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"Ho adorato questo passo, soprattutto l’ultima frase. «L’ho visto liberarmi dai silenzi della vita
interiore.» È questo che vogliamo dal sesso, no? Liberarci dalla prigione del corpo proprio tramite il
corpo, dopo averlo a lungo desiderato, comprendendone finalmente lo strano linguaggio."

Ripreso per rispolverare il mio portoghese.

In ascolto.

Ha appena ripercorso la storia di Cnosso, del Minotauro, di Dedalo e di Icaro. Che bello ripassare la mitologia greca così, credo che mi rimarrà impressa per sempre.

Iniziare dalla fine.

C'è qualcosa che può spezzarti il cuore più di un bambino che ha come migliore amico un ombrello? Io credo di no.

Dopo una luuunga pausa, riprendo a leggere.

Quando intuisci l'assassino a più di 100 pagine dal finale, forse c'è qualcosa che non va.

Sinceramente, voglio solo sapere come va a finire.

Si può non ritradurre per 60 anni un libro tradotto con i piedi già all'epoca?

(Franco Fortini sarà stato anche un grande teorico della traduzione e/o traduttore di Brecht ma dal francese improvvisava fin troppo: "racconti delle fate" per "contes de fées" è un calco scandaloso.)

Inizio ad accusare primi sintomi di affaticamento.

Questo libro ti fa sentire bene con la parte peggiore di te, quella che quando cade una caramella la raccoglie, ci soffia sopra e la mangia; quella che ha gli attacchi di panico la notte perchè ha paura di morire ma di giorno è troppo pigra per vivere la vita a pieno; quella a cui piace la solitudine ma ha paura di dormire da sola; quella che nascondi a chi vuoi bene per non allontanarli.

"Da ragazzi ci sono tante occasioni per rinunciare alla propria libertà, è così difficile riconoscere la strada per perseguirla. Poi basta invecchiare per credere di essere stati liberi e il problema è risolto."

"Luminosa decadenza di New York". dopo Don DeLillo la strada è tutta in discesa.