Malinconia Quotes

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Susanna Kaysen
“Quando sei triste hai bisogno di sentire il tuo dolore fatto musica”
Susanna Kaysen, Girl, Interrupted

Massimo Bisotti
“Sorrido ogni volta che mi accorgo che piuttosto che evadere dalla propria prigione molte persone l'arredano soltanto, curando in ogni particolare la propria cella di solitudine.”
Massimo Bisotti, La luna blu. Il percorso inverso dei sogni

Alessandro Manzoni
“«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.

Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.»”
Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Francesca Marconi
“Possono i sogni raccontare bugie?”
Francesca Marconi ♡♡♡

Daphne du Maurier
“Avrei voluto tornare indietro, catturare di nuovo l'attimo fuggito, ma poi mi resi conto che anche se lo avessimo fatto non sarebbe stato lo stesso, perfino la luce del sole non sarebbe stata uguale, avrebbe gettato un'ombra diversa, la contadinella questa volta non ci avrebbe salutati, forse non ci avrebbe neppure visti. Il pensiero aveva un che di raggelante, un pizzico di malinconia.”
Daphne du Maurier, Rebecca

“I ricordi... Ancore del nostro passato, compagni dei momenti felici, fratelli mai dimenticati...”
Francesco Camagna

Mauro Corona
“Un giorno sentì una voce provenire dall'interno, da molto in fondo. Le sussurrava di esser stanca, ma piano, come per non spaventarla. La voce diceva alla donna che non ne poteva più di quella malinconia, e di quel dolore, e di quella tristezza, e di quella città che aveva cementato di nebbia il suo cuore.”
Mauro Corona, La voce degli uomini freddi

Mauro Corona
“Adesso la sua voce era tornata a restituirle ciò che aveva perduto, dimenticato. Ricordi dell'infanzia che non sempre era stata bella, ma che ricordava con nostalgia.”
Mauro Corona, La voce degli uomini freddi

Doriana Cantoni
“Aveva deciso di vedere il mare da vicino, alla luce della luna, e si tolse le scarpe per camminare sulla sabbia. Da quando il figlio era morto, non ci era quasi più andata. Continuava ad immaginarlo sull'altra riva, in attesa, come sono tutti i morti a cui il tempo non può più arrecare alcun danno né offesa. In realtà non sapeva dove fosse, se esistesse un luogo che lo stava ospitando o se non restasse più niente di lui, a parte forse le ossa che giacevano nel cimitero.”
Doriana Cantoni, La bambina sospesa nel tempo

Giovanni Verga
“Le cadeva addosso una malinconia dolce
come una carezza lieve,
che le stringeva il cuore a volte,
un desiderio vago di cose ignote.”
Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo

Bianca Pitzorno
“[...] è una ragazza virtuosa, sensata, intelligente, d'ottima educazione; una figlia devota e una perfetta padrona di casa. Solo, ogni tanto, soffre di tremendi attacchi di malinconia, di cui nessuno è mai riuscito a spiegare l'origine. Perciò vi raccomando: non meravigliatevi se improvvisamente, senza motivo, la vedete scoppiare in lacrime. Non è colpa vostra, e lei non ce l'ha con voi. Però è meglio che le giriate alla larga finché non le passa.”
Bianca Pitzorno, Parlare a vanvera

“Catania rimane ferma negli anni, non sposta di una linea. I chioschi liberty della Villa Bellini come nei giardini di Parigi verso il 1900, i viali, i platani, la fontanina di Cerere, quella del bambino che versa acqua da una brocca umida e gocciolante di licheni, la statua di Mario Rapisardi, quella di Di Bartolo, quella di Tempio, la colonnina vuota dalla quale fu sottratto nottetempo il mezzobusto in bronzo dell’on Milana.
Gli anni lontani, angosciosi del liceo sono rimasti sospesi in mezzo a questi alberi, su queste panchine di pietra col gioco della dama disegnato a matita, su questo ponte di lamiere di ferro che trema ad ogni passo. C’è ancora in giro in questi viali il panico assillante delle giornate in cui marinavo la scuola e temevo di incontrare mio padre.
I balconi della via Garibaldi hanno gli stessi vasi, gli stessi fili di ferro, le stesse brocche d’acqua di trenta anni fa. E gli odori sotto l’arco della Porta Uzeda mi ritornano in gola identici; odore di mare stagnante e di pesce secco, di catrame, di orina di cavallo sulle lastre di lava calde di sole, di bucce di fichidindia accatastate sotto gli archi della marina.
Anni lontani di sgomento infantile, di voglia di fuggire, di morire anche pur di non andare a scuola.”
Ercole Patti, Diario Siciliano

Matteo Bussola
“Alma si sentiva terribilmente sola, affidò questo suo sentimento a una lettera. "Non ce la faccio più. Non sono mai riuscita a incontrare qualcuno che mi amasse. La vita mi è insopportabile!" e scrisse di seguito tutti i motivi per cui l'esistenza le appariva vuota e ingiusta. Era così sola che, ultimata la lettera, non seppe a chi mandarla. Aprì l'elenco telefonico, scelse un nome e un indirizzo a caso e spedì.
La lettera venne ricevuta da Franco. L'uomo lesse tutto e decise di inviarle una risposta. "Non ce la faccio più nemmeno io" e proseguiva elencando tutte le ragioni per cui riteneva che la vita gli avesse fatto un torto. Alma, attraverso quello scambio, scoprì un'intimità che mai aveva conosciuto, Franco una confidenza che gli era sembrata irrimediabilmente perduta.
Quando Franco morì, ad Alma sembrò di essere ripiombata nella sua vita precedente. Capì presto che sbagliava, perchè l'amore ricevuto illuminava comunque le sue giornate, anche se ora la luce era meno forte. Nei momenti in cui si sentiva particolarmente sola, affidava i suoi pensieri a una lettera. Gliel'aveva consigliato un'amica conosciuta in ospedale. "Scrivigli lo stesso, riuscirai sempre a trovarlo nelle tue parole, è lì che continuerà a vivere".
Non aveva bisogno di spedirle a un indirizzo a caso, ora poteva finalmente custodire il suo dolore nel posto giusto.”
Matteo Bussola

Raphaëlle Giordano
“E' come se avessi il cuore anestetizzato. Non so più se tutto questo ha un senso!"
"Abbiamo altrettanto bisogno di ragioni per vivere che di mezzi per vivere, diceva l'Abbè Pierre. Non deve dire che non ha importanza. Ne ha moltissima invece! I mali dell'anima non vanno presi alla leggera. Abitudinite acuta. I sintomi sono calo motivazionale, incupimento cronico, perdita di punti di riferimento, difficoltà a essere felici nonostante il benessere e l'abbondanza di beni materiali, disincanto, stanchezza... Senza essere depressi si può avvertire un senso di vuoto, una vera e propria malinconia, e si finisce per convivere con la sgradevole impressione di avere tutto per essere felici, eccetto la chiave per approfittarne. Non pensa che non ci sia niente di peggio di questa impressione di sprecare la vita per non aver avuto il coraggio di modellarla a immagine dei propri desideri? La capacità di essere felici si allena, si rafforza, giorno dopo giorno. Basta rieducare il nostro sguardo sulla vita e sugli eventi, Sa, Camille, la maggior parte degli eventi della nostra vita dipende da quel che succede qui dentro, nella testa. Lei non immagina fino a che punto il pensiero influenzi la realtà... E' un po' il fenomeno descritto da Platone nel mito della caverna: incatenati in una grotta, gli uomini si costruiscono una falsa immagine della realtà, perchè non conoscono che le ombre deformate delle cose proiettate sul muro da un fuoco alle loro spalle. I nostri pensieri mettono un filtro tra noi e la realtà e la trasformano in base a credenze, pregiudizi e opinioni".”
Raphaëlle Giordano

Kader Abdolah
“Nessuno teneva più il conto degli anni e non aveva senso contare i mesi. Il tempo era immobile per chi era immerso nel dolore, per chi era morto e per chi piangeva i suoi morti. Anche per chi vangava in giardino per seppellire la sua pena e per chi in cucina preparava antiche pietanze per suddividere la sofferenza in tanti piatti.”
Kader Abdolah, Het huis van de moskee

Natsume Sōseki
“Un poeta versa infinite lacrime, mentre per un uomo comune ne può bastare un litro. Quindi il poeta è più tormentato di un uomo qualsiasi, i suoi nervi sono molto più sensibili. Proverà gioie ignote al volgo, ma anche un’incommensurabile tristezza. Bisognerebbe meditare prima di diventare poeti!”
Natsume Sōseki, Kusamakura

James Joyce
“La malinconia era la nota dominante del suo temperamento, pensò, ma era una malinconia tempestata da ritorni di fede, di rassegnazione e di semplice gioia.”
James Joyce, Dubliners