Religione Quotes
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“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.
Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.
Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.
Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.
Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.
Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.
- Ma Dio dov’è?
Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.
Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.
Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.
Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”
― The Curious Incident of the Dog in the Night-Time
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.
Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.
Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.
Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.
Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.
Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.
- Ma Dio dov’è?
Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.
Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.
Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.
Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”
― The Curious Incident of the Dog in the Night-Time
“Coloro che sono capaci di vedere oltre le ombre e le bugie della propria cultura non saranno mai capiti, tanto meno creduti, dalle masse.”
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“Non è l'atto religioso che fa il cristiano, ma la sua partecipazione al dolore di Dio nella vita del mondo.”
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“La preghiera è una strategia pratica, la conquista di un vantaggio temporale nei mercati capitali del Peccato e della Remissione.”
― Underworld
― Underworld
“Potrei essere qui in quanto qualcuno vuole che sia così. C'è chi lo crede. Dio? dice lei con dolore e ironia nella voce.Se esistesse andrebbe licenziato per giusta causa, incapacità, assenteismo, e poi giustiziato per crudeltà, bruciato per eresia contro le verità che lui stesso ha proclamato. Già fatto, dico io. Già frustato, crocifisso, ucciso e sepolto. Ma pretende l'esistenza, risponde lei, e si sazia feroce dei desideri che ci incidono il cuore.”
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“È una delle facoltà singolari e incomunicabili della religione cristiana, il poter indirizzare e consolare chiunque, in qualsivoglia congiuntura, a qualsivoglia termine, ricorra ad essa. Se al passato c’è rimedio, essa lo prescrive, lo somministra, dà lume e vigore per metterlo in opera, a qualunque costo; se non c’è, essa dà il modo di far realmente e in effetto, ciò che si dice in proverbio, di necessità virtù. Insegna a continuare con sapienza ciò ch’è stato intrapreso per leggerezza; piega l’animo ad abbracciar con propensione ciò che è stato imposto dalla prepotenza, e dà a una scelta che fu temeraria, ma che è irrevocabile, tutta la santità, tutta la saviezza, diciamolo pur francamente, tutte le gioie della vocazione. È una strada così fatta che, da qualunque laberinto, da qualunque precipizio, l’uomo capiti ad essa, e vi faccia un passo, può d’allora in poi camminare con sicurezza e di buona voglia, e arrivar lietamente a un lieto fine. Con questo mezzo, Gertrude avrebbe potuto essere una monaca santa e contenta, comunque lo fosse divenuta. Ma l’infelice si dibatteva in vece sotto il giogo, e così ne sentiva più forte il peso e le scosse.”
― I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni Nelle Due Edizioni del 1840 e del 1825, Raffrontate Tra Loro, Vol. 1: Precede una Lettera di Ruggiero Bonghi (Classic Reprint)
― I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni Nelle Due Edizioni del 1840 e del 1825, Raffrontate Tra Loro, Vol. 1: Precede una Lettera di Ruggiero Bonghi (Classic Reprint)
“Tu osi colpire un Dio?" ruggisce Uncino.
Il punk gli dà una testata sul naso. "Sono ateo, coglione.”
― Pan
Il punk gli dà una testata sul naso. "Sono ateo, coglione.”
― Pan
“La cultura europea ha subito un processo di secolarizzazione e di trasformazione in senso materialistico che non solo ha distrutto la sua unità, ma che, alla fine, la minaccia di imbarbarimento, poiché significa un ritorno all'etica della tribù e alla riduzione della democrazia alla dittatura di massa e della scienza a una specie di magia utilitarista.”
― The Modern Dilemma
― The Modern Dilemma
“Siamo entrati in una nuova fase culturale - possiamo chiamarla «Era del Cinema» - in cui la più sorprendente perfezione della tecnica scientifica è consacrata a oggetti puramente effimeri, senza alcun riguardo alla loro giustificazione ultima. Sembra quasi che si stia sviluppando una nuova società che non riconoscerà alcuna gerarchia di valori, alcuna autorità intellettuale, alcuna tradizione sociale o religione, ma che vivrà per il presente, in un caos di pura sensazione.”
― Progress and Religion: An Historical Inquiry
― Progress and Religion: An Historical Inquiry
“In quale corpo era incarnato ora suo marito? Se era rinato in forma umana, lo avrebbe riconosciuto qualora le fosse passato accanto per strada? Che cosa significava l'asserire, a proposito del sacramento del matrimonio, che sarebbero rimasti legati per sette vite? Per quanto ne sapeva lei, quell'ultimo matrimonio sarebbe potuto essere il settimo per lei. L'emozione la spingeva a un'interpretazione letterale; anelava a una rassicurazione tangibile. Il sanscrito tranquillizzate del volumetto verde rilegato in tela le passava tra le labbra, ma pur dandole la pace - quando recitava la Gita le salivano di rado le lacrime agli occhi - non rispondeva a nessuna delle sue domande. E mentre la saggezza antica si rivelava così spesso priva di consolazione, la fotografia, quella crudele arte moderna, contribuiva a impedire che anche l'immagine del viso di suo marito fosse sbiadita dal tempo.”
― A Suitable Boy
― A Suitable Boy
“[...] e io immaginai quale sorpresa sarebbe stata a Cana in Galilea, e molto più grande del miracolo del vino, se Gesù Cristo avesse portato in questo modo la sposa e Maria Maddalena in giro per la sala delle nozze, quale rafforzamento sarebbe stato per la fede cattolica, e in genere per tutte le persone che amano la religione, perché una forza così cara conquista non solo i cuoricini femminili, ma anche tutti i cuori degli uomini, soprattutto i cuori e le anime dei renaioli e dei marinai.”
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“Per Lévin, come persona miscredente e nello stesso tempo rispettosa delle credenze delle altre persone, la presenza e la partecipazione a qualsiasi rito chiesastico era molto penosa. Adesso, in quello stato d'animo sensibile a tutto e raddolcito in cui egli era, questa necessità di fingere non soltanto era penosa per lui, ma gli sembrò affatto impossibile. Adesso, nel suo stato di gloria, di fioritura, avrebbe dovuto o mentire o commettere sacrilegio. Non si sentiva in grado di fare né una cosa, né l'altra. [...]
Assistendo alla prima messa, Lévin si sforzò di rinfrescare in sé i ricordi giovanili di quel forte sentimento religioso che egli aveva provato dai sedici ai diciassette anni; ma si convinse immediatamente che questo gli era affatto impossibile. Si sforzò di considerare tutto ciò come un uso vuoto che non avesse senso, simile all'uso di fare le visite; ma sentì che anche questo non lo poteva fare in nessun modo. Lévin riguardo alla religione era nella situazione più indefinita, come del resto la maggior parte dei suoi contemporanei. Credere non poteva, e nello stesso tempo non era fermamente convinto che tutto quello non fosse giusto. E perciò, non potendo credere che fosse significativo quel ch'egli faceva, né guardarvi con indifferenza, come a una vuota formalità, durante tutta quella preparazione alla comunione egli provava un senso di disagio e di vergogna, facendo quello che egli stesso non capiva, e perciò, come gli diceva una voce interna, qualcosa di menzognero e di poco buono.”
― Anna Karenina
Assistendo alla prima messa, Lévin si sforzò di rinfrescare in sé i ricordi giovanili di quel forte sentimento religioso che egli aveva provato dai sedici ai diciassette anni; ma si convinse immediatamente che questo gli era affatto impossibile. Si sforzò di considerare tutto ciò come un uso vuoto che non avesse senso, simile all'uso di fare le visite; ma sentì che anche questo non lo poteva fare in nessun modo. Lévin riguardo alla religione era nella situazione più indefinita, come del resto la maggior parte dei suoi contemporanei. Credere non poteva, e nello stesso tempo non era fermamente convinto che tutto quello non fosse giusto. E perciò, non potendo credere che fosse significativo quel ch'egli faceva, né guardarvi con indifferenza, come a una vuota formalità, durante tutta quella preparazione alla comunione egli provava un senso di disagio e di vergogna, facendo quello che egli stesso non capiva, e perciò, come gli diceva una voce interna, qualcosa di menzognero e di poco buono.”
― Anna Karenina
“I Cinesi adottarono definitivamente una specie di positivismo superstizioso che accetta tutte le formule religiose, nella misura in cui esse si mostrano efficaci, che le utilizza un po' tutte, tanto per provare [...] ma che non si impegna, in fondo, che a rispettare le tradizioni.”
― Religion of the Chinese People
― Religion of the Chinese People
“La fede dell'individuo in questa autorità collettiva non vacillerà minimamente, neanche quando si renderà conto che altre epoche, altri Paesi, sette, chiese, classi e partiti hanno pensato esattamente il contrario, e magari lo pensano ancora. Egli trasferisce al proprio mondo la responsabilità di aver ragione, di fronte al dissenso dei mondi altrui; e non lo turba mai il pensiero che solo un puro caso ha deciso quale di questi numerosi mondi sia oggetto della sua fiducia, e che le stesse cause che han fatto di lui un anglicano a Londra, avrebbero potuto farne un buddista o un confuciano a Pechino.”
― La libertà
― La libertà
“Prima l'umanità, poi la nazionalità - prima la compassione, poi la religione.”
― The Gospel of Technology
― The Gospel of Technology
“L’educazione religiosa cattolica ha inciso grandemente sull’idea che una donna per bene sia per sua natura un essere consenziente all’interno di un contesto coercitivo. Il sì delle donne è indispensabile alla sopravvivenza del sistema patriarcale: tanto nella società quanto nella Chiesa il loro corpo è la materia primaria del contratto. Nel sistema di cui gli uomini dettano le condizioni, il corpo delle donne è classificato a uso civico, condominio, possesso collettivo su cui si esercitano le volontà più diversificate.”
― Ave Mary: E la Chiesa inventò la donna
― Ave Mary: E la Chiesa inventò la donna
“C'è solo una divinità per me: la gentilezza.”
― Divane Dynamite: Only truth in the cosmos is love
― Divane Dynamite: Only truth in the cosmos is love
“[...]
Eppure non voglio che sia condanna
alle Tue opere
questo mio salmodiare
sconsolato. Tu sei la sorpresa
orrenda, l'insidia
sempre tesa, onde
non è concesso investigare
cosa maturi
ogni notte
il sangue.
[...]”
― O sensi miei...: Poesie 1948-1988
Eppure non voglio che sia condanna
alle Tue opere
questo mio salmodiare
sconsolato. Tu sei la sorpresa
orrenda, l'insidia
sempre tesa, onde
non è concesso investigare
cosa maturi
ogni notte
il sangue.
[...]”
― O sensi miei...: Poesie 1948-1988
“Chi è, veramente, Gesù? Sappiamo cosa è diventato dopo la sua morte, in duemila anni di fede cristiana. Ma come lo considerano i contemporanei? Cosa pensano quando lo ascoltano parlare e mentre lo vedono agire? È lui stesso a domandarlo ai suoi, in maniera insistente: «Chi dicono gli uomini che io sia?» (Mc 8,27).
Gesù proviene da un piccolo borgo rurale della Galilea. Non c’è dubbio che conosca bene la Torah, anche se tutto lascia pensare che sia un autodidatta. Si esprime con semplicità e si rivolge alla gente del popolo. La sua forza non è l’erudizione. Non è per studiare che ha abbandonato la casa, il lavoro, la famiglia. Se ne è andato, e ha scelto la vita del maestro itinerante, qualcuno dice del vagabondo, per rispondere a una chiamata. Cosa lo spinge lungo le rive del lago di Tiberiade, nella valle del Giordano, per le strade di Gerusalemme?
In principio è l’acqua. Gesù si avvicina al fiume, entra nella corrente, attende che avvolga il suo corpo. Poi si scuote, risale. Ed è allora che la vede. Una colomba lieve, leggera. Scende, dall’alto, da una distanza infinita, dal punto più lontano. Il cielo si è già aperto una volta, durante l’esilio di Babilonia. Lungo il canale Chebar, il profeta Ezechiele ha visto discendere un carro misterioso, in un fulgore di corpi, di lampi, di suoni (Ez 1,1). Ora Gesù guarda quella creatura, mansueta ma non meno enigmatica. Non importa che forma abbia scelto lo spirito, quello che conta è che venga, si posi, si libri fino a sfiorarlo. «Sei tu il mio Figlio, l’amato, in te ho posto la mia benevolenza» (Mc 1,11). Hanno udito anche gli altri? E se non hanno visto la colomba, cosa hanno potuto comprendere? Lui, sì, ha capito. Si è inciso le parole sul cuore. Non è in esilio come Ezechiele, divenuto profeta per risollevare il proprio popolo dalla pena dell’abbandono e della prigionia. Lo spirito è lì per avvicinarlo, ne è sicuro. Ma avvicinarlo a cosa? Nella vita di ogni mistico, e in questo non pensiamo che Gesù faccia eccezione, esiste una porta che separa «prima» e «dopo». C’è insomma un’esperienza biografica iniziale, che segna la presa di coscienza dei propri poteri spirituali. Un simile cambiamento può concretizzarsi in una visione, una percezione uditiva, un trauma o un’emozione debordante. Il vaso dell’anima si riempie, tracima, spande la propria energia per tutto il fisico, pervade la mente fino a trasformarla. L’apparizione dello spirito in forma di colomba e il risuonare della voce celeste sono a un tempo familiari e stranianti. Familiari perché ricordano le esperienze dei profeti biblici, che Gesù e i suoi contemporanei conoscevano intimamente. Ma sono anche stranianti. Quando il cielo si è aperto per lui, Ezechiele è stato sopraffatto da una scena arcana, stracolma di dettagli, un congegno cosmico su cui, nei millenni successivi, si è concentrato l’esoterismo ebraico. I quattro esseri viventi, che all’aspetto sembrano avere figura umana, ciascuno con quattro facce e quattro ali, descritti da Ezechiele, sono molto diversi dalla colomba solitaria che si libra su Gesù. Complessità da una parte, semplicità disarmante dall’altra.
Gesù «vede» la colomba, e «sente», grazie a lei, la forza divina, così lieve eppure tenace. È una presenza nascosta, interiore, quasi impalpabile, che lo lambisce. Affinché la colomba potesse arrivare a lui, si sono aperti i cieli. Secondo la concezione antica, la volta celeste separa il nostro mondo visibile da quello, invisibile, di Dio. Solo un prodigio può socchiudere, in casi eccezionali, la cortina celeste, spessa e opaca. Chi ha il privilegio di vedere al di là, si affaccia su di una dimensione al di fuori e al di sopra del tempo. Così è successo al profeta Ezechiele e così accade ora a Gesù. L’esperienza visiva e uditiva del Giordano segna una svolta decisiva ...”
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Gesù proviene da un piccolo borgo rurale della Galilea. Non c’è dubbio che conosca bene la Torah, anche se tutto lascia pensare che sia un autodidatta. Si esprime con semplicità e si rivolge alla gente del popolo. La sua forza non è l’erudizione. Non è per studiare che ha abbandonato la casa, il lavoro, la famiglia. Se ne è andato, e ha scelto la vita del maestro itinerante, qualcuno dice del vagabondo, per rispondere a una chiamata. Cosa lo spinge lungo le rive del lago di Tiberiade, nella valle del Giordano, per le strade di Gerusalemme?
In principio è l’acqua. Gesù si avvicina al fiume, entra nella corrente, attende che avvolga il suo corpo. Poi si scuote, risale. Ed è allora che la vede. Una colomba lieve, leggera. Scende, dall’alto, da una distanza infinita, dal punto più lontano. Il cielo si è già aperto una volta, durante l’esilio di Babilonia. Lungo il canale Chebar, il profeta Ezechiele ha visto discendere un carro misterioso, in un fulgore di corpi, di lampi, di suoni (Ez 1,1). Ora Gesù guarda quella creatura, mansueta ma non meno enigmatica. Non importa che forma abbia scelto lo spirito, quello che conta è che venga, si posi, si libri fino a sfiorarlo. «Sei tu il mio Figlio, l’amato, in te ho posto la mia benevolenza» (Mc 1,11). Hanno udito anche gli altri? E se non hanno visto la colomba, cosa hanno potuto comprendere? Lui, sì, ha capito. Si è inciso le parole sul cuore. Non è in esilio come Ezechiele, divenuto profeta per risollevare il proprio popolo dalla pena dell’abbandono e della prigionia. Lo spirito è lì per avvicinarlo, ne è sicuro. Ma avvicinarlo a cosa? Nella vita di ogni mistico, e in questo non pensiamo che Gesù faccia eccezione, esiste una porta che separa «prima» e «dopo». C’è insomma un’esperienza biografica iniziale, che segna la presa di coscienza dei propri poteri spirituali. Un simile cambiamento può concretizzarsi in una visione, una percezione uditiva, un trauma o un’emozione debordante. Il vaso dell’anima si riempie, tracima, spande la propria energia per tutto il fisico, pervade la mente fino a trasformarla. L’apparizione dello spirito in forma di colomba e il risuonare della voce celeste sono a un tempo familiari e stranianti. Familiari perché ricordano le esperienze dei profeti biblici, che Gesù e i suoi contemporanei conoscevano intimamente. Ma sono anche stranianti. Quando il cielo si è aperto per lui, Ezechiele è stato sopraffatto da una scena arcana, stracolma di dettagli, un congegno cosmico su cui, nei millenni successivi, si è concentrato l’esoterismo ebraico. I quattro esseri viventi, che all’aspetto sembrano avere figura umana, ciascuno con quattro facce e quattro ali, descritti da Ezechiele, sono molto diversi dalla colomba solitaria che si libra su Gesù. Complessità da una parte, semplicità disarmante dall’altra.
Gesù «vede» la colomba, e «sente», grazie a lei, la forza divina, così lieve eppure tenace. È una presenza nascosta, interiore, quasi impalpabile, che lo lambisce. Affinché la colomba potesse arrivare a lui, si sono aperti i cieli. Secondo la concezione antica, la volta celeste separa il nostro mondo visibile da quello, invisibile, di Dio. Solo un prodigio può socchiudere, in casi eccezionali, la cortina celeste, spessa e opaca. Chi ha il privilegio di vedere al di là, si affaccia su di una dimensione al di fuori e al di sopra del tempo. Così è successo al profeta Ezechiele e così accade ora a Gesù. L’esperienza visiva e uditiva del Giordano segna una svolta decisiva ...”
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“Il bisogno d'una religione, d'una spiritualità, non è biologico e nemmeno fisiologico (come il dover andare a cagare e pisciare); possiamo, benissimo!, vivere senza credere: senza alcun tipo di religione e pseudoscienza - e vivremmo pure meglio, senza odiarci l'uno con l'altro!; ad avere problemi in un mondo senza religione e pseudoscienza sono i dittatori, i molto ricchi, il clero religioso, i mediocri in linea generale: si troverebbero infatti sprovvisti di stupidi ai quali rubare risorse.”
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“Avere valori patriarcali, ovvero essere maschilisti e misogini, è un fenomeno da gente retrograda; il cristianesimo, l’islam, l’ebraismo sono tutti figli del patriarcato, poiché religioni fortemente maschiliste, fortemente misogine e pure fortemente omofobe.”
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“Entrai qualche volta da solo in cappella. Nel freddo buio mi raccolsi e cercai di pregare. L’odore antico dell’incenso e della pietra mi ricordò che non la vita importa a Dio, ma la morte. Per commuovere Dio, per averlo con sé - ragionavo come fossi credente - bisogna aver già rinunciato, bisogna esser pronti a sparger sangue. Pensavo a quei martiri di cui si studia al catechismo. La loro pace era una pace oltre la tomba, tutti avevano sparso del sangue, com’io non volevo. In sostanza chiedevo un letargo, un anestetico, una certezza di essere ben nascosto. Non chiedevo la pace del mondo, chiedevo la mia. Volevo esser buono per essere salvo.”
― La casa in collina
― La casa in collina
“Ma quello che importa non sarà se un martirio è avvenuto davvero: si vuole che chi legge non dimentichi quanto costa la fede.”
― La casa in collina
― La casa in collina
“Il modo migliore di fare un cristiano è insegnargli a non crederci, e viceversa.”
― La casa in collina
― La casa in collina
“Io non credo in Dio, padre Kenneth.
[...]
Questo vuol dire che non c'è nessuno che mi perdona per il male che faccio.”
― Io uccido
[...]
Questo vuol dire che non c'è nessuno che mi perdona per il male che faccio.”
― Io uccido
“Se c’è un ambito in cui non-si-può-dire è accettato e tollerato, in cui il preteso rispetto di comunità particolari impone silenzi e inibizioni, in cui simboli, regole, sensibilità vengono imposti di fatto a tutti e anche a chi non li condivide o non comprende, sono le religioni.”
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“Tony Soprano esiste, e continuerà a esistere, a differenza di James Gandolfini, l’attore che lo interpretava. Tony Soprano, creato per rappresentare un’emblematica figura paterna positiva-negativa al centro di una versione allarmante, distruttiva e disordinata dell’umanità, continua a vivere molto tempo dopo la morte della cornice fisica che lo conteneva: lui è Dio, più o meno.”
― The God Desire
― The God Desire
“Quelli che credono in Dio non dovrebbero usare argomentazioni logiche per sostenere la loro fede, perché Dio esiste al di là della logica e della ragione.”
― The God Desire
― The God Desire
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