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Scrittore Quotes

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Viviana Giorgi
“La mia novella di Natale, Un Cuore nella Bufera, inizia così...

Mi sveglio di soprassalto, gli occhi spalancati nel buio, la notte rischiarata dal bagliore della neve che fuori continua a cadere. Trattengo il respiro, quasi in preda al panico. Non oso muovermi.
Qualcosa non va.
Mi faccio coraggio e giro appena il viso.
Qualcosa decisamente non va.
C’è un uomo incollato alla mia schiena. Il suo braccio destro mi stringe la vita, la sua mano avvolge il mio seno e che io sia dannata se quello che sento premere contro la mia schiena non è il suo…
Oh.Mio.Dio!
Mi alzo di scatto, accendo la luce del comodino e sbalordita fisso l’intruso. Mugugnando, quello si volta dall’altra parte, innocente come un serafino. Il suo cane-orso, ai piedi del letto, apre un occhio, poi riappoggia il grosso muso sulle zampe e riprende a russare. Il mio sguardo passa da uno all’altro senza posa, mentre invano cerco di respirare. Finalmente un refolo d’aria s’infila lungo i bronchi e cede ai polmoni l’ossigeno necessario affinché io possa elaborare una domanda sensata.
Che cavolo ci fa Kyle Hartson nel mio letto?”
Viviana Giorgi, Un cuore nella bufera

Stefano Benni
“– Non ci accorgiamo subito, ma solo dopo, di quanto è importante la scelta né distratta, né casuale, di scrivere, di far durare le nostre visioni prima per noi, poi per qualcuno vicino e infine per tanti lontani e invisibili. Ma non è così semplice. A volte tutto questo diventa privilegio, abitudine, sopravvivenza. Scrivere non è necessariamente pubblicare, ripeto sempre. Ma ho scritto un solo libro e già soffro perché non riesco a pubblicarne un altro. E spesso mi irrito con quelli che vogliono entrare nel mio mondo, schernisco i miei compagni di desiderio, sono impaurito da questa orda di carta, da questa immigrazione di extracomunicanti. Perché volete entrare in questo mondo di premi farseschi, di parassiti accademici, di cretini televisivi elevati a saggisti e di saggisti che aspirano a diventare cretini televisivi? Perché, se ogni scrittore ben sa che un giorno, o tutta la vita, si sentirà sottovalutato e incompreso? Se un giorno deciderà di bruciare i suoi libri, e il giorno dopo vorrà segnare con una croce di sangue ogni volume non suo, acciocché l’Angelo Maceratore scenda e cancelli i suoi rivali dalla storia e dalle classifiche?
– E lei perché vuol vivere in questo difficile mondo? – disse il professor Virgilio.
– Giusto. Non perché non so fare altro. Ma perché non conosco niente di così confuso, inestricabile, e tuttavia sempre avventuroso.”
Stefano Benni, Achille piè veloce

Jack Kerouac
“«Se continuate così diventerete pazzi tutti e due, però fatemi sapere quel che succede mentre procedete.»”
Jack Kerouac, On the Road

Carlos Liscano
“È stato allora che ho capito, come a volte uno capisce, in un colpo solo, che ciò che io sarei voluto essere dipendeva unicamente da me stesso e da nessun altro. È stato il più importante atto di libertà che ho avuto in tutta la vita e non credo che ripeterò mai qualcosa di simile. È stata l’ironia di poter accedere alla libertà dello spirito in un luogo in cui per definizione non esiste nessuna libertà.”
Carlos Liscano, Lo scrittore e l'altro

Jeanette Winterson
“Mia madre non voleva che i libri cadessero nelle mie mani. Non aveva previsto che io potessi cadere nei libri, che mi infilassi dentro di loro per stare al sicuro.”
Jeanette Winterson, Why Be Happy When You Could Be Normal?

Joël Dicker
“«Il secondo capitolo è molto importante, Marcus. Dev'essere incisivo, d'impatto.»
«In che senso, Harry?»
«È come nella boxe. Tu sei destro, e quando attacchi porti sempre avanti per primo il sinistro: con quello stordisci l'avversario, poi arriva la combinazione di destro con cui mandarlo al tappeto. È così che dev'essere il tuo secondo capitolo: un diretto sulla mascella dei lettori.»”
Joël Dicker, La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert

Joël Dicker
“Un testo non è mai perfetto. Al massimo c'è un momento in cui è meno imperfetto di prima.”
Joël Dicker, La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert

Alexandre Dumas
“Una delle più grandi disgrazie della verità, è di essere inverosimile. Per questo la si nasconde ai re con la lusinga, e ai lettori col romanzo, che non è, come alcuni credono, l'esagerazione del possibile, ma una pallida parodia della realtà.
Un giorno, quando saremo stanchi di fare i romanzieri, forse diventeremo storici, e racconteremo delle avventure autentiche e contemporanee così vere che nessuno vorrà crederci. Aspettando quel giorno, e poiché la nostra raccolta già così copiosa non può che accrescersi in futuro, sceglieremo, per quei lettori che vogliono solo cose vissute, una storia semplice dove non cambieremo che i nomi. Dopo la nostra morte, si troveranno fra le nostre carte i nome veri dei personaggi principali.”
Alexandre Dumas, Un'amazzone

Stephen  King
“Quando scrivi una storia, la stai raccontando a te stesso. Quando la riscrivi, il tuo compito principale è togliere tutto quello che non è storia.”
Stephen King, On Writing: A Memoir of the Craft

Mauro Corona
“Scrivo queste cose che mi piacerebbe succedessero a me. Guardate che un libro, di qualsiasi genere, è un’intervista non richiesta. Perché la scrittura è così, ti rivela.”
Mauro Corona

Fabio Stassi
“A creare l’universo non può che essere stato uno scrittore fallito: l’ha fatto solo per esercitarsi.”
Fabio Stassi, La lettrice scomparsa

Fabio Stassi
“A uno scrittore che ti racconta la sua vita non bisogna mai dare credito perché se è un vero scrittore rinnoverà a ogni rigo, fino alla fine dei suoi giorni, il patto di infedeltà con la realtà che ha stipulato all’inizio della sua carriera. Per un romanziere, la sua stessa autobiografia non sarà che un’altra occasione per inventare. Quello che conta, per lui, è solo il senso di fondo. Tutti gli scrittori sanno bene che per arrivare a farsi un’idea della verità devono attraversare un mare di bugie. È il loro paradosso.”
Fabio Stassi, La lettrice scomparsa

Érik Orsenna
“– Cos'è un grande scrittore?
– Uno che costruisce frasi senza curarsi delle mode, soltanto per andare in cerca della verità.”
Érik Orsenna, La grammaire est une chanson douce

Italo Calvino
“Dall'introduzione sul ruolo sociale di lettrice per passione disinteressata.
È un ruolo sociale cui credo, e che è il presupposto del mio lavoro, non solo di questo libro.
Né mi dimentico neanche per un minuto (dato che vivo di diritti d'autore) che il lettore è acquirente, che il libro è un oggetto che si vende sul mercato. Chi crede di poter prescindere dall'economicità dell'esistenza e da tutto ciò che essa comporta, non ha mai avuto il mio rispetto.”
Italo Calvino, If on a Winter’s Night a Traveler

“Misi la divisa e mi avviai al reparto rosa, sentendomi così patetico da ricordarmi che fin da piccolo volevo fare l'assassino per uccidere tutti, ma oggi, alla fine, mi ritrovai scrittore per non uccidere me stesso.”
Marco Gregò, Nella terra del sole che sboccia

Alessandro Ginotta
“Le parole scalpitano per sfondare il muro delle pagine di carta e saltare dalla fantasia dell'autore a quella del lettore”
Alessandro Ginotta

Alessandro Ginotta
“Mesi di lavoro, intere nottate rubate al sonno, ore ed ore trascorse ad ascoltare il rassicurante ticchettio di una tastiera, poi, una pagina dopo l'altra, le parole, che prima popolavano la tua mente, acquistano forma e spessore: ecco il libro”
Alessandro Ginotta