Rapporto letture - Giugno 2025
La cosa bella di giugno è che segna la fine del mio impegno di lettura per il premio letterario di cui vi parlerò quando ne potrò parlare, e quindi mi sblocca molto spazio di lettura per altre cose che scelgo in autonomia. Il che non vuol dire che leggerò di più, figuriamoci.
Se seguite Reading Wildlife sapete già che l’ultimo episodio del podcast prima della pausa estiva lo abbiamo dedicato a balene e altri odontoceti, che è stata una mia iniziativa principalmente per incastrare la lettura di alcuni libri, tra i quali quello che più mi incuriosiva è Whalefall. La storia di Daniel Kraus segue Jay, un giovanotto con approssimativa esperienza di sub che si immerge per cercare le spoglie mortali del padre, sub leggendario suicida nel mare con cui ha sempre avuto un rapporto complicato. Com’è come non è, sto cristo finisce inghiottito da un capodoglio, e lì inizia la sua lotta per la sopravvivenza in una rappreseentazione letterale del “ventre della balena”. Ma non si tratta solo di un survival horror, perché Jay non deve soltanto uscire dalla bestia ma anche risolvere i suoi traumi, il che diventa complicato quando inizia a sentire la voce della balena, sorprendentemente simile a quella di suo padre. Avevo buone aspettative su questo libro, ma le ha anche superate, con una storia avvincente (segnata dal conto alla rovescia della pressione delle bombole) e personale, un conflitto potente e un protagonista fallibile, un messaggio profondo sul ciclo della vita e della morte. Curiosamente, presente anche molte affinità con il mio racconto Il canto della gigattera uscito più o meno l’anno scorso nell’antologia Hallucigenia, se possiamo considerare “affinità” un figlio che si fa ingoiare da una balena in cerca del padre disperso contro una famiglia di madri e sorelle e dall’interno della balena sente la voce del padre. Giudicate voi. Voto: 8/10
Avevo buone aspettative anche per Undrowned, un saggio pubblicato di Timeo di “lezioni di femminismo nero dai mammiferi marini” di Alexis Pauline Gumbs. Stavolta però sono rimasto fregato. Mi aspettavo nozioni naturalistiche interpretate in chiave femminista e intersezionale, che mi sarebbe andato molto bene, ma ho trovato un testo intriso di una retorica stucchevole, una roba da new age della middle class americana, quello che ti aspetteresti sentire da un maestro di yoga in Sex and the City. Una connessione con la natura forzata e performativa, una posa che si conclude nella parte finale del libro con gli esercizi di respirazione e autoaffermazione. Onestamente non l’ho finito. Sicuramente avevo capito male io. Indubbiamente mi ha irritato.
Se volete altri discorsi su balene e odontoceti, recuperate l’episodio:
Reading Wildlife Reading Wildlife #87 - Balene e leviatani nel mare e nello spazioNell’ultimo episodio prima della pausa estiva ci avviciniamo al mare con la solita dose di spensieratezza tra daddy issues, citazioni bibliche e balene solitarie… Listen now18 days ago · Angela Bernardoni
Ritengo Laura Marinelli una delle autrici più follemente geniali che si aggirano nel sottobosco del weird italiano, ho letto diversi suoi racconti, ho lavorato su altri e l’ho anche reclutata per il numero 3 di Specularia Dicarta. La sua scrittura è sempre evocativa e tagliente, ma a volte le idee le sfuggono un po’ di mano, e ha bisogno di essere un po “contenuta”. Il suo romanzo Organica mi ha dato un po’ quest’impressione: si tratta di una distopia affascinante, scritta con abilità e capace di suscitare reazioni davvero viscerali. L’atmosfera e la graficità però prevalgono sulla storia e l’integrità del mondo, che sottoposto a un minimo di analisi non sembra poter reggere. La distopia in cui le persone vendono i propri fluidi corporei per potersi permettere l’ultraconsumismo è uncanny e sulla carta funziona, ma quando poi viene mostrata perde di credibilità. Chiaramente l’intento non era quello di una distopia hard sci-fi in cui ogni elemento fosse perfettamente plausibile, e il messaggio allegorico è ben visibile, ma sono proprio le abbondanti spiegazioni sul funzioamento di questo mondo che spostano l’attenzione su un sistema che alla prova dei fatti non potrebbe reggere, perché non sembra portare vantaggio a nessuno. Rimane comunque un buon libro, ma che forse avrebbe funzionato meglio come una serie di racconti scollegati ambientati in questo mondo, senza il tentativo di una storia orizzontale che lascia troppo spazio per riflettere sulle incoerenze. Voto: 7/10
Iscrivendoti acconsenti alla donazione dei tuoi fluidi corporei ad Unknown to Millions
Unknown to Millions
Libri, fantascienza, serie tv, Futurama, Doctor Who
- Andrea Viscusi's profile
- 84 followers

