Sofia Domino's Blog - Posts Tagged "stella"
"COME LACRIME NELLA PIOGGIA" NUOVA RECENSIONE SU "DA UNA STELLA CADENTE ALL'ALTRA"!
Ringrazio Elena per aver firmato una nuova recensione del mio romanzo "Come lacrime nella pioggia" e per averla pubblicata sul suo blog "Da una stella cadente all'altra"!
VOTO: 4/5
VAI ALLA RECENSIONE:
http://deliri-sofismi.blogspot.it/201...
RECENSIONE:
Non è il primo libro che leggo con una storia drammatica in cui la condizione femminile è rappresentata in modo così tragico, ma questo romanzo di Sofia Domino mi ha colpito tantissimo.
Questo romanzo è un pugno nello stomaco, che ti costringe a non voler più chiudere gli occhi e ignorare ciò che succede dall'altra parte del mondo, ma che sarebbe potuto succedere anche a te, se fossi nata "nella parte sbagliata".
L'unica colpa di Asha, quindici anni appena e degli occhi nerissimi e vivaci, è quella di non accettare un matrimonio combinato, di sfidare lo strapotere degli uomini e desiderare una vita semplice ma da donna libera.
Un giorno nel suo villaggio arriva una ragazza bionda e dagli occhi azzurri, munita di macchina fotografica e della disinvoltura tipica di una ragazza americana, abituata a trattare alla pari con chiunque.
Le loro vite si incrociano, le loro anime si riconoscono e in pochissimo tempo creano un legame indistruttibile, alimentato dal desiderio di una vita migliore per le donne indiane e in particolare per Asha.
Certo, inizialmente ho pensato che l'atteggiamento di Sarah nei confronti degli uomini del villaggio fosse alquanto controproducente, e in effetti non ottiene niente di buono cercando di convincere gli uomini che le loro mogli non dovessero obbedirgli ciecamente con la sola spiegazione che "non è giusto!", però ripensandoci a mente un po' più fredda credo fosse la reazione impulsiva tipicamente americana (nazione che non perde occasione per "interferire" con poco tatto nelle realtà estere), quindi complimenti all'autrice per aver scelto una ragazza newyorkese e non, che so, spagnola o italiana (che magari si sarebbero comportate con un po' di cautela in più).
Ho apprezzato tante cose di questo romanzo: la descrizione dell'ambientazione, quei paesaggi polverosi, la giungla, le piccole capanne etc.. , il rapporto di amore, rispetto e supporto tra Sadie e Abhai, e soprattutto la divisione in tre parti con la seconda (sicuramente la più drammatica e sconvolgente) narrata in prima persona da Asha.
Unica, minuscola pecca, un po' di incertezza formale, qualche ripetizione di troppo o qualche periodo poco comprensibile, ma proprio piccola!
Insomma, è un libro che dovremmo tutti leggere e che non vi lascerà indifferenti. Lo dobbiamo alle ragazze indiane. Non spegniamo il loro sorriso.
VOTO: 4/5
VAI ALLA RECENSIONE:
http://deliri-sofismi.blogspot.it/201...
RECENSIONE:
Non è il primo libro che leggo con una storia drammatica in cui la condizione femminile è rappresentata in modo così tragico, ma questo romanzo di Sofia Domino mi ha colpito tantissimo.
Questo romanzo è un pugno nello stomaco, che ti costringe a non voler più chiudere gli occhi e ignorare ciò che succede dall'altra parte del mondo, ma che sarebbe potuto succedere anche a te, se fossi nata "nella parte sbagliata".
L'unica colpa di Asha, quindici anni appena e degli occhi nerissimi e vivaci, è quella di non accettare un matrimonio combinato, di sfidare lo strapotere degli uomini e desiderare una vita semplice ma da donna libera.
Un giorno nel suo villaggio arriva una ragazza bionda e dagli occhi azzurri, munita di macchina fotografica e della disinvoltura tipica di una ragazza americana, abituata a trattare alla pari con chiunque.
Le loro vite si incrociano, le loro anime si riconoscono e in pochissimo tempo creano un legame indistruttibile, alimentato dal desiderio di una vita migliore per le donne indiane e in particolare per Asha.
Certo, inizialmente ho pensato che l'atteggiamento di Sarah nei confronti degli uomini del villaggio fosse alquanto controproducente, e in effetti non ottiene niente di buono cercando di convincere gli uomini che le loro mogli non dovessero obbedirgli ciecamente con la sola spiegazione che "non è giusto!", però ripensandoci a mente un po' più fredda credo fosse la reazione impulsiva tipicamente americana (nazione che non perde occasione per "interferire" con poco tatto nelle realtà estere), quindi complimenti all'autrice per aver scelto una ragazza newyorkese e non, che so, spagnola o italiana (che magari si sarebbero comportate con un po' di cautela in più).
Ho apprezzato tante cose di questo romanzo: la descrizione dell'ambientazione, quei paesaggi polverosi, la giungla, le piccole capanne etc.. , il rapporto di amore, rispetto e supporto tra Sadie e Abhai, e soprattutto la divisione in tre parti con la seconda (sicuramente la più drammatica e sconvolgente) narrata in prima persona da Asha.
Unica, minuscola pecca, un po' di incertezza formale, qualche ripetizione di troppo o qualche periodo poco comprensibile, ma proprio piccola!
Insomma, è un libro che dovremmo tutti leggere e che non vi lascerà indifferenti. Lo dobbiamo alle ragazze indiane. Non spegniamo il loro sorriso.
"QUANDO DAL CIELO CADEVANO LE STELLE" RECENSIONE SUL SITO DI ELEONORA CASTELLANO!
Ringrazio Eleonora Castellano per aver firmato una nuova recensione del mio romanzo, pubblicandola sul suo sito.
VAI ALLA RECENSIONE:
http://www.eleonoracastellano.com/ind...
RECENSIONE:
“Quando dal cielo cadevano le stelle” (2014, pp 496) è un titolo che a me ha fatto pensare, di primo acchito, le stelle cadenti di mezzo agosto e, di conseguenza, i desideri nascosti che prendono forma nella mente di coloro che assistono allo spettacolo notturno. Invece... Invece. Le stelle a cui l'autrice, la giovane Sofia Domino, fa riferimento sono le stelle di David ricamate, per così dire, sulle casacche a righe destinate agli ebrei deportati nei campi di concentramento.
Quando dal cielo non cadranno più le stelle sulle divise sdrucide degli ebrei, quando sulla volta celeste tornerà a brillare la luna piena per tutti e il mondo non sarà più un inferno, allora la vita si manifesterà per quel che è: meravigliosa. Di questo è fermamente convinta Lia, la giovanissima protagonista ebrea di un romanzo/saggio, ed è questa certezza che la sorregge anche nei momenti più terribili e disumani della sua esistenza. Lia lotta e sopporta, si schiaccia sotto il peso delle torture e dell'umiliazione più bieca, ma si rialza sempre, fino alla fine, desiderosa di vivere, sognare, amare.
Il romanzo ha una mole piuttosto imponente eppure non stanca. Le prime cento, centocinquanta pagine seguono un ritmo lento, ci mostrano la vita disagiata e piena di sacrifici nei vari nascondigli a Roma (la cantina, il ripostiglio, la soffitta, il monastero) e a tratti il racconto sembra monotono. Si tratta solo di una strategia per indurre il lettore alla consapevolezza di ciò che una vita così monca può suscitare. Gli eventi cominciano poi a susseguirsi con un ritmo sempre più incalzante: il 16 ottobre 1943 la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e Lia e la sua famiglia vengono deportate. Ci ritroviamo al centro degli orrori, di Auschwitz e di altri lager.
In passato ho letto altri racconti sul tema dell'olocausto, ho visto documentari agghiaccianti e ascoltato le storie dalla diretta testimonianza di sopravvissuti a tale barbarie. Eppure, il romanzo di Sofia Domino mi ha letteralmente raggelata, nonostante fosse estate inoltrata. Conoscere certi particolari raccapriccianti attraverso la narrazione di vicende che riguardano personaggi a cui ci si è man mano affezionati (e che si sa benissimo: rappresentano persone realmente esistite) ha un impatto violentissimo sulla psiche.
Nei giorni in cui mi sono cimentata in questa lettura così dolorosa, mi sono sorpresa a domandarmi con rabbia come sia possibile che milioni di tedeschi siano arrivati a nutrire un tale odio antisemita e alcune migliaia di essi a perpetrare torture al di sopra di ogni immaginazione, anche sui bambini, sui neonati, sulle donne incinte, sui gemelli. Come è possibile?? Ho letto da varie fonti le diverse motivazioni, di ordine religioso, politico, culturale, psicologico. Non basta. Non posso accettare questo orrore e mi chiedo come abbiano fatto i tedeschi a operare una così eclatante rimozione collettiva. Addirittura alcuni sono arrivati al negazionismo: lo Shoah non è esistito! Quella cattiveria e la disumanità dei massacri sono solo frutto dell'immaginazione!...
C'è ancora molta cattiveria in giro per il mondo: continuiamo ad assistere impotenti a stermini, decapitazioni e torture. Quando finirà tutto questo?
Il romanzo di Sofia è ricco di Storia, di dettagli e di verità. Di odio e di amore. Di sofferenza, perdono e umiltà. Il lettore attento soffre, medita, s'interroga. Si tratta di una lettura che consiglierei vivamente a tutti, ma forse è giusto mettere in guardia: se non ve la sentite di leggere un romanzo così toccante, lasciate perdere.
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http://www.eleonoracastellano.com/ind...
RECENSIONE:
“Quando dal cielo cadevano le stelle” (2014, pp 496) è un titolo che a me ha fatto pensare, di primo acchito, le stelle cadenti di mezzo agosto e, di conseguenza, i desideri nascosti che prendono forma nella mente di coloro che assistono allo spettacolo notturno. Invece... Invece. Le stelle a cui l'autrice, la giovane Sofia Domino, fa riferimento sono le stelle di David ricamate, per così dire, sulle casacche a righe destinate agli ebrei deportati nei campi di concentramento.
Quando dal cielo non cadranno più le stelle sulle divise sdrucide degli ebrei, quando sulla volta celeste tornerà a brillare la luna piena per tutti e il mondo non sarà più un inferno, allora la vita si manifesterà per quel che è: meravigliosa. Di questo è fermamente convinta Lia, la giovanissima protagonista ebrea di un romanzo/saggio, ed è questa certezza che la sorregge anche nei momenti più terribili e disumani della sua esistenza. Lia lotta e sopporta, si schiaccia sotto il peso delle torture e dell'umiliazione più bieca, ma si rialza sempre, fino alla fine, desiderosa di vivere, sognare, amare.
Il romanzo ha una mole piuttosto imponente eppure non stanca. Le prime cento, centocinquanta pagine seguono un ritmo lento, ci mostrano la vita disagiata e piena di sacrifici nei vari nascondigli a Roma (la cantina, il ripostiglio, la soffitta, il monastero) e a tratti il racconto sembra monotono. Si tratta solo di una strategia per indurre il lettore alla consapevolezza di ciò che una vita così monca può suscitare. Gli eventi cominciano poi a susseguirsi con un ritmo sempre più incalzante: il 16 ottobre 1943 la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e Lia e la sua famiglia vengono deportate. Ci ritroviamo al centro degli orrori, di Auschwitz e di altri lager.
In passato ho letto altri racconti sul tema dell'olocausto, ho visto documentari agghiaccianti e ascoltato le storie dalla diretta testimonianza di sopravvissuti a tale barbarie. Eppure, il romanzo di Sofia Domino mi ha letteralmente raggelata, nonostante fosse estate inoltrata. Conoscere certi particolari raccapriccianti attraverso la narrazione di vicende che riguardano personaggi a cui ci si è man mano affezionati (e che si sa benissimo: rappresentano persone realmente esistite) ha un impatto violentissimo sulla psiche.
Nei giorni in cui mi sono cimentata in questa lettura così dolorosa, mi sono sorpresa a domandarmi con rabbia come sia possibile che milioni di tedeschi siano arrivati a nutrire un tale odio antisemita e alcune migliaia di essi a perpetrare torture al di sopra di ogni immaginazione, anche sui bambini, sui neonati, sulle donne incinte, sui gemelli. Come è possibile?? Ho letto da varie fonti le diverse motivazioni, di ordine religioso, politico, culturale, psicologico. Non basta. Non posso accettare questo orrore e mi chiedo come abbiano fatto i tedeschi a operare una così eclatante rimozione collettiva. Addirittura alcuni sono arrivati al negazionismo: lo Shoah non è esistito! Quella cattiveria e la disumanità dei massacri sono solo frutto dell'immaginazione!...
C'è ancora molta cattiveria in giro per il mondo: continuiamo ad assistere impotenti a stermini, decapitazioni e torture. Quando finirà tutto questo?
Il romanzo di Sofia è ricco di Storia, di dettagli e di verità. Di odio e di amore. Di sofferenza, perdono e umiltà. Il lettore attento soffre, medita, s'interroga. Si tratta di una lettura che consiglierei vivamente a tutti, ma forse è giusto mettere in guardia: se non ve la sentite di leggere un romanzo così toccante, lasciate perdere.