Emigrati Quotes

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“Andè, mi domanda, ma tu dove sei?

Non afferro subito.

Che dici, Totò?
Dove sei?, ripete lui.

Lara mi guarda strano, non la capisce una domanda del genere, non lo sa che da anni, nei paesi della Sicilia, si stanno disegnando nuove geografie dell'Italia e del mondo, che i paesani adesso sono costretti a mandare giù non più - o non solo - i prefissi e i cap di Milano Torino Roma, le città dei primi emigrati, ma anche quelli di Brembate di Sopra, Cittadella, Bolzano, paesi che fino a vent'anni fa nessuno conosceva, e a ragione, e che adesso si sono trasformati negli eldorado dei nuovi migranti.

E a chi sta fuori la domanda va fatta, l'interlocutore può sempre avere notizie di prima mano su una qualche zona della Bassa padana dove le graduatorie dei bidelli sono ancora accessibili, non come a Milano Torino Roma, o magari sa qual è la situazione nei provveditorati trentini nelle fabbriche venete nei supermercati friulani.”
Giuseppe Rizzo

“Non sopportavo gran parte dei miei coetanei all’estero, una volta espatriati scoprivano di aver vissuto per venti o trent’anni in mezzo ai barbari. Non importa in che città fossero: Parigi, Barcellona, New York, Pechino, Osaka, e ovviamente la maledetta Berlino. Non importa che lavoro o che ragione profonda si nascondessero dietro la loro nuova vita. La terra natale era disseminata di ladri, burocrati, baciapile, raccomandati e mafiosi. Ma cosa avevano fatto loro per migliorarla? Erano andati via.
Questo pensavo all'epoca, ma chi resta ha le sue ragioni. Dopo tutti questi anni, lo riconosco. La vita mancata è sempre migliore di quella vissuta.”
Mario Desiati, Spatriati