Figli Quotes

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Irène Némirovsky
“[I figli] Ci divorano vivi e noi li benediciamo.”
Irène Némirovsky, Due

Massimo Gramellini
“Conosco tanti orfani di genitori vivi: figli non amati, incompresi.”
Massimo Gramellini, Fai bei sogni

Jack Kerouac
“Dean tirò fuori altre fotografie. Mi resi conto che queste erano tutte le istantanee che i nostri bambini avrebbero guardato un giorno con stupore, convinti che i loro genitori avessero vissuto una vita liscia, ben ordinato, delimitata nella cornice di quelle fotografie e si fossero alzati al mattino per incamminarsi orgogliosi sui marciapiedi della vita, senza mai sognare la stracciata pazzia e la ribellione della nostra vita reale, della nostra notte reale, l’inferno di essa, l’insensata strada piena di incubi. Tutto questo dentro un vuoto senza principio e senza fine. Compassionevoli forme di ignoranza.”
Jack Kerouac, On the Road

John Irving
“«Ho letto tutti i tuoi libri» rispose con entusiasmo. «I tuoi romanzi sono stati una specie di in loco parentis per me» aggiunse, scandendo con cura le parole latine. «Quasi dei genitori, insomma»
Ci sorridemmo: aveva detto tutto quello che c’era da dire, e l’aveva detto proprio bene. Suo padre sarebbe stato felice dell’uomo che era diventato, nella misura in cui riusciva a concepire la felicità. Io e Tom eravamo cresciuti con il disprezzo per noi stessi, perché ci avevano insegnato che le differenze sessuali erano sbagliate. Ora mi vergogno di aver sperato che Peter non fosse come Tom, né come me. Forse l’augurio migliore per i ragazzi della sua generazione era che venissero su “come noi”, però orgogliosi di ciò che erano.”
John Irving, In One Person

François Mauriac
“Ma come spiegarle?... Non capirebbe egualmente che io son piena di me stessa, che mi occupo tutta. Anna non aspetta che dei figli per annientarsi in loro, come ha fatto sua madre, come fanno tutte le donne della famiglia.”
François Mauriac, I due romanzi di Teresa Desqueyroux

Matteo Bussola
“Quel che le madri non sospettano è che quando i padri si alzano alle tre di notte per coccolare i figli non è per fare i gentili, né per lasciarle dormire. È solo per recuperare il senso. Respirare, stringere, stare a godersi quel che c’è. Sentirsi un po' più vicini a una cosa che in fondo non hanno mai avuto e mai avranno.

Perché quello che le donne non dicono non è niente in confronto a quel che gli uomini non sanno.”
Matteo Bussola, Notti in bianco, baci a colazione

Simone de Beauvoir
“Una recente statistica diceva che le donne forniscono 45 miliardi di ore di lavoro domestico contro i 43 miliardi di ore di lavoro salariato.
Il volume del lavoro domestico supera dunque di gran lunga il lavoro salariato. Se la società dovesse pagare quel lavoro è evidente che ciò aumenterebbe enormemente tutte le sue spese. È un grandissimo vantaggio per la società avere donne che fanno questo enorme lavoro per niente.
Come ottenere allora che la donna faccia questo lavoro? Bisogna condizionarla. Dato che è difficile convincerla che essa ha la vocazione di lavare i patti, si è trovato qualcosa di meglio.
Si esalta la maternità, perché la maternità offre il modo di tenere la donna in casa e di farle fare le faccende domestiche. Invece di dire alla bambina di due, tre o quattro anni: «Sei destinata a lavare i piatti» le si dice «Sei destinata ad essere madre»; le regalano bambole, si esalta la maternità, in modo che quando diventa una ragazza non pensa ad altro, pensa soltanto a sposarsi e ad avere bambini. La si è convinta che non sarà una donna completa se non avrà bambini. Quando una donna non ha figli, si dice: «Non è una vera donna», ma quando un uomo non ha figli non si dice: «Non è un vero uomo».
Bisogna dunque che la donna sia asservita alla maternità. Se almeno avesse la libertà di essere madre quando vuole, nella misura in cui lo vuole, pianificando le nascite dei figli, avrebbe molta piú libertà in tutti i campi. Potrebbe rivaleggiare con l’uomo sul piano professionale, non sarebbe per tutta la vita inchiodata in casa; e cosí si porrebbe il problema di perché non debba essere l’uomo a lavare i piatti.
Per evitare che ciò avvenga, bisogna dunque imporre la maternità alla donna e imporgliela suo malgrado. Per questa ragione da quando esiste la possibilità di controllare le nascite, non si è mai cercato di facilitarne la messa in pratica, al punto che in Francia attualmente c’è solo il 7 per cento di donne che si servono di metodi anticoncezionali. È anche per questo che il governo, in questo momento, sta ritirando tutte le sovvenzioni alla Pianificazione familiare, la sola organizzazione che si è occupata di informare le donne. Il governo, tuttavia, riconosce di non avere alcuna soluzione di ricambio; ed è una cosa molto grave. Non solo si sopprime la Pianificazione familiare e le si tolgono le possibilità di agire, ma non si prevede niente al suo posto. Si impedisce dunque alle donne di difendersi dal concepimento quando non lo desiderano. E cosí rimangono incinte loro malgrado.
Non resta allora altro che procurarsi l’aborto, e cosí fanno un milione di donne francesi ogni anno, malgrado questa legge che di fatto non impedisce niente e che quindi non ha alcun senso. Ogni tanto si dà ad essa un’apparenza di esistenza, accusando qualche donna, sempre scelta tra le piú diseredate, perché non si è mai vista la moglie di un magistrato, di un ministro o di un grande industriale seduta al posto in cui stanno le accusate di oggi.
Eppure si può essere sicuri che ci sono altrettanti aborti in quegli ambienti come negli altri. La legge opprime tutte le donne, anche quelle che sono privilegiate.
Nella mia vita ho visto arrivare a casa mia in lacrime non solo operaie o impiegate, ma donne borghesi che avevano denaro; una volta ho perfino aiutato la moglie di un grande direttore di banca. Nonostante tutto, le donne sono isolate; anche col denaro, non si hanno sempre gli indirizzi che occorrono e non si sa a chi rivolgersi.
Come dicevo in principio, si è inculcato nell’animo delle donne un tale senso di colpa, che l’aborto diviene per loro qualcosa di traumatizzante, mentre non lo sarebbe affatto se avvenisse in condizioni legali.”
Simone de Beauvoir, Quando tutte le donne del mondo...

Nadia Terranova
“Capii in quel momento cos'è davvero una madre: qualcosa da cui non esiste riparo. Dicono che una madre dà tutto e non chiede niente; nessuno dice invece che chiede tutto e dà ciò che non chiediamo di avere.”
Nadia Terranova, Addio fantasmi

Il Pierpo
“Storia reale.”
Il Pierpo, Per tua buona sorte

Kahlil Gibran
“I vostri figli non sono vostri.
Sono i figli della brama che la Vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi ma non da voi.
E sebbene siano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro amore ma non i vostri pensieri. Poichè hanno pensieri propri.
Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime. Giacchè le loro anime albergano nella casa del domani, che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete tentare d’essere come loro, ma non di renderli come voi siete. Giacchè la vita non indietreggia ne s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dal quali i figli vostri, viventi frecce, sono scoccati innanzi. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi tende con la sua potenza affinchè le sue frecce possano andare veloci e lontano.
Sia Gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere; poichè se ama il dardo sfrecciante, così ama l’arco che saldo rimane.”
Khalil Gibran, The Prophet
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Bernard Malamud
“Certe persone desidererebbero che i loro figli leggessero di più. Io vorrei che tu leggessi di meno.”
Bernard Malamud, The Assistant

Valentina D'Urbano
“ « Anche tuo padre se potesse vederti sarebbe orgoglioso di te. »
 Non è vero. È una gran cazzata. Se potesse vedermi, mio padre si vergognerebbe di me. Si vergognerebbe perché ho scelto la strada più facile, quella che il mondo ci ha riservato da quando siamo nati. Ho scelto la strada facile e non ho neanche provato a imboccare quella difficile, quella che porta fuori, in qualche altro posto. Ho scelto insieme a te la strada che gira intorno, quella che non porta da nessuna parte e quando arrivi sei ancora al punto di partenza ed è come se non ti fossi mai mosso.
 Lui non sarebbe orgoglioso, sarebbe deluso. Ecco perché mai come in questo momento sono felice che non possa vedermi. Che non possa vederci.”
Valentina D'Urbano, Quella vita che ci manca

Beppe Fenoglio
“Ogni suo passo parlava di angoscia e di abnegazione, ed il figlio alto e lontano sentiva che non avrebbe mai potuto ripargarlo, nemmeno in parte centesimale, nemmeno col conservarsi vivo.”
Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny

Stefano Amadei
“Le cose si possiedono, le persone si rispettano, i figli si amano!”
Stefano Amadei, Racconti Svolazzanti

Nick Hornby
“Sapete com’è quando si hanno dei figli. Di loro si pensa il peggio solo quando non c’è scelta.”
Nick Hornby, Not a Star

Tomi Adeyemi
“Io insegno l'uso del bastone a ogni ragazza che vuole imparare, perché in questo mondo ci saranno sempre uomini pronti a farvi del male.”
Tomi Adeyemi, Children of Blood and Bone

Tomi Adeyemi
“Non consentirò alla paura di mettere a tacere la verità.”
Tomi Adeyemi, Children of Blood and Bone

Jennifer Niven
“E’ come se dentro me ci fosse una creatura incazzata che scalpita per uscire. Sono anni che mi cresce dentro e ormai occupa tutto lo spazio, mi preme sui polmoni, sul petto, sulla gola. Io faccio di tutto per ricacciarla indietro. Non voglio farla uscire. Non posso farla uscire”.
"Raccontami di un giorno perfetto”
Jennifer Niven

“Ciò che ci portiamo addosso fa di noi presenza o assenza, a seconda delle situazioni. Ho capito che un bambino vede con la pelle e sente con lo stomaco. Ho capito che i nostri figli si fideranno di noi ciecamente, senza mai accorgersi di quanto rovinate e pesanti siano le nostre scarpe.”
Valentina Macchiarulo, Leggera come lei

Laurent Mauvignier
“Lo guarda ed è felice di vederlo dormire così, senza rabbia, senza stare sulle sue, senza odio né un giudizio contro di lei - poiché forse è questa la cosa più dura: l'impressione che ogni volta che la guarda non lo fa per vederla così com'è, ma per giudicarla, per attribuirle intenzioni che non ha, per farle un processo che lei ha perso in anticipo.”
Laurent Mauvignier, Continuer

“Abbiamo inventato l’amore per descriverla, e perché bisogna pur dirlo, la coesistenza in un medesimo istante della gioia, della paura, della tenerezza e della vertigine. Tua madre e io ci siamo innamorati il giorno della tua venuta.

I bambini devono pensare che i genitori sono sempre stati genitori. Ma non è così, noi eravamo ancora i bambini dei nostri genitori un istante prima del tuo arrivo. Da allora abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Tua madre è perfetta. Io faccio quello che posso.”
Antoine Leiris, La Vie, après

Giulia Caminito
“In casa mia c’è un regime di non belligeranza e indifferenza reciproca, io sono diventata la figlia a carico che non produce, non moltiplica, non incassa, non cucina e non ha tesori o dispense, la figlia mai cacciata e mai tornata, la statua di sale che a tutti tocca vedere all’ora di cena, eppure vorrei interrogare mia madre, chiederle cosa dovrei fare, perché lei sempre ha trovato soluzioni sul da farsi, sul mettersi in moto e risolvere, mentre io ho solo preso armi e carrarmati e ho attaccato le altrui barricate, il suo agire è progetto, il mio agire è guerra, nel primo caso l’obiettivo è noto, nel secondo ciò che si sa è solo che conviene distruggere prima che siano gli altri a pensarci.”
Giulia Caminito, L'acqua del lago non è mai dolce

Matteo Bussola
“Mi chiamo Aurora, ho trentanove anni e non voglio avere figli. Non ho alibi o traumi alle spalle per giustificare la mia decisione, è così e basta.
Quando lo dico mi guardano come se fossi quella strana, anticonformista per copione, egoista per convenienza. Nel migliore dei casi, sono una che reprime il suo istinto materno perchè ha avuto un rapporto conflittuale con la sua, di madre. La verità è che ho avuto due genitori amorevoli e presenti, che mi sono stati accanto nei momenti di gioia e in quelli bui.
(...) come se fossi una povera scema immatura, che aspira una vita a metà. Non madre, dunque incompleta. Non puoi completarti come preferisci, o, magari, desiderare di rimanere come sei. No, l'incompletezza è un diritto maschile. A volte ho l'impressione che la mia scelta susciti una forma di gelosia, come se qualcuno fosse riuscito ad avvisarmi in tempo del pericolo. Childfree, ci chiamano, free come se fossimo del tutto libere, e invece siamo costantemente prigionieredei pregiudizi, delle aspettative sociali, delle speranze mal riposte.”
Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l'inverno

Toshikazu Kawaguchi
“Dal giorno in cui Kaname non era più tornata dal passato, Kazu non aveva fatto più amicizie, neppure a scuola. La paura di perdere le persone care era troppo grande. Dietro a quell'atteggiamento c'era sempre la stessa convinzione: Io non posso essere felice. Per tutta la vita. Ecco cosa si diceva.
"Mamma... voglio... voglio essere felice!" esclamò. Quando glielo sentì dire, Kaname, gli occhi fissi sul suo romanzo, sorrise con calore. Era lo stesso sorriso che Kaname aveva rivolto a Kazu quando era viva. In quel momento il corpo di Kaname volò verso l'alto.

Le stagioni scorrono in un ciclo continuo.
Anche la vita attraversa inverni difficili.
Ma, dopo ogni inverno, torna sempre la primavera.
Qui era appena arrivata.
La primavera di Kazu aveva avuto inizio.”
Toshikazu Kawaguchi

Michela Murgia
“La verità è semplice e forse non ti piace, ma è quella: la maggior parte delle persone non fa figli proprio per non sopportare neanche dai suoi [figli] quello che tu stai chiedendo di tollerare dal tuo.”
Michela Murgia, Tre ciotole

Grace Paley
“Le madri dicono sempre la verità. Ma non tutta in una volta, bensì poco alla volta, affinché i loro figli possano sopportarla. (Un interesse sincero)”
Grace Paley, Piccoli contrattempi del vivere: Tutti i racconti