più interessante del vero

Una storiella dietro le quinte di Cose da fare per farsi del male.
Credo fosse il 2018, o giù di lì. Vado a un concerto di Ghemon, e poco prima che il concerto inizi noto una coppia attempata, in un angolo della sala. Se ne stanno in disparte, un po’ rattrappiti, non troppo a loro agio. Quando il concerto inizia, risulta evidente che sono lì per qualche motivo, ma che probabilmente il motivo non è la musica, o almeno: non in senso stretto. Passo buona parte della serata a chiedermi che cosa ci facciano lì, e l’unica risposta sensata che riesco a darmi è che siano venuti per ragioni affettive. Per esempio, che siano parenti di chi sta sul palco.
Me ne potrei dimenticare appena il concerto finisce, ma per qualche motivo quei due mi si piantano in testa, e il risultato è che pochi giorni dopo finiscono come personaggi in un racconto che si intitola, guarda un po’, Che ci faccio qui.
Un racconto in cui c’è un cantante sul palco, che però non ha nulla a che fare con Ghemon. Un racconto in cui il padre del cantante fa molta fatica ad accettare il successo del figlio – per ragioni così intime che non osa confessarle nemmeno a sé stesso.

Quando qualcuno mi chiede da dove vengano le idee per un racconto, questa potrebbe essere una risposta: da due sconosciuti in un angolo di un locale, dai due mojito che bevo mentre non riesco a fare a meno di osservarli, dal fantasticare su chi sono fino a farli diventare qualcosa che quasi di sicuro non corrisponde al vero – ma che sulla pagina, almeno per me, all’improvviso diventa più interessante del vero.

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Published on March 25, 2024 02:01
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