Fedri

“Why are people so fucked up?” I asked
“Maybe you do need college, Poiter,” Everett said. “You want to know why people are so fucked up? Son, that’s about the only question I can answer with even a small measure of authority. It’s because they’re people. People, my friend, are worse than anybody.”
― Percival Everett, I Am Not Sidney Poitier

“What passes for hip cynical transcendence of sentiment is really some kind of fear of being really human, since to be really human [...] is probably to be unavoidably sentimental and naïve and goo-prone and generally pathetic.”
― David Foster Wallace, Infinite Jest

“Nel tennis il vero avversario, la frontiera che include, è il giocatore stesso. C'è sempre e solo l'io là fuori, sul campo, da incontrare, combattere, costringere a venire a patti. Il ragazzo dall'altro lato della rete: lui non è il nemico; è più il partner nella danza. Lui è il pretesto o l'occasione per incontrare l'io. E tu sei la sua occasione. Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l'io in immaginazione ed esecuzione. Scompari dentro al gioco: fai breccia nei tuoi limiti; trascendi; migliora; vinci. [...] Si cerca di sconfiggere e trascendere quell'io limitato i cui limiti stessi rendono il gioco possibile. È tragico e triste e caotico e delizioso. E tutta la vita è così, come cittadini dello Stato umano: i limiti che ci animano sono dentro di noi, devono essere uccisi e compianti, all'infinito. (Infinite Jest, p. 116)”
― David Foster Wallace, Infinite Jest

“La prima volta che mi abbracciasti, sentendo il desiderio ardente che pervadeva quel gesto, impossibile da nascondere, mi resi conto con spaventosa lucidità che il corpo umano è una cosa triste. Questo corpo pieno di parti rientranti, tenere, vulnerabili. Gli avambracci. Le ascelle. Il petto. L'inguine. Un corpo nato per abbracciare, per desiderare di abbracciare qualcuno.”
― Han Kang, Greek Lessons