Eloise Weiss Quotes

Quotes tagged as "eloise-weiss" Showing 1-7 of 7
Virginia De Winter
“Un istante dopo una risata bassa, fresca come aria nel buio della notte, la colpì facendola trasalire.
- Le ha quasi staccato una mano e lei si mostra indifferente – commentò una voce profonda alle sue spalle – Ma non mi sarei aspettato nulla di meno da Eloise Weiss: per ottenerla, quella mano, bisogna strappargliela.”
Virginia De Winter, L'Ordine della spada

Virginia De Winter
“«Pensavo ai peccati».
Una risata impalpabile si agitò nelle ombre gettate dalle lanterne a olio sulle pietre lucide della strada.
«Qual è il tuo, allora? Paura, oppure orgoglio?»
Lei sentì suo malgrado una risata premerle le labbra. «La vanità», ammise in tono quasi allegro.”
Virginia De Winter, L'Ordine della spada

Virginia De Winter
“A metà di una strada lo vide, la camicia candida e il mantello gettato sulle spalle; aveva perso la feluca e i capelli erano scompigliati. Senza staccare gli occhi da lei guardava la folla di braccia e mani tese per abbracciarlo o semplicemente toccarlo.
L'istante successivo non esisteva più alcuna strada o persona, non esisteva distanza, soltanto l'affondare il viso nei pizzi morbidi sul suo petto e le dita di una mano sul suo braccio, mentre quelle dell'altra sfioravano, incredule, la chiave d'oro appesa al suo collo. Poi la mano di Axel fu sulla sua schiena e l'altra si posò al lato del viso per costringerla con gentile fermezza a sollevarlo verso il suo.
«I miei privilegi, signora, non avete possibilità di negarmeli oggi.»
Il suo respirò la baciò ancora prima delle sue labbra.”
Virginia De Winter, L'Ordine della spada

Virginia De Winter
“Mentre cominciavano a camminare, si piegò verso di lei, sfiorandole i capelli con le labbra. “Hai il suo odore addosso”.
Eloise nascose l’imbarazzo con uno sbuffo poco elegante. “Vorrei ben vedere, visto che si è tanto impegnato a lasciarmelo, sapendo che sarei stata con te. Prima o poi mi stancherò di queste sciocchezze, vi avverto”.
"Cose da uomini, ragazzina umana".
"Cose da idioti" precisò lei. "Umani o meno".”
Virginia De Winter

Virginia De Winter
“Per la mia intera esistenza e anche oltre farò tutto ciò che è in mio potere perché tu sia felice.”
Virginia De Winter

Virginia De Winter
“Ricordi quando hai imparato a scrivere?».
Lei si voltò, sorpresa, e sorrise. «Per prima cosa mi hai insegnato a scrivere il tuo nome. Il mio istitutore era furioso perché avevi rovinato l’ordine con cui voleva procedere».
«Che numero hai imparato per primo?».
«Otto, perché tu avevi otto anni».
La spinse gentilmente all’indietro, l’erba era soffice sotto il suo palmo, Eloise improvvisamente silenziosa.
«Di notte mi svegliavi per raccontarmi quante stelle avevi contato», aggiunse lui sottovoce.
La vide voltarsi e posargli le labbra all’interno del polso. «Ti ho sempre voluta per me, dal primo momento».
Le posò il pollice accanto alla piega della bocca delicata, accarezzandola fino a che lei la schiuse, poi si chinò per accostare le labbra al suo collo.
«Fallo ancora», le sussurrò contro la pelle. La sentì trasalire e accostarsi di più a lui, allora la bloccò sotto di sé, premendola contro il prato selvatico.
«Conta le stelle per me, Eloise».”
Virginia De Winter

Virginia De Winter
“Ed è stato rabbia, l’ultimo pensiero che ho avuto di te? Axel. No, in fondo non è stata rabbia.”
Virginia De Winter, L'Ordine della spada