Spatriati Quotes

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“In quella dilatazione del tempo della giovinezza, quando ogni istante è un tergiversare del futuro, sognavo di andare a passo agile verso l'estate, di montare i motorini nelle strade grigie tra i pini d'Aleppo che scendevano al mare, esplorare i segreti della sabbia gialla o di certi ruderi abbandonati nelle insenature azzurre del porto, dove le donne un tempo si spogliavano e facevano il bagno; pregare assieme al tramonto sotto le nuvole d'argento che attraversano la cruna del cielo sul golfo di Taranto.”
Mario Desiati, Spatriati

“Non sopportavo gran parte dei miei coetanei all’estero, una volta espatriati scoprivano di aver vissuto per venti o trent’anni in mezzo ai barbari. Non importa in che città fossero: Parigi, Barcellona, New York, Pechino, Osaka, e ovviamente la maledetta Berlino. Non importa che lavoro o che ragione profonda si nascondessero dietro la loro nuova vita. La terra natale era disseminata di ladri, burocrati, baciapile, raccomandati e mafiosi. Ma cosa avevano fatto loro per migliorarla? Erano andati via.
Questo pensavo all'epoca, ma chi resta ha le sue ragioni. Dopo tutti questi anni, lo riconosco. La vita mancata è sempre migliore di quella vissuta.”
Mario Desiati, Spatriati

“Il mio periodo berlinese mi ha bollato per sempre ai loro occhi come «il tedesco», parola che pronunciano con aria sarcastica. So bene che per gran parte di loro sono uno che non ce l'ha fatta, che è dovuto tornare. Ma sono gli stessi che mi credevano fuggito, un emigrato avrà sempre addosso un sigillo di vigliaccheria.
«Tornato ma sempre spatriato», dicono, alludendo al fatto che non ho una moglie, un figlio, un lavoro certo, ma solo una valigia sempre pronta. Sono un disperso. Un interrotto, secondo la loro idea di mondo.”
Mario Desiati, Spatriati