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Ma giusto per chi, in definitiva? Per quel dio minuscolo che aveva lasciato l'umanità nel terrore, oppure per quel Dio Maiuscolo di cui blaterava il prete, quello che non si era limitato a volgere lo sguardo da un'altra parte mentre ci ammazzavamo, proprio no, anzi aveva architettato un piano minuzioso affinché ci ammazzassimo come cani idrofobi su prati gelati.

Ora che il suolo, per opera della sua mano, aveva bevuto il sangue di un suo fratello, gli tornavano in mente addirittura i sermoni del prete, quelle ramanzine da due soldi - di cui non gli era mai importato alcunché - sulla sacralità della vita umana, sul quinto comandamento. Ma poteva davvero considerare un nazista suo fratello? Cristo proibiva l'ira, l'odio, la vendetta. Esisteva un omicidio giusto?

... quando gli uomini sono splendenti come meduse nei burroni oceanici...

In fondo la vita è un bruciare di domande. Crepitano come ceppi di legno, si sciolgono come candele, esplodono come petardi, ardono come carbone, anneriscono come la carta dei libri.

Cara Tilde,
se esistesse un modo per staccarmi le orecchie e regalartele senza soffrire le pene dell'inferno, me le taglierei, te le incarterei e te le porterei subito.