming Devil.
Ancora non sapevo se avesse davvero intenzione di riaprirlo, e forse non lo aveva deciso nemmeno lui.
Quando fu il momento di prendere l'aereo, non ero l'unica ad avere un'aria pensierosa. Anche Castiel era inquieto, non me ne spiegò il motivo, ma da alcune sue frasi capii che ciò che stava provando era molto simile a cosa provavo io.
"Correrai tra le braccia di Eric appena arriveremo, vero?"
"Penso che appena arriveremo, mi farò una bella dormita." gli risposi.
"Non prendermi in giro."
"Ma è la verità. Non sento Eric da una vita e probabilmente non sa nemmeno che stiamo tornando."
"Come se non lo sapessi che, appena ti toglierò quel collare, scapperai via come un gatto randagio."
Trattenni il fiato. In quelle sue parole c'era una strana malinconia, e cominciai a pensare che in fondo anche io fossi diventata indispensabile per lui.
"Allora non togliermelo."
Sogghignò tra sé e sé e mi accarezzò prepotentemente la coscia. Dentro di me tremavo di paura e insicurezza. Tornare al Charming Devil significava anche rivedere Castiel in compagnia di altre donne, e solo al pensiero mi sentivo mancare il fiato.
Published on April 25, 2015 13:06


