Dolore Quotes

Quotes tagged as "dolore" Showing 1-30 of 104
Johann Wolfgang von Goethe
“Naturalists tell of a noble race of horses that instinctively open a vein with their teeth, when heated and exhausted by a long course, in order to breathe more freely. I am often tempted to open a vein, to procure for myself everlasting liberty.

Cento volte ho impugnato una lama per conficcarmela nel cuore. Si dice di una nobile razza i cavalli,che quando si sentono accaldati e affaticati, si aprono istintivamente una vena, per respirare più liberamente. Spesso anche io vorrei aprirmi una vena che mi desse libertà eterna.”
Johann Wolfgang von Goethe, The Sorrows of Young Werther

Primo Levi
“Scrivendo trovavo breve pace e mi sentivo ridiventare un uomo, uno come tutti, nè martire nè infame nè santo, uno di quelli che si fanno una famiglia, e guardano al futuro anzichè al passato.
- Il sistema periodico”
Primo Levi

Diego De Silva
“Se c'è una cosa che mi fa impazzire del cinema, è la terapia del dolore. La rimozione dell'infelicità. La censura della fatica di uscirne. La vita che ricomincia solo quando è tornata sopportabile. Non so che darei per praticare il «sei mesi dopo» nella vita non filmica.
Oh, lo so cosa state pensando. Sento già l'obiezione: «Sì, d'accordo, ma anche quel tempo intermedio è vita: se lo salti, è come se morissi nell'intervallo».
Sentite questa, allora: «Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita».
Bella, eh?
E sapete chi l'ha detta?
Rita.Levi.Montalcini.
Ecco chi.
Per cui, al diavolo la retorica dela vita che vale la pena anche quando è sofferenza. Io,se posso, la sofferenza la evito.”
Diego De Silva, Mia suocera beve

Primo Levi
“Se è vero che non c'è maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria, è altrettanto vero che rievocare un'angoscia ad animo tranquillo, seduti quieti alla scrivania, è fonte di soddisfazione profonda.”
Primo Levi, The Periodic Table

Dante Alighieri
“E quando mi domandavano: « per cui t'ha cosi distrutto questo amore? » ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.”
Dante Alighieri
tags: dolore

Wulf Dorn
“L'animo umano vive nascosto e, quando si spezza, avviene in silenzio. Non ci sono schianti né tintinnii come con la porcellana o il vetro. Solo quando é gia troppo tardi, si vedono le schegge.”
Wulf Dorn, Dunkler Wahn

Anna Rinaudo
“«Ti causo così tanto ribrezzo da non poter sopportare la mia mano su di te per una stupida foto?»
I miei occhi si aprono di scatto e si puntano sulla figura che si è appena chiusa la porta alle spalle.
«Tu mi causi solo una cosa, Trevor» trovo il coraggio di pronunciare ad alta voce il suo nome mentre sposto lo sguardo sulla parete dietro di lui. «Dolore.»
 ”
Anna Rinaudo, DELIA (Serie Boston Vol. 2)

Anna Rinaudo
“È tutto in ordine qui: io e lui, due dolci divorati per metà, le labbra consumate dal freddo e una ghirlanda di granchi sopra la testa.
La perfezione.”
Anna Rinaudo, HARPER (Serie Boston Vol. 1)

Matteo Bussola
“Scrivo questa lettera per dire alla donna che ti ha strappato da me, da noi, che non ce l'ho più con lei. Perchè penso che sia già stata puntia abbastanza. E perchè, sì, l'ho odiata, insultata, immaginato di farle male, ma poi ho capito che la sua unica colpa è stata quella di credere all'amore, proprio come ho fatto io. Due donne che adesso potranno decidere di ignorare ogni cosa, oppure no. Che potranno proseguire con le loro vite, fingere per sempre, provare a smettere di chiedersi perchè. Oppure tentare di cavare il bene dal male. Abbiamo due figli con lo stesso padre. Potremo scegliere cosa fare di questo. Se restare chiuse nel rancore, in un dolore solo nostro, o provare a condividerlo e scoprire che, magari, i due dolori si somigliano.”
Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l'inverno

Fuani Marino
“Che il dolore fortifichi è solo una bugia che ci raccontiamo, quando ogni dolore non fa che renderci più fragili e impreparati ad affrontare il dolore successivo.”
Fuani Marino, Vecchiaccia

“Non so dopo quanto accadde, ma a un certo punto sentii una sensazione fisica di immensa pace. Era come se qualcuno mi avesse preso in braccio, e io, abbandonata in quell'abbraccio, capii, seppi, senza ombra di dubbio, che ce l'avrei fatta, che la mia vita sarebbe stata sicuramente diversa, ma io e i bambini saremmo andati avanti, perchè non ero sola.
Mi tremano le dita mentre lo scrivo, ma sono certa che su quel divano, nel momento più basso della mia vita, nella solitudine e nella disperazione, ho incontrato Dio.
Forse si può pensare che questa sia la suggestione di una donna di fede, ma allora la mia fede era qualcosa di profondamente diverso da ciò che sarebbe diventata poi. Ero credente non per scelta ma perchè, per educazione, non avevo mai avuto alternative. Per tradizione, abitudine, per fare contenti i miei genitori. Qualche volta, confesso, mi costava anche fatica. Invece su quel divano è successo qualcosa che ha radicalmente cambiato tutto: Dio ha abbracciato me, e io lui.
Non ho memoria di quanto durò, ma ogni cellula del mio corpo ricorda quella pace che ho ricercato, trovandola, ogni volta che la tempesta è tornata a scuotere la mia esistenza. Quando mi sono sentita di nuovo sola e smarrita, mi sono ricordata che Dio era venuto da me, e anche se non l'avesse fatto ancora, quello che importava è che l'aveva fatto quella volta. (...)
Non ci conoscevamo personalmente, ma sapevano che vivevamo lì, avevano capito subito chi fosse quell'uomo. "Mia madre" disse la donna "ha urlato: vieni dobbiamo dire una preghiera per loro".
Così avevano fatto. Sono convinta che quel giorno Dio sia venuto da me sul divano anche grazie a quella preghiera.”
Gemma Calabresi Milite

“Il pensiero che mi aveva quasi fatto svenire - che anche chi aveva ucciso Gigi non era solo un assassino - era diventato una certezza. Che diritto avevo io , allora, di relegare i responsabili della morte di mio marito a quell'unico ruolo, a quell'unico istante della loro esistenza? Quegli uomini erano stati anche altre cose, sicuramente buone. Il periodo orribile della loro vita in cui avevano immaginato, organizzato e poi realizzato l'omicidio di Gigi non poteva definirli per sempre.
Mi sono resa conto che quello che stavo facendo con loro era l'esatto contrario di quello che loro avevano fatto con mio marito. Mentre loro avevano disumanizzato Gigi, con gli slogan, gli articoli, le scritte sui muri, riducendolo a un simbolo da abbattere, io staccavo le loro figure dall'album della storia, le mettevo nella vita, nel mondo, nelle relazioni con gli altri. Li rendevo, e vedevo, esseri umani.”
Gemma Calabresi Milite, La crepa e la luce

Antonino Leo
“La musica, la scrittura e la pittura sono – per queste persone, per i sofferenti o i geni – le componenti necessarie per vivere meglio, per alleviare il dolore. L'arte risulta la componente della quale non si può fare a meno: essa è il canto del necessario. Nel momento in cui si produce arte solo per arricchirsi, ecco che la grandiosità svanisce e troviamo solo decadenza e mediocrità, perché non vi è alcun canto del necessario.”
Antonino Leo, I dolori dell'ultimo uomo

“Forse un pensiero educato tra le avversità, raffinato dal dolore, è il viatico e la consolazione delle anime elette.”
Anton Giulio Barrili, Il Biancospino: Romanzo (1882)

“Gli faceva male la vita, ecco cosa aveva. E ora sa che gli farà male per sempre.”
Thomas Narcejac Pierre Boileau

“Gli faceva male la vita, ecco cosa aveva. E ora sa che gli farà male per sempre.”
Pierre Boileau-Thomas Narcejac, I diabolici

Carl William Brown
“Solo dopo aver perso la propria mamma per sempre si può capire l’essenza del vero amore e lo straziante dolore per la vita che se ne va.”
Carl William Brown, Aforismi. Volume quarto.: Aforismi, massime, pensierini, riflessioni, battute, idee, motti di spirito, invettive, sentenze e paradossi. (I libri del Daimon Club)

Matteo B. Bianchi
“Il suicidio è ancora un grande tabù. E invece dobbiamo parlarne, lo dobbiamo alle vittime: non solo a chi si è tolto la vita, ma anche a chi è rimasto”
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta

“[…] non facevo niente di niente a parte tormentarmi, e sentire odio, e sentire tristezza, e alternare le due cose conservando dentro di me una sola speranza: forse l'indomani mi sarei svegliato e avrei scoperto che non era vero niente. L'unica soluzione era che fosse tutto un sogno, e quando l'ho compreso ho capito anche che è così il vero dolore: è quando non hai nessuna soluzione, a parte desiderare di tornare a prima di conoscerlo.”
Marzia Sicignano, Dove si nascondono le lacrime

Robin Norwood
“Perché io? Perché questo? Perché adesso? Chi di noi non si è trovato in tempi difficili a cercare una risposta a queste domande? Ci interroghiamo. Interroghiamo la Vita. Ci scagliamo contro Dio. Assaliamo qualunque persona mostri di ascoltarci con comprensione. Perché?
E le risposte che riceviamo, vaghi, generici palliativi che non riescono a lenire la nostra frustrazione e il nostro dolore suonano vuote, impersonali, persino assurde.
"Il tempo guarisce ogni cosa."
"Adesso sei disperato ma poi ti sentirai meglio."
"È il volere di Dio e non sta a noi metterlo in discussione."
"È il Destino."
"Sono cose che succedono".
Il peggior consiglio che ci possano dare quando siamo sopraffatti dalle difficoltà è forse: "Cerca di non pensarci troppo. Continuare a pensarci peggiora le cose". Parole offerteci da amici benintenzionati, ma disarmati davanti alla nostra disperazione, che non placano il senso di naufragio che proviamo a causa di qualcosa che è andato veramente storto. Rimuginiamo sui dettagli dolorosi delle nostre vite fino a quando non scopriamo che, tutto sommato, il tempo guarisce davvero molte ferite, anche se la sofferenza e la pena hanno lasciato una traccia indelebile nei nostri cuori.
Eppure, quelle domande fatte senza parlare o gridate a piena voce rimangono senza risposta. In tempi migliori il nostro bisogno di risposte svanisce - fino a quando non dobbiamo nuovamente far fronte alle avversità.”
Robin Norwood, Why Me, Why This, Why Now?
tags: dolore

“E grazie a ogni dolore, anche al più forte,
perché qualcosa tuttavia ha dato,
e grazie alla più disperata sorte
perché una sorte tuttavia c’è stata.”
Evgenij Evtušenko

Luca Tarenzi
“Il ritorno alla coscienza fu puro dolore, e Virgilio non ne fu sorpreso. Era
mai andata diversamente all’Inferno?”
Luca Tarenzi, La guerra

Luca Tarenzi
“«... Basta! Silenzio! Basta...»
«... Ci sentiranno, sentiranno il nostro Coro...»
«... Non possono sentirci, le loro voci sono troppo forti...»
«... Troppe voci! Basta!»
La Creatura che non aveva più un nome si rannicchiò nel buio e si strinse
la testa tra le mani, pur sapendo che non avrebbe fermato il frastuono che le
martellava nel cranio.”
Luca Tarenzi, La guerra

Carl William Brown
“La morte di mio padre prima e quella di mia madre in seguito mi hanno lasciato solo con il mio dolore, i miei sensi di colpa, i miei ricordi, i miei errori e i miei fallimenti.”
Carl William Brown, Ars Longa Vita Brevis: Aforismi sulla salute, la malattia, i medici e la morte. (With English quotes) (I libri del Daimon Club)

Carl William Brown
“Dove si aggirano il dolore, il rischio, l'ansia, i ricordi, l'insoddisfazione e la morte, lì si è forgiato il mio destino.”
Carl William Brown, Ars Longa Vita Brevis: Aforismi sulla salute, la malattia, i medici e la morte (I libri del Daimon Club)

Grace Paley
“La gente pensa che la morte sia la cosa peggiore che possa accadere. Non lo è. La cosa peggiore è la vita che continua senza quella persona. (Vita dura)”
Grace Paley, Piccoli contrattempi del vivere: Tutti i racconti

Amparo Dávila
“è stato davvero un colpo di genio misurare il dolore per gradi, attribuirgli un limite e una categoria. C'è chi sostiene che il dolore sia interminabile e non si esaurisca mai, eppure io credo che dopo il decimo grado della mia scala non resti altro che la memoria delle cose, che ferisce ormai solo nel ricordo.”
Amparo Dávila, The Houseguest and Other Stories

“Ti ho scordato dal profondo del cuore.”
D'los Ángeles

Mary Gaitskill
“È difficile proteggere qualcuno dal dolore, perchè ci sono persone che lo scelgono.”
Mary Gaitskill, Lost Cat
tags: dolore

James Joyce
“Decisero di rompere il loro rapporto: ogni legame, disse lui, è un legame di dolore.”
James Joyce, Dubliners

« previous 1 3 4