Archeologi Quotes

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Michael Swanwick
“Doveva trovarsi sopra gli scavi archeologici, pensò. Un ottavo di miglio quadrato che era stato ancorato nella roccia sottostante con degli stabilizzatori dopo aver sepolto nel suo cuore almeno tre segnalatori di navigazione sigillati per impedire che la terra, in una nuova epoca, nascondesse di nuovo il tutto.”
Michael Swanwick, Stations of the Tide

Antonio Pennacchi
“Scavando scavando, poi, ogni tanto si trovava della roba. C’erano degli archeologi di Roma – professoroni come il Lugli o anche Carlo Alberto Blanc – che passo passo ogni tanto seguivano lo scavo. A Torre Annibalda, dalle parti di ponte Marchi, furono trovati dei mosaici romani raffiguranti alcuni nuotatori. Smontarono e portarono via tutto, ma non si sa più in quale museo sono finiti. Dispersi. Dalle parti di Borgo Santa Maria invece – allora si chiamava Gnìf Gnàf, perché c’era un pantano in cui, camminando, le scarpe o anche i piedi scalzi facevano sempre «Gnìf-gnàf» – Blanc trovò sul fronte dello scavo, proprio poco prima che le benne del Tosi se lo portassero via, uno scheletro completo di mammut. Ma generalmente – per i muri, le tombe o i cocci di minore importanza – gli archeologi dicevano, essendo romani: «Vabbene va’, non è importante, andate pure avanti». E che bisognava fare se no? Noi dovevamo fare una bonifica, mica potevamo stare a pensare ai cocci. Se avessimo fatto anche noi come la metropolitana a Roma, «Staressimo ancora tutti sott’acqua» diceva mio zio Adelchi.”
Antonio Pennacchi, Canale Mussolini

Jasper Fforde
“La seguii, e constatai che quello scavo era di natura archeologica. Dei pioli conficcati nel terreno erano collegati da una cordicella, per delimitare l’area in cui quei volontarii picconavano il suolo, cercando di fare meno rumore possibile.”
Jasper Fforde, Lost in a Good Book